sabato 5 luglio 2025

pc 5 luglio - "L’obiettivo della destra: l’impunità per le forze dell’ordine" - si chiama marcia verso il regime moderno-fascista e dittatura aperta... Guadagnucci

L’obiettivo della destra: l’impunità per le forze dell’ordine

C’è un metodo nella pervicace avversione delle destre per le leggi che puniscono la tortura. E ci sono almeno due chiari obiettivi politici: il primo, accattivarsi una volta per tutte le simpatie (e i voti) degli appartenenti alle forze dell’ordine; il secondo, la progressiva demolizione della dottrina dei diritti umani.

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, da leader della Lega, ha promesso (cioè minacciato) un intervento normativo che “circoscriva” il reato di tortura, introdotto faticosamente nel nostro ordinamento solo nel 2017, con circa trent’anni di ritardo rispetto agli impegni presi dall’Italia in sede internazionale.

«Bisogna permettere alla polizia penitenziaria di fare il suo lavoro», ha detto il ministro, ripescando il capzioso argomento sempre opposto contro i progetti di legge sulla tortura: l’idea che gli agenti, per paura di incorrere nel reato, finirebbero per autolimitarsi, al punto di non poter svolgere i loro compiti ordinari.

Argomento capzioso, perché il crimine di tortura è tale in caso di violenze fisiche e psicologiche di grande

pc 5 luglio - Rompere il silenzio e rafforzare il sostegno alla Resistenza palestinese

 3 soldati israeliani uccisi dal fuoco della Resistenza nel sud e nel nord di Gaza.

Gaza. L’esercito di occupazione israeliano ha confermato l’uccisione di un soldato del Genio da combattimento della Brigata settentrionale durante gli scontri nel nord di Gaza.

Il sergente Yair Eliyahou, 19 anni, originario dell’insediamento di Ezer, un soldato del Genio da combattimento della Brigata Settentrionale, è stato ucciso durante la notte, hanno annunciato le forze di occupazione israeliane (IOF), sostenendo che si sia trattato di un incidente operativo correlato al combattimento nella Striscia di Gaza settentrionale.

Le circostanze dell’incidente sono in fase di indagine, ha affermato l’esercito.

Inoltre, i media israeliani hanno riferito che due soldati della Brigata Golani sono stati uccisi dopo che il loro carro armato è stato colpito da un razzo anticarro a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale.

In relazione a quanto accaduto, i media israeliani hanno riferito che da questa mattina si sono verificati quattro “incidenti di sicurezza” nella Striscia di Gaza, tra cui uno a Khan Younis e due a Beit Hanoun, mentre il quarto sarebbe ancora sotto inchiesta.

Anche una piattaforma mediatica israeliana ha riportato la notizia di un “incidente complicato” che ha richiesto cinque ore per essere risolto, sebbene non siano stati divulgati ulteriori dettagli a causa del continuo blackout mediatico sugli sviluppi sul campo di battaglia.


Bombe della Resistenza contro i gruppi delle IOF.
Nel frattempo, le Brigate al-Qassam, l’ala militare di Hamas, hanno annunciato il bombardamento con colpi di mortaio di gruppi delle forze di occupazione israeliane nell’area di al-Satar, a nord di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale.

Contemporaneamente, i media israeliani hanno riportato un “incidente molto grave” a Khan Younis, segnalando un intenso fuoco di elicotteri israeliani, in concomitanza con un intenso bombardamento di artiglieria nella zona.

(Fonti: Al-Mayadeen e Quds News).

pc 5 giugno - India: Verso la Settimana dei Martiri 28 Luglio/3 Agosto con celebrazioni e azioni in India e Internazionalmente - info Italia csgpindia@gmail.com

India: Towards Martyrs’ Week July 28/August 3 With Celebrations And Actions In India And Internationally – ICSPWI

“Observe Martyrs’ Memorial Week from...  July 28th to August 3rd! Mobilize the vast masses into People’s struggles and Guerrilla war to fail ‘Operation Kagaar’ – The counter revolutionary war on the people! Make determined efforts to advance the Indian Revolutionary movement with the Strategy-Tactics of Protracted People’s War!”

CPI (Maoist) 

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Honor in all forms Comrade Basavaraj and the martyrs of ‘Operation Kagaar’!

Intensify mobilization and actions against the Operation Kagaar, for the release of political prisoners in India

Extend the support to the People’s War in India and to the Communist Party of India (Maoist), as important international reference point for the liberation struggle of the people oppressed by imperialism, for the world proletarian revolution, socialism and communism!

ICSPWI

pc 5 giugno - Lotta per la casa a Milano - Lo Slai cobas appoggia e partecipa

Nei prossimi giorni info 





pc 5 giugno - Altre bocciature della Corte Costituzionale alle norme del governo Meloni: decreto Caivano e detenzione nei Cpr

La Corte Costituzionale rileva che il decreto Caivano «viola l’articolo 3 della Costituzione» nella parte che esclude dalla messa alla prova i piccoli spacciatori e che la detenzione amministrativa nei cpr è illegittima

di Eleonora Martini e Giansandro Merli da il manifesto

Il Decreto Caivano è stato dichiarato incostituzionale dalla Consulta nella parte in cui esclude dalla messa alla prova coloro che sono accusati di “piccolo spaccio” o “spaccio di lieve entità” (articolo 73 del Testo unico sulle droghe 309 del 1990). Lo ha stabilito la sentenza numero 90 depositata ieri che accoglie le questioni sollevate dalle sezioni penali dei Tribunali di Padova e Bolzano relativamente ai casi di due giovani che, se non fosse per quella norma bandiera del governo Meloni, avrebbero «tutti gli altri requisiti», come si legge nel pronunciamento, per accedere all’istituto giuridico richiesto dallo stesso indagato. Il decreto 123, in vigore dal settembre 2023 e varato a seguito di un terribile episodio di cronaca (due cuginette stuprate da un branco di giovani del luogo), secondo i giudici, viola infatti l’articolo 3 della Costituzione.

VA RICORDATO che la messa alla prova prevede la sospensione del procedimento penale «nella fase decisoria di primo grado per i reati di minore allarme sociale» (puniti con un massimo di 4 anni di reclusione) e trasforma la pena, su richiesta dell’interessato, in attività riparative del danno commesso

venerdì 4 luglio 2025

pc 4 luglio - Ramy - Una relazione dei PM inaccettabile!

L'amico di Ramy e il carabiniere assassino vengono messi sullo stesso piano. 

Per il carabiniere che ha ucciso Ramy la "colpa" sarebbe ridotta a "violazione del codice stradale", un "omicidio stradale" frutto unicamente del fatto che non avrebbe guidato "con prudenza e diligenza" (!). 

Una vergognosa copertura dei carabinieri che avevano invece chiaramente l'obiettivo di fermare in ogni modo i due ragazzi, fino all'uccisione. Invece lo scopo assassino viene cancellato e il tutto viene ridotto ad aver guidato in modo "sproporzionato, troppo ravvicinato allo scooter".

Una indagine chiaramente inquinata dalla volontà di salvare i carabinieri! 

Una indagine che se non fosse tragica sarebbe ridicola, visto che per il carabiniere c'è una accusa di "imprudenza", mentre per Fares, amico di Ramy, si sottolinea che era senza casco, che andava veloce... Ma se cercava solo di sfuggire all'aggressione dei carabinieri, doveva prima mettersi il casco...? 

Alla fine, non ci potremo meravigliare se arriveranno a dire che in realtà è Fares che ha ammazzato l'amico Ramy. 

Ma non deve finire che dopo l'assassinio ci debba essere l'ingiustizia!

(da Il manifesto) - C’è un concorso di colpa di Fares Bouzidi e del carabiniere che era alla guida dell’ultima macchina inseguitrice e per entrambi l’accusa è di omicidio stradale. È quanto scrivono nella relazione di chiusura delle indagini i pm che hanno indagato sulla morte di Ramy Elgaml, il 19enne morto la notte del 24 novembre 2024 in via Quaranta a Milano al termine di un inseguimento di 8 km con i carabinieri. Ramy era seduto dietro allo scooter T-Max guidato da Fares. Secondo i pm Serafini e Cirigliano, l’auto dei carabinieri era troppo vicina alla moto, in particolare nella fase finale

pc 4 luglio - Bob Vylan esclusi da un festival tedesco dopo slogan contro il genocidio

Berlino-Quds News. Il gruppo rap-punk britannico Bob Vylan è stato escluso da un festival musicale in Germania, dopo che durante la loro esibizione al Glastonbury Festival il frontman ha intonato il coro “Morte all’IDF”, in segno di protesta contro l’azione militare israeliana a Gaza.

Il concerto, previsto per settembre al Live Music Hall di Colonia come parte del tour europeo con i Gogol Bordello, è stato ufficialmente annullato. In un post su Instagram, il locale ha dichiarato: “La band Bob Vylan NON si esibirà come gruppo di supporto il 13.09.2025!”

Un rappresentante della sala concerti ha riferito all’AFP che la decisione è stata presa insieme agli organizzatori locali, in seguito al clamore mediatico generato dalle dichiarazioni del cantante.

Il gruppo avrebbe dovuto anche partecipare come headliner al Radar Festival al Victoria Warehouse di Manchester, sabato, ma gli organizzatori hanno dichiarato che non si sarebbe più esibito.

In risposta, Bob Vylan ha pubblicato una dichiarazione su Instagram, dicendo ai fan: “Manchester, torneremo”.

Bob Vylan avrebbe dovuto esibirsi anche al festival francese Kave Fest, domenica, ma gli organizzatori

pc 4 luglio - MILANO 5 LUGLIO: FERMIAMO IL GENOCIDIO IN PALESTINA

 

pc 4 luglio - Il senso del lavoro di Formazione marxista che stiamo facendo

Dalla introduzione alla 4° lezione tenutasi a Taranto


Noi dobbiamo arrivare a 9 appuntamenti perché tutta la ragione del gruppo di lavoro e di studio sul libro primo del Capitale con il professor Di Marco richiede che venga sviluppato in un tempo relativamente lungo e che sia completo. Siamo obiettivamente un po' in ritardo perché siamo a giugno e siamo ancora al quarto.

Nella ripresa di settembre vedremo se dobbiamo apportare delle innovazioni che ci permettano di rendere più intenso il lavoro e le presenze, compatibilmente col fatto che si stanno facendo in altre realtà nazionali con una partecipazione differente.

Stiamo facendo anche le trascrizioni delle lezioni (chi vuole può richiedercele), e stiamo anche inserendo in questo lavoro degli elaborati ulteriori, come per esempio il Foglio di intervento teorico, il cui primo numero è su Toni Negri. Questi elaborati aiutano da un lato a comprendere la Formazione marxista che stiamo facendo e dall'altro permettono di inserirla nella dinamica teorica e storica della lotta di classe nel nostro Paese.

Noi abbiamo fatto obiettivamente una scommessa, cioè di riuscire, mentre conduciamo, intensamente, l'attività nel movimento operaio e nel movimento di massa, con la priorità italiana e internazionale della questione palestinese e dell'emerge della partita strategica con la questione del riarmo, della guerra.

Nello stesso tempo vogliamo operare per formare e dare gli strumenti a noi stessi e poi con altre forme trasmetterli agli altri, per contribuire alla formazione teorica e all'autonomia del reparto d'avanguardia del proletariato che comprende operai d'avanguardia, giovani che vogliano essere parte della battaglia per la costruzione nel nostro paese del partito, che comprende militanti che stanno facendo il percorso per ricostruire teoricamente, politicamente e strategicamente la storia, l'affermazione del marxismo come scienza del proletariato e come strumento della rivoluzione proletaria.

Quindi è un lavoro complicato, obiettivamente articolato. Potremo solo nel tempo valutare

pc 4 luglio - I lavoratori in campo e in lotta contro guerra, riarmo, Palestina, governo Meloni - E' questa la priorità ora!


pc 4 luglio - Un opuscolo dall'India sullo stato delle cose tra repressione/massacri del regime e azione tattica del PCI (maoista)


Disponibile in inglese e presto in italiano

info csgpindia@gmail.com 

pc 4 luglio - Siamo tutti palestinesi - siamo tutti con la Resistenza Palestinese

pc 4 luglio - Contro guerra e riarmo - servono ora azioni di ogni tipo e in particolare alle fabbriche e posti di lavoro


CONTRO RIARMO E GUERRA - MOZIONE SOTTOSCRITTA E APPROVATA NELLE FABBRICHE, NEI POSTI DI LAVORO

Noi operai, lavoratrici, lavoratori diciamo un chiaro NO al piano di riarmo del 5%, deciso dagli Usa/Trump - Nato e fatto proprio dal governo Meloni.

pc 4 luglio - Assemblea nazionale il 27 luglio alle ore 12:30 in Val Susa, a Venaus - Un appuntamento a cui partecipare

Contro la guerra, il riarmo e il genocidio in Palestina

Facciamo appello a tutti e tutte coloro che sentono la necessità di sviluppare un percorso largo e partecipato contro la guerra, contro il riarmo dell’Europa e il genocidio in Palestina. A tutt coloro che già si mobilitano in tal senso e vogliono condividere i loro percorsi, a tutt coloro che vogliono mettersi in dialogo e che vogliono convergere per curvare un destino che sembra ineluttabile.

La pace è finita da un bel pezzo, la guerra e la sua espansione non è più una possibilità ma uno scenario consolidato e con cui ci stiamo abituando a convivere. Conviviamo con migliaia di morti in tutto il mondo, con i saccheggi e i soprusi, con le occupazioni e gli espropri. I recenti avvenimenti e lerivolte scoppiate nelle principali città statunitensi contro le deportazioni dei migranti ci raccontano come la guerra sia uno stato diffuso e permanente e si dispiega su vari livelli di intensità. Come non pensare ai nostri decreti sicurezza e ai dl emergenza sulle periferie, alle zone speciali, ai siti di interesse nazionale.

Non stiamo assistendo a qualcosa da lontano. Siamo dentro la grande bestia, quella che decide della guerra, che la finanzia che la alimenta. Le industrie italiane di armi aumentano i loro profitti

pc 4 luglio - “Il Comune di Genova riconosca lo Stato palestinese”, l’appello dell’associazione Schierarsi

Nei mesi scorsi portata avanti una raccolta firme. Zerollo: "Ci auguriamo che la nostra richiesta venga accolta e discussa il prima possibile in consiglio comunale"

Genova. “Chiediamo che il Comune di Genova riconosca lo stato della Palestina” Questa la richiesta della piazza genovese dell’associazione Schierarsi, che ha raccolto centinaia di firme a sostegno dell’iniziativa ora al vaglio dei diversi gruppi consiliari genovesi.

Un’iniziativa che si inserisce in un solco ben più ampio che ha visto lo scorso anno la raccolta di ottantamila firme a sostegno di una proposta di legge popolare atta a riconoscere il diritto dei palestinesi di avere un loro stato e che ora giace in Senato, in attesa di essere calendarizzata e discussa.

pc 4 luglio - LIBERTÀ PER ANAN YAEESH! LA RESISTENZA NON SI PROCESSA E NON SI CONDANNA! info srp

Si avvicina l’udienza del 9 luglio, l’unica in cui sarà dato spazio ai pochi testimoni della difesa e ci sarà l’esame/dichiarazione degli imputati. Quindi è importantissimo esserci!

Dopo l’attività istruttoria, sempre il 9, ci sarebbe dovuta essere la requisitoria del pubblico ministero, e il 10 quella della difesa e la sentenza. Ma la PM ha formulato una richiesta istruttoria tardiva attraverso l’audizione di un altro testimone, un dirigente della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, che

pc 4 luglio - La guerra dei dazi e l’asservimento della fascista Meloni agli Stati Uniti di Trump

 

La guerra dei dazi è all’ordine del giorno! Entro il 9 luglio Trump dovrà decidere se applicare i suoi dazi a tutti i paesi (“ho già inviato lettere a molti paesi” ha detto in questi giorni) oppure rilanciare tenendo tutti con il fiato sospeso con un altro rinvio.

La guerra dei dazi scatenata da Trump il 2 aprile scorso con quello che ha definito il Giorno della Liberazione ha già fatto tanti danni, aggravando l’economia mondiale, come stanno argomentando tanti analisti, Capi di Stato e di governo di diversi paesi, compreso tanti padroni capitalisti-imperialisti.

Fa eccezione l’Italia della fascista Meloni che non riesce proprio a dire di no a Trump (“parliamo la stessa lingua”! ha detto qualche giorno fa)… la sua è di sicuro la lingua del servo.

Ascoltiamo a proposito dei danni all’economia italiana causati dai dazi di Trump l’economista Galli, direttore scientifico dell’Osservatorio sui conti pubblici della Cattolica, che è stato intervistato da la Repubblica il 2 luglio scorso che comincia così: “Non capisco l’entusiasmo della premier Meloni e dei ministri Giorgetti e ora anche Urso, per l’accordo sui dazi al 10%: è dieci volte il livello di oggi» … perplesso per l’atteggiamento arrendevole di fronte all’assertività di Trump”. E poi comincia ad entrare nel merito, nei numeri dei dazi: «Nel 2024 gli esportatori americani in Europa hanno pagato, come media di tutti i dazi, l’1% secondo la Banca Mondiale. Chi invece ha esportato in America il 2%. Comunque una bella differenza con il 10%». “… di fronte a un bullo” continua l’economista, ma

giovedì 3 luglio 2025

pc 3 luglio - Lasse fascio/repressivo Milei/Meloni estrada Bertulazzi - denuncia e solidarietà

Estradizione di Leonardo Bertulazzi: per l’ex br ci sarà un processo bis a Genova

L'Argentina si è sempre rifiutata di estradare persone condannate in contumacia ed è stata questa la garanzia per ottenere il via libera dei giudici. Per il sequestro Costa e la partecipazione a banda armata l'accusa dovrà presentare elementi di prova a 50 anni dai fatti

Genova.Quando l’ex Br Leonardo Bertulazzi sarà estradato in Italia, non sarà automaticamente portato in carcere per scontare la pena ma avrà diritto a un nuovo processo per i fatti di cui è accusato, vale a dire il sequestro dell’imprenditore genovese Pietro Costa del 1977 e la partecipazione a banda armata. E’ questa la garanzia ottenuta dal governo argentino che ha fatto scattare il via libera dei giudici all’estradizione dopo 20 anni di stallo.

Bertulazzi era stato condannato a 27 anni di carcere in contumacia. Per ottenere l’estradizione il sostituto procuratore generale di Genova Enrico Zucca (che oggi ricopre la massima carica dell’ufficio) nella relazione inviata al ministro della Giustizia Carlo Nordio da allegare alla richiesta di estradizione aveva specificato che in base alla normativa la Procura generale non può dimostrare che l’ex membro della colonna genovese fosse a conoscenza delle accuse nei suoi confronti, visto che si era rifugiato in Argentina prima dell’ordine di cattura e dei processi e aveva sempre avuto un avvocato d’ufficio. Quindi in base al trattato vigente tra il nostro Paese e l’Argentina in materia di estradizioni

pc 3 luglio - La formazione rivoluzionaria delle donne riprende a settembre

 Da oggi sospendiamo la Formazione rivoluzionaria delle donne, la riprenderemo a settembre; perchè in questo periodo estivo stiamo preparando nuovi opuscoli, nuovi materiali. 

Stiamo pensando anche ad alcuni momenti di FR fatti on line, che possano favorire il dibattito, il confronto.
Nel frattempo potete richiedere uno o più opuscoli del catalogo - che pubblichiamo - ve li invieremo gratuitamente in Pdf.
Per richiederli, basta scrivere all'e mail: mfpr.naz@gmail.com o a WA 3519575628









pc 3 luglio - Campagna alle fabbriche sulla situazione internazionale dall’Iran alla Palestina, e del suo rapporto con la politica del governo Meloni

continuano anche questa settimana gli interventi alla fabbrica con la mozione operaia contro la guerra a tutti i turni

Seguono striscioni e finale articolo degli interventi di  settimana scorsa: "parlano di pace ma preparano la guerra", che terminava con questo appello;

"Come operai dello Slai Cobas, come militanti di Proletari Comunisti, ci battiamo e chiamamo gli operai ad usare tutte le occasioni dalle mobilitazioni, alle attività e vertenze di fabbrica, per spingere e lavorare insieme per costruire dai posti di lavoro, un vero sciopero generale per bloccare il paese.

Perché, come si è visto nello sciopero dei metalmeccanici, concentrare la forza della classe operaia è quello che ci serve per vincere."



È necessario su queste questioni far schierare gli operai a partire dalle grandi fabbriche che non possono restare passivi a guardare mentre tutto il mondo avanzano i tasselli di una nuova guerra imperialista mondiale
Perché la propaganda del governo Meloni dice : più risorse alla difesa per tutelare i nostri interessi. Ma gli interessi che vuole difendere

pc 3 luglio - Italia le prove NATO di guerra nucleare, chimica e batteriologica

Escalation bellica planetaria ed i reparti d’élite della NATO si addestrano in Lazio alla guerra nucleare, chimica a batteriologica.
di Antonio Mazzeo da Pagine Esteri
A fine giugno si è conclusa l’esercitazione multinazionale “Black Poison 2025”, una complessa attività addestrativa condotta dalla Combined Joint Chemical, Biological, Radiological and Nuclear Defence Task Force (CJ-CBRND-TF) della NATO, dal 1° gennaio di quest’anno sotto la guida del 7° Reggimento difesa CBRN “Cremona” con sede a Civitavecchia.
I war games si sono tenuti in alcune aree addestrative di Civitavecchia, Rieti e Santa Severa (Roma) e hanno visto la partecipazione di reparti specializzati provenienti da tre Paesi dell’Alleanza Atlantica (Francia, Germania e Polonia) e di numerose unità dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare italiani (Scuola Interforze per la Difesa NBC di Rieti; Comando Artiglieria di Bracciano; Battaglione Mezzi Mobili Campali della Scuola di Commissariato dell’Esercito di Maddaloni, Caserta; 11° Reggimento Trasmissioni di Civitavecchia; Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore, Bologna; Reggimento Addestrativo Genio di Roma; 3° Reggimento Supporto Targeting “Bondone” di Cassino). A “Black Poison 2025” ha partecipato pure la Brigata Informazioni Tattiche di Anzio, unità dell’Esercito specializzata nelle attività di intelligence e nella guerra elettronica.

pc 3 luglio - Processo ad Askatasuna, i giudici di Torino: «L'associazione a delinquere all'interno del centro sociale non è dimostrata»


Le motivazioni della sentenza con cui il Tribunale ha condannato 18 imputati, (ma per episodi singoli): è anche escluso che il sodalizio sia stato in grado di «esercitare un'egemonia negli scontri di piazza e gli attacchi al cantiere Tav»

Tra i militanti di Askatasuna c’è chi coltiva «idee rivoluzionarie», si ispira a Hezbollah e cova «astio verso le istituzioni», ma questo non significa fare parte di un’associazione a delinquere. Inoltre le attività culturali, sociali e sportive portate avanti dal 1996 non sono — come sostenuto dalla Procura — «una mera operazione di cosmesi, volta al proselitismo a fini criminali». È quanto osserva il Tribunale di Torino nelle motivazioni della sentenza del processo «Sovrano», in cui erano imputate ventotto persone tra militanti della galassia antagonista ed esponenti del movimento No Tav. Lo scorso marzo i giudici hanno inflitto diciotto condanne per episodi specifici (resistenze, danneggiamenti, lesioni personali), ma hanno cancellato l’accusa di associazione a delinquere.

«Nessuna associazione a delinquere»

Sedici di loro erano accusati di aver «promosso, costituito, organizzato e partecipato» a un’associazione «diretta a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici e sociali dello Stato e a sopprimere violentemente l’ordinamento politico e giuridico dello Stato» dal quartier generale di corso Regina Margherita 47 (occupato abusivamente, ma oggi oggetto di un patto di collaborazione con il Comune). In questa chiave la Procura aveva letto gli assalti al cantiere Tav «fin dal 2010» e le «iniziative di protesta violenta poste in essere in occasione di manifestazioni pubbliche contro le politiche del Governo».

I giudici si soffermano sul contenuto di una conversazione intercettata fra tre militanti, che i pm indicavano come prova del loro coinvolgimento in un sodalizio criminale. «Il tribunale — si legge — ritiene che tale conversazione dimostri sicuramente l’inclinazione degli interlocutori a coltivare idee rivoluzionarie e la loro ambizione a una trasformazione degli assetti istituzionali, indugiando anche esplicitamente su scenari informati a metodi non democratici (come si ricava dai riferimenti a Hezbollah, all’Eta, ad altre organizzazioni latino-americane). E dimostra altresì che i tre interlocutori coltivano sentimenti di astio verso le istituzioni e contemplino come utile anche il ricorso agli scontri con gli operatori di pubblica sicurezza, laddove funzionale ai loro propositi». I giudici però continuano osservando che «la conversazione contiene anche un’analisi della situazione generale» (analisi definita dai magistrati piuttosto «confusa») con «riferimenti generici ad altre esperienze di protesta» come i Fridays for future e i Black lives matter. Per quanto emerga con chiarezza «l’impronta ideologica» degli intercettati, non si può dire altrettanto dell’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere.

Le attività collaterali

Sotto accusa c’erano anche le attività collaterali come lo sportello Prendocasa, che offre sostegno contro gli sfratti, le iniziative sportive e sociali. Ma per il Tribunale non è dimostrato «che le persone beneficiarie delle attività sociali promosse dalla galassia che ruota attorno ad Askatasuna siano poi state effettivamente coinvolte in attività illecite dell’associazione», né «che vi sia stato anche solo un tentativo di coinvolgimento di alcuni di questi in attività illecite». Piuttosto, suggerisce o che gli spazi e le iniziative siano stati usati per fare legittima «propaganda politica»: «Del resto l’ambizione di coinvolgere il maggior numero di persone possibile in una comune progettualità politica o sociale - anche quando dissidente o antagonista - è tratto connaturale a ogni aggregazione politica». In definitiva, il centro sociale non è «stato utilizzato a fini di proselitismo per il compimento di attività illecite». E manca la prova della presenza di «capi» e di strutture organizzate gerarchicamente: «la prassi era prendere le decisioni sempre all’esito di un percorso assembleare».

pc 3 luglio - Crosetto: in Sicilia nuovo centro di addestramento per piloti di guerra!

 

L’annuncio dato ieri da Crosetto, attuale “ministro della guerra” del governo moderno fascista con in testa la Meloni, di volere installare in Sicilia, il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti "dove verranno formati i piloti degli F-35", non lascia spazio a chi pensa che l’attuale governo possa fermarsi o tornare indietro sui suoi passi guerrafondai.

Questo nuovo centro di addestramento di piloti militari nell’Isola, già di fatto una portaerei nel Mediterraneo per l’esercito USA, si aggiungerà alla base militare aerea di Sigonella e al centro delle telecomunicazioni militari Muos di Niscemi, due centri già operativi che fanno ancora una volta il governo complice delle guerre in corso e del genocidio in Palestina.

Ogni spazio, fisico e ideologico, lasciato al riarmo di ogni tipo del governo significa non solo passi avanti nella perpetuazione delle guerre e nei massacri in corso, ma ulteriori pericoli per la salute delle popolazioni, sicura distruzione ambientale e sottrazione di risorse locali.

Nessuna illusione, quindi, il governo va avanti a spron battuto con il riarmo in tutti i sensi – tra l’altro con l’adesione alla richiesta NATO/USA di alzare la spesa militare al 5% del pil - e l’intervento di Crosetto fatto all'International Flight Training School nella base aerea di Decimomannu, in Sardegna, mostra apertamente l’ideologia che permea questo governo: dentro la necessità del riarmo che significa dentro la guerra Crosetto - e ne fa un esempio – dice infatti che "il futuro si costruisce non limitandosi alla difesa ma facendo diventare la difesa un motore sociale, economico e di innovazione tecnologica.” Le cui “ricadute” avrebbero effetti positivi per la società. E ancora “La difesa non può essere vissuta come un costo ma è un'opportunità per lo sviluppo, come dimostrano le aziende Leonardo e Fincantieri".  Insomma, tutta l’economia è economia di guerra e tutta la società è una società fondata sulla guerra!

Questo riarmo accelerato da parte del governo viene mascherato con la necessità della deterrenza, come la chiama la Meloni, omettendo esplicitamente il fatto che senza arma nucleare oggi non è possibile alcuna deterrenza e lo dimostra ciò che succede oggi nel mondo, dal vile attacco nazisionista di Israele a Gaza al vile attacco dell’imperialismo di tipo nazista USA di Trump all’Iran!

La trovata da lustrascarpe dell’imperialismo americano di Crosetto che ha ribadito con orgoglio che si tratta dell'unico centro di addestramento al di fuori degli Stati Uniti è una palese dimostrazione del servilismo del governo italiano, Meloni in testa, verso Trump in particolare e dell’arroganza senza fine verso ciò che il movimento contro la guerra in questi mesi ha espresso pubblicamente nelle piazze e cioè il suo no forte e deciso.

Alla battaglia per la chiusura delle basi militari nel nostro Paese, quindi, si deve affiancare quella più importante contro il governo del riarmo, delle spese militari, si deve aggiungere la lotta per la caduta di questo governo.

pc 3 giugno - Lo Stato italiano si attrezza per la guerra: soldati/soldi/armi


1- Crosetto: “In Sicilia saranno addestrati piloti dei caccia F35, è il primo posto fuori dagli Usa”
Verranno formati i futuri top gun dell’aeronautica italiana

2- Si spende per il riarmo, numeri da capogiro per Fincantieri e Leonardo - L’aumento delle spese militari al 5% del Pil rappresenta un’opportunità eccezionale per le industrie nazionali del settore. "Vuol dire raddoppiare il bilancio del 2024”, spiega Alessandro Marrone, esperto dell’Istituto affari internazionali... la Nato alza i target sul Pil e loro si preparano a incassare. E mentre volano in Borsa (Fincantieri +135% da inizio anno, Leonardo +83%) entrambe mettono a punto il proprio arsenale, anche tramite operazioni rilevanti. 

Fincantieri è pronta a convertire due siti che producono per il settore civile. Meno navi da crociera, più cacciatorpediniere e portaerei. Dice AD Folgiero: “possiamo facilmente aumentare la capacità militare e semplicemente riallocare la capacità produttiva civile esistente altrove nel nostro vasto sistema”. Sfruttare il “forte vantaggio derivante dalla gigantesca opportunità di un’impennata della spesa in Europa e all’estero”, concentrando in Italia la produzione di naviglio a usi militari, 
Nel suo business futuro mira a ottenere almeno 20 miliardi di euro dalle ricadute dei piani industriali europei per il rilancio delle spese militari. Pochi giorni fa Fincantieri ha incassato un contratto da 700 milioni di euro dalla Marina Militare per costruire due pattugliatori polivalenti d’altura (Ppa) entro il 2029-2030; procedono i progetti per le fregate Fremm.
Fincantieri punta ad essere l’avanguardia europea assieme al sistema-Italia.

3 - E anche per l'ex Ilva, l'acciaio per le armi potranno essere la "soluzione - Proposta di Federacciai: trattare l'acciaio come asset militare e inserire lo stabilimento pugliese nei maxi-piani di spesa per difesa e sicurezza -

pc 3 luglio - Il sostegno dell'Italia al genocidio di Israele è fatto di armi, componenti, esplosivi - e aziende e banche fanno utili sulla morte di decine di migliaia di palestinesi

Armi a Tel Aviv passando per la Lombardia: l’Italia esporta componenti militari a Israele eludendo i controlli

Una rete di aziende e operazioni bancarie avrebbe aggirato la legge 185/90 per far arrivare in Israele componenti destinati all’industria militare. Lo rivela un’approfondita inchiesta della rivista Altreconomia, che parte da un carico sequestrato nel porto di Ravenna. Sotto la lente degli inquirenti: imprese lombarde, istituti di credito e i controlli doganali.

È il 4 febbraio 2025 quando un container in partenza dal porto di Ravenna e destinato alla compagnia israeliana Israel Military Industries Ltd viene bloccato dai funzionari dell'Agenzia delle Dogane. A insospettire le autorità non è tanto il contenuto, oltre 13 tonnellate di “lavorazioni in ferro”, quanto l’anomalia della documentazione e il nome del destinatario: un colosso della difesa israeliana, attivo nella produzione di armi e veicoli blindati. La commessa era formalmente intestata alla Valforge Srl, azienda di Cortenova (Lecco), specializzata in componenti meccaniche per usi civili. Ma dai documenti emersi durante l'indagine della Procura di Ravenna, ricostruita dall'inchiesta di Altreconomia a firma di Linda Maggiori, risulta che la produzione effettiva dei pezzi sarebbe stata effettuata da due aziende

mercoledì 2 luglio 2025

pc 2 luglio - Ma quale “imperialismo iraniano”? - Un testo utile contro posizioni di pseudo/compagni

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Credevamo, evidentemente a torto, che di fronte allo scenario cristallino che si sta dando in Medio Oriente negli ultimi giorni il dibattito tra chi si oppone alla guerra non sarebbe stato solcato dai soliti posizionamenti ideologici.

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Invece ci tocca constatare che molti e molte nel mondo dei “movimenti” continuano ad avere priorità diverse. Sono diversi i comunicati e gli articoli che affollano l’infosfera negli ultimi giorni che suonano tutti più o meno nella stessa maniera: “condanniamo l’aggressione israeliana, siamo al fianco del popolo iraniano, ma non del regime”. Fino a qui tutto pienamente condivisibile, non nutriamo nessuna simpatia per la teocrazia iraniana e non siamo tra quelli che considerano ogni nemico dell’Occidente come un amico, ammesso che questo genere di categorie in politica valgano qualcosa. Ma la parte

pc 2 luglio - Manifestazione a Sigonella il 6 luglio - info

Fermiamo il genocidio del popolo palestinese

Impediamo la terza guerra mondiale ed il riarmo europeo

Smantelliamo le basi Usa-Nato – Smilitarizziamo Sigonella.

da Rete Siciliana di solidarietà alla Palestina

In questi giorni i ministri degli Esteri dell’UE sono a Bruxelles per decidere, a porte chiuse, se continuare a premiare Israele con un accordo commerciale da 45 miliardi di euro mentre bombarda i civili e affama un’intera popolazione.
Dobbiamo imporre all’UE e al governo italiano di fermare il genocidio del popolo Palestinese messo in atto da Israele, e di fare pressione sullo stato sionista per fermare i crimini di guerra, l’apartheid, l’occupazione militare e la pulizia etnica.
La Sicilia, con la presenza diffusa delle basi USA e Nato, come Sigonella e il Muos a Niscemi, da

Meno navi da crociera, più cacciatorpediniere e portaerei: la svolta industriale di Fincantieri


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Fincantieri vede un peso sempre maggiore della divisione Difesa nel suo business futuro e mira a ottenere almeno 20 miliardi di euro dalle ricadute dei piani industriali europei per il rilancio delle spese militari. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero parlando con Bloomberg, sottolineando come il colosso italiano della cantieristica intenda sfruttare il “forte vantaggio derivante dalla gigantesca opportunità di un’impennata della spesa in Europa e all’estero”, concentrando in Italia la produzione di naviglio a usi militari, dato che “possiamo facilmente aumentare la capacità militare e semplicemente riallocare la capacità produttiva civile esistente altrove nel nostro vasto sistema”.

Fincantieri a tutto campo

La divisioni navi militari di Fincantieri dovrebbe, secondo i piani industriali, aumentare il suo impatto sul fatturato del gruppo dal 20% del 2024 al 30% del 2027, mentre quello delle navi da crociera è dato in discesa dal 44% al 35%.

, secondo i piani industriali, aumentare il suo impatto sul fatturato del gruppo dal 20% del 2024 al 30% del 2027, mentre quello delle navi da crociera è dato in discesa dal 44% al 35%.

Sono momenti pieni di affari per il gruppo navale triestino partecipato dallo Stato via Cdp Equity: pochi giori fa Fincantieri ha incassato un contratto da 700 milioni di euro dalla Marina Militare per costruire due pattugliatori polivalenti d’altura (Ppa) entro il 2029-2030 per sostituire due unità destinate all’Indonesia. In parallelo procedono i progetti per le fregate Fremm, mentre Fincantieri a febbraio ha firmato un contratto da mezzo miliardo di euro col governo degli Emirati Arabi Uniti per assistenza alla sua flotta e ha lanciato un partenariato con l’Arabia Saudita.

Inoltre, di recente Il Sole 24 Ore ha sottolineato che Fincantieri potrebbe essere in prima linea per rafforzare la United States Navy desiderosa di rilanciare la sua produzione cantieristica nel quadro di un piano che vuole aggiungere 100 navi in 30 anni, tramite la controllata di oltre Atlantico Fincantieri Marine Group che opera tramite 3mila dipendenti in tre cantieri navali in Wisconsin: Fincantieri Marinette Marine, Fincantieri Bay Shipbuilding, Fincantieri Ace Marine.

Le prospettive strategiche

Fincantieri, che dal 2022 a oggi ha quintuplicato il suo valore borsistico, al contempo sottolinea che vuole portare a 800 milioni di euro il margine della divisione sottomarina recentemente lanciata, quasi il 10% del fatturato, e, nota Bloomberg, starebbe pensando a un riassetto organizzativo: se la svolta verso il settore militare si consolidasse, esso diverrebbe il core business dei cantieri navali italiani, mentre “la Romania otterrebbe più lavoro nella fabbricazione dell’acciaio per le navi da crociera e il sito di Vung Tau in Vietnam che si occuperebbe di volumi più elevati di navi specializzate, dati i suoi costi favorevoli”, in un contesto in cui “l’assemblaggio finale dello scafo e l’allestimento delle navi da crociera di Fincantieri rimarranno negli stabilimenti italiani di Monfalcone, Marghera, Ancona e Genova”.

La domanda globale di navi da crociera, salita da una quota di 4,8 milioni di tonnellate nel 2023 a 6,6 milioni nel 2024 (67 navi), resta lontana dal picco pre-Covid di 9,5 milioni del 2019 e attori come Fincantieri devono giocare in parallelo puntando al maggior valore aggiunto e alle prospettive che la campagna di aumento delle spese militari può garantire. Grandi aziende strategiche, capaci di scalare industrialmente le politiche volte a aumentare la spesa militare e le capacità di deterrenza dei Paesi europei (e non solo) saranno fondamentali per trasformare in risultati concreti le importanti politiche di investimento proposte. E in campo navale, Fincantieri ha scelto di puntare a essere l’avanguardia europea assieme al sistema-Italia.


pc 2 luglio - Imprese, università, fondi… Economia del genocidio a Gaza

 

    luglio 02, 2025 

Dalle aziende belliche a quelle dell’acqua, dalle banche ai grandi atenei: i mille nomi nel rapporto Onu su chi investe nel massacro

di Chiara Cruciati da il manifesto


Bulldozer, bombe, missili, droni, cloud per immagazzinare dati, spyware, reti idriche, prestiti, ricerca scientifica, carbone e gas naturale: la rete che tiene in piedi un sistema di colonialismo d’insediamento è ramificata quanto lo sono le politiche di espropriazione della terra, espulsione della popolazione indigena e istituzionalizzazione di un regime di discriminazione razziale. Per poter mantenere una simile rete, la storia lo insegna, serve aiuto. Israele, da decenni, lo ottiene da centinaia di aziende private, multinazionali, università, fondi di investimento, banche, società di high-tech.

Un sistema di complicità che il genocidio in corso a Gaza ha reso più visibile. È il contenuto dell’ultimo rapporto della Relatrice speciale delle Nazioni unite per la situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese. Il titolo dà il senso del rapporto, Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio: i profitti multimiliardari incassati da aziende di tutto il globo nel sostenere e mantenere il progetto di colonialismo d’insediamento israeliano.

SONO CIRCA MILLE, scrive la Relatrice, le compagnie finite sotto scrutinio delle Nazioni unite, di cui 48 nominate nel rapporto (quelle che sono state informate delle indagini), a cui si aggiungono università e centri di ricerca (dal Mit, il Massachusetts Institute of Technology, all’Università di Edimburgo). Ci sono giganti dell’economia mondiale: l’italiana Leonardo, Google, Amazon, Hp, Microsoft, Ibm, BlackRock, Chevron, Caterpillar, Volvo, Hyundai, Lockheed Martin, Airbnb e Booking.com, e ovviamente le aziende israeliane, dalla Elbit (industria bellica) alla Mekorot (acqua)

pc 2 luglio - “Israele sta perpetrando un genocidio a Gaza? Ora c’è una prova indiscutibile”

Inizia così un articolo di Gideon Levy su Haaretz a commento del dossier, pubblicato sullo stesso giornale, che ha svelato le perverse dinamiche degli omicidi intenzionali dei gazawi che si affollano nei pressi dei centri di aiuto per cercare qualcosa di cui sfamarsi.

“Non si può definire in altro modo ciò che sta accadendo in quei posti da diverse settimane se non come genocidio”, prosegue Levy. “Genocidio come intento, genocidio come obiettivo, genocidio nella portata, genocidio per il gusto del genocidio”.

“Se Israele non pone fine a tutto ciò immediatamente – non domani, oggi – non potrà più godere del beneficio del dubbio. Dal punto di vista legale, ovviamente, dobbiamo attendere la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, che sta ritardando a tal punto che c’è da temere che non ci saranno molti palestinesi ancora vivi a Gaza quando si deciderà a pronunciarsi”.

“[…] I soldati delle Forze di Difesa Israeliane ricevono l’ordine di sparare per uccidere in massa delle persone affamate. Folle che si ammassano a motivo di un mix di follia e perversione, che ha portato Israele a rimuovere le agenzie ONU dedite a tale scopo ed esperte per sostituirle con una misteriosa

pc 2 luglio - Si spende per il riarmo, numeri da capogiro per Fincantieri e Leonardo - contro l'industria bellica, padroni privati/padroni di stato. ma importante schierare gli operai dall'altra parte

Si spende per il riarmo, numeri da capogiro per Fincantieri e Leonardo

pc 2 luglio - Torino /appoggio a ogni iniziativa contro riarmo e pro Palestina - ...ma portiamo in campo operai e lavoratori e senza alcuna illusione sul 'disarmo'

🔴GIORNATA STOP RIARMO//  SABATO 5 LUGLIO 2025 PARCO DEL VALENTINO // INGRESSO DALL’ARCO DI PIAZZA VITTORIO // ore 16 🔴

Banchetti e performance teatrale con TC Te Cunto “Il mondo va alla guerra”

Tavola rotonda :

“BLOCCARE LA GUERRA DAI NOSTRI TERRITORI E’ POSSIBILE”

Il piano di riarmo europeo aggraverà le già compromesse condizioni in diversi ambiti della vita: dalla formazione alla sanità, passando per la ricerca, il lavoro salariato e la messa a disposizione di territori considerati sacrificabili. Il governo Meloni ha dichiarato la sua guerra alla popolazione accettando le indicazioni dell’amministrazione statunitense di alzare la spesa militare al 5%. La violenza con cui la guerra si manifesta per garantire al modello occidentale di sopravvivere è sotto gli occhi di tutti: il genocidio a Gaza continua sotto le telecamere a livello mondiale, soldati israeliani sparano sulla folla in attesa dei pacchi alimentari, la narrazione dominante costruisce il presunto “nemico” dal quale doversi

martedì 1 luglio 2025

pc 1 luglio - il 19 giugno nel discorso di proletari comunisti/PCmaoista-Italia con gli operai indiani in Italia

Questa riunione è importante, è una delle riunioni che si stanno facendo in diversi paesi del mondo e si fanno in questa giornata il 19 giugno dedicata ai prigionieri politici e di guerra nelle carceri dell'imperialismo e dei regimi reazionari in tutto il mondo. Chiaramente è anche una giornata dedicata ai martiri delle lotte dei popoli contro l'imperialismo e i regimi reazionari.

Il 19 giugno racconta proprio la storia di prigionieri politici e di guerra che lottando nelle carceri sono diventati martiri della rivoluzione e della lotta del loro popolo.

In America Latina principalmente e nel Perù in particolare questa giornata è definita “giorno dell'eroismo”. Nel 1986 nelle carceri del Perù erano rinchiusi centinaia di prigionieri e prigioniere appartenenti all'organizzazione rivoluzionaria definita sulla stampa “Sendero Luminoso”, Shining Path. In realtà si trattava di prigionieri politici e di guerra appartenenti al Partito Comunista del Perù guidato da Abimael Guzman, conosciuto come il Presidente Gonzalo.

Una grande rivolta trasformatasi in guerra di popolo organizzata attraversò per circa sei anni questo paese, continuando anche dopo il massacro dei prigionieri. Dalle Ande del Perù furono innanzitutto i contadini, i contadini di lingua Quechua che presero le armi e annunciarono al mondo la loro rivolta attraverso la opposizione sulle Ande di una gigantesca falce e martello luminosa, che dette proprio il segno di cosa era questa rivolta e dove voleva arrivare. E per sei anni i contadini principalmente, ma non solo, anche settori del proletariato povero delle città peruviane, svilupparono una rivolta che aveva il cuore sulle Ande e in particolare nella città di Ayacucho. Dotati di una forza e di una guida magistrale in pochi anni, in 3-4 anni, la rivolta dei contadini dilagò in tante città e zone, anche in molte zone controllate allora da una parte del popolo coinvolta nel narcotraffico - dato che il Perù era una delle terre della coltivazione della coca ed era controllata dalle bande criminali narcotrafficanti che utilizzavano la povertà dei contadini.

pc 1 luglio - La mozione operaia contro il riarmo è un'arma!

La mozione è stata lanciata il 27 giugno all’Appalto Acciaieria Taranto - approviamola ovunque e diffondiamola ovunque. A Taranto essa è approvata e sottoscritta da. operai appalto acciaieria /porto - operai in AS ex Ilva in cigs straordinaria / lavoratrici e lavoratori asili comunali / lavoratori La Lucente / appalto pulizie Amat/ lavoratori Kratos cimitero /comitato #iostoconlapalestina taranto/ avvocata Ricci processo ambiente svenduto…

CONTRO RIARMO E GUERRA - MOZIONE SOTTOSCRITTA E APPROVATA

NELLE FABBRICHE, NEI POSTI DI LAVORO

Noi operai, lavoratrici, lavoratori diciamo un chiaro NO al piano di riarmo del 5%, deciso dagli Usa/Trump - Nato e fatto proprio dal governo Meloni.

E’ una scelta di guerra imperialista mondiale “a pezzi” (come diceva Papa Bergoglio), a cui i lavoratori e le masse popolari di tutto il mondo si devono opporre.

Siamo contro queste guerre tra banditi per il profitto dei padroni dell’energia e dell’industria bellica, per il controllo mondiale delle materie prime e delle vie geostrategiche del commercio mondiale.

Siamo solidali con le masse delle zone di guerra, bombardate, massacrate che vedono vita e futuro distrutti.

Siamo contro l’inaccettabile genocidio del popolo palestinese che resiste eroicamente al governo sionista di tipo nazista di Netanyahu, che ora spara anche su donne e bambini affamati in fila per un pugno di farina; finanziato, armato e sostenuto senza limiti dagli Usa-Trump, con la complicità dei governi imperialisti europei, con il governo Meloni in prima fila.

Siamo contrari ad ogni riarmo e all’invio di armi, droni, missili e soldati italiani nei territori di guerra.

Siamo contro l’uso delle Basi militari in Italia, come Basi di guerra e presenza di armi nucleari.

Siamo contro ogni scarico dei costi per la guerra sui lavoratori e le masse popolari, già colpite dalla crisi economica mondiale, dai dazi e guerre commerciali.

Lavoro non guerra. No miliardi per le armi. No all’aumento di benzina e bollette, no al carovita, fondi per il lavoro, i salari, la salute, la sanità, la scuola, i servizi sociali.

Noi lavoratori e lavoratrici chiamiamo tutte le organizzazioni sindacali, tutte le associazioni a scendere in campo con assemblee, manifestazioni, fino allo sciopero generale.

pc 1 luglio - Conoscere e sostenere la guerra di popolo in India guidata dal PCI(Maoista)

 


dal blog https://femminismorivoluzionario.blogspot.com/

pc 1 luglio - Anan, Georges Ibrahim Abdallah... la lotta continua - leggi il blog https://soccorsorossoproletario.noblogs.org/

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