domenica 30 marzo 2025

pc 30 marzo - Proteste a Gaza: verità e manipolazioni mediatiche - info

di Leandro Leggeri

Ieri, video diffusi sui social media e ripresi da giornali israeliani hanno mostrato decine di palestinesi a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, scendere in strada per protestare contro la guerra e chiedere l’allontanamento di Hamas dalla regione. Queste immagini sono state rapidamente amplificate dai media filo-israeliani, presentando le manifestazioni come un segnale significativo di dissenso popolare contro il gruppo armato.

Tuttavia, è importante contestualizzare e analizzare criticamente queste notizie. Sebbene le proteste siano reali e comprensibili, date le condizioni umanitarie disastrose e senza precedenti che la popolazione gazawi sta affrontando, la loro portata e rilevanza sono state enormemente esagerate.

I numeri parlano chiaro: nell’ultimo anno, Hamas ha reclutato circa 15.000 nuovi combattenti, ricostruendo parte della propria infrastruttura militare e amministrativa e mantenendo un controllo saldo sulla Striscia di Gaza. Questo livello di organizzazione e supporto non sarebbe possibile senza un significativo consenso da parte della popolazione locale.

Le manifestazioni vengono, dunque, amplificate da Israele per sostenere la narrativa che la loro strategia militare stia funzionando, trasmettendo all’opinione pubblica l’idea che la popolazione gazawi sia pronta a ribellarsi contro Hamas. Tuttavia, la realtà sul campo dimostra come il popolo palestinese continui a resistere con dignità e coraggio nonostante le sofferenze inflitte dall’occupazione e dall’assedio.

Nonostante la propaganda mediatica tenti di dipingere un’immagine di divisione interna tra i palestinesi, il consenso popolare verso la resistenza rimane forte. La popolazione di Gaza continua a sopportare privazioni estreme e sofferenze inimmaginabili, ma non si piega alla volontà dell’occupante.

Ogni tentativo di manipolare la narrazione per giustificare ulteriori violenze e attacchi va smascherato, perché la verità resta dalla parte di chi lotta per la libertà e la dignità.

http://www.osservatoriosullalegalita.org/25/acom/03/26lelegaza.htm

L’esercito israeliano aumenterà l’attività in altre aree di Gaza

Emanuel Fabian del “The Times of Israel”: Il ministro della Difesa Israel Katz avverte i palestinesi di

Gaza che presto l’esercito opererà in altre aree della Striscia, dicendo loro di imparare dai civili di Beit Lahiya che hanno protestato contro Hamas.

“Abitanti di Gaza, l’IDF agirà presto con intensità in altre aree di Gaza e sarete costretti a evacuare per proteggervi dalle zone di combattimento”, ha affermato in una dichiarazione video.

“I piani sono pronti e approvati. Hamas sta mettendo a rischio la vostra vita e vi farà perdere le vostre case e sempre più terra che verrà aggiunta alla difesa israeliana”, dice Katz, riferendosi a una zona cuscinetto in espansione lungo il confine di Gaza.

“Imparate dagli abitanti di Beit Lahiiya, come hanno fatto loro, dovreste anche chiedere la rimozione di Hamas da Gaza e l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi israeliani. Questo è l’unico modo per fermare la guerra”, aggiunge.

Tutti gli accessi a Gaza sono bloccati, il cibo marcisce…

Tutti i punti di accesso a Gaza sono chiusi. Alla frontiera il cibo marcisce. I farmaci scadono. Attrezzature mediche vitali sono bloccate.

Se i principi fondamentali del diritto umanitario sono validi, la comunità internazionale deve agire per difenderli. (comunicato di fonte ONU)

E cosa fa il re del Marocco? Vieta le manifestazioni pro-Palestina!

Su ordine del re del Marocco, la polizia e l’esercito hanno iniziato a vietare tutte le manifestazioni pro-palestinesi, considerate adesso una minaccia alla stabilità del Regno.

Chiunque manifesti per Hamas verrà arrestato e riceverà una multa di 52.000 dirham (5.000 euro circa – grosso modo l’equivalente di un anno e mezzo di salario operaio).

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