sabato 1 febbraio 2025

pc 1 febbraio - A Napoli, prima aggressione poliziesca ai lavoratori Temi/Gls in lotta, poi dei Vigilantes alla coordinatrice della lotta

La repressione non ferma ma alimenta la lotta dei lavoratori Massima solidarietà dallo Slai cobas per il sindacato di classe

La coordinatrice del SI Cobas di Napoli, Mimì Ercolano, aggredita dai vigilantes di TEMI e costretta alle cure ospedaliere

Tutta la nostra solidarietà alla compagna Mimì, un vero esempio di integrità, combattività proletaria e coscienza di classe, il cui animo non è possibile fiaccare con aggressioni di questo tipo. (Red.)

Stasera [venerdì 31 gennaio], durante il tentativo di ingresso dei licenziati ai cancelli della GLS di Gianturco, la coordinatrice provinciale Mimì Ercolano è stata strattonata e spinta a terra dalla vigilanza del condominio in cui è ubicato il magazzino TEMI.

Poco dopo essere giunta a Mariglianella assieme ai licenziati, Mimì ha avvertito un malore a seguito delle contusioni subite, ed è stata soccorsa dal 118.

A due giorni dal fermo dell’altro coordinatore provinciale, Peppe D’Alesio, durante lo sgombero del picchetto in via Ferrante Imparato, continua l’azione di aggressione e intimidazione nei confronti del SI Cobas.

Ma a Mariglianella il magazzino è ancora fermo, i cancelli sono stati chiusi e gli autisti hanno iniziato a tornare a casa… Nessun passo indietro!!!

COMUNICATO SUI FATTI DI STAMATTINA FUORI AI CANCELLI TEMI-GLS DI VIA FERRANTE IMPARATO 

La battaglia di queste ore fuori ai cancelli GLS, con lo sgombero coatto del presidio fuori al magazzino

pc 1 febbraio - Cosa sta accadendo tra Ruanda e Congo e perché la “guerra del coltan” ci riguarda tutti

Un articolo premessa tratto da Fanpage per cominciare a capire  

Il conflitto in corso in Repubblica Democratica del Congo è causato dalla volontà dei ribelli di M23, sostenuti dal Ruanda, di controllare le miniere di coltan, il minerale più prezioso per l’industria verde e quella di smartphone e computer.

Intervista a Federico Donelli - Professore di Relazioni Internazionali presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste. Si occupa di politica e sicurezza del Medio Oriente e dell’Africa sub-sahariana.

Il dispositivo su cui state leggendo questo articolo, sia esso uno smartphone o un computer, contiene "tracce" di terra congolese: nello specifico poche decine di milligrammi di coltan, il "super minerale" indispensabile all'industria elettronica estratto ogni giorno in enormi quantità nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) da migliaia di schiavi, uomini donne e bambini costretti a trascorrere gran parte della loro vita in miniere pericolanti in cambio di un salario medio di pochi dollari al giorno.

In fondo è intorno a questa dinamica di sfruttamento, che riguarda anche noi "consumatori" con il telefonino sempre in mano, che va letta la crisi in corso in questi giorni in Repubblica Democratica del Congo, sterminato Paese dell'Africa centrale nei cui territori orientali, in particolare nella regione del

pc 1 febbraio - Denunciamo un fatto avvenuto a Ferrara - ma non ci stupiamo, nè strilliamo - è storia ordinaria di fascio/imperialismo in action nella scuola di Valditara/Meloni

Un comunicato di Giovani Palestinesi e Ferrara per la Palestina informa di un fatto gravissimo verificatosi lo scorso dicembre in una scuola media della città. A fine novembre si è svolto un incontro tenuto da Ferrara per la Palestina con una classe. Questo era stato organizzato da una docente in accordo con la preside per approfondire temi come le condizioni di vita dei palestinesi nei territori occupati.

L’incontro è risultato sgradito ai sionisti del nostro paese e ai loro vassalli quali il Ministro Valditara. Pochi giorni dopo l’incontro, infatti, la preside è stata raggiunta da minacce provenienti dall’Ufficio Scolastico Regionale che, su mandato del Ministro Giuseppe Valditara, ha imposto che si svolgesse un “incontro riparatore” e che la stessa classe assistesse alle mistificazioni dell’Unione Associazioni Italia-Israele. Si è trattato di una vera e propria costrizione, dato il dissenso del corpo docente e anche il sopralluogo fatto nei giorni precedenti da due agenti della Digos. Così ragazzi di 13 e 14 anni hanno dovuto assistere al revisionismo storico più becero e alla negazione di un genocidio

pc 1 febbraio - Intervista a Romana Rubeo di Palestine Chronicle a Radio Onda d'urto

Intervista che abbiamo riportato il 27 gennaio con Ore12

https://proletaricomunisti.blogspot.com/2025/01/pc-20-gennaio-ore-12-controinformazione_066846785.html

Radio Onda d’urto: siamo in collegamento telefonico con Romana Rubeo, caporedattrice di Palestine Chronicle. 

Ci sono tante cose da dire ma inizierei dalla Cisgiordania occupata dove l'aggressione israeliana continua senza fine in quella che non è una tregua ma è uno spostamento di aggressione, una guerra aperta contro la popolazione della West Bank. L'occupante infatti si scatena ormai da giorni nei territori della Cisgiordania occupata, con irruzioni e raid in particolar modo nel campo profughi di Jenin, roccaforte della resistenza palestinese. Inizio da qui, chiedendoti un aggiornamento è un'analisi della situazione.

Romana Rubeo

Sì, continua l'offensiva che in massima parte è appunto concentrata a Jenin per le ragioni che tutti conosciamo. Bene, appunto, come tu dicevi Jenin, è la roccaforte della resistenza in quell'area, ma una resistenza che chiaramente non può essere comparata – e questo io l'ho ripetuto molte volte - né per numeri, né per l'intensità, né per grado di supporto popolare da parte della popolazione a quella che è la resistenza di Gaza. Ed è proprio qui che scatta da parte di Israele la valutazione che probabilmente quello che non è riuscito a fare a Gaza potrebbe riuscire invece a farlo nella Cisgiordania occupata che è già occupata, per cui quel territorio è fiaccato militarmente dalla presenza massiccia delle truppe militari, ma è fiaccato, paradossalmente, anche dalle azioni portate avanti dalla stessa Autorità Nazionale Palestinese nel corso degli anni, di questi 15 mesi e particolarmente nelle ultime settimane. Cioè non si può svincolare l'operazione che paradossalmente veniva chiamata “Proteggo la mia patria” da parte dell'Autorità Nazionale Palestinese con quella che è l'operazione “muro di ferro” che

pc 1 febbraio - Poveri miliardari


articoli di Giovanni Caprio e Alessandro Robecchi (ripresi da pressenza.com e alessandrorobecchi.it)

Nel 2024 la ricchezza di 71 miliardari italiani è aumentata di 166 milioni di euro al giorno – Giovanni Caprio

Anche quest’anno, in occasione dell’apertura del meeting annuale del World Economic Forum che si svolge a Davos dal 20 al 24 gennaio 2025, OXFAM ha presentato un’analisi sullo stato delle disuguaglianze economiche e sociali nel mondo e in Italia. Il rapporto “Disuguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata”, evidenzia come la crescita della concentrazione della ricchezza non sia in molti casi frutto di merito, ma è ascrivibile a un sistema economico “estrattivo”. L’acuirsi dei divari economici e sociali è il risultato di scelte politiche, come nel caso italiano, che vanno caratterizzandosi più per il riconoscimento e la premialità di contesti e individui che sono già avvantaggiati, che per una lotta determinata contro meccanismi iniqui ed inefficienti che accentuano le divergenze nelle traiettorie di benessere dei cittadini.

Nel 2024 la ricchezza dei miliardari è cresciuta, in termini reali, di 2 mila miliardi di dollari, pari a circa

pc 1 febbraio - Libero - latrina intasata - TROPPA FATICA FARE UNA TELEFONATA

un commento

L’edizione telematica di giovedì ventitré gennaio di quella latrina intasata la cui ragione sociale è Libero Quotidiano riporta due articoli interessanti: lo sono perché smascherano definitivamente l’atteggiamento da sciacalli di certi ambienti della destra radicale e fascista e le falsità che i pennivendoli della stessa area politica propalano a piene mani per attaccare i nemici.

Il primo – non firmato, quindi attribuibile al direttore responsabile Mario Sechi – rilancia l’indegno post di Atreju, apparso su una nota rete sociale, nel quale l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia approfitta disgustosamente della fede politica dei rapitori della neonata cosentina per attaccare, credendo di essere spiritosi, i comunisti in generale.

Si dovrebbero semplicemente vergognare per aver avuto il coraggio di dimostrarsi molto peggiori di quegli animali ai quali sono stati da noi paragonati poco sopra: siamo assolutamente certi che i canidi lupini di medie dimensioni in questione, se potessero parlare, si dissocerebbero da questo esercizio di stupida presunta comicità che non fa ridere proprio nessuno.

Il secondo riguarda un pezzo, firmato da tale Roberto Tortora, nel quale si rilanciano le parole dell’ex europarlamentare torinese Marco Rizzo – che, a proposito di «questa sinistra», sostiene che «non ha valori, ha tradito la sua storia, non ha contenuti, non ha soluzioni, ma adesso può parlare per un anno del saluto romano di Elon Musk» – etichettandolo come «presidente onorario del Partito Comunista dal 2023 e coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare dal 2024».

L’ex militante di Lotta Continua non detiene più, dal mese di luglio 2024, alcuna carica nella formazione politica guidata da Alberto Lombardo; per saperlo ci è bastato un rapido consulto telefonico con la responsabile nazionale dei rapporti con la stampa, la genovese Silvia Stefani: se non abbiamo avuto alcuna difficoltà noi, a reperire l’informazione, sicuramente non ne avrebbero avuto neppure loro.

Forse, però, per costoro è troppo faticoso cercare un recapito telefonico per accertarsi della correttezza di quanto continuano a scrivere: preferiscono spacciare ancora le loro puerili bugie in modo da far credere ai lettori cose assolutamente false, ma che possono apparire – agli occhi di chi non è abituato, magari soltanto perché non interessato, a scendere nei dettagli – del tutto verosimili.

Bosio (Al), 30 gennaio 2025

pc 1 febbraio - Il fascio/imperialismo di Trump in azione all'interno come all'esterno

 e la Meloni lo seguirà

Trump cancella i visti studenteschi per i manifestanti per la Palestina

Donald Trump firmerà un ordine esecutivo per espellere gli studenti universitari non cittadini che hanno partecipato alle proteste contro il genocidio di Gaza. “A tutti gli stranieri residenti che si sono uniti alle proteste pro-jihadiste, vi avvisiamo: nel 2025 vi troveremo e vi deporteremo“, ha detto il Presidente in una nota informativa.

Annullerò rapidamente anche i visti per studenti di tutti i simpatizzanti di Hamas nei campus universitari, che sono stati infestati dal radicalismo come mai prima“. Sebbene l’ordinanza non sia ancora stata emessa, la Casa Bianca ha diffuso materiale a supporto dell’ordinanza e funzionari della Casa Bianca rimasti anonimi sono stati citati dalla stampa affermando che l’annuncio è previsto già oggi (29 gennaio, ndr).

Questi sforzi sono apparentemente in atto per combattere l’antisemitismo, ma sono chiaramente implementati per reprimere i critici di Israele. “La mia promessa agli ebrei americani è questa: con il vostro voto, sarò il vostro difensore, il vostro protettore e sarò il miglior amico che gli ebrei americani abbiano mai avuto alla Casa Bianca“, si legge nella scheda informativa.

L’ordine presumibilmente indica al Dipartimento di Giustizia di “perseguire aggressivamente minacce terroristiche, incendi dolosi, vandalismo e violenza contro gli

pc 1 febbraio - La marcia globale del moderno fascismo che l'elezione di Trump alimenta... ad es. dall'Italia di Meloni all'India di Modi

  

Un articolo interessante perchè dimostra ulteriormente per chi non vuol capire anche nel nostro campo le ragioni del nostro agire e delle nostre posizioni che fanno da base a una nuova campagna internazionale  dall'Italia all'india, passando per europa, america latina, asia...che ci apprestiamo a lanciare - proletari comunisti /PCmItaly

"...Modi è ugualmente popolare tra i leader di destra in tutto il mondo. Trump e Modi hanno tenuto due megaraduni congiunti: Howdy Modi a Houston nel 2019 e Namaste Trump ad Ahmedabad nel 2020. Entrambi hanno celebrato pubblicamente i rispettivi successi politici. Trump ha affettuosamente detto che Modi è suo amico, che «sembra tuo padre» ma è anche uno «fortissimo».Meloni e Modi hanno anche intrapreso sforzi per rafforzare i legami tra India e Italia in «difesa, sicurezza, commercio e tecnologia»...

L’alleanza globale delle estreme destre

La vittoria di Trump rivitalizza sovranisti, reazionari e conservatori di mezzo mondo: dall'Ungheria di Orbán all'india di Modì fino all'Italia di Meloni

L’umore doveva essere gioioso allo Scruton Café di Budapest dopo la notizia della rielezione di Donald Trump. Il locale prende il nome dal filosofo inglese Roger Scruton, venerato dalla destra americana ed europea.

È stato anche al centro del documentario di Vice «America and Hungary, a Far-Right Love Affair» come luogo popolare in cui i pensatori di destra di tutto il mondo si incontrano e ripetono a pappagallo i temi dei conservatori. L’Ungheria, sotto il leader di estrema destra Victor Orbán, è spesso tenuta in gran considerazione dalla destra come prova che un futuro illiberale è davvero possibile.

Ma Budapest non è l’unica capitale in cui i politici populisti di destra si sentono fiduciosi dopo le elezioni Usa. Da Roma a Buenos Aires, da San Salvador a Nuova Delhi, i leader di destra sono ottimisti sul fatto che, con un amico come Donald Trump al timone a Washington, una ricostruzione illiberale della politica globale sia a portata di mano.

Culto della personalità

Per prima cosa, il ritorno di Trump li rassicura sul fascino immenso del culto della personalità nelle democrazie elettorali. Trump si è fatto passare per un outsider schietto e duro, con poca pazienza per le esitazioni politiche tipiche del politico di professione. Piuttosto, si presenta come un leader risoluto, disposto a trasgredire tutte le norme politiche e i controlli e gli equilibri democratici per la causa nazionale. Si tratta di un modello fonte d’ispirazione per politici come Javier Milei in Argentina e Nayib Bukele in El Salvador.

L’economista focoso e presidente autoproclamatosi anarco-capitalista dell’Argentina è salito al potere decantando le sue politiche «motosega» con le quali avrebbe tagliato lo Stato presumibilmente sovraffollato e salvato il paese da una grave crisi finanziaria. Ha trovato fama mondiale grazie a un

pc 1 febbraio - Contratto metalmeccanico: i padroni non devono intaccare i loro profitti - gli operai devono continuare a perdere - Ma servono scioperi veri che facciano male...

Le aziende metalmeccaniche per il rinnovo del contratto nazionale propongono un misero aumento di 173 euro in tre anni, soldi, tra l’altro, neanche certi, tant’è che aggiungono, "ma solo nel caso in cui si realizzi l’IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato) preventivato dall’ISTAT nel giugno 2024. Qualora l’IPCA non fosse in linea con le stime, gli aumenti salariali per gli anni 2025, 2026 e 2027 potrebbero essere più bassi".

Alla obiezione di alcuni giornalisti che questo aumento non recupererebbe neanche un quinto dell’inflazione, i padroni rispondono: sì è vero, ma se dovessero dare aumenti a fronte dell’inflazione, andrebbero in crisi.

Quindi i padroni non devono perdere niente, pur continuando a fare, da dati da loro stessi comunicati, profitti, mentre gli operai devono continuare a perdere; i padroni, comunque, continuano a scaricare le loro crisi temporanee (vere o false che siano) sullo Stato con casse integrazioni permanenti e sempre più estese mentre aumentano la produttività (= sfruttamento) per chi resta a lavorare, i padroni continuano a delocalizzare per tagliare il costo del lavoro, con migliaia di licenziamenti, mentre gli operai devono accettare di avere al massimo elemosine, lorde e spalmate in tre anni. E il governo Meloni/Urso, al servizio dei padroni, accetta tutto questo e gli offre anche incentivi. 

I sindacati metalmeccanici chiedono 280 euro di aumento in tre anni - anche questa richiesta è molto insufficiente, ma neanche questa riescono a strappare.

Ora dicono che convocheranno un nuovo sciopero a febbraio, di ulteriori 8 ore di astensione collettiva, con una mobilitazione articolata su tutto il territorio nazionale.

E’ evidente che c'è la necessità di scioperi, come di uno sciopero generale che metta un freno alla

pc 1 febbraio - Landini torna a parlare di 'rivolta sociale' ma quello a cui punta realmente è alla campagna elettorale

Parole forti... ma fatti deboli

Landini si scaglia contro il Governo in diretta tv: “Ecco cosa vogliono fare”

Intervenuto a ‘PiazzaPulita’ su La7 con Corrado Formigli, Maurizio Landini ha avuto modo di affrontare diverse tematiche calde relative al Governo Meloni.
Il segretario della Cgil è tornato a parlare a grandi linee di “rivolta sociale” precisando che non bisogna “girarsi dall’altra parte rispetto allo sfruttamento e all’ingiustizia sociale. La gente vuole un futuro certo per i propri figli? Allora reagisca. Oggi lo strumento è partecipare, tornare al voto, mobilitarsi”.
Il duro affondo del segretario della Cgil Maurizio Landini in diretta tv contro il Governo di Giorgia Meloni. Le forti parole.
Non è nuovo a determinate parole durissime contro il Governo, e anche nelle ultime ore Maurizio Landini, segretario della Cgil, non è stato da meno intervenendo a ‘PiazzaPulita’ su La7. Dopo aver parlato con gravi accuse e frasi di sfida a proposito delle tasse, ecco un nuovo affondo che riguarda gli scioperi e i ritardi nel settore dei trasporti ma non solo.

pc 1 febbraio - Continua a Torino il presidio alla Questura contro le inumane condizioni dei migranti in attesa di permesso di soggiorno - Sostegno e solidarietà

 Dal comunicato dei solidali

...Nelle ultime settimane abbiamo denunciato a più riprese la barbarie che le persone migranti si trovano a subire in fila di fronte agli Uffici Immigrazione della Questura, in Corso Verona.

Infatti, sono costrette a stare in coda giorni interi per ottenere un appuntamento, a causa di un percorso ad ostacoli, costellato da cavilli burocratici e lungaggini, messo a punto scientemente dalla Questura per rendere impossibile ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno, con l’obiettivo di portare allo sfinimento chi ne fa richiesta.

La situazione di Corso Verona è una delle manifestazioni più emblematiche di una precisa volontà politica, alla base di un quadro legislativo e repressivo che punta ad opprimere le persone migranti nel nostro Paese, spogliandole di ogni diritto al fine di renderle più ricattabili e, dunque, maggiormente sfruttabili. È chiaro che il governo Meloni e la destra stanno portando e hanno sempre portato avanti una vera e propria offensiva contro le persone migranti (vedi i decreti Sicurezza e il decreto Cutro), che serve anche ad alimentare la guerra tra lə sfruttatə.

Tuttavia, queste politiche repressive sono state portate avanti senza soluzione di continuità anche dal

venerdì 31 gennaio 2025

pc 31 gennaio - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Contro Meloni, non aspettiamo…

 

pc 31 gennaio – L’Albania non è un Paese sicuro! Lo dicono anche i giudici di Brescia…

 

In attesa delle decisioni della Corte d’Appello, che dovrebbero arrivare oggi, sulla deportazione dei migranti in Albania, un collegio di giudici di Brescia stabilisce con una sentenza che l’Albania non è un Paese sicuro, accogliendo la richiesta di status di rifugiata ad una donna albanese che era arrivata anni fa in Italia da minorenne.

La donna, secondo la notizia che ne dà il Giornale di Sicilia di oggi, dichiara che era stata  “Venduta da mio padre ad un trafficante che mi ha portata in Italia e fatta prostituire … Il Tribunale di Brescia ha creduto al racconto di una trentenne nata a Durazzo e ha accolto il ricorso della donna. Non può essere espulsa perché tornerebbe in un Paese, l’Albania, che i giudici bresciani non ritengono sicuro. È innegabile che se la donna facesse ritorno in Albania si ristabilirebbe in uno Stato dove potrebbe essere facilmente rintracciata e vittima del fenomeno di re-trafficking, ben potendo ricadere nella medesima forma di sfruttamento … - ha scritto il collegio presieduto da Mariarosa Pipponzi nella sentenza … L’Albania - si legge nel provvedimento – è considerata un Paese di origine, transito e destinazione per uomini, donne e bambini sottoposti alla tratta per sfruttamento sessuale e sfruttamento lavorativo ... Le donne albanesi e i bambini – prosegue – sono sottoposti allo sfruttamento sessuale e lavorativo all’interno del Paese, specialmente durante la stagione turistica. I trafficanti usano false promesse come matrimoni o lavoro per obbligare le vittime allo sfruttamento ed è molto diffuso anche l’uso dei social per il reclutamento delle vittime ... La donna – madre di una figlia che mantiene personalmente con il lavoro regolare che ha a Brescia – in Albania rischierebbe di finire nuovamente nelle mani dei trafficanti anche perché le autorità – scrive il Tribunale bresciano – non investono molte energie nell’identificazione delle vittime di tratta nella prostituzione così come gli ispettori del lavoro non hanno adeguata formazione per identificare le vittime di lavori forzati.”

pc 31 gennaio - Milano per la Palestina non si ferma - Gaza e solo l'inizio... sabato 1 febbraio Piazza Cairoli

pc 31 gennaio - E' tempo in tutta l'Europa imperialista di organizzare e sviluppare scioperi generali, alla francese

con necessaria rivolta sociale per rovesciare i governi antioperai e antipopolari del carovita, dello sfruttamento, dei licenziamenti, governi guerrafondai, filosionisti genocidi, reazionari e moderno nazifascisti!