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compagne e compagni, tanti ragazzi, in corteo ieri. Un corteo
combattivo che ha raccolto un fronte vario di realtà militati ma anche
di tante persone democratiche, antimperialiste, antifasciste. Una
manifestazione, che da tempo non si vedeva e importante per Taranto, in
cui continuamente si sono gridati le parole d'ordine vecchie e nuove per
la Palestina, a sostegno della resistenza del popolo palestinese, che non si piega anche di fronte alle manovre sporche,
contro il genocidio di Israele con la complicità, pieno appoggio
dell'imperialismo Usa, dei paesi europei e del governo Meloni; contro
l’Europa che si arma e sostiene Israele; una solidarietà che oggi deve
essere più forte contro il piano di deportazione/pulizia etnica attuato
da Netanyahu, e pianificato da Trump.
Così è stato gridato che Taranto non è città di guerra.
Negli
interventi che ci sono stati lungo il percorso con fermate nelle piazza
principali di Taranto forte denuncia della inumana condizione delle
donne e dei bambini, e in particolare della violenza sessuale, stupri,
aggressioni sessuali fatti contro le donne, le detenute, denunciate
anche dalla commissione dell'Onu.
Tra
i vari interventi, nello stazionamento per un quarto d’ora sul ponte
girevole una compagna ha denunciato la repressione che ha colpito anche 2
compagni a Taranto per una scritta contro Israele.
Ora continuiamo.
E'
stata proposta la convocazione di un coordinamento regionale a Taranto;
una assemblea con video e collegamenti con realtà palestinesi per il 10
aprile e manifestazione all’ammiragliato lungomare il 12 - l’importante
è non fermarci e lavorare per un nuovo più grande corteo il 25 aprile
#iostoconlapalestina
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