Il fascio-imperialista Trump alimenta e sostiene i governi reazionari e fascisti dell'Est Europa e sostiene le forze fascio-populiste in tutti i paesi europei
Trump elogia Orban: "Ha tenuto il suo Paese al sicuro". Dopo vent'anni arriva il disgelo con Budapest. Nè Bush né Obama avevano mai ricevuto il leader magiaro, oggi a Washington
Il presidente americano, Donald Trump,
ha elogiato il premier ungherese, Viktor Orban, per aver "tenuto il suo
Paese al sicuro". Da parte sua, il leader nazionalista di Budapest,
ringraziando per l'invito alla Casa Bianca, ha sottolineato l'impegno a
"rafforzare l'alleanza strategica" tra i due Paesi. "Siamo con gli Usa
nella lotta contro l'immigrazione illegale e il terrorismo", ha
aggiunto.
È il primo incontro di questo tipo tra i
due Paesi, dopo quasi vent'anni di gelo. Secondo i consiglieri
di Trump, l'obiettivo sarebbe quello di concordare una "strategia comune" con i Paesi dell'Europa centrale per controllare l'influenza di Cina e Russia nella regione. Ma l'incontro ha generato qualche perplessità negli Stati Uniti perché segna una rottura con i predecessori di Trump: sia George Bush junior sia Barack Obama avevano manifestato freddezza nei confronti di un politico che si era distinto per limitare l'indipendenza dei media e adottare una linea dura contro l'immigrazione.
di Trump, l'obiettivo sarebbe quello di concordare una "strategia comune" con i Paesi dell'Europa centrale per controllare l'influenza di Cina e Russia nella regione. Ma l'incontro ha generato qualche perplessità negli Stati Uniti perché segna una rottura con i predecessori di Trump: sia George Bush junior sia Barack Obama avevano manifestato freddezza nei confronti di un politico che si era distinto per limitare l'indipendenza dei media e adottare una linea dura contro l'immigrazione.
L'ultima visita di Orban, da primo
ministro, era stata nel 2001, ma Bush si era rifiutato di incontrarlo,
lasciando il compito al suo vice, Dick Cheney. Le prese di posizioni
contro gli stranieri avevano allargato la distanza. Ma ora qualcosa
è cambiato: Orban è stato il primo leader straniero ad appoggiare Trump
nella corsa alla Casa Bianca e poi, negli ultimi due anni, lo staff ha
lavorato per organizzare l'incontro ufficiale. Un gruppo bipartisan di
senatori ha scritto a Trump per esprimere "preoccupazione riguardo il
declino della democrazia in Ungheria e le implicazioni sul ruolo degli
Stati Uniti nell'Europa centrale".
Lo staff del presidente ha risposto che
Trump discuterà solo di vendita di armi e di fonti energetiche, senza
toccare i punti che hanno reso Orban l'uomo forte del nazionalismo
ungherese, come la creazione di un muro per tenere lontani gli
immigrati.
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