sabato 13 dicembre 2014

pc 13 dicembre - Renzi in Turchia: il moderno fascista stringe la mano al fascista islamico in nome della guerra e degli affari…


Mentre tutto il mondo prende atto del sostegno dato dalla Turchia di Erdogan agli assassini dello Stato Islamico, finanziandoli, armandoli e permettendo loro di scorrazzare al di qua e al di là dei suoi confini per attaccare la resistenza di Kobane, il moderno fascista Renzi si reca in Turchia per sostenere di fatto questo regime fascista-islamista.

Mentre sono vive ancora le immagini dei circa 50 manifestanti uccisi dalla polizia turca nelle ultime settimane perché protestavano proprio contro questo sostegno alle milizie jihadiste, Renzi va in Turchia per partecipare al Forum economico italo-turco a Istanbul e pensa soprattutto agli affari: "Turchia e Italia hanno tante questioni aperte insieme: ci sono quelle economiche e commerciali, e io – ha sottolineato il premier – vi dirò benvenuti in Italia quando verrete a fare investimenti, e verrò a seguire i vostri lavori in Turchia per le imprese italiane". [v. il Sole24Ore di oggi].

Questo "giovane" e "veloce" commesso viaggiatore della borghesia imperialista italiana parla infatti di "partnership globale" con la Turchia e dice che "La collaborazione fra Italia e Turchia è 'strategica'", che, aggiungiamo noi, serve innanzi tutto a far guadagnare tanti soldi ai padroni italiani che sono già presenti in Turchia con "1.167 aziende … tra cui Fiat-Tofas, UniCredit con Yapi Kredi, Pirelli, Recordati e Mapei". Ricordiamo, di passaggio, che la Mapei è la fabbrica multinazionale dell'attuale presidente di Confindustria, Squinzi.

E proprio la Mapei ricorda in un suo comunicato che "la Turchia è il terzo paese più popolato in Europa dopo Russia e Germania ed è la sedicesima potenza economica mondiale con l’obiettivo di essere tra i primi 10 Paesi economicamente più grandi del pianeta entro il 2023. La Turchia è il secondo più grande mercato della ceramica in Europa, il primo Paese produttore ed esportatore di cemento in Europa, e il terzo nel mondo."

Questa collaborazione "strategica" e addirittura "…un'amicizia – ha aggiunto Renzi – … riguarda le grandi questioni internazionali: pensate alla Libia, alla Siria e all'Iraq, al Mediterraneo, all'area dei Balcani. Queste sono le nostre priorità da quando siamo al governo."

L'imperialismo italiano è alla ricerca della sua "uscita dalla crisi" e l'attenzione come si vede è rivolta principalmente alla grande area del Mediterraneo. E la Turchia deve servire, nelle intenzioni di Renzi, da ponte o, come si esprimono i padroni: "Un hub utile per le nostre imprese per crescere anche in Medio Oriente, Asia centrale e Nord Africa."

La Turchia, dal canto suo, ha tutto l'interesse a rafforzare e migliorare i rapporti con i paesi considerati tra i più importanti in Europa, come l'Italia, perché aspira da tempo, e ci proverà ancora nel prossimo anno, ad entrare nell'Unione Europea. Uno degli ostacoli in questo negli ultimi anni è stato anche il livello di repressione nel paese che lo colloca agli ultimi posti per i "diritti umani".

E da questo punto di vista la cosa, se fosse possibile, peggiora ogni giorno dato che il governo, già ferocemente contro le donne, i lavoratori e le "minoranze" come i curdi, si appresta ad emettere leggi che danno maggiori poteri alle forze di polizia con un "pacchetto di riforma della sicurezza interna" con il quale aumenterà il periodo di detenzione preventiva consentito, l'uso della pistola d'ordinanza potrà essere usata in un numero maggiore di casi e le intercettazioni telefoniche degli indagati saranno più facili e tanti altre…

Ma a Renzi, moderno fascista, tutto questo non può interessare: «A nostro giudizio - ha detto Renzi - è fondamentale che il percorso dell’adesione della Turchia all’Ue, come detto da tutti i miei predecessori, prosegua e ci sentiamo impegnati perché il percorso vada avanti».

Accordi militari e scambi economici quindi con uno dei paesi più reazionari del mondo… il governo Renzi conferma la sua natura...

pc 13 dicembre - pillole comuniste

Gli avvenimenti internazionali pesano sempre di più nella vita politica dei singoli paesi, ma i proletari hanno serie difficoltà a comprendere gli effettivi interessi in gioco.
Farli comprendere è compito del partito

Pillole Comuniste - 2
10/03/14 

pc 13 dicembre - MADRI CHE UCCIDONO I FIGLI

Riportiamo di seguito l'articolo di una compagna, scritto nel marzo scorso, quanto mai attuale, con un'analisi che conferma che non di singoli casi si tratta ma di episodi che si ripetono per cui si deve guardare alle cause sociali che li generano

****** 

UCCISIONE DEI FIGLI DA PARTE DELLA MADRE, LASCIATE I VOSTRI LAMENTI SCANDALIZZATI, E' QUESTO SISTEMA IL VERO ASSASSINO...

Non si tratta di episodi a sé stanti ma di fenomeni sociali.
Nelle attuali condizioni di grave crisi, di estrema pesantezza ideologica, morale esplodono le contraddizioni, esplode la pesantezza delle condizioni di vita, la difficoltà a trovarsi da sola nelle cura dei figli e del loro futuro.
La crisi non è solo economica, è crisi ideologica, di impotenza disperante di fronte alle difficoltà di vita; del venir meno di valori, il rapporto di coppia, la famiglia, la tranquillità delle condizioni di vita, valori non certo di per sè positivi, che anzi contengono già un nucleo di devastazione, di deviazione, di accecamento per quello che sono o possono essere in questo sistema sociale oppressivo i rapporti d'amore, le famiglie, i concetti di tranquillità, ecc., che possono trasformarsi da puntelli di felicità, di garanzia, in realtà che si ritorcono contro, diventando tante catene pratiche e mentali.
A questo si unisce la condizione di solitudine, l'affrontare i problemi come se fossero solo personali - cosa assolutamente non vera, soprattutto per le donne - la chiusura disperante nel proprio particolare.
Ma tutto questo è frutto di un sistema sociale che esaspera i problemi, che propaganda a piene mani l'antisocialità, l'individualismo, o una socialità fatta di tante singole persone "per bene" ognuna chiusa nella propria casa, in cui il "sociale" viene deviato, o concentrato nelle spazzature di programmi televisivi, come il misurare le persone per le loro "capacità individuali a farcela" e colpevolizzare/isolare di fatto tutti gli altri.
In questo modo si devia la disperazione verso sè stessi, o verso le vite delle persone su cui puoi avere un misero potere (i figli), invece di rivolgersi contro un sistema che crea tutto questo, e in questo trovare le ragioni sociali, collettive per lottare contro.
MC

******

Madre uccide figlio di 9 mesi: "L'ho gettato in mare, pensavo fosse malato" 12 dicembre 2014

Ha confessato la mamma di Bordighera: "Sono stata io. L'ho portato al largo, a nuoto, a Bussana. Poi l'ho annegato"


_________________________

Loris, la mamma in carcere per omicidio. (Ragusa)

_______________

Morta a Palermo la neonata trovata nel cassonetto: rintracciata la madre, è in stato di fermo 24 novembre 2014

pc 13 dicembre - Fiat Termini Imerese: fumata nera a Mise, martedì nome nuovo investitore

Come volevasi dimostrare anche il tanto atteso incontro di giovedì 11 non ha risolto il problema degli operai in attesa di certezze.
Questa trovata, poi, di un'altra azienda pronta ad affiancare la Grifa sa molto di ridicolo... staremo a vedere cosa si sta inventando il governo, ma soprattutto vorremmo vedere gli operai agire per mettere fine alle barzellette sulla loro pelle...

***
Fumata nera al tavolo su Termini Imerese convocato per oggi pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico. Il governo, spiegano fonti sindacali al termine dell'incontro, non ha rivelato il nome della società che dovrà finanziare con 25 milioni di euro il progetto su Termini Imerese assieme a Grifa, gruppo già impegnato nel processo di reindustrializzazione dell'area di Termini. Il nome infatti, aggiungono le stesse fonti, sarà annunciato martedì prossimo in un nuovo incontro. 

"Il ministero dello Sviluppo economico ci ha informati, nell'incontro di stasera, di aver individuato un nuovo investitore per Termini Imerese, che entrerebbe in Grifa (società impegnata nel progetto di reindustrializzazione) per effettuare le operazioni di capitalizzazioni richieste", dicono Gianluca Ficco della Uilm nazionale e Vincenzo Comella, segretario Uilm di Palermo.  "A detta del ministero il nuovo investitore dovrebbe essere un produttore di componentistica italiano, che sarà presentato ufficialmente martedì. Invitalia dovrà a quel punto ammettere Grifa al Contratto di sviluppo, attestando la solidità finanziaria e industriale del piano".

"Inoltre - proseguono i due sindacalisti - la Regione Sicilia e il ministero stesso hanno definito l'Accordo di programma, che dovrà essere materialmente firmato la settimana prossima, al fine di sostenere il piano di reindustrializzazione e di prevedere strumenti utili ai lavoratori dell'indotto. Naturalmente aspettiamo di conoscere il nuovo investitore prima di poterci esprimere, ma il tempo stringe e il governo deve fornirci garanzie anche attraverso Invitalia".

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/12/11/news/termini_imerese_fumata_nera_a_mise_marted_nome_nuovo_investitore-102672306/

venerdì 12 dicembre 2014

pc 12 dicembre - Ravenna, presidio al Tribunale in solidarietà agli attivisti della Rete denunciati dai padroni assassini

 
I Tribunali dei padroni sono un terreno di lotta di classe per affermare il primato della vita degli operai contro il profitto che invece li uccide nei luoghi di lavoro!

Venerdi 12 dicembre dalle ore 8 e 30 davanti al tribunale di Ravenna presidio di solidarietà agli attivisti della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro denunciati nel marzo del 2008 per aver protestato davanti alla sede dell’agenzia interinale Intempo. In quella occasione si intendeva denunciare la responsabilità della Intempo, della Compagnia portuale e dei sindacati per la morte di Luca Vertullo, schiacciato a 22 anni, nella stiva del traghetto Catania, alla sua prima ora di lavoro del primo giorno di lavoro. Continuiamo con forza a chiedere la chiusura di tutte le agenzie interinali, vere e proprie agenzie di morte; come allora chiediamo una postazione fissa dell’ispettorato del lavoro al porto.

Da un compagno: S'è svolta questa mattina l'udienza in tribunale a Ravenna. Abbiamo rivendicato la nostra partecipazione all'iniziativa del 13 marzo 2008, spiegato i motivi per cui eravamo lì quel giorno e le motivazioni del perchè è giusto e doveroso combattere, gli omicidi bianchi e chi li produce. 
Il giudice ha rinviato l'udienza al 30 gennaio 2015 alle ore 13. In tale data dovrebbe essere fatto sia il dibattimento che la pronuncia della sentenza.

BASTA PRECARIETA’
BASTA MORTI SUL LAVORO
LE LOTTE NON SI PROCESSANO

Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro nodo di Ravenna

pc 12 dicembre - Sullo sciopero odierno - comunicato dello slai cobas per il sindacato di classe - coordinamento nazionale - slaicobasta@gmail.com

Lo sciopero di oggi conferma pienamente il giudizio che avevamo dato prima e ci chiama a insistere

Questo sciopero generale del 12 dicembre indetto da CGIL-UIL non fa gli interessi dei lavoratori ma solo ed esclusivamente quello dei sindacalisti del padrone e della collaborazione UIL-CGIL che anelano ad essere ascoltati dal governo del jobs act, per riprendere il loro posto al tavolo di una nuova concertazione con i padroni e il governo Renzi


Lo sciopero generale sarebbe servito ai lavoratori precari e disoccupati e serve ancora, se fosse stato su una piattaforma che rappresentasse realmente gli interessi dei lavoratori e organizzato e sviluppato come blocco totale e rivolta operaia e popolare per far cadere il governo RENZI.


Lo slai cobas per il sindacato di classe è solidale con i  tanti lavoratori che hanno scioperato per respingere il jobs act e l'attacco all'art. 18.  Ma questo sciopero CGIL-UIL non è in nessuna maniera in grado di ottenere questi obiettivi.

Sarebbe stato opportunismo e imbroglio da parte nostra aderirvi quando non è tempo di illudere i lavoratori  e le masse popolari che il movimento esistente sia l'unico movimento possibile - come purtroppo sostiene con motivazioni opportuniste, ambigue e contorte una parte del movimento, sostenitore che il movimento è tutto e il fine è nulla e trascina gli studenti alla coda del sindacalismo confederale e di quello esplicitamente padronale.
Questo non è unirsi ai lavoratori che scendono in piazza, ma vuol dire contribuire a legittimare direzione, apparato e linea dei sindacati confederali - quando serve l'alternativa sindacale di classe, la riorganizzazione della classe e la lotta di classe su tutti i piani.

Slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
slaicobasta@gmail.com

12 dicembre 2014

pc 12 dicembre - E' L'ITALIA LA BASE DELLA MANUTENZIONE DI TUTTI GLI F35 - PINOTTI E RENZI METTONO SOTTO I PIEDI LA VOLONTA' DELLA POPOLAZIONE

Gli USA sanno che il governo Renzi è un fedele esecutore dei piani di guerra, per questo hanno scelto l'Italia. La squallida Pinotti plaude, fregandosene dell'opposizione della popolazione di Novara che da anni si batte contro gli F35 - neanche la denuncia di papa Francesco ha fermato questa corsa a fare i primi della classe nella politica di guerra dell'imperialismo. E mentre per i bisogni delle masse popolari si tagliano fondi, gli unici che crescono sono per le armi e le missioni militari.

IL PENTAGONO SCEGLIE L’ITALIA PER LA MANUTENZIONE DEGLI F35, sia quelli acquistati dai paesi europei che quelli americani operativi nei paesi comunitari.

f35Annuncio del ministro della Difesa Pinotti con l’ambasciatore Usa Philips: ‘Risultato straordinario, vuol dire lavoro, tecnologia, ricadute positive sull’indotto. La linea è quella decisa dal Parlamento’. Moretti: ‘Altra conferma dei livelli di eccellenza di Finmeccanica’.
”Il riconoscimento del sito di Cameri (provincia di Novara) quale unica struttura in Europa per le attività di logistica e manutenzione ad alto contenuto tecnologico degli F-35 rappresenta un’ulteriore conferma dei livelli di eccellenza di Finmeccanica in campo aeronautico”. E’ il commento dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale della società, Mauro Moretti. ”il coinvolgimento di Finmeccanica - prosegue Moretti - anche su altre componenti di qualità dell’aereo, come l’avionica e l’elettronica: un coinvolgimento che produrrebbe ulteriori importanti benefici in termini di posti di lavoro, di ricerca e di innovazione. Il riconoscimento di oggi – conclude Moretti – è il risultato di un’efficace strategia a livello di ‘Sistema Italia’ e si pone come elemento qualificante nel percorso di rilancio del Gruppo, focalizzato sulla valorizzazione delle aree di eccellenza del core business”.
Questa commessa si aggiunge all'impegno di provvedere all'assemblaggio finale delle ali del caccia bombardiere, che sono costruite dall'Alenia Aermacchi.
... al momento nel cassetto vi sono impegni per ordini cumulativi di 3.150 aerei... il costo finale si avvicina al mezzo miliardo di dollari...".

pc 12 dicembre - ILVA TARANTO, ALTRI 2 OPERAI, COME FRANCESCO ZACCARIA, HANNO RISCHIATO DI MORIRE PER IL CROLLO DI UNA GRU. LA INDICAZIONE DELLO SLAI COBAS SC

Ieri si è rischiato un nuovo gravissimo infortunio come quello di Francesco Zaccaria di due anni fa. E' evidente che ci sono problemi strutturali nella maggiorparte delle gru.
Gli ispettori del lavoro, dello Spesal non devono intervenire ad infortunio avvenuto, MA PRIMA.
Occorre una verifica e manutenzione straordinaria su tutte le gru.
Senza questa gli operai non possono salirvi e diffidiamo l'azienda a mandarli. 
Se vengono obbligati, chiamiamo gli operai a segnalarcelo, faremo immediata denuncia alla Procura per violazione del TU 81/08.

Slai cobas per il sindacato di classe ILVA Taranto

"Una gru si spezza e cade in mare a Taranto, nella zona controllata dall'Ilva. Due operai salvi per miracolo.

Si è rischiata la tragedia a Taranto, nell'area Ilva. Ieri sera, a un certo punto, una gru chiamata DM7 si è spezzata in due ed è precipitata. In quel momento, a bordo del mezzo meccanico, c'erano due operai che stavano eseguendo lavori di manutenzione e che sono rimasti miracolosamente illesi: Orazio Pignatelli e il suo collega Giuseppe Bufano.
Uno dei due operai è stato sbalzato in mare, ma è stato recuperato immediatamente e tratto in salvo. L'altro lavoratore è rimasto intrappolato nella parte della gru rimasta sulla banchina ed è stato liberato dai vigili del fuoco. Secondo una prima ricostruzione, la gru avrebbe ceduto di schianto, dopo aver tranciato un cavo. L'incidente è avvenuto poco dopo le 20.30 di ieri, al quarto sporgente del porto di Taranto.
Alle operazioni di soccorso hanno collaborato la Capitaneria, gli ormeggiatori e i mezzi dei vigili del fuoco. I due operai sono stati trasportato in infermeria perché in preda a un forte stato di shock. L'impianto Ilva era fermo al momento dell'incidente ed era sottoposto a manutenzione. Due anni fa, a fine novembre, proprio nell'area vicino al mare, un violento tornado spezzò un'altra gru, trascinando in mare un giovane operaio, il tarantino Francesco Zaccaria. Il suo corpo senza vita fu recuperato alcuni giorni dopo.
La magistratura ha disposto il sequestro del mezzo e dell'area interessata". 

pc 12 dicembre - Piazza Fontana non si dimentica! Assemblea oggi a Palermo

Per il 45° anniversario della Strage di Piazza Fontana, convochiamo un'assemblea per mantenere viva la memoria storica da un lato, e dall'altro attualizzare ciò che accadde in passato traendone spunti interessanti per un dibattito orientato all'oggi.


12 dicembre 1969

12 dicembre 2014

Strage di Stato - mano fascista


Contro i fascisti di ieri e di oggi


Contro la violenza della dittatura dello Stato borghese 

che opprime la maggioranza delle masse lavoratrici 

e popolari





Una sola soluzione la rivoluzione!


Assemblea oggi 

presso la sede di Via G. del Duca, 4

alle ore 16,00


Circolo di Proletari Comunisti Palermo

prolcompa@libero.it




pc 12 dicembre - No allo sciopero CGIL-UIL

Non si fanno gli scioperi 'generali' con i sindacati dei padroni UIL e della collaborazione di classe CGIL/CAMUSSO, che vogliono solo tornare alla concertazione con il governo dei padroni, di stampo moderno-fascista di Renzi
Non si porta il movimento studentesco a riempire le piazze dei sindacati confederali.
Questo è opportunismo e conciliazione di classe, travestito da movimentismo e sinistrismo.
Questo va nella strada contraria alla effettiva ripresa e sviluppo della lotta di classe di proletari e masse

proletari comunisti -PCm Italia
12 dicembre

pc 12 dicembre - La lotta degli operai e operaie indiane contro i padroni e governo fascista-indu' di Modi - campagna in Italia a cura dello slai cobas per il sindacato di classe. Richiedi Bollettino di informazione - verso una iniziativa nazionale il 29 gennaio 2015

Maoist posters at Hind Motor gates
KOLKATA: Several Maoist posters, some threatening an armed movement against the Birlas, were put up outside the Hind Motor plant gate on Thursday. The car factory has been shut since July. The slogans in Bengali on one of the posters said, “Aamra Birla Group ke dekhe nebo”. Another poster bore a slogan saying, “You can’t shut the factory and cozy up to the establishment.” Yet another threatened an armed movement against the Birlas. All the posters bore the name of CPI (Maoists) as the issuer.
Residents of houses around the factory and a slum nearby spotted the posters in the morning and informed Uttarpara police station. IC Uttarpara Arijit Dasgupta led a team to the factory and took away the posters. A probe is on into how the posters appeared outside the plant gate. In the evening, INTTUC organized a rally of Hind Motor workers demanding reopening of the car factory. Hind Motor authorities refused to comment on the posters.
ASTI Theka Mazdoor Sangharsh Samiti
Aggionamento: 9 Dicembre 2014
Occupazione e sciopero alla fabbrica della ASTI electronics questa mattina del sindacato dei lavoratori a tempo indeterminato all’interno e dei precari ai cancelli. Enorme lo spiegamento di forze di polizia nei locali della fabbrica e ai cancelli. E continua ad aumentare. Lavoratori dei sindacati della Maruti Suzuki di Manesar, Suzuki Powertrain, Suzuki Moto, Omax Auto, Satyam Auto ed Endurance hanno raggiunto i cancelli della fabbrica e si sono uniti in solidarietà, mentre si ancora altri lavoratori e sindacati si stanno rapidamente unendo a noi.
Stamattina, uno degli appaltatori della Sandeep, ha schiaffeggiato e offeso Pratap, presidente del sindacato lavoratori ASTI, nel corso di una lite in seguito alla protesta dei nastri neri e lo sciopero della mensa attuato dai lavoratori a tempo indeterminato del sindacato a sostegno dei lavoratori precari in presidio (dharna) davanti ai cancelli della fabbrica. Tutti i lavoratori a tempo indeterminato dentro lo stabilimento si sono fermati in sit-in all'interno della fabbrica ora.
Ieri, quando l’Ispettore del Lavoro di Gurgaon, Ishwar Singh Hooda, è venuto a convincere e costringerci a sospendere lo sciopero della fame al morte, tutti i lavoratori hanno rifiutato uniti e decisi a proseguire oggi col 15° giorno di sciopero della fame e 39° giorno di dharna ai cancello della fabbrica. Una lavoratrice in sciopero della fame, Bhavna è stata oggi ricoverata in ospedale, mentre l'amministrazione persiste nel suo ostinato atteggiamento antioperaio.
Sempre ieri nell'incontro tra l'ALC (Commissario del Lavoro aggiunto) di Gurgaon, si sono presentati in solidarietà anche i sindacati dei lavoratori dell’ASTI Electronics di Munjal Kiriu (essi stessi in sciopero dal 24 settembre 2014), della Maruti Suzuki di Manesar, Maruti Suzuki di Gurgaon, Suzuki Powertrain, Suzuki Motocicli, Dharuhera autoaccessori, Endurance Manesar, Baxter Manesar, Hero Honda Manesar. Anche altri rappresentanti della società civile di Delhi, come PUDR, sono intervenuti in soldarietà. Ma, sotto pressione e per conto della direzione, che ha chiesto altri tre giorni di tempo, il ministero del Labour non ha dato nessuna garanzia concreta.
Oggi solidarietà lo sciopero e l’azione dei lavoratori a tempo indeterminato ci hanno dato coraggio e dimostrato che la nostra lotta non è vana, che è parte della lotta comune di tutti i lavoratori al di là delle divisioni contrattuali di tutte le fabbriche nella cintura industriale!

Theka Pratha Murabad!
Inqlab Zindabad!

*****************
5 lavoratrici e 2 lavoratori della ASTI Electronics sono in sciopero della fame da 14 giorni!
Mobilitiamoci per salvare la loro vita e sostenere la loro lotta per mettere fine al sistema del precariato!

I 310 lavoratori precari espulsi, di cui circa 250 lavoratrici della ASTI 1 novembre 2014 presidiano i cancelli della fabbrica lottando per il reintegro. Sono stati espulsi dopo che lavoratori precari e permanenti si sono uniti ed entrati in sciopero e grazie allo sciopero hanno ottenuto il riconoscimento del loro sindacato. L’espulsione dei precari ha lo scopo di rompere l'unità tra i lavoratori, indebolire e piegare il sindacato. I lavoratori precari in lotta non ricevono alcun salario da ottobre, subiscono ogni tipi di minacce, attacchi e repressione, ma stanno continuando la loro lotta e non accettano compromessi. Dal 3 novembre continua il sit in di protesta davanti ai cancelli della fabbrica. Lavoratori ed i sindacati delle diverse fabbriche dell’area regione stanno esprimendo il loro sostegno alla lotta dei lavoratori ASTI e partecipano regolarmente alle manifestazioni e assemblee ai cancelli. L'atteggiamento ostinato della direzione ha indotto gli operai a iniziare uno sciopero della fame a tempo indeterminato. Sette lavoratori sono in sciopero della fame a morte dal 25 novembre. Solo quando le condizioni di salute di questi lavoratori hanno iniziato a peggiorare il Ministero del Lavoro è intervenuto a avviato un tavolo a tre. Prima hanno offerto un risarcimento di due mensilità, ma i lavoratori hanno rifiutato e richiesto il reintegro. Recentemente hanno vagamente e verbalmente ammesso la possibilità che i lavoratori del reparto PCB siano reintegrati, ma i lavoratori hanno chiesto un impegno scritto a riprendere tutti i lavoratori, non solo di un reparto. A quanto pare, queste offerte sono parte di un gioco di “divide et impera”. Sotto minaccia di denuncia, la direzione era riuscita a costringere i lavoratori a tempo indeterminato a non mobilitarsi a sostegno dei precari. Quest’ultima offerta ha lo scopo di creare divisioni tra gli stessi lavoratori precari. I lavoratori stanno respingendo questi tentativi. Anche i lavoratori a tempo indeterminato hanno avuto il coraggio di rischiare il posto di lavoro e si sono schierati apertamente a sostegno delle lotte dei precari. Tuttavia, col protrarsi della lotta aumentano i problemi e le condizioni dei lavoratori in sciopero della fame si aggravano. Su sette in sciopero della fame, un operaio e un’operaia, Sanju e Rashika, sono stati ricoverati in ospedale dopo che le loro condizioni si sono fatte critiche. Le condizioni di altri cinque lavoratori in sciopero della fame, quattro donne e un uomo- Swagatika, Bhavna, Rinku, Miele e Krishna – possono precipitare di giorno in giorno. Pertanto, è urgente mobilitarsi a sostegno dei lavoratori della ASTI in lotta per costringere il ministero del lavoro e la direzione ad agire in fretta e ripristinare tutti i lavoratori precari.
Va sottolineato che la loro lotta non è importante per i lavoratori ASTI workers, ma per l’intero movimento operaio in India:
  1. a) dal 2005 c’è un'ondata di lotte operaie contro la repressione dei lavoratori che tentano di formare sindacati e rivendicano il diritto alla contrattazione collettiva. In tutte queste lotte, a diversi livelli, lavoratori a tempo indeterminato e precari sono stati uniti e in particolare quelli della Maruti Suzuki. Alla ASTI questa è stata portata avanti fino a rivendicare regolarizzazione di tutti i lavoratori precari. Per questo la vittoria dei lavoratori ASTI sarà una vittoria di tutto il movimento operaio in India nella lotta per mettere fine al sistema del lavoro precario.
  2. b) Oggi le condizioni nelle fabbriche sono tali che è molto difficile per i lavoratori precari organizzarsi. La lotta delle lavoratrici ASTI è uno dei tentativi coraggiosi e riusciti di organizzazione e sviluppo di una lotta prolungata per la regolarizzazione dei precari. La loro vittoria darà coraggio ai precari in tutta l'India
  3. c) Nelle fabbriche il numero delle lavoratrici è in aumento, ma le donne sono meno rappresentate nella direzione del movimento operaio. In genere si pensa che le lavoratrici non si fanno facilmente avanti a lottare per i diritti. Le lavoratrici ASTI hanno osato infrangere questo mito. La lotta delle lavoratrici ASTI è una battaglia in cui le donne stanno prendendo la direzione del movimento. Questo ha una grande importanza per il movimento operaio indiano in generale
Le richieste delle lavoratrici sono semplici e giuste: a) La terminazione è illegale, e dunque tutti i lavoratori devono essere reintegrati; b) Il contratto di lavoro non può restare a tempo in eterno, e dunque tutti i contrattili lavoro devono essere regolarizzati.
******
La maggior parte delle lavoratrici sono immigrate che vengono dal Nepal, Arunachal, Assam, Jharkhand. Vivono in alloggi in affitto nella vicinanze, Aliar, Gaon, Gurgaon o Dharuhera, per una magro salario di circa il 6-7 mila rupie al mese. Non percepiscono nulla dal mese di ottobre e si accollano le spese di viaggio, vitto, affitto ecc, senza compromettere il loro impegno in questa battaglia! Raj Kumari aveva le lacrime agli occhi mentre cenavamo ieri sera. Ci diceva: non riesco a mangiare mentre le mie compagne sono digiune da giorni. Quando le abbiamo chiesto perché stava facendo tutto questo, ci ha detto risposto che tra un paio d'anni si sarebbe sposata, e che voleva poter ricordare di aver fatto qualcosa di radicale. Forse già si era dimenticata che c’erano tante altre sue compagne che hanno lasciato a casa figli e mariti per partecipare alla lotta.
(Anshita eArya, Una notte a Manesar)
*******
Aggiornamento al 5 Dicembre
Dopo 11 giorni di sciopero della fame a oltranza, la lotta continua comunque con determinazione e soprattutto col ruolo combattivo e la direzione delle lavoratrici precarie. Se il mese scorso l'atteggiamento ostile di azienda e appaltatori e del governo amministrazione alle riunioni era ostentato, negli ultimi due giorni la situazione è cambiata. Nell'incontro di oggi con la Direzione del ministero del Lavoro l'ALC (Commissario al Lavoro Aggiunto) di Gurgaon, si è aperto uno spazio di dialogo, è stato detto verbalmente che i lavoratori del reparto PCB potrebbero essere ripresi. Ma la Theka Mazdoor Sangharsh Samiti della ASTI ha risposto è l’azienda principale, la ASTI che deve prendere impegno scritto a riprendere tutti i lavoratori di tutti i reparti. La lotta continua, nonostante tutto e tutti, con l’unita di i precari che si rifiutano di “prendere quel che ti danno e vivi tranquillo”.
***********
Aggiornamento al 29 novembre
Ai cancelli ASTI c’è stata una protesta. L’Amministrazione locale ha mandato oltre 1000 poliziotti per fermare la manifestazione, ma la grande partecipazione dei lavoratori ha fatto comunque riuscire l’iniziativa. Anche lavoratori e sindacati di tanti altri stabilimenti hanno partecipato.
Nella prima settimana di dicembre i lavoratori hanno ottenuto un'altra vittoria. Sfidando le minacce di perdere il lavoro, i lavoratori a tempo indeterminato si sono fatti avanti apertamente a sostegno dei lavoratori precari in lotta. Invece che scioperare, hanno continuato a lavorare, ma un giorno non hanno mangiato in solidarietà con i lavoratori in sciopero della fame, e ora lavorano in fabbrica con dei nastri neri in fronte, per protesta contro la direzione.
Surendra Pratap
Centre for Workers Education, NewDelhi


*****************
Aggiornamento al 26 novembre
Tutti i lavoratori della ASTI di Manesar continuano da 26 giorni il presidio (dharna) davanti la fabbrica e alcuni di loro sono da 2 giorni in sciopero della fame a oltranza.
L’accordo per due mensilità di indennizzo offerto dalla direzione e dalla Direzione dell’Ufficio deò è stato respinto dai lavoratori che affermano “non è solo questoni di soldi ma di dignità del lavoro, del diritto a un lavoro stabile”.
La ASTI Theka Mazdoor Sangharsh Samiti ha convocato un’altra manifestazione ai cancelli per venerdì e fa appello a tutti di parteciparvi.

Aggiornamento 21 novembre
Sciopero e occupazione in 3 stabilimenti, la Omax Auto di Dharuhera, la IMT Manesar e la Bhiwadi, da stamattina primo turno. Occupazione sciopero anche alla Automax Binola di Haryana.
Tutti e quattro gli scioperi e occupazioni di fabbriche sono condotte insieme da lavoratori a tempo indeterminato, precari, occasionali e apprendisti.
Da molti mesi, il malcontento covava all'interno della Omax Auto, mentre era in corso il processo di formalizzazione del sindacato. Il malcontento era particolarmente evidente tra i lavoratori a tempo determinato, che sono ammessi alla trattativa ma non del tutto coperti dal “processo di accordo”.Il 19 novembre, i lavoratori in sciopero della IMT Manesar, distante due chilometri, della Munjal Kiriu (Munjal Kiriu Employees Union) in lotta da due mesi, e della ASTI elettronica della ASTI Theka Mazdoor Sangharsh Samiti, si sono riuniti in una manifestazione congiunta ai cancelli della ASTI, dove la polizia di Haryana e le guardie dell’azienda hanno cercato di fermarli.
Alla combattiva assemblea davanti ai cancelli hanno partecipato i lavoratori del sindacato della Maruti, Hi-Lex ed Endurance di Manesar, della Autofit di Dharuhera ed altri ancora. Erano anche presenti altre organizzazioni dei lavoratori, come il Workers Solidarity Center Gurgaon la Inqlabi.
Siamo senza compromessi solidale con tutte queste lotte operaie.
Nayanjyoti
Krantikari Naujawan Sabha

pc 12 dicembre - Brasile, i contadini poveri si stringono intorno a Igor Mendes e ai prigionieri politici - si sviluppa in Italia la campagna di informazione e solidarietà info srpitalia@gmail.com

NOTA DELLA LEGA DEI CONTADINI POVERI (LCP) SULL'ARRESTO DI IGOR MENDES E SULLE PERSECUZIONI POLITICHE

Da trasmettere ai compagni el Movimento Studentesco Popolare Rivoluzionario – MEPR, del Fronte Indipendente Popolare – Rio de Janeiro, ai familiari dei prigionieri politici, al popolo di Rio de Janeiro, che le Leghe dei Contadidi Poveri respingono con forza l'arresto del compagno Igor.

Ieri, appena il dottor Marino e “La Nuova Democrazia” hanno denunciato l'arresto di Igor e il tentativo di arresto di altri giovani della gioventù di Rio de Janeiro che così tanto ci riempie di orgoglio, ci hanno contattato compagni di Rondônia, del Nord di Minas, di Pará e del Nordest, tutti tentando di trovare una qualche forma per unirsi con voi per esigere il rilascio di Igor e la fine delle persecuzioni politiche.

Non è oggi, non siamo arrivati in tempo, ma dovete star certi, questa banda deve essere spazzata via rapidamente. Il loro giorno sta arrivando! Non fanno altro che riesumare vecchie accuse, far perdere di moralità ancora di più il loro decrepito e marcio sistema di sfuttamento e oppressione che chiamano “democrazia”. La Coppa del Mondo fu un disastro, il Brasile sta peggio e la crisi avanza, il popolo, principalmente quello di Rio, ha boicottato in maniera schiacciante la farsa elettorale.

Compagne e compagni,

Vorremmo essere insieme a voi in qusto momento anche per discutere di quanto fu importante la vostra presenza nell'azione a Pedras de Maria da Cruz, a Nord di Minas, nella denuncia all'assassionio del compagno Cleomar.

Ancora oggi la gente ne parla. E dice che stiamo affontando, in questi giorni, minacce di reintegrazioni di espropri nel Nord di Minas Gerais, in Manga; in Rondônia, nelle importanti aree di Canaã e Raio de Sol; nel Pará, bande armate hanno organizzato un "blitz" per le strade per tentare di cacciare i contadini hce lottano per terre che abbiamo dimostrato essere pubbliche. Il governo opportunista PT/Dilma sta intesinficando gli attacchi contro i contadini e il movimento contadini combattivo.

Ma gli attacchi non ci fermano. In verità, ci rafforzano! E questo stato brasiliano borghese e latifondista, al servizio dell'imperialismo, putrido e in decomposizione, non riesce a fermarvi, i continui attacchi lo dimostrano. E nemmeno riescono a fermare noi!
Viva l'allenza operaia e contadina!
Libertà adesso per il compagno Igor!
Fine di tutti i processi politici contro la nostra gloriosa gioventù combattente!

Commissione Nazionale delle Leghe dei Contadini Poveri



From: pcro.red@gmail.com
To: vla.red@hotmail.it
Subject: Fw: BRASIL: NOTA DA LIGA DOS CAMPONESES POBRES (LCP) SOBRE A PRISÃO DE IGOR MENDES E AS PERSEGUIÇÕES POLÍTICAS*
Date: Wed, 10 Dec 2014 07:25:39 +0100

chicco appena puoi prosegui
baci
----- Original Message -----
Sent: Tuesday, December 09, 2014 7:49 PM
Subject: BRASIL: NOTA DA LIGA DOS CAMPONESES POBRES (LCP) SOBRE A PRISÃO DE IGOR MENDES E AS PERSEGUIÇÕES POLÍTICAS*



NOTA DA LIGA DOS CAMPONESES POBRES (LCP) SOBRE A PRISÃO DE IGOR MENDES E AS PERSEGUIÇÕES POLÍTICAS*

Transmitam aos companheiros do Movimento Estudantil Popular Revolucionário - MEPR, da Frente Independente Popular - RJ, aos familiares dos presos políticos, ao povo do Rio de Janeiro, que as Ligas de Camponeses Pobres repudiam de forma veemente a prisão do companheiro Igor.

Ontem, tão logo o Dr. Marino e 'A Nova Democracia' denunciaram a prisão de Igor e a tentativa de prisão de outros jovens dessa juventude do Rio de Janeiro que tanto nos orgulha, companheiros ligaram de Rondônia, do Norte de Minas, do Pará e do Nordeste, todos tentando ver alguma forma de estar juntos com vocês para exigir a soltura de Igor e o fim das perseguições políticas.

Hoje não deu, não chegaríamos a tempo, mas vocês estão certos, têm de ir para cima dessa corja rapidamente. O dia deles está chegando! Só o que fazem é requentar velhas acusações, desmoralizar ainda mais o seu decrépito e apodrecido sistema de exploração e opressão que chamam "democracia".
A Copa foi um fracasso, o Brasil está pior e a crise avança, o povo, principalmente o do Rio, boicotou avassaladoramente a farsa eleitoral.

Companheiros(as),

Gostaríamos de estar neste ato junto com vocês também para falar o quanto foi importante a presença de vocês no ato em Pedras de Maria da Cruz, Norte de Minas, em repúdio ao assassinato do companheiro Cleomar. Até hoje as pessoas comentam. E dizer que estamos enfrentando, nestes dias, ameaças de reintegração de posse no Norte de MG, em Manga; em Rondônia, nas importantes áreas do Canaã e Raio de Sol; no Pará, pistoleiros montaram "blitz" nas estradas para tentar expulsar os camponeses que lutam por terras que provamos ser públicas. a gerência oportunista PT/Dilma está aumentando os ataques contra os camponeses e o movimento camponês combativo.

Mas os ataques não nos quebram. Na verdade, nos fortalecem! E esse Estado brasileiro burguês e latifundiário, serviçal do imperialismo, podre e em decomposição, não consegue quebrar vocês, os seguidos ataques provam! E nem a nós!

Viva a aliança operária e camponesa!
Liberdade já para o companheiro Igor!
Fim de todos os processos políticos contra nossa gloriosa juventude combatente!

Comissão Nacional das Ligas de Camponeses Pobres

* A LCP enviou à redação de AND esta nota destinada para o ato que ocorrerá no dia 11 de dezembro na UFRJ.

Foto: LIBERDADE PARA IGOR MENDES E TODOS OS PRESOS POLÍTICOS!Nos próximos dias 11 e 12 de dezembro, o jornal A Nova Democracia estará acompanhando as manifestações e atos públicos que ocorrerão no Rio de Janeiro pela libertação do ativista Igor Mendes e de todos os presos políticos.Repassamos links dos eventos de algumas atividades que fomos convidados:ATO PÚBLICO: Liberdade Para Igor Mendes, Caio, Fábio e Rafael! Lutar não é crime!https://www.facebook.com/events/478398265632213Ato contra o aumento da tarifa / Pela libertação de todos os presos políticos! (em Niterói)https://www.facebook.com/events/829059083783915/?ref=223º Festival da FIP-RJ - Pela Libertação Todas(os) as(os) Presas(os) Políticos e Fim de Todos os Processos!https://www.facebook.com/events/573971656068005

NOTA DA LIGA DOS CAMPONESES POBRES (LCP) SOBRE A PRISÃO DE IGOR MENDES E AS PERSEGUIÇÕES POLÍTICAS


Transmitam aos companheiros do Movimento Estudantil Popular Revolucionário - MEPR, da Frente Independente Popular - RJ, aos familiares dos presos políticos, ao povo do Rio de Janeiro, que as Ligas de Camponeses Pobres repudiam de forma veemente a prisão do companheiro Igor.

Ontem, tão logo o Dr. Marino e 'A Nova Democracia' denunciaram a prisão de Igor e a tentativa de prisão de outros jovens dessa juventude do Rio de Janeiro que tanto nos orgulha, companheiros ligaram de Rondônia, do Norte de Minas, do Pará e do Nordeste, todos tentando ver alguma forma de estar juntos com vocês para exigir a soltura de Igor e o fim das perseguições políticas.

Hoje não deu, não chegaríamos a tempo, mas vocês estão certos, têm de ir para cima dessa corja rapidamente. O dia deles está chegando! Só o que fazem é requentar velhas acusações, desmoralizar ainda mais o seu decrépito e apodrecido sistema de exploração e opressão que chamam "democracia".
A Copa foi um fracasso, o Brasil está pior e a crise avança, o povo, principalmente o do Rio, boicotou avassaladoramente a farsa eleitoral.

Companheiros(as),

Gostaríamos de estar neste ato junto com vocês também para falar o quanto foi importante a presença de vocês no ato em Pedras de Maria da Cruz, Norte de Minas, em repúdio ao assassinato do companheiro Cleomar. Até hoje as pessoas comentam. E dizer que estamos enfrentando, nestes dias, ameaças de reintegração de posse no Norte de MG, em Manga; em Rondônia, nas importantes áreas do Canaã e Raio de Sol; no Pará, pistoleiros montaram "blitz" nas estradas para tentar expulsar os camponeses que lutam por terras que provamos ser públicas. a gerência oportunista PT/Dilma está aumentando os ataques contra os camponeses e o movimento camponês combativo.

Mas os ataques não nos quebram. Na verdade, nos fortalecem! E esse Estado brasileiro burguês e latifundiário, serviçal do imperialismo, podre e em decomposição, não consegue quebrar vocês, os seguidos ataques provam! E nem a nós!

Viva a aliança operária e camponesa!
Liberdade já para o companheiro Igor!
Fim de todos os processos políticos contra nossa gloriosa juventude combatente!

Comissão Nacional das Ligas de Camponeses Pobres
 

A LCP enviou à redação de AND esta nota destinada para o ato que ocorrerá no dia 11 de dezembro na UFRJ

pc 12 dicembre - Interessante assemblea-formazione al circolo 'proletari comunisti' di Taranto in occasione del 12 dicembre

Un gruppo di lavoratrici, precari, disoccupati e studenti hanno partecipato ieri alla riunione di studio-formazione del circolo di proletari comunisti di Taranto in occasione del 45° anniversario della strage di piazza Fontana
Come quelle precedenti esse sono all'interno del ciclo di formazione che utilizza 'Principi del leninismo' di Stalin, come canovaccio per approndire tutte le opere di Lenin - da 'Imperialismo' utilizzato in occasione dei precedenti appuntamenti, a 'Stato e rivoluzione' usato in questa occasione.
La serata è cominciata con una esposizione che ha ripreso la strage di piazza Fontana come strage di Stato attuata dai fascisti, finanziata dai padroni per fermare il movimento di massa di carattere rivoluzionario del 68-69 e schiacciarlo sotto il tallone di ferro della repressione e della caccia alle streghe - questa parte è stata anche illustrata con video d'epoca e con immagini della Milano del 40° anniversario 2009 in occasione del quale la manifestazione dovette con la forza impadronirsi della piazza, che si voleva nelle mani delle istituzioni statali, provinciali e comunali per una celebrazione che ne cancellasse la memoria; si è subito poi tornati alla funzione dello Stato borghese, nella repressione e nel fascismo di Stato e illegale che nè indispensabile componente, una funzione che giunge anche ai giorni nostri... fino alla fascio-mafia di Roma.
Si è affrontato il tema della violenza di Stato e di critica alle posizioni della 'non violenza'.
Si sono quindi lette da Lenin alcune pagine illuminanti.
Per i partecipanti vecchi e nuovi è stata una formazione sul campo di conoscenza e di elevamento
di coscienza che continuerà con nuovi appuntamenti, anche più larghi e in sedi pubbliche da gennaio.

circolo proletari comunisti Taranto
12 dicembre 2014

pc 12 dicembre - Anniversario della strage di piazza Fontana - contro i fascisti di ieri e di oggi comunque travestiti - contro lo Stato delle stragi - ora e sempre Resistenza!

Il 12 dicembre, anniversario della strage di piazza Fontana resta per i comunisti, gli antifascisti, i proletari d'avanguardia una scadenza da non dimenticare: la strage di Stato, rimasta impunita, ha segnato profondamente la storia del nostro paese. La borghesia, il suo Stato, i suoi apparati repressivi, la sua mano nera di fascisti e servizi usarono quella strage per fermare il movimento rivoluzionario del biennio rosso '68/'69, dimostrando che avrebbero usato tutte le proprie armi per impedire l'avanzata di quel movimento.
Ma il movimento comunista e rivoluzionario accettò la sfida, rispose a quella strage sia difendendo le libertà democratiche sia cercando di alzare il livello di organizzazione e lotta per rispondere allo Stato borghese.
L'esperienza storica di quella risposta e le organizzazioni che ne sono state protagoniste hanno lasciato lezioni positive e negative valide tuttora per noi comunisti e per tutti coloro che si battono per rovesciare il potere dei padroni e il sistema del capitale.
Oggi il capitale, il suo Stato, i suoi governi, senza per ora stragi, comunque marciano verso un regime di dittatura aperta sempre meno mascherata dalla democrazia parlamentare.
Oggi sempre più si scarica la crisi del capitale cancellando le conquiste e i diritti dei lavoratori e delle masse popolari conquistate con la lotta dal dopoguerra in poi - diritti sociali, elementari, il salario, il lavoro, la salute, la casa, l'acqua, l'aria. E pur di imporre la salvaguardia del capitale finanziario e dei profitti dei padroni non esitano a usare Stato di polizia, leggi repressive... e alimentano nuove forme di fascismo di bande o 'popolare' per perseguire il disegno di sempre

Per questo,  anche questo 12 dicembre ci richiama all'essenziale: il potere del capitale è sempre miseria, oppressione e repressione per i proletari; lo Stato borghese si abbatte e non si cambia; la sola soluzione alla crisi del capitale è la rivoluzione, e il primo passo di essa è il partito della rivoluzione.
Costruire questo partito è il modo migliore per lottare realmente contro la crisi e per onorare tutti quei compagni che negli anni '70 hanno pagato con il carcere e con la vita il loro mettersi al servizio della causa proletaria, per un mondo senza crisi, guerra e repressione e vita senza sfruttamento e oppressione, che si chiama comunismo.

Proletari comunisti- PCmItalia
12.12.2014

pc 12 dicembre - Le crisi politiche... da Pillole comuniste

Le crisi politiche nelle fila della borghesia sono opportunità nelle file del proletariato, non per affermazioni generiche e qualunquiste ma per far avanzare la coscienza e la formazione

da Pillole comuniste - 1 -
2-10-2013

pc 11 dicembre - Il fascismo padronale USA mette sotto i piedi i diritti dei lavoratori con l'avallo dello Stato, in italia Il fascio governo Renzi con il job acts smantella lo statuto dei lavoratori per tutelare i profitti dei padroni.

Amazon non pagherà i dipendenti in fila: negli Usa è legale disporre del lavoratore senza retribuirlo. Dopo aver letto il titolo di questo articolo qualcuno sicuramente starà già pensando: “Che scoperta! Non è mica da adesso, è sempre stato così negli Usa”. Sì, è vero, più o meno è sempre stato così nei fatti, ma adesso questa bieca usanza è sancita da una sentenza unanime della Corte Suprema americana (9 membri) la quale ha esplicitamente dichiarato che il datore di lavoro può decidere di trattenere indefinitamente il lavoratore all’interno dell’azienda nel proprio esclusivo interesse, senza che sia necessario retribuirlo.
Il caso è quello sollevato da due dipendenti della ditta“Integrity Staffing Solution”, una ditta che fornisce lavoratori interinali (cioè con contratti brevi e, in questo caso, molto male retribuiti) ad aziende grandi che gestiscono in questo modo la flessibilità della forza lavoro. In questo caso è Amazon di Jeff Bezos. Lui è uno degli uomini più ricchi d’America, ed è uno che, tra l’altro, più per sfizio che per vocazione, si è comprato l’anno scorso il prestigiosissimo Washington Post, dal quale, proprio ieri, ho appreso di questa sentenza. L’articolo recita: “Supreme Court rules Amazon doesn’t have to pay for after-hours time in security lines” (la Corte Suprema decide che Amazon può non pagare il tempo consumato dal lavoratore in fila per i controlli). La prima cosa “sorprendente” che si può notare in questa sentenza è ladecisione unanime della Corte Suprema. Negli ultimi anni infatti, a causa dello scontro permanente tra i due partiti che si alternano al potere, si sono avute quasi sempre sentenze con maggioranze minime... mentre quando tocca questioni che dividono l’interesse del lavoratore da quello del datore di lavoro, il voto favorevole al padronato è assicurato da maggioranze robuste fino all’unanimità.
Ecco come viene giustificata dal giudice Clarence Thomas (l’unico afroamericano) la decisione di ritenere giusto che al lavoratore trattenuto in lunghe file per controllare possibili ammanchi di merce possa non essere pagato il tempo in cui viene trattenuto in azienda: “La legge federale richiede che i lavoratori debbano essere retribuiti, per le attività prima e dopo il proprio turno di lavoro, solo quando queste attività siano ‘integrali e indispensabili’ al lavoro per il quale essi sono stati assunti”. Una motivazione davvero “curiosa”, dato che con questa motivazione il datore di lavoro potrebbe persino imporre contrattualmente al lavoratore, o alla lavoratrice, senza nemmeno l’obbligo della retribuzione, di trattenersi il tempo necessario a soddisfare… che so… il relax psicologico del manager causato da una dura giornata di lavoro...
Gli avvocati difensori dei lavoratori sono rimasti molto contrariati da una decisione così rigida e negativa per i lavoratori, rilevando che “il datore di lavoro è adesso autorizzato a forzare i lavoratori a interminabili controlli anti-furto senza nemmeno doverli retribuire”. Come dire che il tempo e la dignità dei lavoratori onesti non contano nulla se questo può pregiudicare anche solo lievemente il profitto dell’impresa. Perché solo di questo si tratta. Amazon infatti guadagna miliardi grazie anche a decine di migliaia di lavoratori sfruttati e sottopagati. Ma il lavoratore, nel mondo capitalista del ventunesimo secolo, è sempre meno un soggetto e sempre più un oggetto. Il tutto, con l’approvazione esplicita dell’intera politica americana e del vertice supremo della giustizia. Come dar torto a chi dice che il ventunesimo secolo somiglia sempre di più al diciannovesimo?
 Dallas, Texas di Roberto Marchesi |

giovedì 11 dicembre 2014

pc 11 dicembre - DALL'UNIVERSITA' DI PALERMO SOLIDARIETA' A IGOR MENDES


Stamattina alcuni giovani del circolo locale di proletari comunisti-PCm Italia aderenti al Soccorso Rosso Proletario e alcuni studenti hanno espresso solidarietà a Igor Mendes, studente brasiliano membro del Movimento Studentesco Popolare Rivoluzionario e del Fronte Indipendente Popolare di Rio de Janeiro. 

Abbiamo percorso in lungo e in largo il campus universitario distribuendo l'appello dei compagni brasiliani tradotto in italiano e attaccando delle locandine, infine uno striscione è stato esposto sulla facciata della facoltà di Scienze della Formazione.

Molti studenti hanno espresso solidarietà e sostenuto la nostra azione di propaganda essendo a conoscenza principalmente dei fatti relativi alle proteste contro la coppa del mondo, alcuni studenti hanno espresso la volontà di dare un contributo per iniziative politiche di questo tipo chiedendoci di essere contattati per le prossime iniziative.

La solidarietà è un'arma, usiamola!
Viva l'internazionalismo proletario e la solidarietà internazionale!

di seguito il comunicato tradotto e distribuito stamattina:

Libertà immediata per Igor Mendes da Silva!
Libertà immediata per tutti i prigionieri politici!
Per la cancellazione di tutti i processi contro i manifestanti!
Viva la gioventù combattente!

Igor Mendes da Silva, studente di geografia dell'Università dello stato di Rio de Janeiro, attivista del Movimento Studentesco Popolare Rivoluzionario e del Fronte indipendente Popolare di Rio de Janeiro, dal 3 dicembre 2014 si trova prigioniero nel Complesso Penitenziario di Bangu. L'attivista è stato arrestato da una squadra della Sezione di Repressione dei crimini informatici, applicando il mandato di arresto preventivo emesso dal Giudice Flàvio Itabaiana.
Igor Mendes, un altro degli innumerevoli giovani carioca che si unirono alle grandi manifestazioni popolari che, fin dalle giornate di lotta di giugno\luglio 2013, scuoterono la capitale fuminense contro la farsa Fifa/Olimpiadi, in difesa dell'istruzione, trasporto e salute pubblica, contro la violenza poliziesca e l'occupazione militare delle comunità povere da parte delle Unità di Pacificazione di Polizia e dell'Esercito Brasiliano.
Per la sua partecipazione a queste legittime proteste Igor Mendes, Karlayne Moraes e Elisa Quadros sono bersagli di una grave e ingiusta campagna di persecuzione politica orchestrata dal governo.
I tre erano già stati indiziati, insieme ad altri venti attivisti, a causa della famigerata “operazione Firewall” verificatasi il giorno della finale della Coppa del Mondo Fifa, quando dodici manifestanti furono arrestati, tra i quali la stessa Elisa Quadros, la "Sininho".
Nell'interpretazione del giudice fascista Flávio Itabaiana, la partecipazione dei giovani all'evento rappresenterebbe la rottura delle “misure cautelare” imposte dalla corte che vieta la partecipazione degli attivisti a “riunioni pubbliche” sotto la giustificazione che la loro presenza rappresenterebbe un “rischio per l'ordine pubblico”.
Nella pratica, tale “divieto” rappresenta la restrizione della libertà di espressione a difesa, in maniera ipocrita, dallo Stato fascista brasiliano e dal putrido potere giudiziario.
La vera e propria campagna di caccia alle streghe promossa contro attivisti popolari a Rio de Janeiro, rappresenta la preparazione del terreno per incrementare una poliziesca repressione fascista superiore a quella vista durante le partite del mondiale Fifa.
L'obbiettivo dello stato fascista brasiliano, nell'incarcerare questi militanti, è tentare di zittire l'urlo di rivolta e di legittima indignazione delle masse popolari della città e della campagna che si sono sollevate in difesa dei loro diritti calpestati mille volte da tutta questa banda di politici corrotti servi dei banchieri, dei latifondisti, dell'imperialismo principalmente yankee (Stati Uniti).
Respingiamo tutti i tentativi di isolare e criminalizzare la protesta popolare, il nostro movimento e le altre organizzazioni indipendenti e combattive che compongono  il Fronte indipendente Popolare di Rio de Janeiro! Onoriamo l'atteggiamento combattivo di tutti i prigionieri politici che si mantengono saldi nella lotta, nonostante siano rinchiusi nelle celle del vecchio stato brasiliano! Si sbagliano di grosso se pensano di poter sconfiggerci con la repressione! Non potranno mai imprigionare i nostri ideali! Il futuro ci appartiene.

pc 11 settembre - Il governo Renzi con il Ministro Lupi attacca il diritto di sciopero con una precettazione di stampo fascista dei ferrovieri... anche noi invitiamo a partecipare allo sciopero del 13 dicembre - slai cobas per il sindacato di classe coord.nazionale



Precettato personale, sciopero treni differito.