sabato 1 ottobre 2022

pc 1 ottobre - INDIA: Cresce l’attività del PCI (maoista) nello stato del Telangana


 
dalla stampa borghese online

Distretto di Hyderabad, 28 settembre 2022: le attività del PCI (maoista) sono aumentate nello stato di Telangana dove c’è un allargamento del divario di reddito tra ricchi e poveri, l'aumento dell'ingiustizia nella società e l'ascesa del fascismo Hindutva.

I rapporti di vigilanza del personale dell'intelligence sulle attività dei maoisti nei bacini idrografici di Godavari sono diventati una preoccupazione importante per la polizia di stato.

Secondo rapporti affidabili, i maoisti si sono concentrati sul rafforzamento dei loro quadri e sul reclutamento di nuovi.

Non solo lo stato del Telangana, ma anche i confini del Maharashtra e del Chhattisgarh sono stati colpiti dalle attività dei maoisti.

Le attività dei maoisti nelle zone di confine di questi tre Stati sono in continuo aumento da tempo, e anche gli sforzi della polizia si sono intensificati per controllarle.

La polizia e il personale dell'intelligence sono stati colti di sorpresa quando hanno assistito alle cerimonie celebrate dai maoisti in osservanza della fondazione del loro partito. Il PCI (maoista) aveva annunciato le celebrazioni della  Settimana dal 21 al 27 settembre del 18° anniversario della Fondazione. Persone provenienti da 10 a 12 villaggi hanno partecipato ai programmi, compresi i principali leader maoisti.

Il pattugliamento della polizia è aumentato in seguito alle segnalazioni del movimento dei principali leader maoisti. Oltre ai Greyhounds (paramilitari), le forze speciali della polizia stanno praticamente assediando le foreste. Nonostante questo, le attività dei maoisti sono in aumento.

L'improvvisa comparsa dei maoisti alla ribalta dopo un lungo periodo di oscurità ha aggiunto preoccupazioni ai leader politici e ai funzionari corrotti. L'attuale situazione politica nel paese e le sue implicazioni possono rendere più facile per i maoisti fare il loro lavoro.

Le perquisizioni porta a porta sono condotte dalla polizia nei distretti dello stato di Telangana.

Uno scambio di fuoco tra la polizia e i maoisti ha avuto luogo dopo che la polizia ha fatto irruzione nelle foreste di Bijapur nel Chhattisgarh, a seguito di segnalazioni di un incontro, ma senza risultati.

DALLA te : https://www.siasat.com/naxalite

pc 1 ottobre - Contro il “lavoro low cost” e i diritti negati, oggi quarto sciopero contro Ryanair, EasyJet, Volotea, Vueling… e contro la Cisl che firma contratti “pirata”

                                         
Salari sempre più bassi, diritti negati alle lavoratrici-madri, precarietà a non finire, turni arbitrari e lunghi orari di lavoro, ferie negate e licenziamenti… come quasi in tutti i settori, anche le lavoratrici e i lavoratori del settore aereo vengono attaccati pesantemente.

Una situazione “legittimata” dall’accordo firmato con la Cisl, che ha una funzione assolutamente delinquenziale, che è l’unica sigla con cui Ryanair firma il contratto, un contratto “pirata” che lascia di fatto mano libera al padrone.

Non può mancare l’intervento della Commissione di garanzia sugli scioperi… che in realtà garantisce solo gli interessi dei padroni pubblici e privati.

Dal il Manifesto di oggi le dichiarazioni di alcuni lavoratori: «SAREMO IN PRESIDIO a Fiumicino per chiedere che l’azienda ci ascolti – spiega un assistente di volo, dopo promessa di anonimato – . Noi contestiamo sia la decisione di dichiarare gli esuberi dopo un’estate in cui abbiamo lavorato tanto e bene con 30 contratti a tempo che scadranno a ottobre, sia la “lista” degli assunti a tempo indeterminato che l’azienda ha costruito seguendo criteri poco trasparenti e con cui deciderà chi licenziare. C’è poi il grave problema del mancato rispetto della legge nei turni notturni per le colleghe che hanno bambini fino a 3 anni e il pagamento delle ferie dal 2018 con conteggi sbagliati fino a 700 euro. Infine i turni: chi ha un roster (turno settimanale) fisso è avvantaggiato nel conteggio delle ferie».

“PROBLEMI SIMILI A QUELLI degli assistenti di volo Ryanair, che continua però a essere sul gradino più basso nel rispetto dei diritti e dei salari. «Quest’estate ci sono colleghi che hanno lavorato anche 14 ore al giorno per cinque giorni consecutivi, in pratica vivi per lavorare – denuncia un assistente di volo sempre dietro la promessa dell’anonimato per non rischiare il posto. Il limite di legge è di 12 ore al giorno, così come spesso si è andati oltre le 100 ore al mese previste come tetto massimo. La selva di contratti in Ryanair è sempre più inestricabile fra AirMalta e Crewlink (il nome della società che recluta i lavoratori e risulta datore di lavoro, ndr) con la divisione fra “numeri 1” e junior. Gli ultimi assunti di Crewlink, le cosiddette new entry con 100 ore di lavoro nei mesi estivi prendono non più di 1.100 euro; nei mesi invernali anche meno di 900. In più le ferie vanno chieste un anno prima, i congedi 3 mesi prima mentre continuano le minacce dell’azienda in caso di poche vendite o di giorni di malattia. Insomma, anche se non paghiamo più l’acqua durante il lavoro tre euro a bottiglietta come i passeggeri, siamo veramente lavoratori low cost, il modello di business di Ryanair si regge ancora su un costo del lavoro al ribasso».

pc 1 ottobre - Sabotaggio del gasdotto Nord Stream2: un altro passo verso l’acuirsi della guerra interimperialista in corso in Ucraina


Le responsabilità del sabotaggio del gasdotto Nord Stream2 si rimpallano tra i paesi imperialisti Stati Uniti e Russia, ma chiunque sia stato a far saltare il gasdotto che portava il gas dalla Russia all’Europa e in particolare alla Germania, ha di fatto attizzato deliberatamente ancora di più il fuoco della guerra interimperialista in corso in Ucraina.

Tutto però fa pensare che siano stati gli Stati Uniti di Biden a sabotare il gasdotto, con una vera e propria azione di guerra, perché sono gli Stati Uniti ad avere l’interesse principale a interrompere ogni flusso economico (non solo del gas) tra Russia e i paesi imperialisti europei a cominciare dalla Germania. E infatti nel recente passato, poco prima che la Russia invadesse l’Ucraina, Biden aveva minacciato di mettere fine al gasdotto in un modo o nell’altro.

Questo perché la crisi economica generale, costringe i paesi imperialisti innanzi tutto a giocarsi il tutto per tutto.

All’interno di questo contesto già di guerra, infatti, c’è l’ulteriore inquinamento del mare e dell’aria: si stima che l’impatto sul clima potrebbe essere di 30 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente in 20 anni che corrisponde alle emissioni annue di 20 milioni di veicoli. Naturalmente gli “esperti” si affrettano a ridimensionare il pericolo della nuvola di gas che dalla Danimarca, dalla Svezia e dalla Norvegia si avvicina all’Italia, mentre è chiaro che si aggiungono altri morti a quelli della guerra, confermando che ogni frase, così come ogni protocollo, ogni accordo scritto, sulla salvaguardia del clima è colossale menzogna!

È necessario sempre più dire no alla guerra imperialista, no all'Italia in guerra con più spese militari, basi, soldati...

riportiamo sotto il link dell'editoriale su

L'attuale fase della guerra in Ucraina e i compiti dei comunisti

https://proletaricomunisti.blogspot.com/2022/09/pc-26-settembre-editoriale-lattuale.html

venerdì 30 settembre 2022

pc 30 settembre - La crisi dell’auto si approfondisce: i titoli di tutte le principali marche, dalla Stellantis alla Bmw… perdono 68 miliardi in un solo giorno

Dalla Stellantis alla Ford, Bmw, Ford, Volkswagen, Tesla… lo scontro a livello internazionale tra le case automobilistiche peggiora ogni giorno di più per diversi motivi, tra cui i “giochi” in Borsa dei grandi fondi di investimento mondiali che sono alla ricerca di profitti, per cui il settore è diventato sensibilissimo a qualsiasi movimento finanziario: è bastato il debutto in Borsa di Porsche per spostare miliardi di investimenti.

Ma la “tempesta perfetta – dice il Sole24 ore di oggi – …  è stata scatenata da un insieme di ragioni. A partire dall’inflazione che, nell’area Euro, viaggia spedita verso il 10%. La Germania, patria di Porsche e Volkswagen (ma anche di Mercedes), potrebbe andare in recessione nel 2023. I problemi energetici pesano tantissimo sull’economia tedesca, e su quella europea nel suo complesso. Presto la Bce potrebbe approvare un nuovo aumento di 75 punti base ai tassi di interesse, seguendo un po’ i passi della Fed. Tutte situazioni che spingono i mercati verso le vendite … il settore auto deve fare i conti anche con le difficoltà legate all’approvvigionamento delle materie prime, [e tra queste i semiconduttori-chip per i quali è in corso un’altra “guerra” a livello mondiale, ndr] che da oltre un anno generano ritardi enormi nei tempi di produzione…” e di consegna.

Questi problemi e queste perdite indeboliscono ulteriormente il settore e impediscono o rallentano gli investimenti e ogni programma di “transizione”!

MilanoFinanza

pc 30 settembre - 1.330 euro in più per la luce e aumento dei prezzi sui beni di prima necessità - Contro il carovita che diminuisce stipendi e salari e il peggioramento delle condizioni di proletari e masse popolari: organizzarsi e lottare

“Sono in arrivo "prezzi mai visti prima" per la bolletta elettrica degli italiani. A dirlo in mattinata il direttore della Divisione Energia di Arera, Massimo Ricci, in vista dell'aggiornamento del prezzo dell'elettricità per il mercato tutelato, che poi è stato comunicato nel pomeriggio dall' Autorità. "Indipendente dalla percentuale di aumento, è una percentuale che si applica su prezzi già molto alti e quindi si arriva a prezzi mai visti prima", spiega Ricci, intervenendo all'Italian Energy Summit del Sole 24 Ore, sottolineando come "i prezzi del prossimo trimestre purtroppo ci ricorderanno che viviamo ancora in una fase emergenziale".”

Dal pane a tutti gli altri beni in aumento: “L'enorme crescita dei prezzi all'ingrosso e il loro mantenersi su livelli altissimi, si riflette sulla differenza di spesa rispetto all'anno precedente (nell'ultimo trimestre l'anno scorrevole corrisponde con l'anno solare).

“In termini di effetti finali, per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia-tipo nel 2022 (1 gennaio 2022 - 31 dicembre 2022) sarà di circa 1.322 euro, rispetto ai 632 euro circa del 2021 (i 12 mesi equivalenti dell'anno precedente). Lo rende noto l'Arera.”

“Balzo dell'Inflazione nel mese di settembre che sfiora il 9%.

“Secondo le stime preliminari diffuse dall'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell'8,9% su base annua (da +8,4% del mese precedente).

Questa volta a spiegare l'accelerazione dei prezzi non sono solo gli "energetici", ma soprattutto i beni del cosiddetto "carrello della spesa" ai massimi dal luglio 1983. L'inflazione di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi, accelera da +4,4% a +5,0% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,0% a +5,5%. "È necessario risalire a luglio 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +12,2%) per trovare una crescita dei prezzi del "carello della spesa", su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+11,1%)". E' il commento dell'Istat. L'ulteriore accelerazione inflattiva si deve infatti soprattutto ai prezzi degli alimentari (da +10,1% di agosto a +11,5%) e a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%). Pur rallentando di poco, continuano a crescere in misura molto ampia gli energetici (da +44,9% a +44,5%) sia regolamentati (+ 47,7%), non regolamentati (+41,2%). "L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,1% per l'indice generale e a +3,6% per la componente di fondo". Nel mese di agosto l'inflazione acquisita era a +7%.

dall’agenzia Ansa di oggi

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e a questo si aggiungono le chiusure delle fabbriche con le delocalizzazioni e i licenziamenti, l’aumento della precarietà e l’uso spropositato della cassa integrazione

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Le battaglie da fare subito in maniera unitaria e tutti insieme nelle fabbriche posti di lavoro territorio

1 – contro ristrutturazioni e chiusura delle fabbriche con maggior sfruttamento, licenziamenti, cassa integrazione flessibile e permanente anticamera dei licenziamenti per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga – contro il carovita, bollette benzina, riscaldamento ecc, per forti aumenti del salario, salario minimo garantito per precari e disoccupati, lavoro e difesa del reddito di cittadinanza per le masse povere – sicurezza e salute nelle fabbriche e nel territorio – no devastazione ambientale per i profitti e la speculazione capitalistica e parassitaria

2 - no alla guerra imperialista, no all'Italia in guerra con più spese militari, basi, soldati No all'economia di guerra per fondi alla sanità scuola, servizi sociali

3 – no a nuove leggi antimmigrati per l’accoglienza solidarietà permesso di soggiorno, diritto di asilo, documenti regolari, alloggi, contratti- no schiavismo e razzismo

4 - difesa del diritto d'aborto e dei diritti delle donne

5 - contro la repressione , per la difesa del diritto di sciopero le libertà sindacali, la libertà di manifestare, contro ogni modifica della Costituzione e nuovo fascismo

[https://proletaricomunisti.blogspot.com/2022/09/pc-28-settembre-elezioni-nuovo-governo.html]

pc 30 settembre - Contro le discriminazioni sul lavoro e per il lavoro delle donne… contro governo e padroni i diritti si conquistano e difendono con la lotta!

Quando si parla di donne e dei loro diritti le parole si sprecano, ma rimangono solo parole mentre tutte le statistiche e le “indagini di mercato” confermano che i fatti dicono il contrario, in questo caso parliamo delle “discriminazioni” che le donne vivono sulla propria pelle nei posti di lavoro o quando cercano un lavoro, e soprattutto quando questo lavoro proprio non ce l’hanno… insomma si tratta di cifre e dati che non possono essere nascosti.

Su ItaliaOggi del 6 settembre, si parla, per esempio, di una indagine dalla quale vengono fuori i “pregiudizi” di chi deve assumere lavoratrici!

L’articolo parla di “confessioni” di chi è addetto alle assunzioni, dichiarando anche perché le donne vengono “scartate”: “Si fa presto a sollecitare la parità di genere nelle assunzioni. Ma il 75% di chi seleziona il personale ammette che sono gli uomini ad avere la precedenza, le donne non vengono prese in considerazione, o scartate, per tre motivi:

-          il periodo di maternità incide sui costi e sull’organizzazione aziendale,

-          la gestione della famiglia distrae rispetto agli obiettivi di lavoro, c’è spesso un diverso approccio al lavoro rispetto agli uomini, meno fideistico e meno totalizzante,

-          le donne sono meno disposte ad accettare un eventuale trasferimento in un’altra località.”

E ancora: “Queste sono le confessioni raccolte da un sondaggio realizzato da Reverse, società di ricerca di personale, che ha intervistato 60 cacciatori di teste di aziende di varie dimensioni... Nel 40% dei casi le donne non sono previste neppure nella selezione.”

E il “cacciatore di teste” che di business se ne intende rimprovera a modo suo i padroni: “Una maggiore diversificazione delle risorse porta benefici in termini di produttività e raggiungimento degli obiettivi”, dice Alessandro Raguseo, Ceo di Reverse. “Il business ha bisogno di sfruttare tutte le risorse disponibili: escludere un’ampia fascia di donne dal proprio assetto aziendale significa privarsi di un’estesa fonte di ricchezza.

Serve perciò un “aiuto” che alla fine, però, viene sempre richiesto allo Stato che deve sborsare i soldi: “Il tema è ampio e le sfaccettature molteplici, ma un focus sulle agevolazioni messe a disposizione di entrambi i genitori per tutto il ciclo di vita dei figli potrebbe suggerire aiuti alle imprese più cospicui invece che sussidi spot”.

Anche sulla differenza dei salari arriva la conferma: “Solo il 10% degli intervistati dichiara che nella propria azienda non esiste differenza salariale tra uomini e donne. Gli altri [e cioè il 90%, ndr] ammettono che i compensi degli uomini sono più alti, soprattutto nelle posizioni apicali, nelle micro e piccole imprese, nei settori con prevalenza di forza lavoro maschile…”

Come risposta a queste “discriminazioni” che di certo si approfondiranno con il nuovo governo riportiamo parte dell’intervento delle compagne del Mfpr all’assemblea proletaria anticapitalista del 17 settembre al Metropoliz di Roma

“Se sarà una donna fascista come la Meloni alla presidenza del consiglio, sarà una opportunità, perché questo mostrerebbe in modo chiaro che le donne non sono tutte uguali, le donne al potere, le padrone, le ricche, le politicanti sono la faccia più concentrata e feroce del potere capitalista e imperialista.

“C’è un femminismo borghese, un femminismo piccolo borghese e un femminismo proletario, è la classe e non il genere che distingue o unisce le donne e ogni forma di femminismo che non sottolinei questo elemento è parte della dittatura borghese e patriarcale. Sarà la maniera concreta per mostrare che la contraddizione di classe è alla base e che la ribellione, la lotta delle donne proletarie deve essere il cuore e la forza nella lotta rivoluzionaria per un vero cambiamento sociale.

“Poiché l’oppressione delle donne è ‘oppressione senz'altro’, la lotta della maggioranza delle donne oppresse che si pone nella prospettiva di abolire “tutte le oppressioni”, di tutti, anche degli uomini, anche dei lavoratori, per una umanità nuova, è centrale per una nuova società, che chiamiamo socialismo, e deve essere compreso da tutti quanto sia centrale.”

[https://femminismorivoluzionario.blogspot.com/2022/09/la-meloni-capo-del-governo-mostrerebbe.html]

giovedì 29 settembre 2022

pc 29 settembre - Economia mondiale, governi deboli sempre più reazionari… e scaricamento della crisi su proletariato e masse popolari



Su MilanoFinanza del 27 settembre c’è una sintesi dell’attuale stato di crisi mondiale dell’economia e che viene definita stagnazione secolare.

Questa crisi mondiale che dura oramai da decenni è la base che produce gli effetti che sono visibili alla superficie della società: dallo scontro economico globale sui mercati da conquistare, a quello sulle materie prime, al ricorso al protezionismo, (con le “delocalizzazioni” all’interno della cosiddetta de-globalizzazione) per finire alla guerra in Ucraina; e la guerra, infatti, è il precipitato finale di tutte le contraddizioni tra paesi imperialisti in lotta per la spartizione del mondo e tra questi e i paesi oppressi, in genere fonti di materie prime e manodopera a basso costo, contraddizioni che la borghesia scarica sul proletariato e le  masse popolari di tutto il mondo.

Questi scossoni mondiali sono così potenti che rendono difficile alla borghesia trovare “soluzioni” e mostrano un altro degli effetti visibili: i governi non durano!

“La stagnazione secolare” dice il quotidiano finanziario, “è un periodo prolungato di sotto investimento cronico nelle imprese produttive (investimenti in impianti attrezzature e nuove tecnologie) in rapporto a livello dei risparmi nell'economia.”

E cioè i profitti in questi decenni (grazie al “denaro facile” regalato dai vari governi attraverso le banche centrali ai padroni) sono stati così alti che hanno gonfiato all’inverosimile i “portafogli” creando un “eccesso di liquidità” (la stima è 250.000 miliardi di dollari) che a causa della crisi da sovrapproduzione non si possono investire nella produzione perché il capitale investito non può essere “valorizzato”.

La quantità di profitti in aumento, la parte che tocca ai padroni, riduce i salari, la parte che tocca alle classi lavoratrici, e ciò provoca “una carenza di domanda”. La produzione quindi rallenta e “Di conseguenza, l'economia tende a produrre sottoccupazione, bassa inflazione… Se la stagnazione secolare rimane la chiave di lettura di lungo periodo dell'economia mondiale, la crescita globale rallenterà fino a segnare un tasso di crescita tendenziale più debole.”

“I fattori chiave della crescita tendenziale - l'espansione della forza lavoro, il tasso di investimento delle imprese, il ritmo del cambiamento tecnologico - appaiono tutte in affanno.” E ciò viene confermato anche negli Stati Uniti che in genere sono “esempio” di un’economia che “tira”: “Da qualche decennio, per esempio, la crescita della manodopera statunitense segna un rallentamento poiché lo sprint positivo derivante dalla partecipazione femminile e dalla generazione dei baby boomer si attenua e talvolta inverte la sua tendenza. Le spese in conto capitale e l'innovazione non riescono a colmare il divario.”

La crisi generale che porta, secondo gli economisti, al “rallentamento e la possibile inversione del processo di globalizzazione” viene accelerata ancora di più.

“Ora che le catene di approvvigionamento vengono accorciate e in alcuni casi re-internalizzate – continua il giornalista - l'attività economica globale ne risentirà negativamente.”

“Lo stesso – dice - vale per l'immigrazione.”  E questo è un altro tasto dolente per i governi, che da un lato fanno politica e propaganda razzista nella ricerca disperata di un obbiettivo facile da indicare come responsabile della crisi, dall’altro però devono incentivare la disponibilità di manodopera allargando quanto più è possibile l’esercito industriale di riserva che in Italia si verifica con i “decreti flussi” dei vari governi. L’economista esprime così questo concetto: “Quando le frontiere sono sigillate e la mobilità dei lavoratori è limitata l'attività economica viene danneggiata nel tempo.”

L’altro problema evidenziato dall’autore dell’articolo è quello dell’inflazione, che non è dovuta in questo frangente all’aumento dei salari ma all’aumento dei costi delle materie prime (gas, petrolio innanzi tutto con la relativa speculazione che la fa da padrone!). Ma anche questa riposta esprime una delle contraddizioni irrisolvibili di questo sistema capitalista-imperialista, perché se aumenti i tassi di interesse, come stanno facendo adesso tutte le banche come la Federale Reserve americana [gli interessi, cioè, che le imprese devono pagare per avere soldi in prestito dalle banche per pagare i salari e continuare la produzione, ndr] “per ridurre gli attuali alti tassi di inflazione” questo significa appunto ridurre ancora di più la produzione… insomma, dice il giornalista “Rallentare la domanda e contenere l'impennata dell'inflazione oggi è necessario, ma una correzione eccessiva potrebbe produrre gravi danni.”

Nessuna illusione, quindi: queste ripetute analisi della crisi in corso confermano l’attuale “stagnazione secolare” alla quale i governi cercano, senza trovarle, “soluzioni”, anzi, in genere spingono sempre verso una “soluzione”, come abbiamo detto: scaricare ancora di più e in tutti i modi, cioè con l’abbassamento dei salari, la cassa integrazione, i licenziamenti, le delocalizzazioni ecc. ecc.

pc 29 settembre - Grande mobilitazione delle donne in tutt'Italia contro l'onda nera dell'attacco al diritto di aborto - Il ruolo del MFPR

 MILANO: SIAMO FURIOSƏ! Scateniamo la furia delle donne come forza poderosa della rivoluzione!








L'AQUILA: Non siamo macchine per la riproduzione, ma donne in lotta per la rivoluzione!

Anche a L’Aquila il MFPR è intervenuto in piazza al sit-in organizzato dalle compagne di Fuori Genere in occasione della giornata mondiale per l'aborto sicuro, per portare la voce delle donne lavoratrici e la solidarietà alle donne iraniane in lotta. Una voce che è stata accolta con entusiasmo dalle ragazze e i ragazzi presenti al presidio, che si è svolto in una piazza centrale e molto frequentata della città.
E’ stato portato il saluto delle lavoratrici, delle donne che lottano in una fase in cui la condizione delle donne/lavoratrici è peggiorata tantissimo, prima con la crisi/pandemia, oggi con la guerra interimperialista. Ma entrambe non sono che lo sbocco inevitabile di questo sistema economico e sociale capitalista che deve essere abbattuto.


I costi di questa sporca guerra della borghesia al servizio del Capitale si ripercuotono doppiamente sulla vita delle donne proletarie, delle operaie, delle lavoratrici.
E non si tratta solo di un attacco economico, che già di per sé è ancora più pesante per le donne in termini di più licenziamenti, precarietà, disoccupazione, ma c'è anche un attacco politico, ideologico che avanza nella tendenza generale al moderno fascismo della borghesia al potere.
Già durante questa campagna elettorale i corpi delle donne sono stati strumentalizzati in modo osceno. Da un lato i democratici, con le loro promesse di diritti e libertà civili in cambio di politiche che continuano a peggiorare le nostre condizioni di vita, dall’altro la destra conservatrice, che esibisce e strumentalizza la violenza sulle donne per portare avanti politiche razziste e rafforzare il controllo sui nostri corpi e sulla nostra sessualità, imponendoci maternità e lavoro di cura in cambio di briciole, spingendoci a lavori ultraprecari, sottopagati, tagliando i servizi scolastici, sanitari, sociali e scaricando sempre più sulle nostre spalle il lavoro di cura e il carovita mentre promette a confindustria sgravi fiscali.
La guerra imperialista poi sta aggravando ulteriormente la condizione delle donne proletarie, sia di quelle dei paesi in guerra, sia di quelle di paesi sul cui territorio la guerra non c'è ancora: si acuisce l'oppressione derivata dal ruolo di "esercito di riserva"; le donne rischiano di diventare sempre più solo macchine per la riproduzione.
Tutto questo avviene all’interno di un'onda nera che si va espandendo, dagli Usa all'Europa, all'Italia.

Non abbiamo certo da aspettare che la Meloni "governi" per sapere che il primo bersaglio, il “nemico principale” del primo governo a guida di una donna al servizio dei padroni, delle classi dominanti e del sistema capitalista e imperialista siano proprio le donne e il diritto di aborto.
Sappiamo bene che le donne non sono tutte uguali, le donne al potere, le padrone, le ricche, le politicanti sono la faccia più concentrata e feroce del potere capitalista e imperialista.
In questa società è la contraddizione di classe che conta più del genere: c'è un femminismo borghese, un femminismo piccolo borghese e un femminismo proletario, è la classe e non il genere che distingue o unisce le donne e ogni forma di femminismo che non sottolinei questo elemento è parte della dittatura borghese e patriarcale.
La borghesia al potere odia il diritto d’aborto perché pone come centrale l’autodeterminazione delle donne, il fatto che una donna può e deve decidere liberamente, perché le donne devono essere incatenate a determinati ruoli funzionali alla conservazione, mantenimento e perpetuazione di questo sistema sociale capitalista. La lotta necessaria contro gli attacchi al diritto d'aborto è "pericolosa" per la borghesia dominante perché essa mette in discussione le basi ideologiche, politiche, materiali di questo sistema capitalista. E ciò vale anche per la questione femminicidi.
In Italia, nonostante la legge 194, molti sono gli ostacoli che si frappongono ad un concreto accesso ad un aborto sicuro, determinati principalmente dall'obiezione di coscienza da parte di medici e personale sanitario, a cui danno man forte le politiche delle amministrazioni di destra (Fdl, Lega), dalle Marche, all'Abruzzo, all'Umbria.
Noi questa legge, la vogliamo proprio cambiare soprattutto in quella norma ipocrita che concede ai medici la facoltà dell'obiezione di coscienza.
In Italia abbiamo una lunga esperienza delle politiche familistiche portate avanti sia dal cosiddetto centrosinistra che dal centrodestra che riaffermano fortemente il ruolo di angelo del focolare delle donne, soprattutto in anni di crisi, il ruolo centrale della famiglia, di puntello di questo sistema sociale.
D'altra parte è chiaro come il partito della Meloni intenda far passare a livello nazionale l'obbligo del seppellimento dei feti, negli anni già approvato in diverse regioni, campagne ideologiche sulla natalità per dare forza-lavoro fresca al capitale e, con un linguaggio che ricorda il nazismo, "per evitare la «sostituzione etnica» degli italiani" (capogruppo Fdi Carlo Ciccioli), quindi, sì bambini ma che siano bianchi..; campagne realizzate a macchia di leopardo per evitare un attacco frontale al diritto d'aborto che, sempre, in Italia ha scatenato una pronta e forte risposta delle donne.
D'altra parte la stessa Meloni in campagna elettorale ha  rivendicato che "Dio, patria, famiglia" non è contro la modernità.
Noi diciamo che questo è moderno fascismo e poichè l’oppressione delle donne è “oppressione senz'altro”, la lotta della maggioranza delle donne oppresse che si pone nella prospettiva di abolire “tutte le oppressioni”, di tutti, anche degli uomini, anche dei lavoratori, per una umanità nuova, è centrale per una nuova società, che chiamiamo socialismo, e per costruirla non esiste che una via , quella rivoluzionaria con le donne in prima fila.

Tutto l’intervento del MFPR è stato accolto con molto entusiasmo, soprattutto nel messaggio finale, dal presidio, che ha ripreso in maniera corale lo slogan finale “non siamo macchine per la riproduzione, ma donne in lotta per la rivoluzione”.


PALERMO: Giù le mani dal diritto di aborto

Come lavoratrici/precarie in lotta Mfpr siamo intervenute oggi alla manifestazione promossa da Nudm Palermo e altre realtà politiche e sociali


La nostra libertà di scelta non si tocca!



Abbiamo diffuso il volantino in collegamento con le compagne/lavoratrici che scendevano oggi in piazza a Milano, preso e condiviso da diverse donne giovani e meno giovani.
Molto apprezzato è stato il cartello portato in solidarietà con le donne iraniane in lotta.



Un corteo combattivo e determinato che si è concluso dinnanzi al palazzo della Regione a tre giorni dalle elezioni nazionali e regionali ...
Una prima risposta  di lotta  che deve vedere noi donne in prima linea a combattere contro l'onda nera che dagli Usa, Polonia si vuole estendere anche in Italia con la destra fascio-sessista della Meloni/Fdi.


E non sono mancati momenti di contrasto con  alcune donne in merito allo striscione e  volantino " la Meloni è una donna e voi la attaccate?"  a cui le lavoratrici  hanno prontamente ribadito che non è il genere che ci può unire ma la classe di cui si è parte,  la Meloni/Fdi rappresenta la parte più nera della borghesia al potere che sfrutterà e opprimera' ancora di più lavoratori,proletari e in particolare la maggioranza delle donne
Non ci fermate! La nostra doppia lotta nn può che continuare ...

mercoledì 28 settembre 2022

pc 28 settembre - Gli interventi all'Assemblea proletaria anticapitalista del 17/9 - Soccorso rosso internazionale e Avv. Gianluca Vitale Torino

INTERVENTO DI SOCCORSO ROSSO INTERNAZIONALE 

Soccorso rosso internazionale che al di là del titolo è una realtà ben modesta, però da molti anni noi ci siamo aggregati alla fine degli anni ‘90 su un punto importante alla fine degli anni 90 proprio all'apice della deriva di resa che c'era nel movimento rivoluzionario italiano - parlo delle organizzazioni armate fra gli anni 70 e gli anni 80 che hanno lasciato purtroppo uno strascico anche negativo. Una parte di compagni che abbiamo rifiutato quella deriva e con altri in Europa sugli stessi presupposti abbiamo formato questa realtà che poi si è messa anche in relazione organica con Turchia e Kurdistan, con un confronto con rivoluzionari molto vivi.

La repressione sappiamo che dilaga, anzi ultimamente abbiamo assistito a delle condanne pazzesche sia ad alcuni anarchici che verso alcune lotte di massa. E la tendenza in tutti i paesi è di aumento della

pc 28 settembre - Elezioni, nuovo governo e azione operaia e proletaria - volantino a fabbriche e posti di lavoro

Riprendere far circolare diffondere

Le elezioni politiche hanno sancito la prevedibile vittoria del centrodestra, così come la sconfitta dei sostenitori dell’”Agenda Draghi”, in primis il PD di Letta, la ruota di scorta ‘Sinistra italiana’, ‘Verdi’, l’alleato-non alleato Calenda/Renzi.

Il M5S a guida Conte con una campagna mirata a difesa del Reddito di cittadinanza e del salario minimo, secondariamente contro l’aumento delle spese militari, è riuscito nel corso della campagna elettorale a recuperare i voti – soprattutto al Sud -necessari - per essere il terzo partito e l’unica opposizione al nuovo governo di centrodestra.

Come prevedibile, irrilevante è stato il voto alle altre liste di destra presenti alle elezioni –

pc 28 settembre - Aborto - l'attacco del nuovo governo in formazione è cominciato... Ma anche la RISPOSTA DELLE DONNE!

pc 28 settembre - Dagli studenti di Milano del Manzoni: Occupazione! - Una prima risposta al governo in formazione - appoggio e seguirne l'esempio

pc 28 settembre - IRAN - La rivolta rivoluzionaria delle masse oppresse - dai compagni di Red road Iran

                           
Questa è una grande rivolta di massa per rovesciare la Repubblica islamica. Al momento non c'è leadership. Le masse nelle strade appartengono alla classe operaia e ad altre classi lavoratrici e alle classi medie, e attualmente il conflitto è per la libertà e la democrazia e contro la tirannia e la dittatura. Il movimento si sta allargando di giorno in giorno.

Con saluti amichevoli

Red road dell'Iran (gruppo maoista)

La rivolta rivoluzionaria delle masse oppresse in Iran

L'Iran è tornato ad essere teatro di una grande battaglia. La battaglia del popolo contro l’antipopolo, la battaglia della libertà contro la tirannia e la dittatura, la battaglia della saggezza contro il dominio dell'ignoranza.

L'uccisione di Mehsa Amini da parte della polizia governativa

Mercoledì 23 settembre (corrispondente al 14 settembre 2022), Mahsa Amini, una ragazza curda di 22 anni, è stata uccisa dalla pattuglia Irshad [polizia morale], che ora è stata

pc 28 settembre - L'intervento del MFPR all'Assemblea proletaria anticapitalista di Roma del 17/9

Salutiamo questa assemblea proletaria anticapitalista, vogliamo portare qui la voce delle lavoratrici, la nostra voce di donne che lottano in una fase in cui la condizione delle donne/lavoratrici è peggiorata tantissimo con la pandemia prima e oggi con la guerra interimperialista: lo scaricamento dei costi di questa sporca guerra della borghesia al servizio degli interessi del Capitale su operai, lavoratori, masse popolari, si ripercuote doppiamente in particolare sulla vita delle operaie, delle lavoratrici, delle donne proletarie.

E non si tratta solo di un attacco economico per le donne, per le lavoratrici, che già di per sé è pesante, in termini di sempre più licenziamenti, precarietà, disoccupazione, scaricamento del lavoro di cura, carovita, tagli dei servizi scolastici, sanitari, sociali… ma c'è anche un attacco politico, ideologico che avanza nella tendenza generale al moderno fascismo della borghesia al potere.

Durante questa campagna elettorale i partiti del centrodestra stanno richiamando anche temi come l’aborto. La Meloni si fa becera campagna elettorale dicendo falsamente che non toccherà la legge 194, vedi in primis la recente intervista della Meloni dal servetto Mentana che non le ha affatto “ricordato” che per esempio uno dei candidati di FdI alle prossime politiche, il senatore Luca De Carlo ha annunciato che ripresenteranno la proposta di legge (già depositata in questa legislatura a prima firma Isabella Rauti) che impone la sepoltura dei feti abortiti sotto le 28 settimane, anche senza la richiesta e il consenso dei genitori, o che il capogruppo FdI Carlo Ciccioli, in puro linguaggio nazista/razzista, ha parlato della necessità di disincentivare l’aborto per evitare la «sostituzione etnica» degli italiani, o che vi sono regioni come l’Umbria, governata dalla Lega (con cui, se vince, la Meloni farà il nuovo governo) che non ha voluto recepire le indicazioni ministeriali sulla pillola Ru486 nei consultori, o le Marche con l’altissima percentuale di medici obiettori…; né le ha “ricordato” che in Ungheria l'amico della Meloni, Orban, ha fatto ora un decreto con cui si attaccano e si ricattano in modo schifoso le donne che vogliono abortire imponendo che: "prima di abortire, la donna dovrà ascoltare il battito del cuore del feto".

E tutto questo avviene all’interno di un'onda nera che si va espandendo, dagli Usa all'Europa, all'Italia. E’ quindi purtroppo facile capire che un nuovo governo di centrodestra, per giunta a

pc 28 settembre - Aborto - Oggi a Milano la prima risposta delle donne alla vittoria delle elezioni della Meloni e della destra antiabortista


In Italia, nonostante la legge 194, molti sono gli ostacoli che si frappongono ad un concreto accesso ad un aborto sicuro, determinati principalmente dall'obiezione di coscienza da parte di medici e personale sanitario. A cui danno man forte le politiche delle amministrazioni di destra (Fdl, Lega), dalle Marche, all'Abruzzo, all'Umbria.

E come non sentire il vento reazionario che sta avanzando dalla Polonia, Ungheria, Stati uniti, e pure noi, qui in Italia ci aspettiamo il peggio, dopo l'affermazione elettorale di Fratelli d'Italia e della Meloni.


La guerra imperialista poi sta aggravando ulteriormente la condizione delle donne proletarie, sia di quelle dei paesi in guerra, sia di quelle di paesi sul cui territorio la guerra non c'è ancora: si acuisce l'oppressione derivata dal ruolo di "esercito di riserva"; le donne rischiano di diventare sempre più solo macchine per la riproduzione.


Già dalle prime valutazioni dei risultati elettorali sentiamo da commentatori e soprattutto commentatrici che si tratta di una - svolta storica - la prima volta della presidenza del consiglio di una donna.

Noi abbiamo sempre avuto ben chiaro che non basta essere donna per rappresentare automaticamente

martedì 27 settembre 2022

pc 27 settembre - Gli interventi all'Assemblea proletaria anticapitalista - GKN

Vi parlo dello stato dell’arte della nostra vertenza Gkn. La prima fase contro il licenziamento in tronco si è conclusa, dopo manifestazioni, lotte, con la vittoria in Tribunale.

Proprio quando si andava al ritiro dei licenziamenti si fa vivo un privato che presenta un cosiddetto “piano di reindustrializzazione”. Come voi sapete benissimo anche dall'esperienza della fabbrica Tessitura di Mottola le promesse sul futuro della fabbrica è in cambio dell'accettazione della distruzione della fabbrica che esiste e in cambio soprattutto di tanta cassa integrazione. Ma l’ammortizzatore sociale è sì uno strumento di continuità del reddito ma può servire ad ammortizzare la lotta, a trasformare un licenziamento in tronco solo in un processo più dilazionato. Questa è stata sin dall'inizio la nostra preoccupazione.

Allo stesso tempo nel gioco dei rapporti il fatto che fosse arrivato un privato che mettesse nero su bianco che sarebbe arrivato del lavoro, ci ha obbligato ad una faticoso impegno per andare a vedere le carte e per capire che cosa avevamo di fronte; perché purtroppo, e questo capita tante volte nella storia del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori, difficilmente si riesce a capire le vere intenzioni della controparte. Questo ci ha portato a un accordo quadro che come tutti gli accordi è stato disatteso e il 31 agosto si doveva avere una parola fine dell'investitore con il piano industriale che però non arriva mai. Noi sapevamo che il nuovo proprietario non aveva una capacità industriale, e che quindi inevitabilmente avrebbe richiamato in causa il pubblico. Quello che non potevamo immaginare è la rapidità con cui questo privato ha immediatamente chiesto dei fondi pubblici. Dopo il 31 agosto c'è stato un altro incontro che ha portato a niente di fatto; è stata fatta una richiesta al Mise di accordo che noi non sappiamo se verrà accettata, una richiesta 50 milioni, di cui 35 dati sotto varie forme sono pubbliche con intervento diretto di Invitalia. Quindi, la fabbrica verrebbe rimessa in piedi totalmente dal pubblico; quindi ci troviamo di fronte allo scenario in cui o il pubblico non procede a dare questi fondi oppure li concede a “babbo morto”.

La terza parte della lotta. Ci siamo dichiarati fabbrica pubblica e socialmente integrata. Fabbrica

pc 27 settembre - La rivolta rivoluzionaria delle masse oppresse in Iran - dai compagni di Red road Iran

in via di traduzione 

The revolutionary uprising of the oppressed masses in Iran

. .....This is a great mass uprising to overthrow the Islamic Republic. There is no leadership at the moment. The masses in the street belong to the working class and other laboring classes and the middle classes, and currently the conflict is for freedom and democracy and against tyranny and dictatorship. The movement is getting wider day by day.

With friendly greetings

 red road of iran(maoist group)

جنبش انقلابی توده های تحت ستم ایران

ایران بار دیگر صحنه نبردی بزرگ شده است. نبرد خلق و ضد خلق، نبرد آزادی با استبداد و دیکتاتوری، نبرد خرد با حکومت جهل.

قتل مهسا امینی به وسیله ی نیروی انتظامی

روز چهارشنبه 23 شهریور 1401( 14 سپتامبر 2022) مهسا امینی دختر 22 ساله کرد به وسیله ی گشت ارشاد که اینک به درستی از سوی زنان و توده های مردم به عنوان گشت کشتار نامیده می شود به بهانه ی «پوشش نامناسب» دستگیر می شود و پس از چند ساعت جسدش بدون علائم حیاتی به بیمارستان کسری تهران منتقل می شود و پس از دو روز در کما بودن جان می سپارد.

زینا (نام کردی مهسا به معنای زندگی) دختری اهل کردستان بود. مردمی که نماد مقاومت و مبارزه علیه جمهوری اسلامی و حکومت دیکتاتوری خمینی و خامنه ای بوده اند.

مراسم عزاداری مهسا در سقز به یک حرکت بزرگ تبدیل شد

مراسم عزاداری مهسا در سقز محل زندگی مهسا یکی از شهرهای کردستان ایران برگزار شد. در این مراسم زنان روسری از سر برداشتند و در شهر توده مردم در اعتراض به این جنایت حکومتی گردهمایی و راهپیمایی کردند.

جنبش سراسر ایران را در بر می گیرد

توده های مردان و زنان در پشتیبانی از مبارزات توده های شهر سقز جنبش بزرگی را آغاز کردند و این جنبش به سرعت تمام شهرهای ایران را فرا گرفت. از کردستان تا بلوچستان و از آذربایجان تا بندرعباس.

این نبرد سختی است از طرف همه اقشار مردم ایران، به ویژه کارگران و کشاورزان و طبقات زحمتکش جامعه ایران، علیه حکومت جانیان، دزدان و مال پرستان و فاسدان و فریبکاران و حقه بازان. این حرکت تمامی این نظام را با خامنه ای جنایتکار در رآس آن تکان داده است.

مبارزه ای چهل ساله

تاریخ طولانی این نبرد بزرگ توده ای به همان دوران انقلاب 1957 بر می گردد. همان زمانی که استبداد به آزادی اعلان جنگ داد و آن را به پس راند و حالا 41 سال است که بر آن حکومت می کنند. جنبه اصلی مبارزات کنونی مبارزه برای آزادی و برای استقرار یک حکومت دموکراتیک و مستقل بوده است.

فرزندان طبقه کارگر و زحمتکش بدنه اصلی جنبش هستند

مردان و زنان و دختران و پسرانی که در خیابان ها علیه این نظام و علیه دیکتاتوری خامنه ای شعار می دهند متعلق به توده های زحمتکش و در راس آنها طبقه کارگر و کشاورز و لایه های پایین و میانی متوسط ​​هستند. اینها جمعیت اصلی کشور هستند. حضور طبقات مرفه هنوز آنچنان محسوس نیست و اقشار مرفه هنوز آن طور که باید به این طبقات نپیوسته اند.

دانشجویان

پس از مدت ها افول جنبش دانشجویی که دلایل مختلفی دارد، ورود دانشجویان به میدان مبارزه، رنگ دیگری به جنبش آزادی کنونی داد. در بسیاری از دانشگاه های ایران، دانشجویان تجمع و راهپیمایی برگزار کردند و با نیروی انتظامی و بسیج درگیر شدند.

شکل مبارزه

این مبارزه تاکنون تا حدودی مسالمت آمیز و تدافعی بوده است، اما هر آنچه در جریان است از صلح آمیز و تدافعی به خشونت آمیز و تهاجمی تبدیل شده است. عبارتی که اکنون در اکثر درگیری ها از توده مردم شنیده می شود این است:

"بزنید این موجودات پست فطرت را !"

و این زنان و مردان ایران هستند که این مزدوران حکومت و دشمنان توده مردم را مجازات می کنند. اشکال حرکت

اشکال اصلی این حرکت، گردهمایی و راهپیمایی و شعار خوانی است. شعارها عموماً از همان ابتدا علیه گشت ارشاد، نیروی انتظامی و بسیج و دولت و «آخوند باید گم شود» و «مرگ بر دیکتاتوری» و «مرگ بر خامنه ای» و «مرگ بر اصل ولایت» است.

مداخله یگان ویژه و نیروی انتظامی و سپاه پاسداران یا بهتر بگوییم سپاه کشتار که اکنون تمام شریان های اصلی سیاسی، نظامی و اقتصادی را در دستان خود متمرکز کرده است، باعث شده است که توده های مردم به ضد حمله علیه مزدوران و این سپاه جهل بپردازند. موتورهای نیروهای سرکوب و خودروهای «گشت ارشاد» را آتش زنند و با مشت و لگد خود آنها را به کتک گیرند.

بازتاب جهانی جنبش

این جنبش در سراسر جهان بازتاب داشته و همراه با مردم ایران، توده های ایرانی مهاجر را در تمام کشورهای جهان فعال کرده است. بسیاری از هنرمندان و ورزشکاران کشته شدن مهسا امینی را محکوم کرده و به نفع جنبش توده ای موضع گرفته اند.

خامنه ای و پاسدارانش وحشت کرده اند!

خامنه ای از طبقه کارگر و جنبش توده ای می ترسد. برای این که طبقه کارگر و مردم ایران متحد شوند و جنبش به یکباره همه جا را بپوشاند و جهانی شود و مهم تر از آن ادامه یابد.

اینها دشمنان اصلی خامنه ای و پاسداران او هستند:

مردم متحد، جنبش جهانی همه طبقات اجتماعی و تداوم این جنبش

آنها به خوبی می‌دانند که اگر مردم متحد باشند و جنبش کنونی از تداوم برخوردار باشد، نه می‌توانند آن را کنترل کنند و نه از فروپاشی داخلی خود جلوگیری کنند. ادامه جنبش در نهایت به معنای سست شدن بندهای استبداد و تجلی ناتوانی سپاه کشتار و نیز متلاشی شدن باندهای حکومتی و متلاشی شدن بیشتر حکومت از درون است. اینها دو روی یک سکه هستند. به همین دلیل است که می خواهند خود را متحد و قدرتمند و شکست ناپذیر جلوه دهند. به طوری که مردم از آن بترسند. به طوری که فکر کنند نمی توانند آن را سرنگون کنند و به اسارت و بردگی تن دهند. این است که سریع لشکر کشی می کند و سریع تیراندازی می کنند و عده ای را می کشند.

پیشروی و عقب نشینی دولت

شکی نیست که جناح و باند خامنه ای و به اصطلاح هسته سخت قدرت آنقدر احمق هستند که عقب نشینی نمی کنند. جدا از غافلگیری و ناآماده بودن و عموماً ناتوانی در واکنش فوری به جنبش یا ترس از عواقب این گونه واکنش ها، روش کلی آنها تا کنون و در بیشتر مواقع این بوده است که اجازه دهند جنبش توده ای مقداری از نیروی خود را تخلیه کند. آهسته و پس از آن و از منظر آنها وقتی خسته می شوند و با سازماندهی نیروها و برنامه ریزی خود به ضد حمله همه جانبه و سرکوب حداکثری بپردازند.

مبارزه با جهنم تحجر و استبداد

سران مومیایی این نظام پوسیده و حامیان اندک آن، جهنمی بزرگ در ایران ایجاد کرده اند، جهنمی از جهل و آزادی کشی و استبداد تا مردم را به «بهشت» موعودشان ببرند. مبارزه کنونی مردم ایران علیه این جهنم و برای آزادی است و تا به دست آوردن آن ادامه خواهد داشت.

پیشرفت و تکامل این قیام بزرگ بدون شک توده های کشورهای منطقه و جهان را تحت تاثیر قرار داده و تغییرات جدیدی را به همراه خواهد داشت.



زنده باد جنبش آزادیبخش و دموکراتیک زنان

زنده باد جنبش آزادیخواهانه و دموکراتیک توده ها

مرگ بر جمهوری اسلامی

برقرار باد جمهوری دموکراتیک خلق به رهبری طبقه کارگر

گروه مائوئیستی راه سرخ ایران

6 مهر 1401

26 سپتامبر 2022


Google English translate

The revolutionary uprising of the oppressed masses in Iran

Iran has once again become the scene of a big battle. The battle of people against the anti-people, the battle of freedom against tyranny and dictatorship, the battle of wisdom against the rule of ignorance.