C'è un numero segreto e già vagliato in via riservata dai vertici dell'esecutivo: cinque. Tanti potrebbero essere i caccia militari che Roma invierà in futuro a Kiev. Ma a patto di non essere i primi della lista dei "contributori", per ragioni di opportunità politica. E di dare l'impressione di essere quasi costretti a seguire l'onda lunga degli alleati, capitanati in questa fase dalla Gran Bretagna che spinge i partner verso un nuovo, decisivo, passo.