lunedì 13 maggio 2019

pc 13 maggio - Fai entrare 'proletari comunisti' in fabbrica - organizzati nei circoli operai per formazione e lotta

info e richieste  a pcro.red@gmail.com
Questo numero in diffusione cosa contiene?

Questo è il numero del 1°Maggio, rosso, proletario, internazionalista che pubblica l'importante Dichiarazione approvata da una parte rilevante di compagni e organizzazioni comuniste come la nostra che esprimono il comune impegno ad unire i proletari e i popoli del mondo per una rivoluzione che ci liberi dall'imperialismo, lo sfruttamento, le guerre, i disastri ambientali che questo sistema borghese provoca.

Questo è il giornale del 25 aprile, dei compagni che hanno cercato in questi giorni di portare un messaggio coerente di lotta al moderno fascismo e l'hanno fatto in assemblee con molte compagne a Palermo, con lo sciopero alla Dalmine di Bergamo, con la partecipazione combattiva a manifestazioni che hanno avuto il carattere dell'autentico antifascismo militante,come a Bologna, o tra le strade della Taranto che il giorno prima aveva manifestato con forza contro Di Maio e che ha bisogno come città crogiolo di contraddizioni decisive nel nostro paese della rinascita e della forza dell'antifascismo moderno, della guerra di liberazione dal capitale assassino.

Questo è il giornale che riprende, dopo l'importante numero di aprile, la centralità della lotta per il salario, strumento fondamentale per riaffermare la lotta di classe nelle fabbriche, lotta di classe oggi
debole, latente che ha bisogno di una bandiera intorno a cui ricostruire forze e coscienza di classe; e la lotta per il,salario ha questa funzione oggi, se intrapresa in termini marxisti.

Questo giornale porta l'opposizione forte e chiara del NO ai partiti e alle liste che si presentano alle elezioni europee, un No comune, pensiamo, a tanti operai e masse popolari, non solo in Italia ma in tutta Europa, contro l'Europa dei governi del capitale.

Questo numero continua la lotta contro l'imperialismo italiano, che abbiamo già trattato nei numeri precedenti dal lato della questione dei migranti e dei più generali interessi economici e politici dei padroni italiani, ma che ora deve spingere a guardare alla Libia come focolaio acceso del Mediterraneo che può diventare un incendio generale, una nuova Siria, un “buco nero”, in cui tutti gli imperialisti finiscono per combattere, prima per interposta persona, i signori della guerra neo feudali che si scontrano all'insegna chi deve servire meglio i padroni imperialisti che si contendono l'area all'insegna del petrolio e delle risorse energetiche.

Un giornale comunista deve dire, spiegare agli operai cose che non sanno per poter elevarne la conoscenza, la coscienza e indirizzare la lotta. In questo senso, la vicenda del passaggio della più grande fabrica del nostro paese e della principale industria siderurgica di Europa, l'Ilva di Riva passata ai giganti indiani dell'acciaio, ArcelorMittal, è una vicenda che va ben al di là di questa fabbrica, ma ci offre uno scenario di mome è organizzato il capitalismo mondiale e di come gli operai distribuiti in tanti stabilimenti del mondo vivano lo stesso sfruttamento, e, nel caso dellArcelorMittal, anche la stessa cartena dio morti in fabbrica, malattie e inquinamento territoriale. Il testo che pubblichiamo è parte di un dossier che speriamo camini nelle mani di operai di tutta Italia e che serva anche a collegfare gli operai dell'ArcelorMittal su scala internazionale.

Un giornale comunista rende conto di ciò che fa, di come viene diffuso nella difficile situazione nel nostro paese, che esiste nelle fabbriche, nei quartieri popolari, dove la cancellazione storica del Partiti comunista, ha reso quasi obsoleta la diffusione del giornale comunista in fabbrica. Eppure noi vogliamo affrontare la scommessa leninista di un giornale che sia propagandista, agitatore e organizzatore collettivo, anche in tempi di dilagante uso d'annoso dei social, ecc.
Siamo agli inizi. Nonostante che i nostri compagni siano di lunga esperienza di lotta e militante, è all'inizio la ricostruzione di un nuovo partito comunista rivoluzionario autentico e di organizzazioni di classe in fabbrica e sul territorio nel nostro paese; e quindi questi primi passi servono anche a fare esperienza, a prendere le misure di come farlo il giornale comunista, di come diffonderlo, di come interagire con le masse.
Infine la Formazione operaia. Una costante, certo non solo del giornale che la sta affrontando numero per numero, ma per la quale stiamo mettendo in campo tanti strumenti, dalla formazione on line, agli opuscoli,ai libri,ai gruppi di studio, alle presentazioni.

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