Gravi dichiarazioni del presidente Kais Saied nell'ambito del Consiglio Nazionale per la Sicurezza, che criminalizza gli stranieri dei paesi subsahariani in Tunisia. E' stato invocato un fantomatico complotto per cambiare la composizione demografica della Tunisia con l'obiettivo di trasformarla da paese "arabo-musulmano" a paese "totalmente africano", facendo giungere migliaia di subsahariani in Tunisia che provocherebbero problemi di sicurezza e criminalità.
Tale
dichiarazione sopraggiunge dopo un'ondata repressiva da parte della
polizia, nel quartiere di Ariana (Tunisi) dove molti stranieri
risiedono, con controlli a tappeto dei documenti e in caso di
"irregolarità" (comprendenti anche il fatto di aver lasciato i documenti
a casa) arresti immediati.
La
conseguenza sociale di tale dichiarazione si è tradotta in un rigurgito
razzista dei settori più reazionari della società sino ai settori della
media borghesia, andando da aggressioni fisiche di cui il caso più
grave verificatori ieri sera nel quartiere di Soukra dove un
appartamento abitato da senegalesi è stato dato alle fiamme, fino alle
retoriche già sentite in Italia dei distinguo tra immigrati regolari e
irregolari.
Varie associazioni studentesche di
studenti stranieri hanno consigliato ai propri connazionali di restare
in casa ed evitare le "uscite superflue" o l'utilizzo dei mezzi di
trasporto pubblico a causa di tali controlli a tappeto (è necessario
puntualizzare che spesso studenti regolarmente iscritti nelle università
tunisine ottengono la carta dello studente con estremo ritardo anche di
6-7 mesi e sono quindi impossibilitati di dimostrare il proprio status
in caso di controllo nè di ottenere una regolare carta di soggiorno).
Com'è facile immaginare i social media trasbordano di tale rigurgito razzista.
Un
clima di odio razzista inaccettabile quindi come conseguenza di tale
azione irresponsabile del capo di Stato e capo de facto del governo a
cui alcune organizzazioni antirazziste, sociali e di lotta tunisine
stanno reagendo esprimendo solidarietà.
In
particolare l'organizzazione comunista Resist invita a partecipare ad
una manifestazione di solidarietà con gli stranieri sunsahriani in
Tunisia, che si terrà sabato 25 febbraio dalla sede dell'Unione
Nazionale dei Giornalisti Tunisini fino all'Avenue Bourghuiba (in centro
città).
تدعو
مجموعة قاوم من أجل بديل اشتراكي إلى المشاركة في المسيرة المبرمجة ليوم
السبت 25 فيفري على الساعة 14 انطلاقا من مقر النقابة الوطنية للصحفيين
التونسيين (شارع الولايات المتحدة، لافيات) وصولا إلى شارع الحبيب بورقيبة ،
مساندة لمهاجري افريقيا جنوب الصحراء المقيمين بتونس ضد عنصرية قيس سعيد
وانصاره وضد الاعتداءات المادية والمعنوية عليهم.
Un
groupe Résist pour une alternance socialiste vous invite à participer à
la marche prévue le samedi 25 février à 14 heures du siège de l'Union
nationale des journalistes tunisiens (rue des États-Unis, Lafiat) à la
rue Habib Bourguiba, en soutien aux immigrés sud-sahariens vivant en
Tunisie contre le racisme de Qais Said et de ses partisans et contre les
attaques matériellement et moralement eux.
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