La Cassazione ha respinto il ricorso di Cospito: dovrà restare al 41 bis. In ospedale rifiuta la terapia. In piazza gridano: "Assassini". Il legale: "Condanna a morte"
Ecco la reazione del suo avvocato: "Leggendo i pareri favorevoli della Procura nazionale antimafia, dei pm di Torino e del Dap inviati al ministro avevamo capito che la decisione ministeriale fosse stata politica e non giuridica. Dopo la lettura della requisitoria del Pg Gaeta pensavamo che il diritto potesse tornare ad illuminare questa buia vicenda. La decisione di questa sera dimostra che ci sbagliavamo. Questa è una condanna a morte".
Hanno deciso i cinque giudici, da soli in camera di consiglio da stamattina alle 10, anche contro il parere del procuratore generale Piero Gaeta che invece aveva chiesto il riesame del tribunale di sorveglianza, ma che al pari dell'avvocato, non era presente in piazza Cavour durante la riunione dei giudici.
Silenzio surreale in piazza Cavour quando si è capito che era uscita la decisione. E poi l'inevitabile reazione degli oltre 50 anarchici presenti: "Assassini", "Lo stato ammazza un militante anarchico e rivoluzionario", "State fomentando rivoluzioni", "Alfredo, viva o muoia, vivrà per sempre".
Cospito rifiuta la terapia
Adesso bisognerà aspettare le motivazioni della decisione da parte dei giudici della Suprema corte. Decisione che compromette inevitabilmente la vita di Cospito. In sciopero della fame dal 20 ottobre dell'anno scorso e ricoverato all'ospedale San Paolo di Milano, nelle stanze riservate al 41bis. Cospito, ai suoi avvocati, aveva già detto chiaramente che, in caso di risposta negativa, avrebbe ripreso appieno lo sciopero della fame
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