Torino, reagirono al calcio di un poliziotto: il giudice assolve quattro No Tav
La prova da un filmato: "Atto arbitrario delle forze dell'ordine"
Hanno risposto al calcio di un poliziotto: per questo quattro
attivisti No Tav accusati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale,
lesioni e oltraggio sono stati assolti dal tribunale di Torino. I loro
legali spiegano che il giudice ha riconosciuto nel loro comportamento la
reazione all’atto arbitrario di pubblico ufficiale. La non punibilità è
stata concessa a uno degli imputati, gli altri sono stati assolti.
"Sono soddisfatta - commenta l’avvocata Valentina Colletta - da una decina di anni nei processi relativi a conflitto sociale e in particolare in quelli che coinvolgono militanti No tav chiedo che sia riconosciuto l'atto arbitrario commesso dalle forze dell'ordine poste a protezione del cantiere e per la prima volta il tribunale lo ha riconosciuto".
I fatti risalgono al 3 ottobre 2015 quando cinque europarlamentari si presentarono al cantiere di Chiomonte insieme a una cinquantina di attivisti No Tav della Valle di Susa. Le forze dell'ordine si posizionarono in modo da impedire alla comitiva di varcare un ponte su un corso d'acqua. Dopo una trattativa fu permesso il passaggio a uno dei parlamentari (accompagnato da un piccolo gruppo di No Tav). In seguitò però avvenero degli scontri. Le difese (avvocati Danilo Ghia, Lea Fattizzo e Valentina Colletta) hanno sostenuto, basandosi anche su dei filmati, che in alcune circostanze gli agenti hanno travalicato i limiti delle loro attribuzioni, scalciando e utilizzando gli scudi in dotazione in modo inappropriato. E il giudice ha dato loro ragione.
"Sono soddisfatta - commenta l’avvocata Valentina Colletta - da una decina di anni nei processi relativi a conflitto sociale e in particolare in quelli che coinvolgono militanti No tav chiedo che sia riconosciuto l'atto arbitrario commesso dalle forze dell'ordine poste a protezione del cantiere e per la prima volta il tribunale lo ha riconosciuto".
I fatti risalgono al 3 ottobre 2015 quando cinque europarlamentari si presentarono al cantiere di Chiomonte insieme a una cinquantina di attivisti No Tav della Valle di Susa. Le forze dell'ordine si posizionarono in modo da impedire alla comitiva di varcare un ponte su un corso d'acqua. Dopo una trattativa fu permesso il passaggio a uno dei parlamentari (accompagnato da un piccolo gruppo di No Tav). In seguitò però avvenero degli scontri. Le difese (avvocati Danilo Ghia, Lea Fattizzo e Valentina Colletta) hanno sostenuto, basandosi anche su dei filmati, che in alcune circostanze gli agenti hanno travalicato i limiti delle loro attribuzioni, scalciando e utilizzando gli scudi in dotazione in modo inappropriato. E il giudice ha dato loro ragione.
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