Durante il recente viaggio di una delegazione del Movimento femminista proletario rivoluzionario in Galizia invitata dal Movimento di Loita Popular, le compagne hanno avuto modo di fare brevi interviste/discussioni con compagne, attiviste, donne precarie, disoccupate, studentesse che ci hanno dato un interessante spaccato della condizione della maggioranza delle donne in Galizia.
Riportiamo sotto l'intervista/discussione
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Le donne oggi in Galizia in quali settori lavorano?
Tradizionalmente in
Galizia le donne proletarie hanno lavorato in fabbriche tessili, ora
per la maggior parte chiuse per via della delocalizzazione in paesi
oppressi come il Bangladesh, Pakistan..., e in quelle di
inscatolamento del pesce - la pesca è uno dei settori più
importanti - di cui oggi ne restano aperte poche con manodopera
prevalentemente femminile.
Le donne oggi lavorano
principalmente nel settore dei servizi, commercio, delle pulizie; nei
call center o nelle scuole il mondo del lavoro ha invece una
popolazione mista
Com'è la situazione
in termini di disoccupazione?
In Galizia vi è un'alta
percentuale di disocccupazione, e specialmente in questa fase di
lunga crisi, e in questa percentuale il tasso delle donne disoccupate
è alto, molte sono state licenziate o non trovano lavoro.
Qual è la condizione
delle donne in Galizia, anche in termini di vita quotidiana e
sociale?
In
Galizia il lavoro domestico e di cura è quasi tutto a carico delle
donne che se anche riescono a lavorare devono accollarsi tutto il
doppio lavoro, dentro e fuori casa. La concezione generale è quella
delle donne legate al ruolo tradizionale in famiglia e le politiche
governative sono indirizzate in tal senso... anche la religione gioca
il suo ruolo su questo
Avete
detto che è in
aumento la violenza e le uccisioni delle donne qui in Galizia, ce ne
parlate?
La
violenza contro le donne è in aumento giornalmente così le
uccisioni, solo in questi ultimi giorni ne sono state uccise tre e
spesso avviene da parte dei compagni, mariti...
Le
politiche del governo spagnolo che quotidianamente tagliano sui
servizi, sulle scuole, sulle case... le politiche per aumentare la
natalità - la società gallega è sempre più costituita da anziani,
l'emigrazione forte dei giovani è una delle cause - così come
avete detto voi in assemblea riguardo al governo italiano di Renzi
con il provvedimento del bonus bebè, l'attacco del governo spagnolo
al diritto di aborto... qui in Galizia di recente una rappresentante
molto importante degli industriali ha fatto una proposta grave anche
ideologicamente per una legge che impedisse alle imprese di assumere
le donne di età compresa tra i 25 e i 45 anni per due motivi: 1
invogliare le donne a fare figli, 2 impedire di assumere donne che
poi possano ricorrere alla maternità ed essere un peso per le
aziende che devono assumere.
Tutto
questo genera concezioni maschiliste, sessiste contro le tante donne
che devono essere invece attaccate al ruolo tradizionale della
famiglia... tutto questo è una delle cause che sfocia nella
violenza...
Ci sono state
mobilitazioni di donne in tal senso?
Alcune
mobilitazioni ci sono state in Galizia, per esempio sulla questione
aborto e contro questa proposta di legge assurda e vergognosa che poi
non è passata ma per il resto il movimento femminista, delle donne è
disgregato, vi è solo in generale il femminismo
istituzionale/filoistituzionale che si muove periodicamente su alcune
cose, ma giornate come il 25 novembre o l'8 marzo hanno perso via via
il loro autentico significato e sono sempre meno sentite dalle donne
(alcune compagne giovani ci dicono che partecipano a queste
iniziative organizzate dal femminismo istituzionale ma non vi è un
movimento femminista rivoluzionario)... ci
sono difficoltà oggettivamente ad organizzare le donne in modo
diverso...
Cosa
pensate dello sciopero delle donne di cui vi abbiamo parlato?
E'
molto interessante, curioso, bella esperienza ma ancora ci chiediamo
“ma come avete fatto?” avete portato un messaggio importante...
sulla violenza è importante il fatto culturale, agire nelle scuole
ma come avete detto voi in assemblea non può bastare solo l'aspetto
culturale perchè la violenza sulle donne è più ampia, è un fatto
sociale... e su questo occorre ragionare...
Le compagne del Mfpr
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