Centinaia di persone ieri pomeriggio hanno riempito piazza del Pantheon per protestare contro il genocidio dei palestinesi da parte di Israele. Dopo alcuni interventi in piazza è partito un nutrito corteo che ha raggiunto Montecitorio per denunciare l’ignobile silenzio della politica italiana rispetto alla strage in corso a Gaza.
sabato 22 marzo 2025
pc 22 marzo - Riarmo, F35 e dati - materiali necessari alla denuncia e alle iniziative
da Bottega del barbieri
F35: coinvolte 6 banche italiane
Fanno transitare sui loro conti milioni di euro (oltre 20) derivanti dalle esportazioni di componenti dei caccia F-35.
di Linda Maggiori (*)
Sono sei le banche italiane coinvolte nel Joint Strike Fighter (JSF), il controverso programma intergovernativo voluto e diretto dagli Stati Uniti che realizza gli F-35. I cacciabombardieri di ultima generazione usati anche dall’esercito israeliano per bombardare la Striscia di Gaza.
Quali banche italiane sono coinvolte nelle esportazioni di componenti degli F-35
Nella “Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”, relativa all’anno 2023 e redatta ai sensi della legge 185/90 (Volume 2 dal ministero Economia e finanze) si legge che sono coinvolte nel programma Joint Strike Fighter Banca Nazionale del Lavoro (Bnl), Banca Popolare di Milano (Bpm), Banca Popolare Emilia-Romagna (Bper), Crédit Agricole Italia, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Queste banche fanno transitare sui loro conti oltre 20 milioni di euro, derivanti dalle esportazioni di componenti degli F-35. Di preciso si tratta di 547.654 euro transitati nei conti di Bnl, 2.523.463 euro per Bpm, 3.884.815 di euro per Bper, 4.161.670 euro nella banca Crédit Agricole Italia, 5.414.437 euro per Intesa Sanpaolo e 4.207.353 per Unicredit.

Recentemente 230 organizzazioni in tutto il mondo hanno chiesto di fermare ogni traffico diretto e indiretto dei componenti. «Il programma dei caccia F-35 è emblematico della complicità
pc 22 marzo - Onore e gloria alla compagna Chiang Ching!
In occasione dell'anniversario della sua nascita, 19 marzo, i compagni colombiani di Revolucion Obrera hanno pubblicato un lungo post di commemorazione, che, riprendendolo dal blog Maoistroad, pubblichiamo perchè lo condividiamo - lo tradurremo - ma intanto esso può essere letto in spagnolo
Camarada Chiang Ching, ¡presente en la memoria y praxis de los revolucionarios!
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Revolución Obrera
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El 19 de marzo de 1914 nació Jiang Qing, más conocida como Chiang Ching. La Camarada fue dirigente en el campo artístico de la Gran Revolución Cultural Proletaria en la República Popular China (RPCh) desde 1966 hasta 1976. Perteneció al Buró Político del Partido Comunista de China (PCCh) desde 1969. Esta valiosa y aguerrida mujer fue actriz, Ministra de Cultura en la RPCh y combatió tanto las ideas revisionistas como a los revisionistas mismos que finalmente usurparon el poder y restablecieron el capitalismo en China para convertir, a ese país en lo que es hoy, una potencia socialimperialista en la que el proletariado ya no tiene el poder político, económico, ni militar.
Ya en Revolución Obrera se publicábamos en 2020 una biografía de la Camarada Chiang Ching. En este nuevo artículo, vamos a destacar algunas de sus intervenciones en discursos, artículos y entrevistas que dio en vida esta gran dirigente del proletariado que se enfocó en el campo artístico para dar la lucha de ideas entre la burguesía y el proletariado. Es de anotar, que en castellano es muy poco lo que se encuentra digitalmente en la internet de la Camarada por lo que la traducción de estos apartes es enteramente nuestra responsabilidad.
Adicionalmente, hemos subido un artículo que se publicó en la Revista Un Mundo Que Ganar, órgano de difusión el extinto Movimiento Revolucionario Internacionalista (MRI), titulado «Chiang Ching: las ambiciones revolucionarias de una líder comunista» en el que Zafia Ryan realiza una biografía de la Camarada, iniciando desde sus años de juventud y destacando su lucha contra todo tipo de ideología y prácticas burguesas. Leyendo este interesante texto, el proletariado mundial podrá sacar sus propias conclusiones, e inevitablemente una de ellas será, que la vida, la lucha, la obra de Chiang Ching es digna de reconocimiento y debe ser una guía para todos los revolucionarios que pretenden transformar el mundo. Chiang Ching fue mucho más que la esposa de Mao Tse-Tung, pues es a eso a la que la quieren reducir los revisionistas y la burguesía imperialista. Si bien, ambos fueron grandes revolucionarios y dieron su vida por el Partido y la clase, cada uno tiene capítulo aparte y sus escritos, conferencias y praxis revolucionaria, debe ser objeto de estudio y emulación para los proletarios de todos los países.
Los revisionistas chinos montaron un juicio injusto en su contra en la que fue juzgada junto a otros tres camaradas que popularmente se conoce como «La banda de los cuatro». Chiang Ching convirtió el juicio en una trinchera de guerra en la que no paró de denunciar a los criminales revisionistas ni de defender el legado de Mao Tse-Tung, de exaltar al PCCh bajo la dirección de los revolucionarios y a las masas del pueblo chino. Algunas de las frases que arengó la Camarada fueron las siguientes: «Solo quieren mi cabeza» «¡Estoy preparada para morir!». A los revisionistas en el poder los llamó «reaccionarios, contrarrevolucionarios y fascistas» y les advirtió que «Si quieren acabar con la revolución, tendrán que cortar más cabezas que la mía; tendrán que lidiar con millones más». Finalmente, la Camarada Chiang Ching le gritó bien fuerte a los proletarios y masas del mundo y en contra de los reaccionarios revisionistas, estas verdades que aún retumban a pesar del paso del tiempo: «¡Rebelarse es justo! ¡Hacer la revolución no es un delito! ¡Bombardeen el cuartel general!».
¡Honor y Gloria a la Camarada Chiang Ching! ¡Viva la Camarada Chiang Ching! ¡Muerte al revisionismo!
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Apartes de discursos y entrevistas de la Camarada Chiang Ching
Charla con trabajadores de noticieros y cine, 1 de febrero de 1967
«Las películas revisionistas no son presentables. Son de una calidad terriblemente baja y mezquina. Uno no puede dormir durante varios días después de verlas. Si una película no es para retratar a obreros, campesinos y soldados, no es para servir a obreros, campesinos y soldados, ¿para qué la necesitamos? No
pc 22 marzo - MILANO OGGI: SABATO 22 MARZO 14:30 Piazza Castello - SI TORNA TUTTE E TUTTI IN PIAZZA CONTRO IL GENOCIDIO
SE NON ORA QUANDO? SE NON NOI TUTTE E TUTTI CHI?
Un atto di accusa al cosiddetto "popolo della pace".
pc 22 marzo - Gli abitanti di Bagnoli e dei Campi Flegrei denunciano la mancata prevenzione e vengono caricati - infosolidale

Gli abitanti di Bagnoli, dei Campi Flegrei e tanti solidali da Napoli oggi oggi erano in piazza per denunciare che nel territorio, dove ci sono più di 400 sfollati e dominano incertezza e paura per il futuro, si tiene un comizio elettorale presso Città della Scienza.
Gli abitanti sono stati caricati dopo esser bloccati da un impressionante dispiegamento di polizia su via Coroglio. La volontà era di portare ai ministri i cuscini delle notti insonni e uova per ricordare che, se il bradisismo è naturale, la frittata è la totale assenza in questi decenni degli interventi di prevenzione e di messa in sicurezza del territorio.
Il corteo ha resistito alle cariche e resta in presidio. Torneremo nelle strade del quartiere per tranquillizzate gli abitanti.
Ribadiamo in sintesi le nostre rivendicazioni a partire da una legge speciale ad hoc per i Campi Flegrei
pc 22 marzo - Massimo appoggio e massima partecipazione a tutte le manifestazioni per l'emergenza Palestina
Chiunque le promuova - contro opportunisti di destra e settari di 'sinistra'
Roma: la manifestazione contro il genocidio dei palestinesi arriva a Montecitorio
venerdì 21 marzo 2025
pc 21 marzo - Tunisia: attivisti pro-Palestina aggrediti dai dipendenti di Maersk. Il giorno dopo una grande manifestazione attraversa le vie della città in sostegno alla popolazione di Gaza e alla Resistenza palestinese
Riceviamo e pubblichiamo dai compagni tunisini del Coordinamento per l'Azione Comune per la Palestina esprimendo la nostra solidarietà
18 marzoOggi
durante un movimento pacifico contro la compagnia Maersk, le cui navi sono
dirette all'occupante (lo Stato d'Israele n.d.t.)siamo stati attaccati da
picchiatori mercenari. I loro cuori sono stati feriti per due muri (imbrattati
con vernice rossa n.d.t.)
Ci
hanno attaccato questi clown pagati e ci hanno ferito a causa di due uova di
vernice. La scorsa notte a Gaza oltre 400 persone sono state martirizzate, e loro
sono ancora arrabbiati per due muri. La colpa non è loro, ma nostra, che ancora
permettiamo a queste aziende di continuare ad operare nel nostro paese.
Subito dopo i compagni sono stati portati in un centro di polizia dove sono stati denunciati da una rappresentante della filiale tunisina dell'azienda danese per atti vandalici ed aggressione dei suoi "dipendenti", i compagni hanno a loro volta denunciato i picchiatori ingaggiati da Mersk, ma dopo essersi fatti refertare sono stati trattenuti per alcune ore per poi essere rilasciati durante la notte rilasciando il seguente comunicato:
La compagnia Maersk contro cui abbiamo protestato oggi è una compagnia di navigazione danese coinvolta nel trasporto di armi, tra le altre merci, all'entità sionista. Oggi, i movimenti di boicottaggio
pc 21 marzo - Processo Ilva "Ambiente svenduto" - Il sistema capitalista nocivo deve essere rovesciato
Oggi ricomincia dopo più di 10 anni il processo Ilva. Non possiamo affatto avere fiducia in questo nuovo processo che ricomincia da zero, avendo la corte d'Appello cancellato tutti questi anni. Ma Il nostro problema non è fare i professionisti della "legalità". Noi ci siamo anche in questo processo perchè ne vogliamo fare un banco di denuncia, di analisi di classe, di organizzazione delle forze per la lotta.
Il processo Ilva è una sorta di sintesi di quello che è il capitalismo. Marx se fosse vissuto ora sarebbe stato ultra interessato ad un processo come questo.
Il capitalismo a Taranto è come se avesse sintetizzato gli aspetti più esemplari in negativo di quello che il capitale unisce: gli effetti sempre più criminali di iper sfruttamento e quelli assassini di morte per il profitto. Oggi poi è come una bestia feroce, che ormai in crisi diventa ancora più aggressiva.
Noi in questo stesso periodo abbiamo iniziato una Formazione marxista proprio sul Capitale, rivolta agli operai, ai giovani soprattutto che vogliano effettivamente capire, avere gli strumenti di analisi.
Ecco è come se stiamo dicendo le stesse cose, stiamo parlando del processo Ilva, stiamo parlando della Formazione sul Capitale di Marx che ci spiega a più di 150 anni di distanza il processo di produzione capitalista; ma che ci spiega soprattutto che questo processo di produzione non è immortale. Però perché effettivamente muoia e si passi a un altro modo di produzione, che chiaramente non può essere questo presente solo “migliorato”, occorre che i “becchini” del capitale – come diceva Marx - gli operai, si organizzino e lottino per rovesciare questo sistema.
Tutto questo c’è nella vicenda Ilva.
In Ilva, dopo padron Riva che sembrava il massimo criminale, è venuto Mittall, che sull'inquinamento,
pc 21 marzo - Università in lotta contro riarmo, precarietà, tagli alla ricerca, decreto sicurezza…
L’attacco del governo moderno fascista della Meloni è a
tutto campo, dal lavoro, alle donne, ai diritti fondamentali… per finire all’istruzione
(come sta facendo il suo amico Trump).
Da diversi mesi sono in atto in tante università iniziative
per denunciare questo attacco, dal nord al sud e ieri a Torino, Treno, Padova,
Siena, Bari, Catania, per citarne alcune, come cita il manifesto di oggi.
Contro questo governo e la ministra Bernini: no al piano di
riarmo europeo, alla riconversione dell’industria al settore bellico e al ddl
sicurezza. NO ai servizi segreti dentro le università e alle schedature di
massa.
Le manifestazioni servono a “svelare cosa c’è dietro agli
atenei italiani: il lavoro precario di migliaia di ricercatori, dottorandi e
assegnisti di ricerca che hanno contratti breve, senza garanzie, costretti a
cambiare sede in cerca di un contratto». Dietro gli atenei ci sono anche le
ricerche nel settore bellico. Alla preoccupazione che i tagli di 1,2 miliardi
previsti dalla legge di bilancio compromettano la sopravvivenza della ricerca
pubblica, agevolando i portatori di interessi privati, si è aggiunto il timore
per l’impatto che il RearmEu e il ddl Sicurezza potranno avere in questo
contesto. E la saldatura con la questione palestinese è stata naturale.”
La tendenza ai tagli è in corso da anni, ma questo governo
ci mette il carico da novanta: “È una tendenza in atto da anni – dicono i
precari dell’università di Pisa – ma oggi siamo di fronte a un punto di non
ritorno che mina ciò che è rimasto dell’università pubblica».
Contro l’attacco a tutto campo, ci vuole una lotta a tutto campo per cacciare questo governo moderno fascista.
giovedì 20 marzo 2025
pc 20 marzo - Strage dei braccianti in Sicilia - Basta morti sul lavoro! Padroni e governo assassini!
Questa settimana si è aperta ancora una volta per la classe
operaia, purtroppo, con una strage di lavoratori, in questo caso di lavoratori
agricoli, braccianti, che si alzano dal mattino presto, alle 04:30 per andare a
lavorare nei campi a un centinaio di chilometri di distanza da Adrano, in provincia
di Catania a Carlentini, in provincia di Siracusa, 100 km all'andata, 100 km al
ritorno. Questa volta non sono tornati a casa tre lavoratori, poi ci sono altri 7
feriti, quattro dei quali gravissimi, ancora in ospedale. I tre morti sono
Salvatore Lanza, di sessant'anni, Salvatore Pellegriti di 61 anni, tutti e due
sposati con figli, e Rosario Lucchese di 18 anni, un giovane alla sua prima
settimana di lavoro, con una moglie incinta che lo aspettava ma che non l'ha
visto tornare.
E ci sono tante famiglie che non vedono tornare i propri
cari. Si sa quando si va al lavoro, non si sa se si torna a casa, visto che
oltre 1000 ogni anno muoiono sui posti di lavoro o “in itinere”, come si dice
in senso burocratico per quanto riguarda questi lavoratori.
Erano lavoratori braccianti, considerati ottimi lavoratori
dal sindaco intervistato da un giornale, erano molto conosciuti, andavano a lavorare sia in Sicilia, addirittura andavano in Calabria perché
bravi. In questo caso erano nelle campagne di Carlantini ad accogliere le
arance, quelle stesse arance che poi ci ritroviamo sulle nostre tavole, così come
tanti altri prodotti agricoli che i braccianti raccolgono e poi permettono a
tutti quanti di avere a disposizione.
Erano 9 in questo furgone che li trasportava andata e
ritorno, un furgone considerato molto malandato, tant'è che una delle ruote
scoppiata dovrebbe essere la causa principale dell'incidente che ha causato lo
schianto contro un camion che veniva in direzione opposta.
9 lavoratori che si alzano al mattino, vanno nelle campagne, sfruttati al massimo, con uno stress
pc 20 marzo – Pronti alla guerra nel 2030, è questo il piano del “Libro bianco” presentato dalla von der Leyen... è questo il piano firmato dalla Meloni
È questo
l’obiettivo esplicito della Von der Leyen che ha presentato il Libro bianco
sulla “difesa”, come riporta il manifesto di oggi. In inglese si chiama «Readiness 2030» ed è collegato al
piano «ReArm Europe» … LA SCADENZA DEL 2030 è entrata nella bozza
delle conclusioni del Consiglio Europeo in circolazione ieri sera.”
La guerrafondaia
von der Leyen non perde occasione per ribadire la voglia di guerra: se “L’obiettivo
di un «Unione europea della difesa» è «a lungo termine».” Allor “bisognerà
essere «pronti» alla «deterrenza», concetto che allude alle bombe nucleari.” E ancora:
«L’epoca dei dividendi della pace è finita – ha detto, citando un
recente articolo del Financial Times – Dobbiamo rafforzare le nostre
capacità e creare un vero mercato europeo per gli armamenti. Se l’Europa
vuole evitare la guerra, deve prepararsi alla guerra».
“Le gambe” per portare avanti questo piano “sono due” e riguardano nella sostanza il modo in cui si
pc 20 marzo - Presidio di emergenza a L'Aquila al fianco della Palestina e la resistenza palestinese
STOP al genocidio in Palestina, STOP all’occupazione e alla pulizia etnica!
No all’imperialismo e alla collaborazione italiana con Israele!
La Resistenza non si arresta e non si processa!
Nella notte di martedì 18 marzo l'entità sionista, in accordo con gli USA e con la complicità europea, ha ripreso la sua guerra di sterminio a Gaza, uccidendo 970 persone in 48 ore, in gran parte bambini e donne, e portando il numero totale dei decessi accertati dal 7 ottobre 2023, a 49.547 (dati del Ministero della Salute di Gaza di mercoledì 19 pomeriggio).
USA e Israele hanno continuato a colpire non solo la Palestina, ma anche Libano, Siria e Yemen.
Contestualmente la Cisgiordania è messa brutalmente a ferro e fuoco in una delle operazioni militari più violente dalla Seconda Intifada, che si sta concentrando nei campi profughi a nord della Cisgiordania, specie a Jenin, Tulkarem, Nablus e Tubas. I palestinesi stanno resistendo contro questa escalation volta all’annientamento, alla deportazione e all’annessione di altri territori.
Anche durante la tregua a Gaza, USA e Israele hanno bloccato l’ingresso di qualsiasi aiuto umanitario e interrotto l’elettricità.
E ora le forze di occupazione israeliane hanno lanciato un’operazione di terra, tagliando in 2 la striscia per meglio controllare il territorio.
Dall’ultimo rapporto di una commissione indipendente ONU emerge con chiarezza in cosa si traduce questo controllo: non solo uccisioni ma anche torture sessualizzate e stupri usati come strategia genocidiaria nei confronti di donne e uomini palestinesi.
Il governo italiano persevera con la propria complicità nell’oppressione del popolo palestinese e nella repressione della sua resistenza, continuando a fornire appoggio politico, militare, economico e ideologico al terrorismo organizzato israeliano, incarcerando un partigiano palestinese e processandolo con altri 2 cittadini palestinesi.
Sabato 22 Marzo dalle h 17,30 Presidio in P.zza Regina Margherita
Contro il genocidio in Palestina
Contro l’occupazione e la pulizia etnica dello stato sionista
Contro l’imperialismo e la complicità del governo italiano con Israele
Per la libertà della Palestina e di tutti i prigionieri palestinesi
Comitato Palestina L’Aquila
19/03/2025
mercoledì 19 marzo 2025
pc 19 marzo - Processo Ilva - venerdì 21 ricomincia a Potenza - Impediamo che si cancelli la memoria di tutto quanto è successo nella fabbrica di Taranto e in città - Un commento del Pres. di PeaceLink
Abbiamo detto subito che la decisione della Corte d'Appello di annullare il processo di 1° grado “Ambiente svenduto”, conclusosi con pesanti e giuste condanne contro padron Riva, capi, individuati come gli autori materiali e contro i complici istituzionali e politici del disastro ambientale, delle morti sul lavoro nella nostra città, è stata molto grave. Questo processo aveva visto una forte spinta verso le condanne, e aveva anche portato ulteriormente alla luce la gravità della questione Ilva
La
grave decisione di spostare il processo a Potenza ha già portando a
far uscire dal nuovo processo, che inizierà con l’udienza
preliminare il 21 marzo, ben 24 imputati per “prescrizione”.
In questa occasione andremo a Potenza, per depositare le nostre parti civili e per conosce direttamente i magistrati, e per capire come intenderanno procedere non solo nei tempi, ma nei modi.
Useremo il tempo che ci separa da questo per sviluppare una campagna nazionale nelle città che sono interessate ai grandi processi di inquinamento, Torino, Milano, Palermo, ecc. In vista di un convegno nazionale che cercheremo di fare quando inizierà il processo.
Questo processo è stato importante per la città, per il paese, per i lavoratori come per i cittadini e quindi in nessuna maniera possiamo accettare di cancellarlo.
La prima cancellazione sarebbe quella di cancellarne gli atti, la memoria e così via.
Per questo abbiamo preparato un libro dossier “Un lungo processo raccontato attraverso 7 anni di udienze dal 2014 al 2021” che costituisce un rapporto fra il processo che si è fatto e il processo che si farà, e il libro fa da memoria e da canale di comunicazione in questa direzione.
ALESSANDRO MARESCOTTI Presidente di PeaceLink
Questo libro: “Processo Ambiente svenduto - Un lungo processo raccontato attraverso 7 anni di udienze dal 2014 al 2021” è l'occasione per riflettere da una parte sulla nostra lotta, sul futuro di questo processo, ma è anche l'occasione per trasformare questo lungo periodo di iniziative in memoria storica.
E’ importante il libro, proprio perché è il primo probabilmente tentativo di risistemazione di una enorme quantità di documentazione prodotta proprio dal processo.
Sono stati scritti tanti libri, ma un libro che nascesse dagli atti del processo mancava; ed è questa la
pc 19 marzo - PPS: 26 donne palestinesi detenute nelle carceri israeliane
da infopal
Le forze di occupazione israeliane continuano ad aumentare i loro attacchi alle donne palestinesi attraverso arresti sistematici, portando il numero totale di detenute nelle carceri israeliane a 26.
La Società per i prigionieri palestinesi (PPS) ha riferito lunedì che il numero di prigioniere nelle carceri israeliane è salito a 26, in seguito alla detenzione di 14 donne solo a marzo. Tra le arrestate ci sono tre sorelle di Hebron.
La maggior parte è rinchiusa nella prigione israeliana di Damon, con resoconti che rivelano che tra loro ci sono una donna incinta di tre mesi, una bambina, diverse detenute amministrative e due giornaliste. Inoltre, una delle prigioniere è di Gaza e un’altra sta lottando contro il cancro.
Secondo la PPS, la maggior parte delle detenute deve affrontare accuse di “incitamento” – un’accusa
pc 19 marzo - Operaio muore dopo sei giorni di agonia in una fabbrica di appalto dell'acciaieria di Terni

Un dramma annunciato che si è consumato nel silenzio assordante di un sistema che si ostina a voltarsi dall’altra parte. Sanderson Mendoza, per gli amici Sandro, ha smesso di lottare dopo sei giorni di agonia, portandosi via i suoi 26 anni e lasciando dietro di sé il rumore sordo dell’indignazione.
Il suo nome si aggiunge alla lunga lista di chi esce di casa per guadagnarsi da vivere e non torna più. Lavorava per la Tapojärvi, la ditta che gestisce le scorie dell’acciaieria, un ingranaggio di un meccanismo che, ancora una volta, si è rivelato letale. A Terni il lutto si mescola alla rabbia: un'altra vita sacrificata sull’altare della produzione.
La dinamica dell’incidente
L'incidente si è verificato il 10 marzo all’interno del polo siderurgico, in un contesto dove la produzione non si ferma mai e il ritmo del lavoro impone margini di rischio troppo spesso ignorati. Sanderson Mendoza era al volante di un Klingher, un veicolo impiegato per movimentare le siviere, contenitori in cui si raccolgono scorie d’acciaio fuso a temperature estreme. Qualcosa è andato storto: il mezzo è stato investito dalle fiamme, probabilmente a causa di una fuoriuscita di metallo incandescente
pc 19 marzo - La resistenza palestinese fa appello alla Rivolta Globale contro il rinnovato Genocidio a Gaza
da maoistroad - in via di traduzione
Palestinian Resistance Calls for Global Uprising against Israel’s Renewed Genocide on Gaza

Hamas condemns Israel’s resumption of its deadly aggression on Gaza, calling it a war of extermination and demanding global accountability.
The Palestinian Resistance Movement Hamas has called upon the people of Arab and Islamic nations, as well as all free people worldwide, to take to the streets in opposition to the resumption of Israel’s war of extermination against the Palestinian people in the Gaza Strip.
This came in a statement issued by the movement early Tuesday morning after Israel resumed its large-scale aggression on the Gaza Strip with a series of airstrikes that killed more than 900 people, the majority of whom were women and children. -now 970 with 174 children
In its statement, Hamas declared that Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu and his government
pc 19 marzo - L'AZIONE GENOCIDA DI ISRAELE SI ACCANISCE CONTRO DONNE E BAMBINI PALESTINESI
Hamas: “A Gaza 970 morti negli ultimi due giorni di attacchi israeliani”
Sono 970 le vittime delle ultime 48 ore di attacchi israeliani a Gaza. Lo rende noto il ministero della Sanità dell'enclave gestito da Hamas, secondo cui, il bilancio totale della guerra nella Striscia di Gaza, che si rifà ai dati di ieri, è pari a 48.577 persone uccise.
pc 19 marzo - Lampedusa - strage senza fine dei migranti nel Mediterraneo
Naufragio al largo di Lampedusa, sei morti e 40 dispersi. “Caduti in acqua per il mare agitato”

Erano su un gommone partito domenica da Sfax, in Tunisia. su Repubblica Il racconto dei dieci superstiti salvati nelle acque antistanti Lampione
Migranti, naufragio nel Canale di Sicilia: in corso ricerche di 40 dispersi. Sei i corpi recuperati
Strage di migranti nel Canale di Sicilia, al largo delle coste della Tunisia. Sono riprese stamane le ricerche di una quarantina di dispersi dell'ultimo naufragio: ieri pomeriggio le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza avevano sbarcato a Lampedusa 10 superstiti e sei cadaveri recuperati al largo dell'isolotto di Lampione. I naufraghi erano su un gommone semi affondato. I sopravvissuti hanno riferito d'essere partiti domenica notte in 56 da Sfax, in Tunisia, con un gommone. Dopo meno di 24 ore, mentre erano in acque internazionali, molti migranti sarebbero caduti in acqua durante la traversata forse a causa del mare agitato.
Il naufragio sul gommone
Il gommone ha proseguito la sua navigazione e ieri pomeriggio, ormai semi affondato, è stato intercettato nelle acque antistanti l'isolotto di Lampione. Oggi i 10 naufraghi - sei uomini e quattro
pc 19 marzo - Emergenza Gaza, fermiamo Israele. Ieri manifestazioni in molte città
Ieri in molte città italiane si è scesi in piazza contro l’ennesimo massacro perpetrato da Israele contro i palestinesi a Gaza.
Presìdi e sit-in di emergenza sono stati convocati immediatamente a Milano, Napoli, Genova, Bologna, Firenze, Pisa, Modena, Padova, Bergamo. A Roma si scenderà piazza giovedì al Pantheon. Altre iniziative sono in via di definizione.
La decisione israeliana di riprendere la guerra di sterminio contro donne e bambini palestinesi a Gaza, è stata coordinata tra la il governo dell’entità sionista israeliana e l’amministrazione Trump. L’obiettivo è
pc 19 marzo - Mobilitazione urgente e d'emergenza - MFPR: costruire iniziative da subito - mobilitazione nazionale il 29/30 marzo in tutte le forme possibile
pc 19 marzo - Perchè la nuova campagna internazionalista a sostegno della Guerra Popolare in India 7-12 aprile - allegato l'appello
India first
Nello sgretolarsi delle relazioni diplomatiche costruite nel Novecento e in sintonia con il mood trumpista, l’India acquisisce peso nelle relazioni internazionali. Il paese governato da Modi ambisce a diventare la terza economia mondiale
L’intensa attività del primo ministro Narendra Modi e S Jaishankar, ministro degli Esteri, è aumentata nell’ultimo periodo con i nuovi dazi economici e le rimodulazioni delle relazioni internazionali dell’amministrazione Trump, portando un nuovo protagonismo del governo indiano. A sorreggere questa proiezione di super-potenza è la privilegiata posizione geo-strategica nell’area indo-pacifica e l’emergere dell’India a quinta economia mondiale, elementi che sostanziano la necessarietà dell’avvicinamento all’occidente in chiave anticinese. Con il Novecento alle spalle e l’eredità terzo-mondista di Nehru svanita agli albori degli anni Novanta, la nuova guida politica indiana a trazione Bharatiya Janata Party proietta una nuova idea dell’India dentro e fuori i suoi confini.
Nelle dichiarazioni rilasciate da Jaishankar a Londra la scorsa settimana, durante l’incontro con il primo ministro inglese Starmer, traspare un’affinità politica tra l’America first e la volontà dell’India di diventare superpotenza, denotata dal reciproco interesse a guardare innanzitutto ai rispettivi affari interni e poi al resto del mondo. Parole che fanno eco alle dichiarazioni di Modi in occasione della visita a Washington avvenuta a fine febbraio: «Un’India sviluppata significa Make India Great Again, o ‘Miga’. Quando gli Stati uniti e l’India lavorano insieme – Maga più Miga – si crea una partnership ‘Mega’ per la prosperità».
Nello sgretolarsi delle relazioni diplomatiche costruite nel Novecento, l’India acquisisce peso nelle relazioni internazionali. Forte di una costante crescita economica del Pil superiore al 5%, il paese è passato in meno di dieci anni a essere la quinta economia mondiale, e ambisce a diventarne la terza approfittando delle scarse performance economiche di Giappone e Germania. Alla crescita si accompagna il protagonismo nel nuovo assetto multipolare, dai contorni autoritari, rinforzato dalla necessità di stringersi attorno all’India da parte dei leader dell’Occidente in chiave anti-cinese, e dalla possibilità di collocare investimenti esteri nel subcontinente. La strategia si consolida nell’intensa attività diplomatica sulle partnership economiche, governance delle migrazioni e accordi militari.
La serie di incontri diplomatici di Modi e Jaishankar dell’ultimo mese è stata volta a ridiscutere gli accordi bilaterali di libero scambio, al fine di implementare le partnership economiche con Usa, Unione europea e Regno unito. Centro delle discussioni è la rimodulazione delle tariffe protezionistiche indiane, giudicate come troppo alte dai corrispettivi d’oltreoceano e lesive del libero scambio tra i paesi. Nonostante le liberalizzazioni del 1991 che hanno permesso alle aziende straniere l’entrata nel mercato indiano, resta forte l’impianto protezionistico nei settori della manifattura, agricoltura e tessile. Tema ripreso da Trump durante il suo incontro con Modi, a cui è stato rimproverato un trattamento diseguale derivato dall’avanzo positivo della bilancia commerciale tra i due Stati favorevole all’India per un ammontare di 50 miliardi di dollari.
Le interlocuzioni con l’Unione europea hanno invece segnato uno scarto rispetto alle precedenti dichiarazioni d’intenti conclusesi in un nulla di fatto nel 2022. Il risultato è frutto dell’attenzione rivolta dalla commissione europea, volata a Delhi con una delegazione di 22 commissari guidata da Ursula Von Der Leyen. Cuore degli accordi è la collaborazione in settori strategici come commercio, tecnologia, sicurezza e difesa, che segna una tabella di marcia che si vuole concludere in autunno con la stipula di un accordo di libero scambio.
A facilitare le relazioni è la crescita economica dell’India, promossa dal governo Modi con i piani Make in India e Viksit Bharat 2047 – sviluppo per l’India entro il 2047 –, e sostenuta dai settori farmaceutico, servizi, infrastrutture e difesa. Restano indietro industria e agricoltura, settore che contribuisce al 17.7% del Pil e impiega circa metà della forza-lavoro. Le produzioni ad alta intensità di capitale sono il fulcro dell’economia. La crescita è sostenuta da ingenti finanziamenti statali, progetti di ammodernamento infrastrutturale ed energetico: le accelerazioni nei due settori sono necessarie per garantire basi per massicci investimenti industriali.
Diplomazia energetica
Il settore energetico è cruciale per l’India: la cronica carenza infrastrutturale, instabilità delle forniture e
pc 19 marzo - Per la strage dei braccianti di Adrano - Slai cobas per il sindacato di classe Palermo
Basta morti sul lavoro e per il lavoro
Palermo, 18 marzo 2025
I tre morti e i sette feriti gravi di ieri di Adrano coinvolti in un incidente mentre tornavano la sera dal
lavoro nei campi, sono la dimostrazione che le stragi sul lavoro e per il lavoro in questo paese sono
diventate una cosa normale, ma che normale non può essere!
Il più giovane dei tre lavoratori agricoli, di 18 anni, si chiamava Rosario Lucchese e lo aspettava la
moglie incinta, gli altri due morti subito sono due cinquantenni, Salvatore Lanza di 54 anni e Salvatore
Pellegriti, di 56 anni, anche loro sposati e con figli. Degli altri sette, quattro sono in gravi condizioni,
tutti usciti al mattino per andare a lavorare nei campi, a raccogliere arance, a un centinaio di chilometri,
martedì 18 marzo 2025
pc 18 marzo - Riarmo e industria dell’auto, organizzare la risposta operaia - Editoriale
L'industria dell'auto va riconvertita in funzione della
guerra e viceversa. Negli scorsi giorni, un'ipotesi che nell'ambito della
borghesia, dei padroni, delle Istituzioni europee era già abbastanza avanzata,
è diventata pubblica.
Partiamo da dove questa cosa fa più effetto, la Germania.
La capitalizzazione di mercato del produttore di armi Rheinmetall
ha superato quello del colosso automobilistico Volkswagen. Un segno del
passaggio economico della Germania dalle auto alla Difesa. Alla chiusura di
ieri alla borsa di Francoforte, Rheinmetall si è attestata su 57,24 miliardi di
euro rispetto ai 54,81 miliardi di euro della Volkswagen. Il valore della Rheinmetall
è più che triplicato da quando Donald Trump è diventato Presidente degli Stati
Uniti.
Assieme a altre aziende europee della difesa, la Volkswagen
e Rheinmetall operavano con tendenze diverse e invece ora diventano una sola
cosa. Il produttore di armi sta beneficiando dell'impennata della spesa europea
per il riarmo mentre la Volkswagen attraversa quella che è la crisi dell'auto.
In questa congiuntura la scelta quindi – se di scelta si può parlare - è di convertire in sostanza buona parte dell'industria dell'auto in eccedenza in industria bellica e permettere alle grandi multinazionali belliche di fondersi con l'industria dell'auto. Questo aiuto ha avuto un effetto immediato anche in Italia
pc 18 marzo - “Solo l’Occidente conosce la Storia” - le nuove indicazioni 2025 targate Meloni/Valditara, aberrazioni reazionarie che vanno contestate con un movimento reale
.... Aberrazioni di cui innanzitutto andrebbe ricordato il più noto dei responsabili. È Ernesto Galli della Loggia il coordinatore del gruppo che si è dedicato a delineare questi primi materiali di dibattito su cosa dovrebbe essere l’insegnamento della Storia a ragazze e ragazzi, fino ai 14 anni.
Galli della Loggia è quello che a ottobre scrisse, in difesa del genocidio perpetrato da Israele sui palestinesi, che la democrazia si deve assumere la responsabilità dei più efferati crimini per affermare i suoi principi. Tra i casi da lui ricordati ve ne sono due della Seconda guerra mondiale, cioè il bombardamento di Dresda e l’uso delle atomiche: non a caso, due crimini di guerra.
Ma, appunto, per Galli della Loggia va bene tutto, finché serve ad affermare la ‘democrazia’, fatta piattamente coincidere con il dominio occidentale sul resto del mondo. Non lo ha nemmeno nascosto quando, a dicembre, ha fatto una disamina proprio di questi
pc 18 marzo - Israele riscatena il terrore su Gaza. 400 palestinesi uccisi - in piazza ora e giornate nazionali per la palestina il 29/30 marzo - dobbiampo tornare a essere decine di migliaia
colpire gli interessi economici, politici e militari di Israele in Italia - combattere la complicità di stato e governo imperialista italiano
dobbiampo tornare a essere decine di migliaia
Israele riscatena il terrore su Gaza. 350 palestinesi uccisi
di Forum PalestinaGli attacchi aerei israeliani su Gaza, secondo quanto riferisce “Al Jazeera” hanno causato almeno 400 morti tra i palestinesi, mentre un ufficiale israeliano citato dai media di israele ha avvertito che non è esclusa nelle prossime ore una nuova invasione di terra della Striscia: secondo l’ufficiale, l’offensiva iniziata nella notte “proseguirà per tutto il tempo necessario, e si estenderà oltre gli attacchi aerei”, col potenziale ritorno delle forze terrestri israeliane nel territorio di Gaza.
Gli attacchi aerei israeliani si sono concentrati pesantemente sui campi profughi di Khan Younis e Gaza City, con alcuni degli attacchi più intensi che si sono svolti vicino al confine con l’Egitto. La popolazione locale è stata sottoposta a violenze estreme, con i medici che lottano per far fronte al crescente numero di vittime in mezzo ai continui bombardamenti, riferiscono i media locali.
“Al Jazeera” ha riferito che carri armati israeliani stanno bombardando le aree orientali della città di Abasan a Khan Younis, nel sud della Striscia, e che nell’area sono in corso intensi scontri a fuoco.
In una dichiarazione Hamas ha puntato l’indice contro il primo ministro israeliano Netanyahu e “l’occupazione nazionalsionista”, accusandoli di “infidi attacchi contro i civili assediati e indifesi di Gaza”. “Netanyahu e il suo governo estremista hanno deciso di annullare l’accordo sul cessate il fuoco, esponendo i prigionieri a Gaza a un destino ignoto”, si legge nella dichiarazione di Hamas, che fa riferimento agli ostaggi israeliani tuttora nelle mani dell’organizzazione palestinese.
Hamas ha chiesto ai mediatori del cessate il fuoco di ritenere Israele responsabile della ripresa delle ostilità ed ha chiesto alla Lega Araba e all’Organizzazione della Cooperazione Islamica di sostenere i palestinesi nel “rompere l’ingiusto assedio imposto alla Striscia”. Infine ha inoltrato una richiesta al Consiglio di sicurezza dell’Onu di convocare una riunione urgente e adottare una risoluzione che obblighi Israele a “fermare la sua aggressione”.
Izzat al Risheq, membro dell’ufficio politico di Hamas ha dichiarato che “la decisione di Netanyahu di tornare alla guerra equivale alla decisione di sacrificare i prigionieri dell’occupazione e ad una loro condanna a morte”, e ha aggiunto che “il nemico non otterrà attraverso la guerra e la distruzione ciò che non è riuscito ad ottenere tramite i negoziati”. In una nota, anche la Jihad islamica palestinese ha puntato l’indice contro Israele, accusando lo Stato ebraico di “sabotare deliberatamente” il cessate il fuoco a Gaza e di voler proseguire la sua “guerra di sterminio” dei palestinesi.
Secondo la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt,il governo israeliano ha consultato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump prima di riprendere le ostilità a Gaza. “Come chiarito dal presidente Trump, Hamas, gli Houthi, l’Iran – tutti coloro che cercano di terrorizzare non solo Israele ma anche gli Stati Uniti – pagheranno un prezzo, e si scatenerà l’inferno”, ha detto la portavoce ai microfoni dell’emittente televisiva statunitense “Fox News”.
pc 18 marzo - VIVA LA COMUNE DI PARIGI! Con il potere in mano agli operai tutto è possibile! 154° anniversario (18 marzo 1871- 18 marzo 2025)
FORMAZIONE OPERAIA: VIVA LA COMUNE DI PARIGI!
Con il potere in mano agli operai tutto è possibile!
"Il suo vero segreto fu questo: che essa fu essenzialmente un governo della classe operaia, il prodotto della lotta di classe dei produttori contro la classe appropriatrice, la forma politica finalmente scoperta, nella quale si poteva compiere l'emancipazione economica del lavoro... La Comune doveva dunque servire da leva per svellere le basi economiche su cui riposa l'esistenza delle classi, e quindi del dominio di classe. Con l'emancipazione del lavoro tutti diventano operai, e il lavoro produttivo cessa di essere un attributo di classe". (Karl Marx - "La guerra civile in Francia").
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pc 18 marzo - Strage di Braccianti in Sicilia dopo la Raccolta delle Arance. - prima info/solidale
Rosario Lucchese, 18 anni, Salvatore Lanza, 54 anni, e Salvatore Pellegriti, 56 anni. Tutti e tre erano lavoratori agricoli originari di Adrano, in provincia di Catania. Erano impegnati nella raccolta delle arance per conto di un’azienda di Adrano e stavano rientrando a casa dopo una giornata di lavoro nei campi di Francofonte, nel siracusano.
La dinamica dell’incidente
Secondo una prima ricostruzione, il pulmino su cui viaggiavano i braccianti e un furgone si sono scontrati frontalmente per cause ancora da accertare. L’impatto è stato così violento che i vigili del fuoco hanno dovuto intervenire per estrarre le vittime dalle lamiere dei veicoli. Sul posto sono giunti due elisoccorsi e diverse ambulanze per trasportare i feriti negli ospedali della zona.
I soccorsi
I soccorritori hanno lavorato tempestivamente per estrarre i feriti e le vittime dai mezzi coinvolti. Due elisoccorsi e diverse ambulanze hanno trasferito i feriti negli ospedali vicini.
La sicurezza stradale e le condizioni di lavoro
Questo tragico evento solleva nuovamente l’attenzione sulla sicurezza stradale e sulle condizioni di lavoro dei braccianti agricoli. Spesso, questi lavoratori sono costretti a lunghi spostamenti su strade pericolose per raggiungere i luoghi di lavoro, aumentando il rischio di incidenti. È fondamentale che le autorità competenti e le aziende agricole adottino misure preventive per garantire la sicurezza dei lavoratori durante gli spostament
La strage di braccianti sulla statale 194: Adrano piange Rosario (18 anni) e i due Salvatore
Tre morti e sette feriti, quattro dei quali in gravi condizioni, il tragico bilancio del frontale sulla Ss194 in territorio di Carlentini
E’ una strage quella che si è consumata nel primo pomeriggio di oggi pomeriggio sulla strada statale 194 “Ragusana” nei pressi dello svincolo di contrada Cannellazza, nel territorio di Carlentini (Siracusa). Tre persone decedute e sette feriti, quattro dei quali in gravi condizioni. E’ questo il tragico bilancio dell’incidente stradale avvenuto oggi poco prima delle 14.
Le vittime – tutte di Adrano – sono Rosario Lucchese, aveva solo 18 anni; Salvatore Lanza, 54 anni e Salvatore Pellegriti, 56 anni. Tutti lavoratori agricoli di un’azienda catanese, che stavano effettuando la raccolta delle arance per conto di una ditta di Adrano. La vittima più giovane lavorava soltanto da una settimana. Le altre due sono sposati e con figli. Le salme si trovano nella camera mortuaria di Carlentini e il magistrato di turno ha autorizzato per domani il loro trasferimento ad Adrano
Secondo una prima ricostruzione il pulmino a 9 posti sul quale viaggiavano i braccianti ed un furgone si sono scontrati frontalmente per cause ancora da accertare. I vigili del fuoco hanno estratto le vittime dalle lamiere dei veicoli e due elisoccorsi e diverse ambulanze hanno trasferito i feriti in ospedale. Sul posto i carabinieri hanno effettuato i rilievi e raccolto elementi per accertare la dinamica dell’incidente.
Il dolore
I braccianti erano impegnati nella raccolta delle arance a Francofonte e stavano rientrando ad Adrano dopo una giornata di duro lavoro in un agrumeto.
i sindacati si mobilitano per questa strage di lavoratori. «Bandiere a lutto in tutte le sedi Uila per ricordare i tre operai agricoli di Adrano morti oggi a causa di un incidente stradale sulla Ragusa-Catania. Piangiamo le vittime e confidiamo nella pronta guarigione dei feriti, mentre assicuriamo sin d’ora assistenza sindacale e legale ai familiari» hanno detto Nino Marino, segretario generale della Uila Sicilia, e Nino Lombardo, segretario territoriale Uila di Adrano. «Siamo pronti a sostenere – aggiungono – ogni iniziativa perché sia fatta piena luce su questo tragico episodio avvenuto su una delle più famigerate tra le nostre tante, troppe, strade della morte
L
«Profondo cordoglio» è espresso anche da Flai Cgil e Cgil di Catania e Sicilia. «La nostra vicinanza – aggiungono – va alle famiglie colpite da questa immane tragedia, ai colleghi delle vittime e a tutta la comunità. Siamo addolorati anche per i sette feriti, attualmente in gravi condizioni, ai quali auguriamo una pronta guarigione. Ancora una volta, un incidente stradale segna il mondo del lavoro ponendo con forza anche il tema della sicurezza negli spostamenti di chi, quotidianamente, si muove per raggiungere il proprio impiego. Oggi è il giorno del dolore e del cordoglio, ma la tragica morte di questi lavoratori deve scuotere le coscienze affinché si possano attuare indispensabili politiche di sicurezza sotto vari profili