Quello che si vede è il retro della sede del Comune e che è una minima parte di quello che è stato messo in campo per permettere che imprenditori-rappresentanti di governo, Regione, Comune, banchieri e borghesia, potessero ostentare il lusso delle loro ruberie e malaffare. Eppure, e purtroppo sottolineiamo noi, la contestazione non faceva presagire una grande partecipazione (il problema c'è l'hanno quelli che hanno disertato e non chi ci ha provato) ma come si sono svolti i fatti ha, abbiamo, compreso come sarebbe andato l'andazzo.
In piazza il presidio era letteralmente circondato da carabinieri, poliziotti, finanzieri, tenuto a debita distanza dal teatro. E un numero consistente di digotti si aggirava in cerca della scusa per poter sgomberare. Così mentre si aspettava l'arrivo dei compagni del Cantiere e del Comitato abitanti S. Siro si sono verificati 2 fatti: una compagna del Cantiere che era riuscita a raggiungere il presidio comunicava dai microfoni che avevano subito due cariche e che vi erano 4 feriti e che si facesse qualcosa per permettere allo spezzone di raggiungere la piazza, anziché mandare musica dagli altoparlanti perché quella era una giornata di lotta e non di festa (il tutto riferito alla Cub che "spiegava" che loro la lotta la fanno con gioia e il canto...). Contemporaneamente in piazza andava in scena la montatura della molotov (l'irruzione della scuola Diaz insegna), ovvero vediamo 7/8 digossini che avevano blindato un ragazzo. In tanti ci siamo prodigati per liberarlo e ci siamo riusciti. Della fantomatica molotov neppure l'ombra, mentre i giornali del giorno dopo, Repubblica in testa, hanno riportato la velina della questura o una versione falsa come il Giornale che riferiva i fatti facendo riferimento all'ultima carica, quando erano arrivati il Cantiere e gli occupanti di S. Siro.
Da questo momento in poi è stato un continuo frapporsi a continue cariche o tentativi di cariche, dove le intenzioni erano da una parte impedire che il Cantiere raggiungesse la piazza e dall'altra smantellare e razzolare chi era in piazza. Con la banda degli Ottoni e altri compagni abbiamo fronteggiato i carabinieri che da dietro il Comune stavano effettuando l'ennesima carica, e con rabbia, slogan e la musica della banda li abbiamo fatti indietreggiare. Ma quando sembrava che tutto fosse finito e che le forze del dis/ordine indietreggiassero, nel momento che i compagni del Cantiere e gli abitanti S. Siro raggiungevano la piazza è partita l'ultima violentissima carica, che come si può vedere dai vari video, cerca di fare una mattanza
Certo alcune contraddizioni vi sono state nel fronte che ha manifestato ma di questo se ne parlerà in seguito, quello che è emerso ieri è stato, principalmente, un fronte che non ci sta e che non ha paura. e che al di la delle differenze è stato compatto e che non ha lasciato la piazza fino alla liberazione dei compagni fermati, per, tutti insieme, andare in corteo sino a piazza Duomo con slogan e al suono dell'Internazionale e andare via. Ma il prossimo appuntamento si chiama 12 dicembre di cui riportiamo il comunicato del Cantiere
Sgomberiamo la casta di corrotti e mafiosi!
Abitanti dei quartieri popolari, studenti e giovani: #uniamolelotte, ci siamo ripresi piazza Scala!
Abitanti dei quartieri popolari, studenti e giovani: #uniamolelotte, ci siamo ripresi piazza Scala!
Oggi é
andata in scena la prima della Scala.
C’erano
proprio tutti:
C’era la
Lagarde, presidentessa del Fondo Monetario Internazionale, l’ente che
semina austerity in tutto il mondo affamando le popolazioni per gli interessi
dei grandi signori della finanza globale.
“#fuckausterity,
soldi subito!”
C’era
Roberto Maroni, il vergognoso presidente razzista, leghista e colluso con la
‘ndrangheta della Regione Lombardia, responsabile tra gli altri di una
gestione criminale di Aler e dell’edilizia pubblica, a cui ha provocato
un buco di bilancio da più di 400 milioni (e poi dice che i soldi li rubano i
migranti!).
“6688 case aler vendute: così fanno i soldi sui nostri bisogni: basta sfratti e sgomberi!”
“6688 case aler vendute: così fanno i soldi sui nostri bisogni: basta sfratti e sgomberi!”
C’era
Grasso, il presidente del Senato che pochi giorni fa si è auto-fiduciato
su una legge liberticida e rapace come il JobsAct, che condannerà
migliaia e migliaia di persone a non avere mai più la benchè minima garanzia di
reddito.
“casa,
diritti, dignità; reddito per tutti, miseria per nessuno!”
C’era il
Sindaco Pisapia, capo della giunta delle speculazioni di Expò da
miliardi che contrasta con l’altro volto di Milano: quello della guerra ai
poveri, ai quartieri popolari, al diritto all’abitare.
“basta case
senza persone, basta persone senza casa!”
C’era il
ministro della cultura Franceschini che ha dichiarato “Le immagini
degli scontri faranno il giro del mondo e copriranno Fidelio e Scala alla
vigilia di #Expo2015: un danno economico per l’Italia.”
Bella faccia
tosta, visto che il vero danno economico lo fa il governo Renzi e il resto
della casta, in combutta con i peggio mafiosi neofascisti come a Roma, lo fanno
loro con le leggi predatorie come JobsAct e PianoCasa.
#sgomberiamo
la casta di corrotti e mafiosi! #uniamolelotte! Con questo striscione siamo riusciti
a sbucare a pochi metri da piazza della Scala, nonostante l’impressionante
schieramento di polizia che come sempre difende solo i mafiosi speculatori, e
abbiamo costretto tutti i politici ad entrare di nascosti dall’ingresso sul
retro.
Dai
quartieri popolari abbiamo accerchiato la casta, nonostante le violente
cariche su via Santa Margherita, che hanno provocato diversi feriti, e poi
quelle criminali in mezzo a piazza Scala gremita di persone; siamo riusciti a
guastargli la passerella, per poi muoverci in corteo attraverso la galleria
Vittorio Emanuele fino a piazza Duomo: WE THE PEOPLE, fight the power!
Il lusso ostentato
dalla casta è uno schiaffo in faccia a chi non riesce ad arrivare a fine mese, a chi non sa se riuscirà ad
assicurare un tetto sopra la testa ai suoi figli, a chi non sa come pagherà le
rette del prossimo semestre universitario o come fare la prossima spesa.
La casta
dell’austerity semina miseria in tutto il mondo, moltiplicare la solidarietà
oltre ogni confine è un imperativo: dalla piazza abbiamo rilanciato la
nostra vicinanza alle tante e ai tanti che a Ferguson si ribellano
contro la razzista guerra ai poveri che in America uccide un nero ogni 28 ore
per mano della polizia e la nostra complicità alle migliaia e migliaia di
persone scese in piazza in Grecia nell’anniversario della morte di
Alexis, con un pensiero speciale a Nikos Romanos, da ormai 28 giorni in
sciopero della fame nelle carceri ateniesi.
Oggi ci
siamo ripresi piazza Scala, il 12 e il 13 dicembre ci riprendiamo anche piazza
Fontana.
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http://www.cantiere.org/2277/comunicato/#sthash.hRBCdy9g.dpuf
di seguito segnaliamo alcuni video
SkyTg24: http://video.sky.it/news/cronaca/prima_alla_scala_tafferugli_e_cariche_della_polizia/v223910.vid
SkyTg24:
skytg24:
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Circoli proletari comunisti Mi/Bg
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