venerdì 21 marzo 2025

pc 21 marzo - Tunisia: attivisti pro-Palestina aggrediti dai dipendenti di Maersk. Il giorno dopo una grande manifestazione attraversa le vie della città in sostegno alla popolazione di Gaza e alla Resistenza palestinese

Riceviamo e pubblichiamo dai compagni tunisini del Coordinamento per l'Azione Comune per la Palestina esprimendo la nostra solidarietà

18 marzo

Oggi durante un movimento pacifico contro la compagnia Maersk, le cui navi sono dirette all'occupante (lo Stato d'Israele n.d.t.)siamo stati attaccati da picchiatori mercenari. I loro cuori sono stati feriti per due muri (imbrattati con vernice rossa n.d.t.)

Ci hanno attaccato questi clown pagati e ci hanno ferito a causa di due uova di vernice. La scorsa notte, oltre 400 persone sono state martirizzate, e loro sono ancora arrabbiati per due muri. La colpa non è loro, ma nostra, che ancora permettiamo a queste aziende di continuare ad operare nel nostro paese.

Subito dopo i compagni sono stati portati in un centro di polizia dove sono stati denunciati da una rappresentante della filiale tunisina dell'azienda danese per atti vandalici ed aggressione dei suoi

"dipendenti", i compagni hanno a loro volta denunciato i picchiatori ingaggiati da Mersk, ma dopo essersi fatti refertare sono stati trattenuti per alcune ore per poi essere rilasciati durante la notte rilasciando il seguente comunicato:

La compagnia Maersk contro cui abbiamo protestato oggi è una compagnia di navigazione danese coinvolta nel trasporto di armi, tra le altre merci, all'entità sionista. Oggi, i movimenti di boicottaggio in tutto il mondo hanno intrapreso azioni simultanee contro questa compagnia per fermare le spedizioni di armi all'entità. Noi in Tunisia abbiamo fatto la nostra parte nell'esporre e denunciare questa compagnia, perché ogni azione conta, ed è certamente molto più importante della rassegnazione e della disperazione. Cio' perché l'azione organizzata, non importa quanto più o meno sia sviluppata, porterà inevitabilmente a dei risultati. Ci sono notizie, della cui veridicità non siamo sicuri, che il Consiglio di amministrazione della Maersk voterà una risoluzione per astenersi dal trasporto di armi all'entità, e se questo è vero, se Dio vuole, verrà ottenuta una grande vittoria per il boicottaggio e per la Palestina. La violenza a cui siamo stati sottoposti oggi è secondaria. Ciò che è più importante è rimanere fermi nel sostenere la causa con i nostri sforzi, nonostante la loro semplicità. Ribadiamo che oggi, più di 420 palestinesi sono stati martirizzati in un singolo attacco nel giro di poche ore. Domani, mercoledì, terremo una protesta alle 21:00 di fronte al Teatro Municipale. La vostra voce conta, la vostra presenza conta e la vostra azione conta, quindi non deludeteli. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno chiamato, scritto e sostenuto, e al signor Sami Ben Ghazi, che si è offerto volontario e si è unito a noi nell'ascoltare e combattere. Viviamo e continuiamo nella solidarietà. Buonanotte.




E' bene ricordare che i compagni del Coordinamento per l'Azione Comune per la Palestina, sin dall'8 ottobre 2023 rivendicano la promulgazione di una legge per la criminalizzazione della normalizzazione di qualsiasi rapporto con Israele in Tunisia.

Contestano quindi il regime tunisino di Saied per aver ostacolato tale proposta di legge che era stata fatta propria da alcuni parlamentari nell'autunno 2023, ma che aveva subito un ostruzionismo parlamentare da parte di un gruppo parlamentare sostenitore del presidente Saied e soprattutto da parte di Bouderbala il presidente del parlamento, fedelissimo di Saied che aveva modificato il calendario dei lavori parlamentari rimandando alle calende greche tale discussione che poi di fatto è stata abortita.

La sera del 19 marzo centinaia di persone si sono radunate davanti il Teatro municipale di Tunisi in solidarietà alla popolazione di Gaza e alla Resistenza palestinese, sfilando in corteo per il centro della città denunciando il ruolo dell'imperialismo americano, francese e italiano nel genocidio in corso. Inoltre davanti le sedi dell'Ambasciata francese e dell'istituto di cultura francese è stato scandito lo slogan "Macron assassino! Libertà per George Ibrahim Abdallah!"

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