Berlusconi in questi giorni viene
trasportato in giro per la propaganda elettorale e porta con sé come una
reliquia un articolo ritagliato dal Sole24Ore del 14 maggio che mostra come un
trofeo; in questo articolo vengono elencati appunto “30 dossier”, 30 motivi di
dissenso che dividono i due partiti Lega e Movimento 5 Stelle al governo in questo
momento.
Berlusconi mostra l’articolo per
dimostrare che lui ha ragione nel criticare il governo, ma soprattutto la Lega
che non lo fa cadere perché, appunto, troppe sarebbero le cose sui cui si
dividono e che quindi “bloccano il paese”, cercando di farsi spazio nella
difficile campagna elettorale in corso. Con tutta questa messinscena Berlusconi
però vuole solo ingannare il “popolo”.
A parte il fatto che su molti di
questi punti il dissenso è solo sulla carta come abbiamo riportato in diversi
articoli su questo blog, Berlusconi non porta però con sé un altro ritaglio, o
addirittura in questo caso un intero fascicolo del Sole24Ore dell’8 maggio
sugli incentivi di cui godono i padroni e che essi stessi mettono in bella
mostra; a questo lungo elenco bisogna aggiungerne tanti altri, per esempio gli
incentivi “indiretti”, cioè quelli rivolti ai “consumatori” o la prevista
apertura delle Zone Economiche Speciali, in cui i padroni potranno investire,
fare profitti e non pagare le tasse!
I padroni si sa, non sono mai
contenti, e infatti pubblicano questi incentivi per dire che non bastano, che
sono pochi! Che il governo deve darsi da fare per trovarne altri e così
permettere all’economia di “ripartire”.
Ecco su questo, come sulle leggi
fatte finora come l’indegno decreto “dignità” che ha sancito la precarizzazione
a vita fino ai licenziamenti e non ha affatto eliminato gli effetti del Jobs
Act, la riforma delle pensioni che al di là dei proclami populisti per chi opta
per la quota 100 prevede riduzioni economiche e in particolare per le donne,
vedi anche la cosiddetta opzione donna, per cui non vi è stato alcun
provvedimento di agevolarle ad andare in pensione prima, considerato il doppio
lavoro dentro e fuori dal lavoro, senza una pesante penalizzazione, i tagli
alle spese pubbliche, nello specifico della scuola la spesa per l’istruzione
scolastica è stata tagliata del 10%, passando da 48 a 44 miliardi nel giro di
tre anni, disinvestendo prevalentemente nell’istruzione primaria (meno due
miliardi) e negli insegnanti di sostegno (quasi un miliardo e mezzo in meno) e
servizi di assistenza contro i diritti degli studenti disabili, e meno male che
questo governo ha istituito anche il ministero sulla disabilità! e le leggi
fasciste come il decreto sicurezza i cui odiosi effetti repressivi investono
ideologicamente e praticamente ogni ambito sociale…, su questo, dicevamo, i due vanno d'amore e d'accordo.
E in tutta l’azione del governo
fasciopopulista, razzista e ingannapopolo, dalla politica interna appunto a
quella estera, spira il vento che accomuna i due partiti, il vento del moderno fascismo.