venerdì 17 maggio 2019

pc 17 maggio - La scuola si mobilita contro il governo e i sindacati confederali loro complici - oggi sciopero e manifestazioni

Protesta questa mattina a  Roma Montecitorio (ore 10)

I sindacati-scuola della Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno accettato il pacchetto di fuffa propinato loro dal Governo ed hanno revocato lo sciopero indetto insieme a noi e ad altri sindacati per il 17 maggio.  Fuffa totale è anche il punto sulla vicenda contrattuale e salariale. Infatti il governo si limita solo ad un generico impegno "per reperire risorse in occasione della legge di bilancio 2020": promessa ridicola, non suffragata nè da cifre nè da dati credibili, ancor più risibile se si tiene conto che negli ultimi anni docenti ed Ata hanno perso oltre il 20% di salario reale e un investimento che dovesse anche solo riportare i salari a livello del decennio scorso esigerebbe un impegno sostanziale dei ministri economici nella prossima Legge di bilancio di cui non c'è il minimo sentore. Fuffa al 100% anche per gli ATA, niente sulla carenza degli organici, niente sui sovraccarichi di lavoro, sugli stipendi da fame, sugli orari e sulle mansioni, ma solo una promessa di ulteriore gerarchizzazione, in particolare verso i DSGA. L'unico punto dove lo sforzo truffaldino è un po' più sofisticato è quello riguardante la stabilizzazione dei precari, laddove si promettono in futuro percorsi privilegiati per chi ha i 36 mesi di insegnamento ("il governo individuerà adeguate modalità per agevolare l'immissione in ruolo del personale docente con esperienze di servizio di almeno 36 mesi") ma per il qui ed ora ("transitoriamente") si parla solo di concorsi "riservati selettivi", ben sapendo che percorsi del genere "selettivi" sono già stati attivati per i prossimi mesi. ...... i COBAS confermano e rilanciano lo sciopero della scuola per il 17 maggio contro la regionalizzazione dell'istruzione, ma anche per un contratto con aumenti salariali che recuperino almeno il 20% di salario reale perso negli ultimi anni; per l'assunzione di tutti/e i precari/e con 36 mesi di servizio; per l'aumento degli organici ATA; per dire NO all'Invalsi come strumento di valutazione delle scuole, dei docenti e degli studenti, inseguendo la disastrosa "didattica delle competenze", e No ai sorteggi che ridicolizzano l'Esame di Stato. Invitiamo a scioperare con noi anche gli iscritti/e ai sindacati confederali davvero intenzionati a battersi contro la distruttiva regionalizzazione, oltre che per un contratto con consistenti recuperi salariali e per l'assunzione stabile di tutti i precari.
COBAS SCUOLA

la adesione dello slai cobas per il sindacato di classe

17 maggio Sciopero della scuola! Per forti aumenti salariali, contro la precarietà e contro la scuola/regime!
L’ultimo contratto di lavoro nazionale della scuola, triennio 2016-2018, firmato ad aprile 2018 e firmato dopo ben dieci anni e ora già scaduto, è stato un bluff dal punto di vista fondamentalmente del salario delle lavoratrici e dei lavoratori Docenti e Ata e dei diritti delle migliaia dei precari ad un lavoro stabile.
Questo blocco imposto al contratto ha significato la perdita secca di migliaia di euro di salario per tutte le lavoratrici e i lavoratori che sono circa un milione nel nostro paese.
Adesso il governo Di Maio/Salvini ci riprova! In vista delle prossime elezioni europee cerca, con promesse da inganna-popolo, di smontare lo sciopero che era stato organizzato oltre che dai sindacati di base anche da Cgil Cisl Uil, anche contro la regionalizzazione fascio-leghista dell’istruzione.
I confederali venduti e sempre più servi del sistema dei padroni, organici al sistema del capitale, hanno accettato l’invito del governo dopo l’annuncio dello sciopero e hanno detto subito sì alle promesse del “Presidente del consiglio” Conte revocando immediatamente lo sciopero.
Come se le promesse fatte al “tavolo” su aumento di salari, soluzione al precariato, freno alla regionalizzazione potessero avere una qualsiasi credibilità, viste le leggi concrete fatte dal governo Lega/M5S da quando si è insediato che non hanno fatto che peggiorare le condizioni di lavoro di lavoratori, operai, giovani, studenti, donne, migranti:
  • l’indegno decreto “dignità” che ha sancito la precarizzazione a vita fino ai licenziamenti e non ha affatto eliminato gli effetti del Jobs Act,
  • una riforma delle pensioni che al di là dei proclami populisti per chi opta per la quota 100 prevede riduzioni economiche e in particolare per le donne, vedi anche la cosiddetta opzione donna, per cui non vi è stato alcun provvedimento di agevolarle ad andare in pensione prima, considerato il doppio lavoro dentro e fuori dal lavoro, senza una pesante penalizzazione
  • tagli alle spese pubbliche, nello specifico della scuola la spesa per l’istruzione scolastica è stata tagliata del 10%, passando da 48 a 44 miliardi nel giro di tre anni, disinvestendo prevalentemente nell’istruzione primaria (meno due miliardi) e negli insegnanti di sostegno (quasi un miliardo e mezzo in meno) e servizi di assistenza contro i diritti degli studenti disabili, e meno male che questo governo ha istituito anche il ministero sulla disabilità!
  • Leggi fasciste come il decreto sicurezza i cui odiosi effetti repressivi investono ideologicamente e praticamente ogni ambito sociale

A fronte di un governo fascio-populista che peraltro vuole fare della scuola un aperto strumento sempre più al servizio dei padroni e che diffonda una ideologia sempre più reazionaria (vedi la proposta di reintrodurre il grembiule e l’educazione civica per gli studenti, volta ad una sempre maggiore sempre irreggimentazione della scuola, in cui gli studenti devono essere più “Invalsizzati” da un lato e soffocati e repressi dall’altro nella loro libertà di coscienza critica e di ribellione),
è necessario che lo sciopero e la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola con il sostegno degli studenti abbiano al centro le richieste di:
         Forti aumenti salariali per recuperare i tagli di tutti questi anni
         Assunzioni di tutti i lavoratori Docenti e Ata precari a fronte di migliaia di posti vacanti
Contro l’aumento di mansioni e carichi di lavoro, tra cui lo scaricamento illegittimo dell’assistenza
igienico-personale ai Collaboratori Scolastici, il decentramento sempre più pesante di adempimenti alle
segreterie scolastiche
         Contro la regionalizzazione dell’istruzione che vorrebbe affidare alle singole Regioni la gestione diretta dell’istruzione con il nefasto effetto di avere scuole di serie A e scuole di serie B (soprattutto al Sud), con differenze fasciste nelle retribuzioni dei lavoratori (una forma di moderne gabbie salariali contro cui la classe operaia ha lottato conquistando i CCNL che oggi i padroni vogliono sempre più svuotare fino ad eliminarli), differenze nei programmi di studio per gli studenti, disparità nell’erogazione delle risorse per l’istruzione, legate al gettito fiscale delle regioni…
         Per la costruzione di scuole nuove e la ristrutturazione di tutte quelle fatiscenti che mettono a rischio la salute e la sicurezza di lavoratori e studenti
         Contro l’aumento dell’aspetto repressivo che ha come obbiettivo quello di espandere il controllo sia delle lavoratrici e dei lavoratori anche al di fuori dell’ambito lavorativo sia degli studenti che questo governo vuole rinchiudere in scuole lager , fatte anche di controlli e perquisizione della polizia
         Contro le prove Invalsi, contro la scuola della “meritocrazia” in stile di fascismo padronale


Slai Cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale slaicobasta@gmail.com

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