sabato 2 agosto 2025

Neolingua israeliana: come un progetto di campo di concentramento viene rinominato in «città umanitaria»

Moshe Zuckermann * | ilmanifesto.it

23/07/2025

Israele e la città umanitaria Nessuna protesta per le azioni inumane dell'esercito contro la popolazione civile, nessun segnale di shock rispetto a ciò che, in fin dei conti, viene eseguito in nome dei cittadini israeliani

Il Ministro della Difesa Israel Katz ha un'idea: vuole costruire (in accordo con il Primo Ministro) una «città umanitaria» nella Striscia di Gaza. Si tratta di un'area nel distretto di Rafah all'interno della quale circa 600.000 palestinesi dovranno essere «concentrati» in delle tende e ricevere «aiuti umanitari». Hamas non sarà coinvolta in questo approvvigionamento e in questo modo perderebbe il controllo sui rifornimenti. In parallelo dovrà essere costruito un «meccanismo per favorire l'emigrazione dalla striscia di Gaza». Le persone che si trasferiranno in questa «città umanitaria» verranno severamente esaminate; successivamente verrà loro interdetto di lasciare la «città«, a meno che non vogliano emigrare «volontariamente».

Organizzazioni per i diritti umani hanno fatto notare che potrebbe trattarsi di una «evacuazione forzata» contraria alla legislazione internazionale. Giuristi hanno fatto notare che una simile disposizione di concentramento della popolazione di Gaza rappresenta in modo univoco un ordine illegale, la cui realizzazione andrebbe considerata un crimine di guerra o un crimine contro l'umanità; che in

A fianco di Luigi e di chi lotta contro la guerra... Ferrovieri contro la guerra

A fianco di Luigi e di chi lotta contro la guerra ...

Solidarietà a Luigi Borrelli, delegato Usb, Rsu e Rls che, il 9 luglio, ha ricevuto una contestazione disciplinare dalla Gda Handling, società di assistenza a terra dei velivoli nell'aeroporto civile di Montichiari (Bs), con l'accusa di aver reso pubblica la notizia del passaggio di missili previsto per il 25 giugno e aver rivendicato il rifiuto di movimentare le armi nel Convegno tenuto l'11 giugno, promosso per discutere delle tutele giuridiche dei lavoratori che non vogliano collaborare con attività connesse con la guerra.
All'aeroporto di Montichiari era stato indetto uno sciopero e una manifestazione per il 25 giugno, a seguito dell'annuncio di un aereo carico di armi, sciopero poi revocato per aver ottenuto la cancellazione del volo. La Commissione di Garanzia era intervenuta con il divieto di sciopero, inquadrando il trasporto di armi nei servizi essenziali anche nell'aeroporto civile!
La colpa di Luigi è essere un delegato impegnato nella sicurezza sul lavoro, contro il trasporto di materiale bellico. Per questo ha ricevuto, per ritorsione, numerose sanzioni con sospensione dal servizio. E non si è fatto fermare dalla repressione, dalla paura, dalle intimidazioni.
 
... e per la sicurezza dentro e fuori i posti di lavoro
Un'altra guerra non dichiarata è in corso: quella che produce migliaia di morti sul (e da) lavoro,

La guerra dei padroni e del sistema capitalistico contro i lavoratori

La guerra del lavoro: 2025 tragico

di Carlo Soricelli (*)

Report dei morti per infortuni sul lavoro 

dal 1 gennaio al 31 luglio 2025

Ogni 6 ore muore un lavoratore. Il 2025 è l’anno più tragico da quando esiste l’Osservatorio (18 anni)

Dati aggiornati al 31 luglio 2025

Dall’inizio dell’anno sono morti 873 lavoratori, di cui 621 sui luoghi di lavoro (esclusi gli incidenti in itinere).
Il ritmo delle morti è spaventoso:
ogni 6 ore e pochi minuti un lavoratore perde la vita.
Se si considerano solo i dati INAIL, che escludono migliaia di lavoratori non assicurati o assicurati con altri enti, le denunce (comprensive di itinere) al 30 maggio 2025 sono appena
389. Un’enorme sottostima della realtà.

Regioni italiane con più morti sul lavoro (rapportate alla popolazione) e senza i morti in itinere che è opportuno mettere a

venerdì 1 agosto 2025

5 - INTERVISTA CON IL COMPAGNO BASAVARAJ, SEGRETARIO GENERALE, PCI (MAOISTA) - settimana internazionale dei martiri della rivoluzione indiana 28/luglio-3/agosto

 

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INTERVISTATORE: Ci sono alcuni, compresi alcuni che si considerano "comunisti", che hanno un atteggiamento disfattista nei confronti della guerra popolare in India, e alcuni dicono che non ha alcuna speranza di vittoria. Potresti spiegare ai nostri lettori perché dovremmo essere fiduciosi e ottimisti nella nostra visione della guerra popolare in India e, nonostante le battute d'arresto, quali avanzamenti e conquiste il Partito Comunista dell'India (maoista) e l'EPGL hanno fatto in tempi recenti?

COMPAGNO BASAVARAJ: Sì. Hai ragione. Alcuni individui, compresi quelli che dichiarano di essere "comunisti" hanno un atteggiamento disfattista nei confronti della guerra popolare in India. Altri non hanno fiducia nella sua vittoria. Ad essi mancano le primarie conoscenze marxiste e cioè che l'imperialismo e il sistema semi-coloniale e semi-feudale dell'India che la rende schiava è in declino e la guerra popolare in corso in India come parte del Socialismo e della Rivoluzione Socialista Mondiale è il germoglio. È perché mancano della prospettiva materialistico storica dialettica delle leggi dello sviluppo sociale. Non capiscono le leggi di sviluppo della società. Analizzano e intendono le condizioni in modo metafisico. Vedono solo i problemi, le condizioni difficili e le perdite del movimento rivoluzionario nelle condizioni attuali. Pensano che l'attuale situazione di rapporto di forze tra i nemici e il popolo sia permanente e immutabile. Non considerano le opportunità per rafforzarsi traendo insegnamenti dalla condizione rivoluzionaria oggettiva, dalle debolezze del nemico, dalle contraddizioni tra le classi nemiche e la pratica delle forze rivoluzionarie. Essi mancano di fiducia nella natura dell'attuale era imperialista-rivoluzionaria e nella natura rivoluzionaria del popolo. Non capiscono o non vogliono capire i cambiamenti in corso e futuri nei rapporti di forza con il nemico attraverso sforzi rivoluzionari coscienti delle forze rivoluzionarie e del partito rivoluzionario, attraverso l'adozione di tattiche in modo pianificato a seconda delle condizioni e superando i colpi e le battute d'arresto. Non confidano nel popolo, autentico artefice della storia, nella più alta e progressiva teoria scientifica del MLM (l'attuale marxismo) e nemmeno in se stessi. Pensano che i nemici delle grandi masse e la loro forza siano invincibili. Tali persone portano avanti il disfattismo. Sai chiaramente che gli atteggiamenti disfattisti si vedono non solo nel nostro paese, ma in diversi paesi e partiti del mondo.

Abbiamo piena fiducia nel successo della Guerra Popolare in India. Il MLM è la nostra teoria guida. È la teoria scientifica più progressista, rivoluzionaria, dinamica tra tutte le teorie esistenti fino ad oggi. È la teoria della classe più avanzata, il proletariato. È la massima magnificente arma teorica nelle mani del popolo oppresso della società. La guerra popolare avrà sicuramente successo attraverso l'organizzazione delle classi, dei settori e dele nazionalità oppresse alla luce di questa teoria, guidandoli e continuando la lotta di classe: la guerra popolare. Noi crediamo assolutamente che i popoli siano i creatori della storia e otterranno la vittoria finale. Stiamo realizzando la lotta di classe/guerra popolare con totale fiducia nella nostra teoria, nel popolo e nel futuro. Conosciamo a fondo i nostri amici e nemici. Vediamo il nemico strategicamente come una tigre di carta e tatticamente come una vera tigre e stiamo facendo la GPP.

Il marxismo dice che la contraddizione tra le forze produttive e i rapporti di produzione è all’origine

La mobilitazione in occasione della Settimana dei martiri (28 luglio – 03 agosto) in India! L'appello in italiano diffuso nelle iniziative e tra le masse in lotta

info materiali/adesioni/organizzazione di iniziative dirette e telematiche csgpindia@gmail.com

L'ICSPWI chiama le organizzazioni e i partiti MLM, tutte le organizzazioni e i partiti comunisti, i rivoluzionari, i progressisti e i sinceri democratici, alla mobilitazione a sostegno della Guerra Popolare in India e del partito che la dirige, il Partito Comunista dell'India (Maoista), in occasione della Settimana dei martiri (28 luglio – 03 agosto).

Il sangue versato dai martiri rivoluzionari indiani caduti per la Rivoluzione di Nuova Democrazia in India, primo passo verso il Socialismo ed il Comunismo, va onorato: é il sangue versato dai nostri compagni che sono pronti all'estremo sacrificio per liberare l'India dal giogo semifeudale e semicoloniale e dal capitalismo burocratico al servizio dell'imperialismo.

L'India non é solo il più grande paese al mondo con circa un miliardo e mezzo di persone, ma é anche il regime hindutva (fascismo con caratteristiche hindù) di Modi ed é il principale bastione dell'imperialismo yankee nonché il principale sostenitore del regime sionista in Sud Asia e nel mondo.

La rivoluzione indiana (Guerra Popolare di Lunga Durata) é attiva sin dal 1969, nei decenni é riuscita a liberare milioni di proletari e contadini e tribali dall'oppressione feudale e di casta nelle zone in cui si é sviluppata, arrivando a coprire un'area abitata da oltre 50 milioni di persone dall'estremo nord del subcontinente indiano fino agli stati meridionali di Kerale e Karnataka.

Il Partito Comunista dell'India (Maoista) é praticamente il più grande partito rivoluzionario in armi in assoluto per numero di compagni, settori delle masse che mobilita tramite organizzazioni sindacali, delle donne, per la difesa dell'ambiente e degli adivasi (popolazioni tribali) e senza casta. Il PLGA conta circa 20.000 uomini armati senza contare le milizie popolari locali.

Questa grande rivoluzione oggi attraversa una fase cruciale: il regime hindutva di Modi tramite una brutale operazione militare e genocida sostenuta dall'imperialismo e dal sionismo (tramite know how e droni forniti direttamente dallo stato sionista israeliano), l'Operazione Kagar che impegna decine di migliaia di poliziotti, paramilitari ed esercito, dichiara che "sconfiggerà il maoismo" nel paese entro l'aprile del 2026.

Mentre tale scadenza si avvicina, l'Operazione Kagar si intensifica: lo scorso maggio lo stesso segretario generale del Partito Comunista dell'India (Maoista) insieme ad altri 27 compagni e guerriglieri é caduto in combattimento dopo aver resistito ad un accerchiamento durato oltre due giorni da oltre 2.000 paramilitari.

Nei mesi scorsi centinaia di persone, non solo rivoluzionari ma anche abitanti dei villaggi e tribali sono stati massacrati nel corso di tale operazione militare.

La società civile indiana ha fatto appello al governo di fermare immediatamente questa "guerra contro il popolo" e di accogliere la proposta del CPI (Maoist) a dare il via a delle negoziazioni, ma il regime hindutva di Modi non solo prosegue per la sua strada ma etichetta tali attivisti come "urban maoist" riservando repressione anche per loro.

Quattordici anni fa il primo luglio cadeva il compagno Azad, membro del comitato centrale e dell'ufficio politico del partito in un falso scontro, arrestato e poi ucciso successivamente a sangue freddo.

Pochi mesi dopo, il 24 Novembre 2011, sempre in un falso scontro veniva martirizzato il compagno Kishenji, membro dell'ufficio politico del partito.

I martiri della rivoluzione indiana sono i migliori figli del popolo indiano che hanno sacrificato la propria vita non solo per la liberazione dallo sfruttamento dell'India, ma del mondo intero, contribuendo alla Rivoluzione Proletaria Mondiale.

Il Partito Comunista dell'India (Maoista) dopo il 7 ottobre 2023 ha attivamente sostenuto la Resistenza palestinese, nonostante le difficoltà che sta attraversando, organizzando azioni di sostegno e propaganda in India.

E' quindi un dovere internazionalista sostenere questa avanzata esperienza rivoluzionaria, ricordare i suoi martiri, che sono anche i nostri.

ICSPWI fa appello dunque alla mobilitazione in tutti i paesi del mondo in occasione della settimana dei martiri del PCI (Maoista) dal 28 luglio al 03 agosto e in accordo con le condizioni specifiche sia oggettive che soggettive in ogni paese, organizzando:

  • Azioni e proteste alle ambasciate e ai consolati indiani

  • Meeting di sostegno

  • Azioni di propaganda nelle fabbriche, nei posti di lavoro, tra gli operai e i contadini in lotta, nei quartieri popolari e nelle università

I martiri della rivoluzione sono immortali!

I rivoluzionari del PCI (Maoista) sono i nostri compagni!

I compagni Basavaraj, Azad e Kishenji, leader della rivoluzione di nuova democrazia in India non saranno mai dimenticati, il loro esempio dara vita a future generazioni di rivoluzionari!

Libertà immediata per tutti i prigionieri politici in India!

Viva il Partito Comunista dell'India (Maoista)!

Viva la Guerra Popolare in India!

per maggiori info e materiali contattare: csgpindia@gmail.com

ICSPWI

Innanzitutto con la Resistenza palestinese, speranza dei senza speranza - Nelle manifestazioni per la Palestina di questo week end

La guerra genocida condotta dallo Stato sionista di Israele, con il sostegno diretto e indiretto dell’imperialismo americano, con la complicità di tutti i governi dei paesi imperialisti, di tutti i governi reazionari di borghesia asservita nei paesi oppressi dall’imperialismo, in primis americano, ha raggiunto uno stadio senza precedenti.

Le migliaia di morti sotto ogni veste, con tanti bambini, utilizzando la corsa, a volte disperata, del popolo palestinese e delle masse palestinesi agli aiuti umanitari, ha superato ogni livello di crimini di guerra, almeno negli ultimi cinquant’anni. A fronte di questo è necessaria una continuità della mobilitazione proletaria, popolare, antiimperialista in tutto il mondo e nel nostro paese, così come è necessaria ogni forma di pressione contro le istituzioni e tutti gli enti para-istituzionali e associativi che possono fare qualcosa e giocare un ruolo.

Le parole d’ordini generali sono: basta con il genocidio; no alla deportazione del popolo palestinese; cessate il fuoco permanente; massicci e liberi aiuti umanitari alla popolazione distribuiti attraverso le organizzazioni del popolo palestinese, nella prospettiva della cacciata dai Territori occupati dalle truppe sioniste, nella marcia per la “liberazione della Palestina dal fiume al mare”.

In questa generale mobilitazione è fondamentale affermare con chiarezza che il popolo palestinese per liberarsi dall’oppressione sionista genocida dello Stato di Israele deve innanzitutto contare sulle proprie forze, così come sta di fatto facendo.

Contare sulle proprie forze significa contare sulla forza della resistenza. Per questo la denuncia di tutto questo, l’appello e l’azione per metter fine all’orrore senza fine che si consuma a Gaza va rivolta a tutti e tutti coloro che lo fanno giocano un ruolo positivo. Ed è fondamentale per noi comunisti, internazionalisti, proletari avanzati, antiimperialisti e anti sionisti coerenti, considerare come principale il sostegno alla resistenza palestinese.

La resistenza palestinese è il presente, è la prospettiva per il futuro del popolo palestinese.

Il presente perché senza la resistenza il popolo palestinese non esisterebbe e il piano di genocidio e deportazione sarebbe attuato dall’oggi a domani, dato che comunque lo Stato sionista, comunque l’imperialismo conta sulla quinta colonna in seno al popolo palestinese, sia nella striscia di Gaza e ancora più in Cisgiordania, rappresentata dall’autorità governativa, l’ANP, che sempre di più svolge un ruolo di intermediario tra il regime sionista e il suo piano genocida e di deportazione, e il popolo palestinese. Esso è alleato nell’idea, assolutamente da respingere, che cancellando la resistenza palestinese, la lotta armata del popolo palestinese, i palestinesi potranno avere uno Stato, una libertà, dei diritti. Questo è un inganno atroce che fa da sponda a tutti i falsi amici del popolo palestinese, che sono in generale i parlamenti degli stati imperialisti, i regimi asserviti all’imperialismo e gli stessi Stati arabi, che in una maniera o nell’altra, con profonde contraddizioni anche al loro interno, alla fine a questa soluzione accedono o accederebbero.

Servono manifestazioni in cui si affermi chiaro che il futuro della Palestina dipende dal popolo palestinese e il futuro del popolo palestinese dipende dalla forza della sua resistenza.

Sempre più si impone come unica strada la resistenza; non per una pura difesa dagli attacchi genocidi, massacratori e criminali del popolo condotti dal Stato sionista e dalle sue forze armate, ma secondo una strategia e una tattica capaci di fare il tesoro delle esperienze passate e future e che riescano a ricostruire la forza della resistenza su basi rinnovate e più avanzate di quelle che pur eroicamente si attuano attualmente. Ed è l’eterna e irrinunciabile via della guerra di popolo di lunga durata, applicata a una realtà assolutamente anomala e particolare come quella della Palestina oggi.

In questo senso noi vogliamo che nelle prossime manifestazioni sia forte il sostegno alla resistenza palestinese e che ogni ambiguità si rompa su questo. Serve che si levi netta e chiara la voce della resistenza, sia direttamente attraverso le organizzazioni palestinesi che anche in un paese come il nostro, comunque ad essa si rifanno, sia attraverso il fatto che tutte le forze proletarie, comuniste, realmente antimperialiste e solidali diano voce alla resistenza. 

A fianco della resistenza palestinese, contro genocidio, fame deportazione. No alla repressione, manifestazione a Bergamo Sabato 2 agosto.

Appello alla manifestazione lanciato dopo il partecipato presidio seguito alle denunce e perquisizioni per la mobilitazione antifascista e antisionista della Rete Palestina Bg, nella manifestazione del 25 aprile di quest’anno. Sotto alcuni momenti del presidio. 

IL POPOLO PALESTINESE DI GAZA CHIAMA, BERGAMO RISPONDE!

A Gaza, ogni giorno, civili – donne, uomini e soprattutto bambini – vengono uccisi sotto i bombardamenti israeliani. Ma non solo: si muore anche di fame e malnutrizione, a causa della politica sionista che utilizza l’assedio e la privazione di beni essenziali come arma di sterminio contro il nostro popolo. 

Ogni giorno più di 10 persone, in gran parte bambini, muoiono di malnutrizione. Finora oltre 300 persone sono morte di fame, mentre più di 60.000 persone sono state uccise e continuano a morire sotto i bombardamenti. Sono state sterminate nelle loro case, nelle tende, nelle scuole, negli ospedali. Persino chi è in fila per ricevere un sacco di farina viene colpito dai cecchini sionisti nelle cosiddette “trappole del pane”.

Il governo italiano è complice di questo genocidio: con il suo appoggio militare,economico e mediatico alla colonia “Israele”, ne sostiene attivamente il progetto colonialee genocida. E mentre partecipa attivamente allo sterminio del nostro popolo, investe internamente nella repressione delle mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese e delsuo diritto alla resistenza e alla vita.

Una repressione che ha colpito anche noi, la Rete Bergamo per la Palestina.

Non possiamo restare in silenzio. Non possiamo essere spettatori. Ognuno di noi ha ildovere morale e politico di agire.Noi, giovani palestinesi di Bergamo, insieme alla Rete Bergamo per la Palestina e aiUnione Centri Islamici di Bergamo, vi invitiamo a scendere in piazza con noi per:

● Fermare il genocidio in corso a Gaza;

● Fermare l’uso della fame come arma di sterminio;

● Bloccare ogni forma di collaborazione militare, economica e politica con “Israele”;

● Porre fine all’assedio su Gaza e far entrare gli aiuti umanitari;

● Sostenere la resistenza del popolo palestinese;

● Opporsi alla repressione contro chi lotta per la libertà della Palestina.

CON LA RESISTENZA, FINO ALLA VITTORIAPALESTINA LIBERA!

Giovani Palestinesi di Bergamo

Rete Bergamo per la Palestina

Unione Centri Islamici di Bergamo

 

 

 


Una intervista a Francesca Albanese

Immagini x mobilitazione in corso in Italia in onore dei martiri della guerra popolare in India




Ex Ilva l'incontro al Mimit di ieri - Info dalla stampa - Il sindaco Bitetti continua con dichiarazioni fasulle e di attacco a chi giustamente protesta - inaccettabili!

 (leggere dichiarazioni di Bitetti su GdM e TG 24)

Su dichiarazioni del sindaco Bitetti:

Primo, si vanta di non aver firmato: "non ho firmato nulla. Sono senza penna". Ma è pura demagogia! Ieri al Tavolo del Mimit non è stata più richiesta firma, da parte di alcuno; il tutto è stato rinviato al 12 agosto;

secondo, parla di aver presentato un piano che porterebbe all'eliminazione dell'area a caldo - ma di quale piano parla non si sa; fermo restando che la sua proposta è quella di 3 forni elettrici e un impianto Dri, e sul gas e la nave rigassificatrice...? Non ne ha parlato...

Sulla continuazione dell'attacco alla legittima protesta del 28/7 - Dice il Sindaco: «Mi sono dimesso, al netto - spiega - di quello che dicono tanti leoni da tastiera, per testimoniare con un gesto eclatante che il linguaggio delle intimidazioni e delle offese, delle violenze verbali, che può trasformarsi in violenza fisica, non deve prevalere. Con le minacce e le aggressioni (il riferimento è alla contestazione di lunedì scorso da parte di un gruppo di attivisti dopo un confronto sull'ex Ilva a Palazzo di città, ndr) non si costruisce mai nulla di buono. Questa mattina mi sono recato in Questura per sporgere denuncia contro ignoti per i fatti incresciosi del 28 luglio scorso».

I cittadini e le associazioni hanno già risposto al sindaco su questo nelle due iniziative tenutesi lunedi 28 - a cui rimandiamo  con i relativi video e audio - ma ora il sindaco passa alle denunce  e quindi alla criminalizzazione del dissenso e della protesta.  Questo non lo può fare e non passerà!

Chi semina vento raccoglie tempesta - la repressione non ferma ma alimenta la ribellione. 

Noi auspichiamo che la protesta continui e che nessuno all'interno di essa faccia il gioco del sindaco e della questura sul dividere tra buoni e cattivi

Bitetti sostiene inoltre di essersi «dimesso per sollecitare le forze sane della città a reagire e a far sentire la loro voce in questo momento storico particolare. La risposta è arrivata forte e chiara: da più parti sono stato invitato a tornare sui miei passi perché fortunatamente a Taranto esiste anche una maggioranza che non grida, che si esprime con il voto e che dal sindaco e dall’amministrazione comunale si aspetta molto. A questo appello non potevo rimanere indifferente: ciò che mi ha spinto a ritirare le dimissioni».

Il sindaco incita le forze sane a far sentire la loro voce - questi sono i soliti appelli di tutti i reazionari,  appelli da 'guerra civile'; per il sindaco esiste solo il voto e chi lo vota. A parte che proprio sul piano tecnico lo ha votato una minoranza dei cittadini di Taranto, con questa logica si dice che la protesta popolare non conta niente. Questa è una concezione elettorale/partitocratica da palazzo che di democratico ha ben poco - anche questo non può e non deve passare!

 

Da Corriere di Taranto - Gianmario Leone  

 Ex Ilva, intesa con il governo slitta ancora
Nel frattempo sarà bandita la nuova gara con l'obbligo dei forni elettrici
 Un ulteriore rinvio per ritrovarsi al ministero delle Imprese e del Made in Italy il prossimo 12 agosto, tempo nel quale sarà aggiornata la gara ancora in corso per la vendita dell’ex Ilva e si svolgerà il consiglio comunale monotematico a Taranto. Queste le notizie principali emerse dall’incontro a Roma tra il governo e gli enti locali in relazione alla sottoscrizione dell’Accordo di Programma Interistituzionale sul futuro produttivo dell’ex Ilva di Taranto (giorno nel quale è stato approvato in via definitiva alla Camera l’ultimo decreto che assegna altri 200 milioni di euro per la prosecuzione dell’attività del siderurgico).
Erano presenti rappresentanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero della Salute, del Ministero dell’Interno, della Regione Puglia, della Provincia di Taranto, del Comune di Taranto, del Comune di Statte, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, di ILVA S.p.A. in Amministrazione Straordinaria, di Acciaierie d’Italia S.p.A. in Amministrazione Straordinaria.
Il MIMIT, sulla base di quanto emerso nella riunione in ordine agli obiettivi di piena decarbonizzazione condivisi da tutti i rappresentanti istituzionali, ha quindi dato mandato ai Commissari di Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria affinché tali obiettivi siano recepiti nell’aggiornamento della gara in corso con la previsione di termini perentori e rappresentino per gli aggiudicatari la base del riesame sostanziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.
La gara sarà riaperta la prossima settimana e si chiuderà, almeno queste sarebbero le interazioni del governo, entro settembre. La novità rispetto a quella bandita lo scorso anno, consta nel fatto che vi sarà per il futuro acquirente l’obbligatorietà della decarbonizzazione da attuare con l’installazione dei tre forni elettrici rispetto agli attuali tre altoforni a carbone entro 7/8 anni, mentre nella precedente era soltanto prevista come opzione.

Il Ministero, d’intesa con le Istituzioni presenti, ha quindi deciso di fissare un incontro il 12 agosto per consentire agli enti locali, come da loro richiesta, di riunire gli organi assembleari al fine di esprimere compiutamente le loro posizioni sul Piano di decarbonizzazione ed anche, eventualmente, in merito alla migliore collocazione del Polo del DRI per garantire la sostenibilità dello stabilimento e l’autonomia strategica del Paese.
Durante la riunione odierna, è stato presentato un documento dal sindaco del Comune di Taranto riguardo ad un’ulteriore opzione del Piano di decarbonizzazione (la così detta opzione C, che dovrebbe prevedere tre forni elettrici e un impianto DRI). Stessa cosa ha fatto il Ministro Urso nel corso della riunione, un documento che tiene conto di quanto espresso nelle precedenti riunioni, descrittivo dello scenario di piena decarbonizzazione degli impianti siderurgici dell’ex Ilva, con forni elettrici che saranno alimentati con il preridotto fornito, ove necessario, dagli impianti DRI, sulla base delle richieste dei soggetti aggiudicatari nella gara internazionale in corso.
Anche oggi è stato ribadito che nel bando di gara sarà indicato che gli impianti DRI saranno realizzati dallo Stato attraverso la società DRI d’Italia (controllata al 100% da Invitalia e nel cui capitale sociale potranno entrare anche i privati secondo quanto stabilito dal decreto approvato oggi alla Camera) e che quindi il preridotto necessario alla produzione dei forni elettrici installati a Taranto sarà fornito dallo Stato ai futuri acquirenti. Questo anche per garantire la produzione di un acciaio di alta qualità, è stato ribadito durante l’incontro odierno, ai settori nevralgici dell’economia italiana. Che il polo italiano di produzione del DRI sorgerà a Taranto o meno, dipenderà dalle scelte finali del Comune di Taranto, che il governo si aspetta di ricevere nel prossimo incontro.

La riunione non ha registrato particolari momenti di tensione, se non in merito alla questione relativa alla concessione dell’AIA all’ex Ilva per i prossimi 12 anni, rilasciata dal ministero dell’Ambiente la scorsa settimana, nonostante la contrarietà degli enti locali. Che potrebbero presentare ricorso al TAR, qualora gli uffici legali riscontrassero gli estremi per farlo.

Da Sole 24 ore
«Daremo indirizzo ai commissari» di Acciaierie di Italia «di aggiornare subito la gara ai fini della piena decarbonizzazione. Cosa che accadrà nella prossima settimana». Lo ha spiegato il ministro delle Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso al termine dei tavolo con gli enti locali sulla decarbonizzazione. All’incontro non c’è stata la firma dell’accordo di programma: «Abbiamo rinviato alla riunione del 12 agosto, consentendo agli enti locali di esprimersi in maniera compiuta. Nel frattempo siamo riusciti grazie al consenso emerso durante la riunione ad avere tutti gli elementi per indirizzare pienamente i commissari nell’aggiornamento della gara, che deve assolutamente avvenire nella prossima settimana.

Da Gazzetta del Mezzogiorno 

Secondo quanto viene riferito da fonti presenti al tavolo, i ministri Urso e Pichetto Fratin, con il presidente Emiliano e gli altri attori istituzionali hanno pazientemente atteso l’arrivo del sindaco Bitetti per circa un’ora.
IL SINDACO DI TARANTO: «NON FIRMO ACCORDO»
«Sono a Roma per rappresentare la città di Taranto. Al ministro dirò che l’accordo di programma, così come strutturato, non ci soddisfa e pertanto io non lo firmerò, così come hanno detto gli altri rappresentanti degli enti territoriali ai quali va il mio sentito ringraziamento. Parlo del presidente della Provincia, della Regione, del sindaco di Statte per la vicinanza che mi hanno dimostrato in queste ore». Piero Bitetti conferma di aver ritirato le dimissioni rassegnata lunedì scorso dopo una contestazione da parte di un gruppo di attivisti. «Voglio dire - aggiunge Bitetti - che il cambiamento non si predica, ma si realizza con proposte concrete e sostenibili. E sono qui anche per presentare un piano che consente di abbattere drasticamente i livelli di inquinamento nel percorso che ci porterà, che ci deve portare alla decarbonizzazione dell’ex Ilva, e quindi alla eliminazione dell’area a caldo. Questo è l’impegno che abbiamo preso con i tarantini e questo e ciò che va fatto. Chiederò perciò al ministro e agli altri soggetti firmatari di aggiornare la riunione affinché si possano valutare altre proposte».
Intanto, osserva Bitetti, «dico che è finito il tempo delle scelte calate dall’alto che umiliano Taranto rendendola zona di sacrificio. Di sacrifici ne abbiamo fatti fin troppi e la salute e l’ambiente non possono essere mortificati sull'altare del profitto e dell’interesse nazionale. Per cambiare e conseguire risultati apprezzabili ci vorrà del tempo ma questo lo sapevamo».
«Basta anche alla demagogia di chi sostiene in malafede che il sindaco può chiudere il Siderurgico, questo non è vero. Il nostro ordinamento assegna a governo, Regioni e Comuni funzioni e responsabilità diverse e io rispondo delle mie scelte perché sono il primo cittadino di Taranto e gli altri dovranno rispondere delle loro».
«Mi sono dimesso, al netto - spiega - di quello che dicono tanti leoni da tastiera, per testimoniare con un gesto eclatante che il linguaggio delle intimidazioni e delle offese, delle violenze verbali, che può trasformarsi in violenza fisica, non deve prevalere. Con le minacce e le aggressioni (il riferimento è alla contestazione di lunedì scorso da parte di un gruppo di attivisti dopo un confronto sull'ex Ilva a Palazzo di città, ndr) non si costruisce mai nulla di buono. Questa mattina mi sono recato in Questura per sporgere denuncia contro ignoti per i fatti incresciosi del 28 luglio scorso».
Bitetti sostiene di essersi «dimesso per sollecitare le forze sane della città a reagire e a far sentire la loro voce in questo momento storico particolare. La risposta è arrivata forte e chiara: da più parti sono stato invitato a tornare sui miei passi perché fortunatamente a Taranto esiste anche una maggioranza che non grida, che si esprime con il voto e che dal sindaco e dall’amministrazione comunale si aspetta molto. A questo appello non potevo rimanere indifferente: ciò che mi ha spinto a ritirare le dimissioni». E, conclude, «dunque non solo non abbandono la nave ma intendo esserne il comandante. Per onorare il mandato rivenuto dai tarantini, la mia presenza qui è un segno inequivocabile del fatto che sono più convinto e motivato di prima».

TG 24
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, "sulla base di quanto emerso nella riunione in ordine all'importanza degli obiettivi di piena decarbonizzazione condivisi da tutti i rappresentanti istituzionali, dà mandato ai commissari di Acciaierie d'Italia in Amministrazione straordinaria affinché tali obiettivi siano recepiti nell'aggiornamento della gara in corso". È quanto si legge nel verbale della riunione sull'ex Ilva che si è tenuta al Mimit.

Il sindaco di Taranto ritira le dimissioni. Poi avvisa: "Non firmo l'accordo di programma, vogliamo la chiusura dell'area a caldo"
Bitetti: "Non ho firmato nulla. Sono senza penna. Abbiamo rinviato il confronto al 12 agosto per poter approfondire la nuova bozza di accordo di programma, così da consentire ai consiglieri comunali di valutare con attenzione". "Ci hanno consegnato la bozza ma non ho avuto modo di leggerla ancora, sono documenti che richiedono un approfondimento serio con persone competenti", ha spiegato.
Emiliano: "Decarbonizzazione sancita con il consenso di tutti..". "Siamo tutti d'accordo - dice Emiliano -, poi si erano verificati una serie di equivoci... Tutto il resto lo si vedrà successivamente. Sarebbe utile chiedere al governo, oltre alla decarbonizzazione, anche le misure non strettamente collegate alla fabbrica, ma utili per rilancio complessivo di Taranto". Emiliano ha sottolineato che "la mancata firma dell'accordo di programma, allo stato, ci impedisce di chiedere altre compensazioni, nel senso non abbiamo potuto negoziare la garanzia per i livelli occupazionali. Speriamo di riuscirci il 12 agosto".

giovedì 31 luglio 2025

Extraordinary documentary for the prolonged campaign in the world - against Operation Kagaar/Honor and glory for comrade Basavaraj and maoist martyrs/Support to people's war!

After 19th june actions all together united in the world towards week of the martyrs 28july/3 august

"CPI (Maoist) Central Committee spokesperson, Comrade Abhay 'Memorial meetings in honor of the slain Maoists have to be conducted from June 11 to August 3 across the country to condemn the encounter and protest against ‘Operation Kagaar’...."

ICSPWI 

Revolutionary Students' Front

We at Redspark are excited to share with our readers a new documentary film on the Modi government’s genocidal Operation Kagar. Below is a message from the filmmakers, and a link to view the documentary itself. Red Salute!

-The Redspark Editorial Collective

In the name of fighting Maoists, a silent war is being waged in the heart of India — against Adivasis, against dissent, against democracy itself.

From staged encounters to aerial bombings, from mining clearances to silenced protests — Operation Kagar uncovers how state violence, corporate greed, and Hindutva ideology intersect in the forests of Chhattisgarh.

🎥 Based on ground reports, interviews and voices rarely heard; this film asks : Who is the real enemy? Who profits from this war? And why should you be concerned?

[] OPERATION KAGAR – THE FINAL WARNING []

Watch till end. Share massively. Speak up.

Because the frontline is no longer the border — it’s inside the country.

#operationKagar #chhattisgarh #AdivasiLivesMatter #StopStateViolence

Fondamentale oggi per i comunisti nella lotta contro la guerra imperialista la posizione ideologica teorica e politica indicata da Mao

La storia dimostra che le guerre si dividono in due categorie: le guerre giuste e le guerre ingiuste. Tutte le guerre progressiste sono giuste e tutte le guerre che impediscono il progresso sono ingiuste. Noi comunisti ci opponiamo a tutte le guerre ingiuste che impediscono il progresso, ma non ci opponiamo alle guerre giuste, progressiste. Noi comunisti non solo non ci opponiamo alle guerre giuste, ma vi partecipiamo attivamente.

Non siamo pacifisti che si oppongono a tutte le guerre.

La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. Quando la politica raggiunge un certo stadio del suo sviluppo che non può essere superato con i mezzi abituali, scoppia la guerra per spazzare via gli ostacoli che impediscono il cammino.

La guerra è la più alta forma di lotta per risolvere le contraddizioni. Quando la contraddizione tra le nazioni oppresse e l’imperialismo non può essere risolta con mezzi pacifici. Deve essere risolta con la guerra. Lo scopo ultimo della guerra è la pace. Quando il nemico sarà eliminato, verrà la pace. Noi combattiamo la guerra per mettere fine alla guerra, facciamo la guerra per ottenere una vera pace

Mao, Sulla guerra di lunga durata

Modi/Netanyahu - Modi/Meloni Il ruolo dell'india e della guerra popolare nelle iniziative per la settimana internazionale dei martiri della rivoluzione indiana





 

MILANO 2 AGOSTO: FERMARE IL GENOCIDIO; BASTA AFFAMARE GAZA; FUORI LE TRUPPE NAZI/SIONISTE DA GAZA

 

Torino (ma non solo) se manifesti per la Palestina, contro i fasci rischi prima cariche poi arresti, fogli di via... Ma la lotta, la solidarietà al popolo palestinese nessuna repressione può fermarle - Segue intervista ad Alessandra Algostino


Il festival della felicità in Val Susa

Da Il Manifesto
 

Torino, lunedì scorso la Procura ha chiesto quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere e altre tre agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta su alcune manifestazioni che si sono svolte tra il 2023 e il 2024. Per altri dieci i pm hanno proposto misure restrittive come divieti di dimora o obbligo di firma. Gli indagati sono in tutto quarantasette. I reati contestati sono resistenza aggravata, oltraggio a pubblico ufficiale, violenza privata aggravata, danneggiamento e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.

IL FASCICOLO APERTO di circa 250 pagine, si riferisce a cinque manifestazioni di carattere politico. Oltre a due azioni promosse da collettivi vicini alla causa palestinese (contro il G7 e di fronte alla sede della Rai) i fatti riguardano un presidio durante il volantinaggio del Fuan, movimento universitario di estrema destra e dichiaratamente fascista, una protesta in concomitanza con l’arrivo della premier Giorgia Meloni al Festival delle Regioni e un’altra contro la riforma della scuola promossa dal ministro Valditara.

L’avvocato Claudio Novaro, che difende quattro degli indagati, contesta: "...gli eventi, che si soffermerebbe soltanto sui manifestanti, colpevoli di legittime azioni di protesta, ignorando del tutto l’operato violento della polizia che avrebbe dato il via a cariche ingiustificate. (Si identificano i manifestanti) come avversari, persone in ogni caso pericolose... (benchè) senza armi o oggetti contundenti. Lo stesso vale per alcuni cori come «Fuori i fascisti dall’università», «Fuori gli sbirri dal corteo!», «Governo Meloni, governo dei padroni!». 

I pubblici ministeri hanno anche chiesto misure per chi ha preso il microfono, le cosiddette «azioni di speakeraggio», viste come prova di coordinamento della manifestazione.

Hanno chiesto foglio di via per ragazzi facendo dichiarare dai poliziotti di aver preso colpi con aste di bandiere di plastica - i poliziotti stavano col casco ma avrebbero preso alcuni 20 giorni di prognosi... (?)

Gli avvocati aggiungono: «Le modalità con cui vengono effettuate le cariche a danni di attivisti dei movimenti sono ormai da anni in questa città decise autonomamente dai reparti e non da chi dovrebbe dirigere l’ordine pubblico. Un atto arbitrario»

Su questo punto a suo tempo aveva fatto discutere la richiesta di archiviazione per due docenti e una studentessa che durante il presidio contro il Fuan si erano trovate in mezzo a una carica, rimanendo ferite. Motivo dell’archiviazione: la mancanza della dirigente di piazza, impegnata ad accompagnare gli studenti altrove, e l’impossibilità di capire chi avesse ordinato quella carica, avvenuta dopo ore di presidio pacifico. 

Gli interrogatori hanno iniziato a svolgersi lunedì 28 luglio e termineranno oggi, 31 luglio.

IL 17 DICEMBRE 2023 FACEMMO UN'INTERVISTA AD ALESSANDRA ALGOSTINO, DOCENTE UNIVERSITARIA SULLA REPRESSIONE A TORINO

LA RIPUBBLICHIAMO 

Nella protesta del dicembre 2023 svoltasi presso il polo universitario del Campus Einaudi contro il volantinaggio del FUAN, collettivo neofascista, una docente (Alessandra Algostino, che pochi mesi dopo definì Torino un «laboratorio di repressione») aveva ricevuto una manganellata ed era finita

4 - INTERVISTA CON IL COMPAGNO BASAVARAJ, SEGRETARIO GENERALE, PCI (MAOISTA) - settimana internazionale dei martiri della rivoluzione indiana 28/luglio-3/agosto


 

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INTERVISTATORE: Ci sono alcuni, compresi alcuni che si considerano "comunisti", che hanno un atteggiamento disfattista nei confronti della guerra popolare in India, e alcuni dicono che non ha alcuna speranza di vittoria. Potresti spiegare ai nostri lettori perché dovremmo essere fiduciosi e ottimisti nella nostra visione della guerra popolare in India e, nonostante le battute d'arresto, quali avanzamenti e conquiste il Partito Comunista dell'India (maoista) e l'EPGL hanno fatto in tempi recenti?


COMPAGNO BASAVARAJ: Sì. Hai ragione. Alcuni individui, compresi quelli che dichiarano di essere "comunisti" hanno un atteggiamento disfattista nei confronti della guerra popolare in India. Altri non hanno fiducia nella sua vittoria. Ad essi mancano le primarie conoscenze marxiste e cioè che l'imperialismo e il sistema semi-coloniale e semi-feudale dell'India che la rende schiava è in declino e la guerra popolare in corso in India come parte del Socialismo e della Rivoluzione Socialista Mondiale è il germoglio. È perché mancano della prospettiva materialistico storica dialettica delle leggi dello sviluppo sociale. Non capiscono le leggi di sviluppo della società. Analizzano e intendono le condizioni in modo metafisico. Vedono solo i problemi, le condizioni difficili e le perdite del movimento rivoluzionario nelle condizioni attuali. Pensano che l'attuale situazione di rapporto di forze tra i nemici e il popolo sia permanente e immutabile. Non considerano le opportunità per rafforzarsi traendo insegnamenti dalla condizione rivoluzionaria oggettiva, dalle debolezze del nemico, dalle contraddizioni tra le classi nemiche e la pratica delle forze rivoluzionarie. Essi mancano di fiducia nella natura dell'attuale era imperialista-rivoluzionaria e nella natura rivoluzionaria del popolo. Non capiscono o non vogliono capire i cambiamenti in corso e futuri nei rapporti di forza con il nemico attraverso sforzi rivoluzionari coscienti delle forze rivoluzionarie e del partito rivoluzionario, attraverso l'adozione di tattiche in modo pianificato a seconda delle condizioni e superando i colpi e le battute d'arresto. Non confidano nel popolo, autentico artefice della storia, nella più alta e progressiva teoria scientifica del MLM (l'attuale marxismo) e nemmeno in se stessi. Pensano che i nemici delle grandi masse e la loro forza siano invincibili. Tali persone portano avanti il disfattismo. Sai chiaramente che gli atteggiamenti disfattisti si vedono non solo nel nostro paese, ma in diversi paesi e partiti del mondo.


Abbiamo piena fiducia nel successo della Guerra Popolare in India. Il MLM è la nostra teoria guida. È la teoria scientifica più progressista, rivoluzionaria, dinamica tra tutte le teorie esistenti fino ad oggi. È la teoria della classe più avanzata, il proletariato. È la massima magnificente arma teorica nelle mani del popolo oppresso della società. La guerra popolare avrà sicuramente successo attraverso l'organizzazione delle classi, dei settori e dele nazionalità oppresse alla luce di questa teoria, guidandoli e continuando la lotta di classe: la guerra popolare. Noi crediamo assolutamente che i popoli siano i creatori della storia e otterranno la vittoria finale. Stiamo realizzando la lotta di classe/guerra popolare con totale fiducia nella nostra teoria, nel popolo e nel futuro. Conosciamo a fondo i nostri amici e nemici. Vediamo il nemico strategicamente come una tigre di carta e tatticamente come una vera tigre e stiamo facendo la GPP.


Il marxismo dice che la contraddizione tra le forze produttive e i rapporti di produzione è all’origine del cambiamento sociale. Il sistema socio-economico indiano è attualmente semi-coloniale, semi-feudale. La classe capitalista burocratico compradora e la classe feudale hanno collaborato con gli imperialisti e continuano come classi dominanti sfruttatrici. L'imperialismo ha il dominio indiretto, controllo e sfruttamento sul nostro paese. Lo stato indiano che rappresenta le classi dominanti sfruttatrici sta scatenando lo sfruttamento, l'oppressione e la repressione degli operai, degli agricoltori, della piccola borghesia, delle classi borghesi nazionali, di settori sociali speciali come i dalit, i tribali, le minoranze religiose, le donne, LGBT, le nazionalità oppresse del Kashmir e del Nord Est e altri. Tutte le politiche di tali governi in campo politico, economico, industriale, agricoltura, servizi, difesa cultura e ambiente sono antipopolari e proditori. Queste sono nell’interessi di pochi capitalisti burocratici compradori, proprietari terrieri e imperialisti, perciò le grandi masse oppresse combatteranno e stanno combattendo contro queste classi dominanti sfruttatrici. Questa è la base, la fonte e anche la garanzia del successo della Guerra popolare.

Taranto - Mobilitazione ambientalisti - Contro l'accordo di programma per l'ex Ilva e le dimissioni del sindaco - La posizione dello Slai cobas

Dal presidio conferenza stampa sotto il Comune indetto da #ComitatoNoDiscarica #Nodissalatore (alla fine trovate registrazione dei primi interventi)

Oggi governo/Urso Regione Puglia si apprestano a firmare l'Accordo di programma.

Abbiamo espresso la nostra prima posizione classista e combattiva anticapitalista sui fatti in ORE 12 - attenta all’analisi concreta della situazione concreta - la riportiamo sotto.

Nocivo è il capitale non la fabbrica - piattaforma operaia e piattaforma ambientale contro padroni  governo / partiti parlamentari / sindacalismo collaborazionista / istituzioni locali / autonomia operaia organizzazione lotta di classe rivoluzione. Alternativa all’ambientalismo piccolo borghese.

Slai cobas per il sindacato di classe

 DA CONTROINFORMAZIONE ROSSOPERAIA ORE 12:

Noi ci battiamo perché ci sia una piattaforma dei lavoratori, con annessa piattaforma ambientale. Nell’attuale stadio del sistema capitalista e della crisi mondiale dell’acciaio, intorno al capezzale dell’Ilva si combatte una battaglia aperta e segreta.
Ma tutti questi processi di ristrutturazione, acquisizione, vengono di fatto scaricati sugli operai con licenziamenti, cassintegrazione, peggioramento delle condizioni di lavoro, mancanza di sicurezza e ricadute ambientali sul territorio. 
Gli operai e i lavoratori non vogliono finire senza lavoro né in una cassintegrazione senza ritorno, né stare alla mercè di eventuali piani di ricollocazione dei lavoratori. Tutti i piani che in questa città sono

mercoledì 30 luglio 2025

Dichiarazione delle forze della Resistenza palestinese

 Gaza. Dichiarazione delle forze della resistenza palestinese - Contropiano


“I fronti palestinesi osservano con profonda preoccupazione e totale mobilitazione popolare il crimine sistematico di genocidio che sta subendo il nostro popolo nella Striscia di Gaza, che fa parte della guerra della fame, dei bombardamenti su vasta scala e dell’assedio totale, condotti dal criminale governo sionista occupante di Netanyahu, con l’immediato e scandaloso sostegno dell’amministrazione statunitense, e la vergognosa partecipazione internazionale e il sospetto silenzio dell’Unione Europea e degli organi istituzionali della comunità internazionale.
Il nostro popolo sta entrando nel suo ventiduesimo mese di guerra aperta e totale, che ha superato i bombardamenti, gli omicidi e la distruzione, per includere l’uso della fame e dell’assedio medico e umanitario attraverso il deliberato blocco di cibo e aiuti medici preventivi, nel disperato tentativo di sottometterlo e spezzarne la volontà.
Ciò a cui è sottoposta la Striscia è considerato un crimine di guerra secondo le leggi e i regolamenti internazionali, e un crimine contro l’umanità secondo tutti gli standard, superando in violenza, criminalità e sadismo i crimini del nazismo e del fascismo.
Di fronte a questi crimini continui, confermiamo quanto segue:
1. Riteniamo il criminale di guerra Netanyahu e il suo governo fascista pienamente responsabili delle politiche genocidiarie e di guerra della fame che stanno conducendo contro oltre due milioni di palestinesi, in un crimine organizzato che costituisce una flagrante violazione del diritto internazionale umanitario e delle Convenzioni di Ginevra.
2. Riteniamo il governo statunitense, in quanto principale partner e sostenitore del governo criminale di Netanyahu, pienamente responsabile del protrarsi di questa brutale aggressione e del fallimento del processo negoziale a causa della mancanza di una seria pressione sul governo occupante affinché ponga fine ai suoi crimini.
3. Denunciamo il sospetto silenzio internazionale, in particolare dell’Unione Europea, e riteniamo che la debolezza delle Nazioni Unite e l’inerzia della comunità internazionale incoraggino l’occupazione a continuare i suoi crimini contro il nostro popolo assediato nella Striscia di Gaza.
4. Affermiamo che questi crimini rivelano chiaramente le intenzioni del governo occupante, che non cerca la pace né un accordo, ma mira a svuotare la terra e imporre un piano di sterminio e sfollamento forzato.
5. Avvertiamo che continuare con questo approccio potrebbe influire negativamente sul processo negoziale e aprire la porta a possibilità di escalation, rendendo il governo “israeliano” e i paesi che lo sostengono responsabili.
6. Facciamo appello alle masse del nostro popolo palestinese ovunque si trovino, alla nostra nazione araba e islamica e ai popoli liberi del mondo, affinché intensifichino gli sforzi popolari, politici, mediatici e di massa, esercitando pressioni sui movimenti per fermare questo crimine continuo, porre fine all’assedio ingiusto e sventare il piano di sterminio attuato dallo Stato occupante con il sostegno degli Stati Uniti e l’inerzia internazionale.
7. Facciamo appello a tutti gli attivisti in solidarietà con il nostro popolo palestinese in tutto il mondo affinché intensifichino le loro azioni e uniscano gli sforzi per fare pressione sui loro governi affinché cessino il loro sostegno e la loro complicità con il governo fascista di Netanyahu e lavorino per porre fine alle politiche di sterminio e di fame che vengono attuate contro il nostro popolo e per ottenere giustizia e libertà per la Palestina.
8. Alla luce di questa tragica situazione, rinnoviamo il nostro impegno nei confronti delle masse del nostro popolo che, pur condividendo il loro dolore e la loro sofferenza, continueremo i nostri sforzi per porvi fine e portare avanti la scelta della resistenza totale fino a quando l’assedio non sarà spezzato, la nostra aggressione per fermare e raggiungere gli obiettivi del nostro popolo per la liberazione, il ritorno e l’indipendenza.
Movimento di Resistenza Islamica Hamas
Movimento Jihad Islamica Palestinese
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina
Iniziativa Nazionale Palestinese
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina – Comando Generale.
30 Luglio 2o25

ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Speciale Taranto in lotta 2

 

Settimana internazionale a Taranto

 

3 - INTERVISTA CON IL COMPAGNO BASAVARAJ, SEGRETARIO GENERALE, PCI (MAOISTA) - settimana internazionale dei martiri della rivoluzione indiana 28/luglio-3/agosto


 

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INTERVISTATORE: Uno dei problemi principali che affligge il Movimento Comunista Internazionale è il problema del revisionismo. Il revisionismo si presenta in molte forme: trotskismo, krusciovismo, elettoralismo e denghismo sono solo alcuni. Quanto è grande il problema del revisionismo in India, quali partiti giudicheresti di natura revisionista, e come il PCI (maoista) combatte il revisionismo in India?


COMPAGNO BASAVARAJ: Sì. Come hai detto tu il revisionismo è uno dei grandi problemi che il Movimento Comunista Internazionale ha di fronte. Da quando il marxismo è diventato l'arma teorica del proletariato, esso si è manifestato in varie forme in nome del marxismo stesso. Si presenta ancora e lo farà anche in futuro. Il pericolo del revisionismo sorgerà fino a quando avrà successo la Rivoluzione Socialista Mondiale e anche fino a quando sarà instaurato il comunismo. In qualunque forma si presenti, le sue origini teoriche risiedono nella ideologia borghese/piccolo borghese. Gli interessi dei revisionisti danneggiano gli interessi del proletariato e dei lavoratori e aiutano quelli della borghesia. Così la pratica revisionista non aiuta a distruggere le classi del capitalismo-anti-sviluppo e si prepara alla rivoluzione armata o a guidarla, ma mira all'esistenza e allo status quo della presente società. Finché queste esisteranno tra il proletariato e la borghesia, durante la rivoluzione e dopo di essa, si manifesta in varie forme nel partito proletario anche come conflitto. Dobbiamo illuminare le file del partito politicamente e sviluppare la coscienza politica del popolo dicendo che i comunisti sono necessari per la società finché il pericolo del revisionismo esiste in varie forme. Dobbiamo unirci e rafforzare il partito nella lotta contro il revisionismo. Dobbiamo intraprendere diverse rivoluzioni culturali per trasformare la democrazia socialista in una grande forza sotto la dittatura proletaria nel paese/paesi in cui il potere politico è stato conquistato, con linea e politiche appropriate.


Marx ed Engels hanno formulato la teoria rivoluzionaria proletaria del marxismo. Da allora, mentre da una parte le teorie borghesi attaccano il marxismo, dall'altra parte, ci sono molti nella storia che hanno affermato di essere marxisti, distorcendolo in varie forme e opponendosi alla sua essenza.


Entro la fine dell'ultimo decennio del XIX secolo, il marxismo ha sconfitto tutte le tendenze opportuniste borghesi, piccoli borghesi nel Movimento Comunista Internazionale e ha raggiunto un posto stabile come teoria scientifica del proletariato internazionale. Marx ed Engels hanno condotto una lotta accanita contro queste tendenze per quasi mezzo secolo e le hanno sconfitte.


Dopo che il capitalismo si è trasformato in capitalismo-imperialismo monopolistico, nel processo della applicazione creativa dei principi fondamentali del marxismo alla pratica concreta della rivoluzione russa e alla rivoluzione proletaria mondiale, nel corso di una lotta teorica e politica contro i vari tipi di revisionisti come Bernstein, i populisti, economisti, menscevichi, marxisti legali, liquidatori, Kautsky, Trotsky e marxisti dogmatici come Plekhanov, Lenin preservò la scienza proletaria del marxismo, la ha arricchita portandola ad un nuovo stadio superiore. Così la teoria si è sviluppata nel Marxismo-Leninismo. Lenin considerava i revisionisti come gli agenti dell'imperialismo nascosto nelle file del movimento proletario. Li ha criticati e combattuti.


Il compagno Stalin ha preservato e sviluppato il marxismo-leninismo attraverso la lotta contro i trotskisti, Zinovievisti, Bukharinisti, agenti borghesi e vari tipi di opportunismo nascosti nel Partito comunista sovietico.


Il Partito Comunista Cinese sotto la guida del compagno Mao ha fatto decine di lotte interne contro le tendenze di sinistra, di destra e opportunistiche nel processo della Rivoluzione cinese e le ha sconfitte. Ha realizzato la Rivoluzione di Nuova Democrazia e instaurato il Socialismo. Così ha mostrato la via per un cambiamento nel sistema semi-coloniale, semi-feudale in Asia, Africa e America Latina e verso le rivoluzioni di Nuova Democrazia e delle rivoluzioni socialiste in quei paesi. Ha sviluppato la via della guerra popolare di lunga durata. Nel processo, come parte della lotta sul piano internazionale contro il revisionismo internazionale, ha lottato contro l’agente dell'imperialismo Tito e i revisionisti come Togliatti e Thorez e preservato il marxismo-leninismo e lo ha sviluppato.


Il PCC ha guidato la lotta teorica internazionale contro il revisionismo moderno di Chruščëv attraverso il Grande Dibattito sotto la direzione del compagno Mao. Il Grande dibattito aiutò le forze veramente proletarie rivoluzionarie che lottavano contro il revisionismo per formare nuovi partiti marxisti-leninisti sulla base dei principi leninisti in tutto il mondo, facilitando la via per avanzare. Durante questo periodo, il compagno Mao condusse una lotta tra le due linee contro il centro principale dei revisionisti moderni che avevano intrapreso la via capitalista sotto la leadership dell'irriducibile revisionista Liu Shao-chi. La Grande Rivoluzione Culturale Proletaria è stata iniziata sotto la direzione del compagno Mao nel PCC contro il revisionismo moderno. La GRCP ha contribuito a sensibilizzare alla lotta teorica e politica contro il revisionismo vari partiti comunisti sul piano internazionale. Lin Piao che era in prima linea insieme a Mao nella GRCP parlava il gergo di sinistra nascosto da Pensiero di Mao e ha portato avanti la linea revisionista in pochissimo tempo e da traditore ha cercato di prendere il potere. Ha dimostrato di essere un cospiratore. Dopo la morte del compagno Mao, la cricca moderno revisionista di Hua-Deng ha guidato una cospirazione controrivoluzionaria, ha preso il potere e restaurato il capitalismo cinese al posto del socialismo e il capitalismo burocratico al posto del socialismo di stato. Dopo la Russia, il revisionismo ha conquistato l'egemonia in Cina nel contesto in cui i partiti comunisti di diversi paesi del mondo sono degenerati in partiti opportunisti di destra e partiti revisionisti. Anche i movimenti rivoluzionari di alcuni paesi finirono.


La moderna linea revisionista di Deng ha causato un danno estremo al movimento comunista rivoluzionario anche nel nostro paese. In particolare, il PCI (ML) Liberazione sotto la leadership di Vinod Misra è diventato Denghista e degenerò in un partito revisionista. Il Gruppo DV (uno dei gruppi del precedente UCCRI ML) è un gruppo scissionista revisionista denghista. Il nostro partito e diversi partiti maoisti e forze del mondo hanno preso come base le lezioni storiche della GRCP e condannato il revisionismo moderno di Deng con la più potente arma del marxismo-leninismo-maoismo. Questi partiti stanno anche combattendo le varie forme di revisionismo che è venuto fuori a causa dell'influenza di Deng, tra cui il revisionismo mascherato di maoismo e tutte le sfumature del revisionismo. Il PCI (ML) [Guerra Popolare], una delle due correnti rivoluzionarie dell’unito PCI (maoista) ha avuto per qualche tempo una opinione errata sul secondo mondo per quanto riguarda la teoria dei tre mondi. Comunque ha presto rettificato il suo errore.


Poi il PCN (M) ha portato avanti il "sentiero Prachanda" sotto la guida della cricca traditrice di Prachanda-Bhattarai. Il PCR (USA) sotto la guida di Bob Avakian ha portato avanti un'altra moderna teoria revisionista, il cosiddetto Avakianismo. Diversi partiti e forze maoiste compreso il nostro partito hanno contrastato e teoricamente denunciato queste due tendenze.


Dobbiamo smascherare in particolare il socialimperialismo cinese cioè il revisionismo cinese e il falso socialismo che si è fatto avanti con il falso slogan "Socialismo con caratteristiche cinesi". I moderni partiti revisionisti al potere sotto il nome di Partito Comunista in Vietnam, Cuba e Corea del Nord e i moderni partiti revisionisti che non tengono in alto la bandiera internazionale proletaria nel loro paese e a livello internazionale, che non attuano il socialismo, che non lottano per il successo della Rivoluzione Socialista Mondiale non sono veri partiti comunisti. Aiutano a perpetuare i sistemi capitalistici come partiti opportunisti. Dobbiamo smascherare l'opportunismo di questi partiti. Così dobbiamo sviluppare la coscienza rivoluzionaria e la vigilanza dei popoli del mondo. Il nostro partito ha dichiarato la corretta posizione marxista circa l'internazionalismo proletario e i rapporti tra i paesi.


Venendo al nostro paese, il nostro partito si è formato in mezzo alla lotta teorica e politica contro il revisionismo e il neo-revisionismo. In seguito, ha contrastato l’opportunismo di destra, l’avventurismo di sinistra e molti altri tipi di opportunismo e revisionismo che nascono all'interno e fuori dal partito, combattendo contro quelle tendenze all'interno e fuori dal partito, raggiungendo lo stato attuale.


Dopo il successo della Grande Rivoluzione d'Ottobre in Russia sotto la guida del grande maestro marxista Lenin nel 1917, la teoria marxista-leninista divenne popolare nel nostro paese. Il Partito Comunista dell'India (PCI) è stato formato nel 1925 sotto l'influenza della teoria rivoluzionaria e come risultato delle eroiche lotte di classe militanti del proletariato contro l'imperialismo britannico.


Sebbene ci siano state numerose opportunità, a causa della linea sbagliata seguita dalla direzione del partito al tempo, esso non ha potuto svolgere un ruolo di primo piano nel movimento di liberazione/democratico. Il partito comunista ha sempre negato di riconoscere la natura effettiva di classe della leadership gandhiana, borghese, feudale. Pertanto, non è riuscito ad adottare la vera via della rivoluzione nel portare avanti l'iniziativa rivoluzionaria e nella lotta contro la leadership. Perciò ha inteso erroneamente la classe borghese compradora come classe borghese nazionale, ha seguito la direzione gandhiana e non ha avuto la volontà di adottare una vera strategia-tattica per combinare la verità universale del marxismo-leninismo con la pratica concreta della rivoluzione indiana. La leadership ha commesso gravi errori nell'analisi delle classi della società indiana. Ha fallito gravemente perché non si è idenificato con le eroiche grandi masse, specialmente i contadini. Ha respinto le lezioni della Rivoluzione in Cina che avanzava con successo sotto la direzione del compagno Mao Tse-tung e il PCC e l’applicazione in modo creativo della via della GPP da essa adottata e le sue grandi esperienze alle concrete condizioni del nostro paese.


Non ha imboccato la strada della lotta armata per la presa del potere politico nel movimento di liberazione nazionale, nel momento in cui l'oggettiva situazione rivoluzionaria in India era molto favorevole. Ma la direzione opportunista di destra del Partito Comunista non era per niente disposta a intraprendere la strada corretta della GPP per la liberazione nazionale armata e la democrazia. Nei fatti la leadership del Partito Comunista ha aiutato la classe borghese a far deviare il movimento militante popolare anti-imperialista. Ha stipulato un'alleanza opportunista con il partito del Congresso, non era indipendente nel Fronte unico, pensava che tutto era possibile attraverso l'unità e ha portato il popolo rivoluzionario alla coda della leadership gandhiana. Inoltre, la direzione del Partito Comunista ha tradito la grande lotta armata dei contadini del Telangana ed è caduta fino al collo nel pantano del parlamentarismo e del revisionismo dicendo, in modo ingannevole, di voler utilizzare il parlamento. Ma, le condizioni oggettive erano senza precedenti favorevoli per far avanzare la Rivoluzione Agraria con la via della grande GPP come dimostrato dal compagno Mao con il successo della rivoluzione cinese. Ma esso ha agito diversamente. Tuttavia, alcuni eroici ranghi del partito comunista si unirono con il popolo in lotta e guidarono diverse lotte rivoluzionarie. Migliaia di compagni hanno perduto le loro preziose vite per la grande causa della realizzazione della RND in India come parte della Rivoluzione socialista mondiale.


Le forze rivoluzionarie genuine rappresentanti le file rivoluzionarie in India hanno combattuto contro le erronee linee opportuniste e revisioniste di destra della direzione che stava guidando il PCI, contro le sue pugnalate alle spalle e in seguito contro il revisionista moderno PCI (M). Questa lotta ha raggiunto un nuovo e totale livello alla fine degli anni '50 e negli anni '60. Il Grande Dibattito intrapreso sotto la direzione del PCC e la direzione del compagno Mao Tse-tung contro il revisionismo moderno sovietico della leadership di Krusciov era il simbolo di questo nuovo inizio. Proprio mentre il Grande Dibattito si intensificava portando alla GRCP che scosse la terra, la lotta contro il revisionismo moderno della direzione del CPI (M) si è ulteriormente intensificata e ha portato al divorzio dal partito. L'inizio della GRCP ha rappresentato una pietra miliare per questo processo. Sotto la diretta influenza di questo processo, le forze che hanno rappresentato la lotta contro il revisionismo del PCI e più tardi il revisionismo moderno della leadership del PCI (M) hanno sostenuto il marxismo-leninismo-pensiero di Mao (ora maoismo) teoricamente e, soprattutto, nella loro pratica rivoluzionaria, e l'hanno interiorizzato. Così il compagno CM, il compagno KC e i grandi dirigenti in prima fila e le forze maoiste in gran numero sono venuti alla ribalta per condannare il programma del 7° Congresso del PCI (M) in quanto revisionista. La grande Ribellione di Naxalbari che ebbe luogo nel maggio 1967 sotto la direzione del compagno Charu Mazumdar divenne l'apertura del 'Spring Thunder in India'. Da allora, la storia del movimento comunista nel nostro paese ha preso una nuova svolta qualitativa. Non solo esso ha smascherato notevolmente il revisionismo e ha permanentemente divorziato da esso ma, per la prima volta, si ergeva come simbolo per l’applicazione consapevole del sentiero luminoso della presa del potere politico attraverso la GPP, la via del MLM che il compagno Mao aveva già intrapreso.


Così il marxismo-leninismo-maoismo si poneva come una linea di demarcazione politica teorica tra i revisionisti e gli autentici rivoluzionari dell'India. Naxalbari ispirò le lotte armate dei contadini a vari livelli in quasi dieci stati del paese. In questo processo gli autentici rivoluzionari si sono organizzati in due principali correnti rivoluzionarie nel 1969: il PCI (ML) e il Centro Comunista Maoista (MCC). L'8° Congresso del PCI (ML) si tenne nel 1970. Tuttavia, a causa delle tattiche di sinistra che il partito seguiva in quel periodo, e le opposte tendenze di destra e di sinistra all’interno e a causa della brutale offensiva del nemico in tutto il paese, il movimento temporaneamente subì una battuta d’arresto. In breve tempo, dopo l'8° Congresso il rivoluzionario disgregatore Satyanarayana Singh attaccò il compagno CM con la sua linea opportunista di destra nel 1971 e divise il partito. La polizia del Bengala Occidentale arrestò il compagno CM il 28 luglio 1972 e lo uccise mentre era sotto la sua custodia. La maggior parte della direzione del Comitato Centrale e dei vari Comitati di Stato del PCI (ML) e ranghi del partito sono diventati martiri, sono stati arrestati o si sono dispersi. Con la mancanza di un centro del partito, esso divenne molto debole dal punto di vista organizzativo. C'era confusione teorica. Il PCI (ML) si è diviso più volte. Si sono formati molti partiti e gruppi. I leader di livello centrale e la rispettiva leadership statale che non era stata arrestata hanno lavorato con la teoria e la politica per la loro comprensione. Durante questo periodo si sono distinte le forti tendenze di avventurismo di destra e di sinistra. Nell’ultimo periodo da un lato, ci sono stati tentativi di unità di autentici rivoluzionari comunisti e, dall'altro, ancora una volta scissioni e formazione di nuovi gruppi.


Sebbene il movimento si sia temporaneamente fermato, il movimento rivoluzionario ha gradualmente guadagnato forza ed è avanzato tra diversi alti e bassi, imparando lezioni apprese da esperienze precedenti e affrontando con coraggio la repressione nemica con enormi sacrifici a livello di direzione del PCI (ML) e dell'MCC. Entrambe queste correnti maoiste rivoluzionarie hanno lottato con determinazione contro i vari tipi di opportunismo all’interno e all’esterno dei rivoluzionari in tutto il paese, basandosi sul corretto percorso della rivoluzione e hanno continuato l'eredità di tutti gli aspetti rivoluzionari del movimento comunista indiano.


Dall'altra parte, le due principali correnti rivoluzionarie hanno unito i veri rivoluzionari che lavoravano come partiti/gruppi, sezioni e individui separati e infine si sono fuse nel PCI (Maoista) il 21 settembre 2004 come centro unico dell’avanguardia proletaria indiana. Questo è stato della massima importanza nella storia della rivoluzione indiana. Con la fusione del PCI(ML) Naxalbari con il PCI (Maoista) il 1° maggio 2014, l'unità dei vari rivoluzionari dell'India come partiti e gruppi rivoluzionari è stata completata.


Ora lascia che ti dica la posizione del nostro partito nei confronti dei vari partiti di sinistra in India nel presente condizioni.


Il principale compito teorico del partito oggi è quello di affrontare teoricamente e sconfiggere le tendenze post-moderne, in particolare le tendenze revisioniste. Se il nostro partito non agisce contro il revisionismo teoricamente e politicamente, sarebbe impossibile realizzare la RND nel paese. Vari revisionisti stanno cercando di deviare i settori avanzati dal sentiero della rivoluzione. Stanno provando a dirottare il popolo rivoluzionario verso la via del parlamento, percorsi legali e pacifici, con le loro ideologie post-moderniste e revisioniste.


Mentre l'alleanza di sinistra del PCI e del PCI (M) è al potere in Kerala e Bengala, i partiti della classe dominante a livello centrale e dei vari stati che hanno formato il governo, con il loro sostegno seguono le politiche dettate dagli imperialisti, dalle classi dominanti pro-compradori. Soprattutto quando il Il CPI (M) era al potere nel Bengala Occidentale, a TATA, Birla, Ambani, Jindal e altri capitalisti burocratico compradori del paese e alle multinazionali come Salem sono state date le terre dei contadini a prezzi bassissimi acquisendoli con la forza. Questi socialfascisti hanno schierato polizia e forze paramilitari contro le lotte popolari e scatenato una dura repressione. Hanno portato avanti falsi scontri e massacri. Omicidi, atrocità, saccheggi, incendi di case, arresti, torture e corruzione erano normali. In Kerala, dove è attualmente al potere, inoltre, il governo sta attuando politiche filo-imperialiste e la consegna delle risorse naturali a prezzo bassissimo. Sta opprimendo, sotto un tallone di ferro, il nostro partito, il popolo e i lavoratori che si oppongono alle loro politiche. Essi dimostrano attraverso le loro politiche repressive antipopolari che non sono altro che il BJP e il Congresso al servizio dell'imperialismo.


Attualmente il PCI e PCM e i partiti della classe dominante (compresa la classe dirigente regionale) hanno una notevole influenza su vaste sezioni della classe operaia organizzata dell’India. Soprattutto la maggior parte dei lavoratori e organizzazioni dei lavoratori delle industrie, banche, compagnie di assicurazione, miniere di carbone e ferro del settore pubblico e altri settori analoghi sono sotto la guida o l'influenza di tali partiti. Stanno costruendo un movimento militante della classe operaia in India. I sindacati di questi due partiti si limitano a indire lo sciopero generale una o due volte all'anno. Nel momento in cui l'assalto del capitale finanziario internazionale si intensifica di giorno in giorno e il governo centrale e quelli dei vari stati stanno calpestando i diritti che i lavoratori hanno conquistato attraverso la lotta di decenni, le condizioni sono favorevoli per costruire un forte movimento operaio. Ma i due partiti sono un ostacolo per questo. A volte mormorano di privatizzazione di imprese del settore pubblico, di Investimenti diretti esteri nel settore del commercio al minuto, del ridimensionamento del sistema di lavoro a contratto occasionale, in pratica agiscono come agenti a sostegno di queste politiche. Il nostro partito denuncia la lor politica collaborazionista di classe. La nostra debolezza nei settori urbani della classe operaia limita lo sviluppo della guerra popolare. Il nostro partito deve progredire verso la direzione della costruzione di un forte movimento sindacale rivoluzionario. Il Comitato Centrale del nostro partito ha fatto appello a tutti i partiti e alle forze di sinistra per unire le lotte contro la repressione dello Stato scatenata dai governanti sfruttatori

Oltre a questi, ci sono alcuni altri partiti ML che seguono la linea opportunista di destra. Tutti questi partiti propagandano il MLM teoricamente e politicamente. Essi mobilitano persone nelle loro aree di lavoro su problemi economici e problemi politici con metodi legali. Le loro lotte popolari non sono mai militanti. Questi partiti sono organizzazioni aperte. Esprimono le loro ragioni dicendo che le condizioni rivoluzionarie non sono ancora mature, che il popolo non è ancora pronto per la lotta armata, che non c’è un’ondata della rivoluzione nel paese o che stanno facendo preparativi per la rivoluzione mentre si limitano alle lotte legali e parziali e rinviano la guerra popolare indefinitamente. CP Reddy, Satyanarayana Singh che guidano due o tre gruppi (Nuova Democrazia, Janashakti e altri) hanno squadre armate nell'Andhra Pradesh indiviso. Ad ogni modo, hanno utilizzato le squadre solo per raccogliere fondi dagli appaltatori, per i voti e per mantenere l’egemonia dei loro gruppi, ma non per fare la lotta armata. Secondo loro, costruire formazioni militari per fare la guerra popolare è avventurismo di sinistra. Quasi tutti questi partiti sono finiti nel pantano delle elezioni in nome della tattica. Forze delle fazioni dell'ex UCCRI ML si vedono qua e là nel paese, ma non stanno costruendo la lotta di classe da nessuna parte nel paese. Non esistono da nessuna parte tranne che nel Punjab.


Il nostro partito ha fatto una severa lotta teorica e politica con il PCI, il PCM, e anche Liberazione, Stella Rossa, Nuova Democrazia, Janashakti, gruppo Lin Piao e altri gruppi ML. A volte abbiamo anche avuto conflitti fisici con i gruppi Nuova Democrazia, Janashakti e Liberazione. Successivamente abbiamo superato questo problema di scontro fisico attraverso la discussione reciproca e volte attraverso un cessate il fuoco unilaterale da parte nostra. Noi stiamo conducendo una lotta politica e teorica contro la linea opportunista di destra di questi partiti e facciamo sforzi per formare ampi Forum Uniti insieme alle loro organizzazioni di massa e altre organizzazioni sui problemi economici e politici del popolo oppresso, specialmente dei contadini, operai, classi medie, contro le forze fasciste brahmaniche Hindutva, contro la repressione dei governi dello sfruttamento, contro gli sfollamenti e per i diritti civili. Stiamo lavorando insieme in queste forme. Siamo pronti per lavorare insieme in futuro. Dobbiamo fare più iniziative per lavorare insieme con tutte le forze che sono pronte a combattere contro le classi dominanti sfruttatrici indiane, contro le loro politiche antipopolari, da fascisti traditori e nell'interesse della Rivoluzione di Nuova Democrazia e per la costruzione di forum Uniti.


Siamo consapevoli che ci sono attivisti ai livelli più bassi nei vari partiti di destra ML che lavorano con un’aspirazione alla rivoluzione e sono dediti al popolo. A seconda dello sviluppo della guerra popolare in paese potrebbero pensare ad un percorso veramente rivoluzionario. Speriamo che spezzino le catene revisioniste, post-moderniste, opportuniste di destra e le ideologie avventuriste di sinistra e si uniscano con gli autentici comunisti rivoluzionari. Speriamo anche che viaggino in questa direzione.


Nel complesso, possiamo far avanzare il movimento rivoluzionario verso il successo solo facendo la lotta teorica contro il revisionismo nelle sue varie forme, smascherando la vera natura della leadership in bancarotta e sconfiggendolo. Il nostro partito si è sviluppato solo denunciando e sconfiggendo l'opportunismo di destra e di sinistra attraverso la lotta teorica e politica dentro e fuori il partito fin dal Tuono di Primavera (Spring Thunder) di Naxalbari fino ad oggi. Il nostro partito può resistere in mezzo ai flussi e riflussi e svilupparsi solo attraverso gli sforzi migliori con una giusta posizione marxista nella lotta teorica all’interno del campo Comunista internazionale. Per questo il Programma, la Costituzione e la Risoluzione Politica del nostro partito riporta scritta chiaramente l'importanza della lotta contro il revisionismo. Anche se abbiamo affrontato tradimenti, colpi e temporanee sconfitte da parte dei revisionisti che si spacciano per Partito Comunista che rappresenta la classe borghese anche nel settore teorico non solo nella pratica, e fino all'instaurazione del comunismo attraverso il processo del socialismo con la distruzione del sistema capitalistico mondiale, alla fine li sconfiggeremo nel settore teorico e in tutti i settori e sicuramente otterremo il successo. Questo è quello che raccontiamo sempre non solo nel nostro partito ma anche nel campo rivoluzionario e al popolo. Questo è ciò che diciamo anche a livello internazionale.

 contro il popolo oppresso, gli attacchi delle forze fasciste brahmaniche dell'Hindutva, contro lo sfollamento e altri problemi del popolo di questo tipo. In alcuni stati le nostre Organizzazioni di massa partecipano insieme alle Organizzazioni di massa del CPI.


Ora desidero parlarti dei vari partiti opportunisti che si nascondono dietro il MLM.


Il PCI (ML) Liberation e il PCI (ML) Stella Rossa seguono la via opportunista di destra mascherata da MLM. Questi partiti hanno abbandonato la lotta armata, sostengono il parlamentarismo e aiutano i partiti borghesi e i partiti revisionisti come il PCI, il PCM e il SUCI. Il PCI (ML) Liberazione ha intrapreso il percorso revisionista di Deng nei primi anni '80 e ha abbandonato la rivoluzione armata. Questi partiti fanno una propaganda odiosa e spietata dicendo che il nostro partito è violento. Abbiamo bisogno di denunciare molto di più il vero carattere di questi due partiti tra il popolo.


Alcuni trotskisti che lavorano tra la classe operaia fanno una cattiva propaganda dicendo che l'India si è trasformata in un paese capitalista, che la GPP è obsoleta e che il PCI (maoista) è un'organizzazione terroristica. Non sono affatto impegnati con l'India rurale e non stanno nemmeno lavorando nella lotta di classe in modo militante. Accusano la GPP e il PCI (maoista) che la sta guidando e si uniscono alle classi dominanti nella propaganda. 

 continua