L'infiltrazione di Casa Pound nella Muay Thai
La Muay Thai è un'arte marziale che fa rima con rispetto e
condivisione. Ha origini nell'antica tecnica di lotta thailandese,
simbolo di riscossione sociale per un intero popolo. Dopo la caduta di
Ayutthaya nel 1767, anche grazie ad essa, si guadagnò la libertà e
l'attuale terra in cui vive, la Thailandia, Thailand, che tradotto
letteralmente significa “Terra del Popolo Libero”. Ai giorni nostri
nella sua versione sportiva, si basa sull'impegno e il sacrificio, che,
una volta saliti sul ring, ti trasmettono il rispetto dell'avversario,
indipendentemente dal suo colore della pelle, dalla sua provenienza e dal suo sesso.
Se vi capita di andare nella pagina facebook di “Itthipol Muay Thai
Camp” di Viterbo, si accenna al fatto che in questa palestra si può
apprendere la Muay Thai “sia sotto il profilo Tecnico sia sotto il profilo Spirituale, proprio come in un Camp Thai”.
Peccato che questa palestra sia aderente a “Il Circuito – Circolo Combattenti Casa Pound”. Il suo istruttore, Daniele
Marinetti, è un militante di questa organizzazione neofascista. Altre
realtà sportive aderenti a questa rete sono: “Shark Team” di Lecce,
“Team Amato”, “Hung Mun”, “Accademia Makhai” di Roma. Le attività
principali de “Il Circuito” consistono nell'organizzazione di
“allenamenti comunitari” di MMA, Muay Thai e Brazilian Ju Jitsu;
organizzazione di eventi presso “Area 19” a Roma e ovviamente
partecipazione ai campionati ufficiali di Fimt o altre federazioni.
L'appartenza neofascista non è affatto mascherata: la trovi nei volantini, nelle magliette di queste
palestre oppure nei capi firmati “Hard Wolf”, la linea di abbigliamento
sportivo dei “camerati spagnoli”. Marinetti poi organizza viaggi in
Thailandia presso il “Sityodtong Muay Thai Camp” aPattaya, dove i
militanti di Casa Pound possono imparare più velocemente le tecniche
dell'arte marziale per poi metterle in pratica nelle aggressioni e nei
pestaggi, di cui si rendono protagonisti nelle nostre città.
Infatti quattro dei nove arrestati per la vile aggressione fascista nei confronti dei supporters dell'Ardita sono casualmente frequentatori della palestra gestita da Marinetti a Viterbo.
Ci chiediamo come si possano conciliare i valori di rispetto della
Muay Thai con dei picchiatori che predicano e praticano odio ed
intolleranza. Ci troviamo di fronte all'ennesimo tentativo di
infiltrazione da parte dell'estrema destra nel mondo delle arti
marziali.
Parliamo di infiltrazione, perchè la Muay Thai non ha nulla in comune con chi pratica spedizioni punitive verso rom,
migranti o avversari politici. Crediamo che sia importante tramandare
la cultura Thailandese nel massimo rispetto della loro terra e della
loro storia e pensiamo che non sia giusto utilizzarla come arma di
prevaricazione, ma invece come metodo di formazione ed educazione, per
unire e fare integrazione, reale e quotidiana.
Il ruolo delle palestre popolari è fondamentale per la diffusione di un approccio sano agli sport
da combattimento, per crescere collettivamente superando ogni barriera,
sociale, economica, razziale o sessuale. Nelle palestre popolari
l'assenza di discriminazione aiuta chi viene da lontano ad integrarsi
armoniosamente nella nostra società, già multietnica, già ricca di mille
culture. Invitiamo quindi chi, come noi, porta avanti il vero spirito
della Muay Thai di prendere le distanze da palestre, atleti, istruttori
aderenti a “il Circuito”, per non permettere l'inquinamento di questa
disciplina.
*** Palestra Independiente Vicenza, Palestra Popolare Antirazzista Brescia
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