giovedì 3 luglio 2025

pc 3 luglio - Campagna alle fabbriche sulla situazione internazionale dall’Iran alla Palestina, e del suo rapporto con la politica del governo Meloni

continuano anche questa settimana gli interventi alla fabbrica con la mozione operaia contro la guerra a tutti i turni

Seguono striscioni e finale articolo degli interventi di  settimana scorsa: "parlano di pace ma preparano la guerra", che terminava con questo appello;

"Come operai dello Slai Cobas, come militanti di Proletari Comunisti, ci battiamo e chiamamo gli operai ad usare tutte le occasioni dalle mobilitazioni, alle attività e vertenze di fabbrica, per spingere e lavorare insieme per costruire dai posti di lavoro, un vero sciopero generale per bloccare il paese.

Perché, come si è visto nello sciopero dei metalmeccanici, concentrare la forza della classe operaia è quello che ci serve per vincere."



È necessario su queste questioni far schierare gli operai a partire dalle grandi fabbriche che non possono restare passivi a guardare mentre tutto il mondo avanzano i tasselli di una nuova guerra imperialista mondiale
Perché la propaganda del governo Meloni dice : più risorse alla difesa per tutelare i nostri interessi. Ma gli interessi che vuole difendere

sono, come con i precedenti governi, solo e sempre quelli dei padroni di fare profitti. Profitti che aumentano sempre di più sulla pelle dei lavoratori e dei popoli oppressi. 
Noi pensiamo che i lavoratori a partire dalla centralità delle fabbriche che sono il motore dell'economia sono l'unica forza che possa rompere queste catene dello sfruttamento e mai come oggi nel mondo la scelta sia o socialismo o barbarie.
Noi lavoriamo per questo, perché la forza sono le masse, la storia ci ha insegnato che sono i lavoratori la forza materiale materiale di un cambiamento reale. 
Noi lavoriamo per riaffermare una verità: che è la lotta, non il voto la via dei lavoratori.
Noi lavoriamo per unire il movimento operaio e non per staccarne dei pezzi come altri sindacati di base praticano perchè vogliono prendere il posto della CGIL, noi lavoriamo per rivolta quella vera che parta dalle fabbriche e unisca le masse sfruttate in un fronte anticapitalista, antifascista, antiimperialista contro lo stato del capitale dei padroni.





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