Nel
campo di una parte deI rivoluzionari fa oggi
da padrone una versione dell'economicismo. Essi sono guidati da
un'analisi, una visione del sistema sociale, una concezione della
lotta di classe meramente spinta da ragioni strutturali, sia nel
campo del proletariato sia nel campo della borghesia. Le vicende
politiche vengono, quindi, viste solo come espressione degli
interessi materiali. Difetta un'analisi, visione mlm della
sovrastruttura, del rapporto dialettico tra struttura e
sovrastruttura e tra sovrastruttura e struttura. L'ideologia è vista
come mera trasposizione utilitaristica, meccanica nel campo delle
idee della struttura. Conseguenza di questa visione sono anche alcune
letture di avvenimenti politico/ideologici della borghesia, di
esponenti di essa, come frutto di “complotti” - lì dove invece
si tratta di coerenza, di espressione “sincera” della loro
classe, e del loro ruolo nella realtà.
La
classe è tale per base materiale, collocazione nell'organizzazione
del modo di produzione, quindi per interessi economici, ruolo
politico, ma, sottolineiamo, anche per concezione del mondo. La
borghesia ritiene che la sua visione del mondo è quella giusta,
“umana” e che tutte le altre siano “disumane”. Avviene, anche
in questo campo, un completo rovesciamento della realtà: viene
considerato “umano” ciò che è bestiale; e viene considerato
“bestiale” ciò che è umano.
Sono,
in questo senso, incapaci di fare una critica complessiva e completa
della borghesia, del suo sistema, dei suoi esponenti, e riducono la
lotta di classe, e quindi la lotta rivoluzionaria, a lotta
economico/politica, senza cogliere il suo portato di passaggio dalla
preistoria alla storia dell'umanità. E, per quanto possano essere
radicali nella denuncia, nella sostanza non possono andare al di là
del riformismo, di un “riformismo umano” (gli uomini, esponenti
della borghesia, non possono essere così “mostri”. E, quindi, in
ultima analisi, possono cambiare).
Questo
attesta un difetto di marxismo nella sua concezione materialistica
dialettica contro il materialismo meccanicista e volgare; un difetto
di Lenin che pur mettendo al centro la battaglia politica è il più
pungente oppositore delle “sfumature”, anche nel campo delle
teorie, filosofie, ecc.; ma soprattutto un difetto di maoismo e della
sua battaglia epocale, contributo irreversibile alla lotta del
proletariato e delle masse a livello mondiale: la grande rivoluzione
culturale proletaria.
MC
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