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Questo numero in diffusione cosa contiene?
Questo è il numero del 1°Maggio, rosso, proletario,
internazionalista che pubblica l'importante Dichiarazione approvata
da una parte rilevante di compagni e organizzazioni comuniste come la
nostra che esprimono il comune impegno ad unire i proletari e i
popoli del mondo per una rivoluzione che ci liberi dall'imperialismo,
lo sfruttamento, le guerre, i disastri ambientali che questo sistema
borghese provoca.
Questo è il giornale
del 25 aprile, dei compagni che hanno cercato in questi giorni di
portare un messaggio coerente di lotta al moderno fascismo e l'hanno
fatto in assemblee con molte compagne a Palermo, con lo sciopero alla
Dalmine di Bergamo, con la partecipazione combattiva a manifestazioni
che hanno avuto il carattere dell'autentico antifascismo
militante,come a Bologna, o tra le strade della Taranto che il giorno
prima aveva manifestato con forza contro Di Maio e che ha bisogno
come città crogiolo di contraddizioni decisive nel nostro paese
della rinascita e della forza dell'antifascismo moderno, della guerra
di liberazione dal capitale assassino.
Questo è il giornale
che riprende, dopo l'importante numero di aprile, la centralità
della lotta per il salario, strumento fondamentale per riaffermare la
lotta di classe nelle fabbriche, lotta di classe oggi
debole, latente che ha bisogno di una bandiera intorno a cui ricostruire forze e coscienza di classe; e la lotta per il,salario ha questa funzione oggi, se intrapresa in termini marxisti.
debole, latente che ha bisogno di una bandiera intorno a cui ricostruire forze e coscienza di classe; e la lotta per il,salario ha questa funzione oggi, se intrapresa in termini marxisti.
Questo giornale porta
l'opposizione forte e chiara del NO ai partiti e alle liste che si
presentano alle elezioni europee, un No comune, pensiamo, a tanti
operai e masse popolari, non solo in Italia ma in tutta Europa,
contro l'Europa dei governi del capitale.
Questo numero continua
la lotta contro l'imperialismo italiano, che abbiamo già trattato
nei numeri precedenti dal lato della questione dei migranti e dei più
generali interessi economici e politici dei padroni italiani, ma che
ora deve spingere a guardare alla Libia come focolaio acceso del
Mediterraneo che può diventare un incendio generale, una nuova
Siria, un “buco nero”, in cui tutti gli imperialisti finiscono
per combattere, prima per interposta persona, i signori della guerra
neo feudali che si scontrano all'insegna chi deve servire meglio i
padroni imperialisti che si contendono l'area all'insegna del
petrolio e delle risorse energetiche.
Un giornale comunista
deve dire, spiegare agli operai cose che non sanno per poter elevarne
la conoscenza, la coscienza e indirizzare la lotta. In questo senso,
la vicenda del passaggio della più grande fabrica del nostro paese e
della principale industria siderurgica di Europa, l'Ilva di Riva
passata ai giganti indiani dell'acciaio, ArcelorMittal, è una
vicenda che va ben al di là di questa fabbrica, ma ci offre uno
scenario di mome è organizzato il capitalismo mondiale e di come gli
operai distribuiti in tanti stabilimenti del mondo vivano lo stesso
sfruttamento, e, nel caso dellArcelorMittal, anche la stessa cartena
dio morti in fabbrica, malattie e inquinamento territoriale. Il testo
che pubblichiamo è parte di un dossier che speriamo camini nelle
mani di operai di tutta Italia e che serva anche a collegfare gli
operai dell'ArcelorMittal su scala internazionale.
Un giornale comunista
rende conto di ciò che fa, di come viene diffuso nella difficile
situazione nel nostro paese, che esiste nelle fabbriche, nei
quartieri popolari, dove la cancellazione storica del Partiti
comunista, ha reso quasi obsoleta la diffusione del giornale
comunista in fabbrica. Eppure noi vogliamo affrontare la scommessa
leninista di un giornale che sia propagandista, agitatore e
organizzatore collettivo, anche in tempi di dilagante uso d'annoso
dei social, ecc.
Siamo agli inizi.
Nonostante che i nostri compagni siano di lunga esperienza di lotta e
militante, è all'inizio la ricostruzione di un nuovo partito
comunista rivoluzionario autentico e di organizzazioni di classe in
fabbrica e sul territorio nel nostro paese; e quindi questi primi
passi servono anche a fare esperienza, a prendere le misure di come
farlo il giornale comunista, di come diffonderlo, di come interagire
con le masse.
Infine la Formazione
operaia. Una costante, certo non solo del giornale che la sta
affrontando numero per numero, ma per la quale stiamo mettendo in
campo tanti strumenti, dalla formazione on line, agli opuscoli,ai
libri,ai gruppi di studio, alle presentazioni.
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