martedì 1 aprile 2025

pc 1 aprile - Roma - Protesta al Colosseo per il diritto all’abitare e contro l’approvazione del decreto sicurezza - info solidale


Giornata movimentata davanti al Colosseo. Oggi un nucleo di attivisti hanno occupato le balaustre del Parco Archeologico del Palatino, mentre altri attivisti del Movimento per il Diritto all’Abitare e di Cambiare Rotta hanno manifestato davanti al Colosseo contro il DDL Sicurezza e per il Diritto alla casa per tutti.

Siamo qui perché in queste ore è in corso la due giorni promossa dal Comune di Roma denominata “All we need is home”, nel corso della quale si parla di diritto all’abitare con soggetti europei”

Nella Capitale ormai, oltre agli sfratti che procedono quotidianamente mettendo in mezzo alla strada centinaia di persone, c’è una continua e incessante cessione di patrimonio pubblico ai palazzinari.

La questione giovanile è trascurata e quindi ciò che vogliamo dire con questa iniziativa eclatante nel cuore della città è che questa idea di Roma come un eventificio che deve attrarre gli investimenti di lusso è diventata incompatibile con la necessità di chi non può permettersi di vivere in questa città.

L’arrivo delle forze di polizia ha visto alcuni spintonamenti e qualche tafferuglio in mezzo a migliaia di turisti un po’ intimoriti e un po’ incuriositi da quello che stava accadendo davanti ai loro occhi davanti al Colosseo.

pc 1 aprile - Musk/Tesla - chi semina vento raccoglie tempesta..

 

Roma in fiamme: distrutte 16 auto.

Il rogo è divampato verso le 4.30 del mattino. Nelle scorse settimane episodi vandalici. Salvini: “Stop all’odio”. Piantedosi: “Si pensa a matrice anarchica antagonista”. Gualtieri: “Fatto di estrema gravità”

 

Sciolte, carbonizzate, sedici Tesla sono state distrutte dalle fiamme nella notte a Roma. E Elon Musk commenta sul suo X, l’ex Twitter: "Terrorismo". Così il tycoon americano, proprietario della casa automobilistica che produce le lussuose auto elettriche, ha reagito alla notizia postata sui social network da un utente.

Il rogo, forse di origine dolosa, ha illuminato la notte tra domenica e lunedì 1 marzo, attorno alle 4.30. Le macchine si sono squagliate sotto il fuoco che ha colpito anche una pensilina e la parte esterna di alcuni uffici del grande Tesla center, l’unico a Roma, che sorge tra casette a tre piani e capannoni alla periferia della capitale.

(agf)

Sedici in tutto le auto colpite dal fuoco e ridotte a uno scheletro, parcheggiate tutte in un’area Tesla accanto alle pensiline di ricarica e a pochi passi dal vero e proprio showroom di via Serracapriola, in zona Torrenova.

Sul caso indaga la Digos: non si esclude la matrice anarchica. Così la pensa anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: "Sicuramente le modalità con cui è avvenuto questo episodio, la propagazione dell'incendio e alcuni altri elementi che sono anche questi al vaglio dell'autorità giudiziaria degli inquirenti, fanno abbastanza ritenere possibile che sia stata di matrice anarchica antagonista, che insomma è un mondo dove si erano già sollevate delle critiche e annunziate delle iniziative contrarie a questo gruppo imprenditoriale".

Gli investigatori della questura di Roma stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Le fiamme sono partite da più punti all’interno del parcheggio della concessionaria direttamente sulle vetture, un elemento che lascia pensare che si tratti di un atto premeditato e organizzato.

Foto di Viola Giannoli / La Repubblica
Foto di Viola Giannoli / La Repubblica 

Da Tesla non si sbilanciano: “Siamo consapevoli dell’incidente occorso a Roma. Stiamo attivamente investigando l’accaduto e collaboreremo con le autorità locali per determinare le cause dell’evento”, fa sapere Marco Santini, responsabile della comunicazione in Italia.

Sui social interviene invece, in supporto di Musk, il vicepremier, ministro e segretario della Lega Matteo Salvini: "Manifestazioni violente, insulti, assalti e incendi. Troppo odio ingiustificato contro la casa automobilistica Tesla. La stagione dell'odio e delle guerre deve finire al più presto”.

E il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, commenta: "L'incendio a Torre Angela è un fatto di estrema gravità. Se fosse confermata la matrice dolosa dell'incendio si tratterebbe di un atto inaccettabile da condannare nella maniera più ferma".

Tornando al rogo: la notte sul posto so

pc 1 aprile - A fianco degli operai della ditta ‘Madys’


La solidarietà è una potente arma:
 
pratichiamola!
 
 
La solidarietà è preziosa per tutti, da ogni punto di vista, di
 
fronte al fatto che lavoratori e lavoratrici subiscono
 
condizioni di lavoro sempre più difficili, precarie e insicure.
 
Insomma, una vita di stenti, precarietà e insicurezza,
 
anche quando il lavoro c’è.
 
Poi, da un giorno all’altro, con il licenziamento, ti dicono che
 
sei un esubero, che non servi più, che la fabbrica chiude, che
 
non possono pagarti.
 
Per 21 lavoratori Madys (azienda in appalto del cantiere
 
San Lorenzo, che non ricevono lo stipendio da due mesi) è
 
stato il titolare a chiedere le loro dimissioni per dichiarare il
 
fallimento. Quindi le varianti sfavorevoli, per operai,
 
lavoratori e lavoratrici, sono tante e di vario tipo.
 
Ma essere sfruttati e oppressi, sempre e comunque, è certo e
 
anche legittimo, perché per il padronato e lo Stato legittima è
 
la ricerca del massimo profitto: vero motore di questa
 
società. Per questo obiettivo, incessantemente perseguito,
 
tutto il mondo è attraversato costantemente da guerre, ogn
i
genere di calamità, fame, malattie e miseria per tantissimi a
 
fronte di enormi ricchezze per pochi.
 
La nostra forza, di lavoratori e lavoratrici, di sfruttati, di chi
 
è colpito dalla repressione, è la solidarietà: da esprimere e
 
dimostrare ai lavoratori Madys che hanno scioperato
 
venerdì 28 marzo (organizzati dal sindacato Usb) bloccando
 
le entrate del cantiere San Lorenzo e vogliono proseguire per
 
ottenere una soluzione positiva rispetto alla loro grave
 
situazione.
 
Anche questa esperienza sta insegnando che
 
l’unità fa la forza e la lotta può fare la differenza.
 
Invitiamo tutti e tutte, sindacati in primis, a sostenerli:
la solidarietà, se si dà, si può ricevere!
- Collettivo Mario Giannelli contro il DdL1660 e la repressione
 
Per contatti e informazioni: collettivomariogiannelli@gmail.com
 
Viareggio-Versilia, 31 marzo 2025 

pc 1 aprile - per ANAN mobilitazione internazionale


Liberté pour Anan Yaeesh, militant palestinien détenu depuis plus d’un an en Italie!
 

Signez cet appel à actions !


Le 1er avril, la veille du procès d’Anan et de ses camarades, exprimons notre solidarité et exigeons sa libération!


Militant et réfugié palestinien originaire de Tulkarem en Cisjordanie, Anan Yaeesh est détenu depuis plus d’un an en Italie. 

Fin janvier 2024, il a été arrêté par la police italienne et incarcéré dans la prison de haute sécurité de Terni. L’occupant sioniste a émis une demande d’extradition à l’Italie mais celle-ci a été rejetée le 12 mars 2024 par la Cour d’appel de L’Aquila qui estimait qu’il risquait d’être soumis à des traitements inhumains et à la torture. Il est toutefois maintenu en détention et accusé par l’Etat italien d’« association de malfaiteurs à des fins terroristes internationales » - des allégations rapportées par l'occupant sioniste. Le procès contre Anan Yaeesh et ses deux colocataires - Ali Irar et Mansour Doghmosh, réfugiés palestiniens, qui ont été arrêtés et détenus 6 mois avec lui - s’ouvrira le 2 avril 2025 au tribunal de L’Aquila. 


Comme Anan ou encore Mahmoud Khalil, un étudiant palestinien de l’Université de Columbia à New York détenu depuis le 8 mars dans un centre de détention de l’immigration, d’autres Palestinien•nes sont incarcéré•es par des États impérialistes et colonialistes, accusé•es d’avoir soutenu ou participé à la résistance de leur peuple contre le génocide, le colonialisme, l’occupation et pour la libération de leur terre. Alors que l’offensive génocidaire sioniste se poursuit, que les forces d’occupation ont repris des bombardements intensifs à Gaza qui ont fait des centaines de martyr•es en quelques jours, les États impérialistes et coloniaux continuent de soutenir matériellement et idéologiquement l'occupant sioniste.

pc 1 aprile - 2 avril 2025 : journée internationale pour la libération de Georges Abdallah

 

Temps est venu de vaincre ! Arrachons la libération de Georges Abdallah !


Chers amis, chers camarades,

Alors qu’il y a quelques jours était commémoré le 49e anniversaire de la journée de la Terre, nous ferons, cette année encore, du
02 avril prochain une journée internationale pour la libération de Georges Abdallah.

Célébrer conjointement la journée de la Terre et l’exigence de la libération de Georges Abdallah, telle est notre évidence car
indéniablement les deux sont intrinsèquement liés. Georges Abdallah et les Palestiniens entrés en résistance ne font qu’un pour
une Palestine unie de la mer au Jourdain avec le droit juste et légitime au retour de tous les réfugiés. Georges Abdallah et les
Palestiniens combattants ne font qu’un dans leur lutte acharnée, engagée de longues dates, sans jamais aucun reniement ni aucune
compromission contre l’impérialisme et le sionisme, contre l’exploitation et toutes les formes d’oppression, contre le colonialisme

pc 1 aprile – I 130 miliardi non spesi del Pnrr e le balle spaziali della fascista Meloni e dei suoi ministri

 

Alla fascista Meloni sarebbe piaciuto forse che la notizia dei fondi non spesi fosse solo un pesce d’aprile, e invece si tratta di una tosta realtà che fa risaltare ancora una volta le balle spaziali che vengono sparse a piene mani da tutti i membri di questo governo.

I padroni, tramite i loro strumenti di propaganda, come il quotidiano la Repubblica, in questo caso si incaricano di rimproverare il loro governo che non riesce a spendere i soldi del Pnrr, con un articolo su Affari&Finanza di ieri, 31 marzo.

Non l’hanno presa bene i padroni, soprattutto perché (oltre ad incassare miliardi in incentivi vari) vogliono che il governo si occupi di sgravarli di altri costi importanti, e cioè quelli per le infrastrutture: strade e autostrade, porti, aeroporti, treni, navi, Alta velocità, Hydrogen valleys, reti, colonnine elettriche, fibra ottica... e tutto quello che serve ad agevolare la produzione e il commercio e cioè i loro profitti fatti a palate anche e sempre durante le crisi! E infatti, per il giornalista, le infrastrutture sono “le vere vittime di questa débâcle”.

Ma tutto il resoconto sulle spese per il Pnrr è un “fallimento annunciato”. Vediamo.

Dei 194 miliardi assegnati all’Italia, ne abbiamo spesi a fine 2024 solo 64. Significa che tra la metà

pc 1 aprile - Avvio della Formazione rivoluzionaria delle donne - Comunicato del Movimento femminista proletario rivoluzionario - Massima diffusione

proletari comunisti nel pubblicare il comunicato che segue, uscito oggi nel blog https://femminismorivoluzionario.blogspot.com/

invita compagne e compagni, forze militanti, rivoluzionarie a seguire questa Formazione rivoluzionaria delle donne - di cui indicheremo di volta in volta il link per accedervi. E' una FR delle donne ma che riguarda tutti, proletari, operai con coscienza di classe, intellettuali, studenti, per comprendere e trasformare.

*****

 Da giovedì avvieremo su questo blog (femminismorivoluzionario) una formazione rivoluzionaria delle donne, a scadenza settimanale.

Pubblicheremo parti importanti di nostri opuscoli, dossier, così come interventi, contributi di comuniste/rivoluzionarie di altri paesi; testi tratti dalla nostra scienza del marxismo-leninismo-maoismo che trattano e danno un contributo, fondamento scientifico, teorico, ideologico alla condizione delle donne e al processo di liberazione/rivoluzione della maggioranza dell'umanità. 
Pubblicheremo anche interventi, commenti, riflessioni altre, che invitiamo a inviarci  
Con questa Formazione rivoluzionaria vogliamo che le donne, in particolare le donne proletarie, a cui è principalmente diretta questa formazione, elevino la loro conoscenza/coscienza di classe, femminista, rivoluzionaria, per combattere chi ci propugna teorie borghesi, che a volte si presentano anche sofisticate, ma che vogliono far credere che la condizione di oppressione, di subalternità delle donne sia solo da riformare in questo sistema sociale borghese di moderno medioevo, e non da combattere ribellandosi e lottando per rovesciare questo sistema. Altri ne fanno solo una questione di trasformazione di idee, tentando di impedire una prassi rivoluzionaria. 
Senza elaborazione teorica, anche se le donne lottano ogni giorno vengono guidate da teorie borghesi, piccolo borghesi che vogliono al massimo indorare le doppie catene.  
In questo senso chi ha più interesse alla teoria sono le donne! Perchè senza teoria non c'è rivoluzione, e senza rivoluzione non c'è liberazione

pc 1 aprile – Dalla “riconversione” delle fabbriche all’apertura delle miniere, i piani di guerra dei paesi imperialisti europei sono in pieno svolgimento

Questa rapida corsa alla preparazione alla guerra (e guerra è ormai la parola usata quotidianamente dai capi di stato e di governo, partiti e politicanti di ogni tipo), contribuisce a ristrutturare la produzione: si va dalla volontà di riconvertire, per esempio, le fabbriche di auto in fabbriche di armi, all’apertura o riapertura di miniere per quelle materie prime che vengono chiamate terre rare.

La Commissione europea, infatti, ha lanciato il 25 marzo il piano sulle terre rare, ma anche quest’ultima decisione, che per quanto riguarda l’Europa è stata chiarita dal commissario dell’Ue Séjourné in una intervista a la Repubblica, è urgente per “la nostra difesa e per produrre armi”. “Bisogna riaprire le miniere in Europa. Perché senza le terre rare «siamo troppo dipendenti da Paesi come la Cina» … perché solo così saremo «competitivi» sul mercato dell’auto e in quello delle batterie.” Tutta l’intervista, di fatto, è un intreccio di motivi legati alla concorrenza industriale mondiale e alla guerra.   

Il piano prevede 47 “progetti per arrivare ad un livello di estrazione del 10 per cento, di lavorazione al 40 per cento e di riciclaggio al 25 per entro il 2030. Con l’obiettivo di raggiungere un‘autonomia pari almeno al 65% del nostro fabbisogno complessivo. Tra le 47 iniziative, almeno quattro riguardano l’Italia: in Emilia-Romagna, Toscana (Rosignano), Lazio (Ceccano) e Sardegna (Portovesme).”

Al perché del giornalista le miniere siano così importanti, il commissario (guerrafondaio) risponde

lunedì 31 marzo 2025

pc 31 marzo - “Bombardate tutto”: l’inchiesta che inchioda Netanyahu

Nei primi giorni dell’”Operazione Spade di Ferro”, iniziata il 7 ottobre 2023 in risposta all’attacco di Hamas, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato al capo delle forze armate israeliane di colpire migliaia di obiettivi senza informazioni di intelligence, inclusi edifici residenziali. A svelarlo è un’inchiesta del giornalista Nahum Barnea per Ynet, versione online di Yedioth Ahronoth, uno dei principali quotidiani in lingua ebraica di Israele. Secondo quanto raccontato dal giornale israeliano, durante una riunione del 9 ottobre 2023 l’ex capo di stato maggiore dell’IDF, Herzi Halevi, ha riferito a Netanyahu che l’esercito stava già bombardando 1.500 obiettivi al giorno.

A quel punto, secondo tale ricostruzione, Bibi, battendo il pugno sul tavolo, avrebbe replicato al “suo generale”: “Perché non 5.000?”. Quando gli è stato riferito che l’IDF non disponeva dell’intelligence necessaria per un numero così elevato di attacchi, Netanyahu ha risposto: “Non mi interessano gli obiettivi. Buttate giù case, bombardate con tutto quello che avete”.

L’inchiesta che inchioda il premier israeliano

L’inchiesta esclusiva di Ynet arriva dopo che la rivista 972 Magazine ha rivelato che l’IDF utilizzava un programma di intelligenza artificiale chiamato Lavender per classificare i palestinesi come membri di Hamas. Questo sistema aumentava il numero di obiettivi generati, con una fonte che spiegava come i risultati dell’AI venissero trattati “come se fossero una decisione umana”. In totale, 37.000 palestinesi sono finiti nella lista di obiettivi di Lavender, molti dei quali uccisi nelle loro case insieme a decine di familiari.

Le fonti hanno raccontato di aver modificato i parametri del programma per aggiungere ulteriori nomi alla lista. “Un giorno, di mia iniziativa, ho aggiunto circa 1.200 nuovi obiettivi al sistema di tracciamento, perché il numero di attacchi era diminuito”, ha dichiarato una fonte. “Mi sembrava sensato. Col senno di poi, sembra una decisione grave, presa senza l’approvazione dei livelli superiori”.

Pronta una nuova invasione di Gaza

pc 31 marzo - Guerra imperialista - riarmo dell'Europa - il putrido nero governo Meloni - La responsabilità di noi operai - Un intervento di un compagno operaio dell'ex Ilva


Può sembrare una follia, ma sappiamo benissimo che la marcia inarrestabile verso una nuova devastante guerra
vede per questa Europa reazionaria come necessario passo per uscire da questo impasse un nuovo riarmo volto ad essere parte determinante di un ennesimo conflitto con lo scopo di rapina dei territori e delle risorse dei Paesi non allineati alle politiche predatorie di questo Occidente ipocrita, oramai nel pieno della sua fase calante.

L’apparente pace che si prospetta avvenire nel teatro di guerra ucraino non è altro che l’accordo tra due banditi (Trump e Putin) per una equa spartizione delle proprietà del popolo ucraino; arrivati entrambi a dettare le condizioni di vita di enormi masse di popolazioni grazie all’appoggio ricevuto negli scorsi decenni dalle più grosse famiglie mafiose dei rispettivi Paesi. Questa inedita alleanza stabilitasi tra queste due enormi potenze ha preso in contropiede i governi di questo vecchio ed ammuffito continente, dove da un giorno all’altro si è ritrovato a fare i conti con i reali interessi di rapina della più grande potenza mondiale, che mostra chiaramente (e finalmente diremmo noi) il suo vero volto di rapace predatore, dove ha messo nero su bianco che a difendere i suoi privati interessi deve essere un intero continente che dal termine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi non ha fatto altro che servirlo come un cane pastore serve il suo padrone.

Questa difesa adesso deve avvenire a spese dei cittadini, di noi cittadini, che ci ritroviamo di nostro già a fare i conti con un caro vita ed una privatizzazione della pubblica amministrazione che non ha eguali nel corso della Storia ed ha prosciugato da tempo tutti i risparmi delle famiglie meno abbienti.

Questo riarmo, come si diceva più su, potrebbe sembrare folle, ma è evidente come sia l’unica strada che l’economia stagnante (che non vuol dire impoverita, ma con una crescita inferiore alle aspettative) che questo Occidente in declino ha è quella di distruggere tutto, anche le vite degli esseri umani, e ripartire in seguito a folle velocità per recuperare nel più breve tempo possibile i capitali distrutti. La

pc 31 marzo - Torino - La montatura inquisitoria dello stato borghese ha una battuta d'arresto

 Comunicato dell' ASSOCIAZIONE A RESISTERE

Oggi il Tribunale di Torino ha pronunciato la sentenza in primo grado per il processo “Sovrano”: tutti e tutte assolti per il capo di associazione a delinquere! Le pene per i reati singoli sono stati ridimensionati. Un passaggio epocale per le lotte di tutto il Paese.

Questo non ci basta, di seguito accenniamo ad alcune considerazioni a caldo.

La storia dei movimenti sociali voleva essere negata sul palcoscenico in cui va in scena la giustizia. Il tentativo della questura e della procura della città di Torino viene squalificato e rimandato al mittente.

Quella che conosciamo oggi è una giustizia finalizzata a garantire lo status quo, atta ad alimentare la disuguaglianza sociale, tutelando gli interessi borghesi pronti a volersi riprodurre sulla pelle di chi non ha gli stessi privilegi. Per questo finché non saremo tutti e tutte libere non sarà finita. Le misure preventive indicate dalla procuratrice generale Lucia Musti in occasione dell’udienza di oggi mostrano

pc 31 marzo - Cade l'imputazione di associazione a delinquere contro NoTAV/Askatasuna/Neruda - L'uscita dei compagni dal Tribunale

 





pc 31 marzo - Alziamo il tiro della protesta contro la guerra imperialista, contro l'imperialismo USA/Israele - Blitz alla base Camp Ederle Vicenza

 

Sabatoc’è stato un  blitz di attivisti e pacifisti davanti alla base statunitense Ederle di Vicenza per protestare contro il riarmo, la guerra e le forniture militari degli Stati Uniti a Israele.

Una cinquantina di persone che hanno protestato con striscioni megafoni ma anche con reti metalliche e in legno con le quali hanno bloccato l’ingresso della base Usa. Poco dopo è intervenuta la polizia per sgomberare manifestanti alcuni dei quali hanno fatto resistenza passiva con gli agenti che hanno così spostato di peso gli attivisti che sono stati identificati.

pc 31 marzo - A processo NoTAV/Askatasuna/Neruda - Immagini e video dal Presidio al tribunale di Torino







pc 31 marzo - Strage dei soccorritori, Israele non nega più - senza tregua nella denuncia e nella mobilitazione per la Palestina

Striscia di sangue Per i quindici membri della Mezzaluna rossa e della Protezione civile scomparsi una settimana fa a Gaza si è trattato di un’esecuzione. Ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco nel mirino. I corpi occultati con i bulldozer. Tom Fletcher (Onu): «Se il diritto umanitario conta ancora, la comunità internazionale deve agire». In serata l'esercito dà il via all’operazione di terra a Rafah, per espandere la «zona cuscinetto» e quindi spostare forzatamente la popolazione

Palestinesi ispezionano i resti di alcune ambulanze dopo un attacco israeliano foto Ansa
Sopralluogo sui resti di alcune ambulanze dopo l’attacco israeliano a Tal al-Sultan, Rafah – Ansa

L’esercito israeliano ha ammesso di aver aperto il fuoco contro la squadra inviata per soccorrere i feriti di Tal al-Sultan, a Rafah. Lo ha fatto nel suo stile, con una dichiarazione gelida, notificando l’errore senza mostrare alcuna ombra di rimorso. E incolpando dell’accaduto Hamas, anche se si trattava di ambulanze e di camion dei vigili del fuoco. Anche se all’interno c’erano 15 membri della Mezzaluna rossa palestinese (Prcs) e della protezione civile.

Una settimana fa, di domenica, l’esercito ha bombardato il quartiere di Rafah, nel sud della Striscia, e lo ha chiuso in un recinto di carri armati e mezzi militari. Nessuno può uscire dall’assedio che continua ancora oggi. Feriti e dispersi sotto le macerie delle case colpite dalle bombe necessitavano di immediato soccorso. Decine le telefonate ricevute dalle sale operative e l’invio dei mezzi è stato comunicato all’esercito israeliano, come succede da mesi nella Striscia di Gaza. La squadra è giunta a Tal al-Sultan e ha informato la centrale di essere stata circondata dai carri armati, che hanno cominciato ad aprire il fuoco, causando feriti. Poi le comunicazioni si sono interrotte.

PER CINQUE GIORNI Israele ha impedito alla Mezzaluna e alla protezione civile di accedere alla

pc 31 marzo - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Da Torino: Askatasuna, Notav, siamo tutti processati

 

L'intervento di proletari comunisti

Prima comunicazione sulla sentenza

domenica 30 marzo 2025

pc 30 marzo - La mobilitazione per la Palestina a Palermo nella Giornata della Terra

 





pc 30 marzo - Immagini dalla manifestazione di Palermo per la Palestina












pc 30 marzo - Meloni non si rassegna e trasforma i centri in Albania in nuovi Cpr


La situazione dei centri costruiti in Albania era diventata grottesca, appena arrivavano migranti Magistrati di vari Tribunali, per fortuna, li mandavano in Italia, perchè il trattenimento in questi centri era totalmente illegale, in violazione delle norme della nostra Costituzione e delle norme europee. Una situazione grottesca e anche di furto di soldi pubblici, visto che per casermoni vuoti nel deserto si sono già spesi intorno al miliardo. 

Ma la Meloni, alla faccia della realtà, ci ritenta per la terza volta, ma ora per un'altra strada, sempre per cacciare i migranti e riportarli in paesi dove subiscono arresti, torture, e anche morte. 

E ANCHE QUESTA VOLTA, IL "DIFENSORE" DELLA COSTITUZIONE, MATTARELLA, FIRMA IL NUOVO DECRETO, facendosi ubbidiente complice di un'operazione illegale e razzista e della squallida politica di autopropaganda del governo Meloni. 

Fino ad ora questi centri dovevano fungere da prima accoglienza di migranti richiedenti asilo provenienti dai cosiddetti «paesi sicuri» secondo una finzione giuridica; in realtà dovevano essere

pc 30 marzo - Il processo di Torino a Askatasuna/NOTAV 31 marzo - info e contributo

A Torino si gioca una partita più grande di un singolo, mostruoso teorema: a essere sotto processo non sono solo i militanti dell’Askatasuna e No Tav ma le lotte sociali del paese

Il 31 marzo presso il Tribunale di Torino, verrà proclamata la sentenza di primo grado del processo per associazione a delinquere che vede imputate ventisei persone con la richiesta di 88 anni di carcere in totale per 72 capi di imputazione, 66 dei quali riguardano le proteste contro il Tav in Val di Susa.

È storia consolidata che le nuove istanze politiche e le battaglie per i diritti civili e umani vengano spesso represse dai governi, più interessati in ogni parte del mondo al mantenimento dello status quo e dei privilegi delle élite dominanti. Da che emisfero si guardi la storia dei popoli questo non cambia, uomini e donne in tutto il mondo hanno dovuto lottare, talvolta fino a sacrificare la propria vita, per imporre dei cambiamenti necessari al raggiungimento, ad esempio, della giustizia sociale e alla tutela di minoranze, spesso oggetto di discriminazioni. Non a caso la protesta, il suo diritto a esprimersi e le vite

pc 30 marzo - Stellantis Melfi - la crisi scaricata sugli operai “Qui c’è chi non lavora da ottobre”

BASILICATA ECONOMIA LAVORO

29 Marzo 2025 | 18:22
Eugenio Bonanata

Ecco gli ultimi rumors che giungono dal Montaggio. “C’è chi lavora quasi sempre e chi quasi mai, non cambia nulla e i capi fanno che vogliono, tra menefreghismo e bagni sporchi. I sindacati fanno solo parole”

Tra un futuro in cui si prevedono “7 modelli” da realizzare, e un presente che arranca, non regna certo il buon umore sull’unica linea rimasta attiva a S. Nicola di Melfi. “Qui è un degrado totale – si apre un lavoratore al Montaggio – piove all’interno, bagni sporchi, riscaldamenti spenti”. C’è un’aria di “rassegnazione mista a menefreghismo, pare ci si affidi a un destino già segnato”. E se la giostra gira in questo modo, ecco che sarebbero “i capi” a fare il bello e cattivo tempo, chiamando a lavoro “chi gli fa più piacere”.
Ecco come andrebbero le cose, a sentire la nostra fonte interna al Montaggio. “Sulla carta dovrebbe esserci la cosiddetta Cassa integrazione a rotazione, due squadre che si alternano di settimana in settimana”. Ma tra la teoria e la pratica ci sarebbe un abisso. “Il lavoro è poco, inoltre da noi spesso

pc 30 marzo - Taranto con la Palestina - Ieri combattiva, importante manifestazione per tutto il centro città - Prossime iniziative

 
60 compagne e compagni, tanti ragazzi, in corteo ieri. Un corteo combattivo che ha raccolto un fronte vario di realtà militati ma anche di tante persone democratiche, antimperialiste, antifasciste. Una manifestazione, che da tempo non si vedeva e importante per Taranto, in cui continuamente si sono gridati le parole d'ordine vecchie e nuove per la Palestina, a sostegno della resistenza del popolo palestinese, che non si piega anche di fronte alle manovre sporche, contro il genocidio di Israele con la complicità, pieno appoggio dell'imperialismo Usa, dei paesi europei e del governo Meloni; contro l’Europa che si arma e sostiene Israele; una solidarietà che oggi deve essere più forte contro il piano di deportazione/pulizia etnica attuato da Netanyahu, e pianificato da Trump. 
Così è stato gridato che Taranto non è città di guerra.
Negli interventi che ci sono stati lungo il percorso con fermate nelle piazza principali di Taranto forte denuncia della inumana condizione delle donne e dei bambini, e in particolare della violenza sessuale, stupri, aggressioni sessuali fatti contro le donne, le detenute, denunciate anche dalla commissione dell'Onu.
Tra i vari interventi, nello stazionamento per un quarto d’ora sul ponte girevole una compagna ha denunciato la repressione che ha colpito anche 2 compagni a Taranto per una scritta contro Israele. 
Ora continuiamo.
E' stata proposta la convocazione di un coordinamento regionale a Taranto; una assemblea con video e collegamenti con realtà palestinesi per il 10 aprile e manifestazione all’ammiragliato lungomare il 12 - l’importante è non fermarci e lavorare per un nuovo più grande corteo il 25 aprile
 
#iostoconlapalestina