domenica 16 marzo 2025

pc 15 marzo – Usa e Israele vogliono deportare in Africa i palestinesi di Gaza… pressioni su Somalia, Sudan e Somaliland

 

Non bisogna mai farsi ingannare dalle parole degli imperialisti e da tutti i loro lacchè. Sulla deportazione dei palestinesi gli Usa e i nazisionisti fanno sul serio. La sparata del fascioimperilista Trump con annesso video su Gaza, di trasformare la striscia in un resort turistico, era stata attenuata da Trump stesso e dalla propaganda americana, ma come si vede dalla notizia che dall’altro ieri gira sui media come l’Ansa, che riprende un’esclusiva che della Associated Press, gli USA e l’entità nazisionista, stanno facendo tentativi con paesi africani come il Sudan, la Somalia e il Somaliland per spostarvi i palestinesi che vorrebbero deportare dalla Palestina.

La notizia viene riportata anche da un articolo del manifesto di ieri che ha per titolo “Usa e Israele vogliono deportare in Africa i palestinesi di Gaza".

“I colloqui, tenuti in gran segreto, riflettono la volontà dell’amministrazione di Donald Trump e del governo di Benyamin Netanyahu a portare avanti un progetto che è stato respinto dai palestinesi – «non

abbandoneremo mai Gaza, no a una seconda Nakba», ripetono a ogni occasione – e aspramente criticato da organizzazioni per i diritti umani e da governi arabi e occidentali.”

“L’Egitto ha anche presentato un suo piano per la ricostruzione di Gaza in cinque anni, con l’investimento di decine di miliardi di dollari, garantendo che la popolazione resterà nella Striscia.”

Questo piano però è stato rifiutato nettamente sia da Trump che da Nethanyahu a cui, invece, “il piano di Donald Trump piace molto. Il premier israeliano ne parla come di una «visione audace», mentre il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, da sempre fautore della cosiddetta emigrazione «volontaria» dei palestinesi, ha annunciato la creazione di un «dipartimento per l’emigrazione» all’interno del ministero della Difesa con l’obiettivo di identificare paesi disposti ad accogliere palestinesi e facilitare il loro «trasferimento» (5.000 al giorno, sogna Smotrich).

Dai paesi africani coinvolti, fino a questo momento per quanto si conosce Sudan, Somalia e Somaliland (autoproclamatosi indipendente dalla Somalia oltre trent’anni fa, ma privo di riconoscimento internazionale), arrivano smentite, ma, dice il manifesto, contano fino a un certo punto, perché si tratta di paesi poverissimi “in condizioni economiche difficili e, in alcuni casi, sono lacerati da gravi conflitti interni; quindi, sono deboli e potenzialmente disposti a qualche tipo di intesa in cambio di finanziamenti e aiuti. Secondo l’Ap, due alti funzionari sudanesi hanno confermato che il governo ha ricevuto proposte da Washington, comprendenti aiuti militari e finanziari. «Abbiamo immediatamente respinto l’idea», ha detto uno di loro».”

Per quanto riguarda il Somaliland, per esempio, “Secondo fonti americane sarebbero in corso discussioni riservate che potrebbero portare al riconoscimento da parte degli Stati uniti in cambio della disponibilità ad accogliere palestinesi.”

Ma questi sogni degli imperialisti genocidi e frustrati da una crisi infinita del loro sistema, sono destinati a svanire perché il popolo palestinese ha dimostrato e dimostra ogni giorno di sapere e volere resistere.

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