mercoledì 28 agosto 2019

pc 28 agosto - il blog proletari comunisti per ragioni tecniche riprenderà il 1 settembre

pc 28 agosto - LA POLIZIA HA SGOMBERATO IL CAMPO DE LA FELANDINA - MA LA LOTTA CONTINUA!

Un massiccio schieramento di polizia ha sgomberato questa mattina il campo de La Felandina. Prefettura, sindaco di Bernalda, questura agli ordini dei padroni e governo uscente non hanno voluto trovare alcuna soluzione alternativa e hanno buttato in mezzo ad una strada, ovvero nelle campagne, le centinaia di braccianti che erano nel ghetto in condizioni inaccettabili aggravate dall’incendio assassino che ha visto la morte di Petty, ma che comunque nel campo erano aggregati ed erano organizzati per andare al lavoro nelle campagne dello sfruttamento a pochi euro, e spesso senza contratto.
La battaglia dei giorni precedenti, in particolare il riuscito sciopero e manifestazione di lunedì scorso non è riuscita a piegare le istituzioni che l’unica cosa che hanno messo in campo sono “soluzioni” di divisioni, allontanamento, di controllo dei documenti, con successiva minaccia di espulsione.
Questa mattina quindi si è consumata una tappa di questa guerra che certo non finisce qui. Le rivendicazioni delle associazioni solidali non sono state raccolte. Sistema e Istituzioni vogliono solo ghetti e sfruttamento e sono loro che mettono in clandestinità i migranti che pur lavorano.

Ma in questi giorni i braccianti hanno organizzato un comitato con loro rappresentanze dei vari paesi. Le tre rivendicazioni che lo Slai cobas sc Taranto ha portato fin dal primo momento restano più che

martedì 27 agosto 2019

pc 27 agosto - DALLA MANIFESTAZIONE DE LA FELANDINA, RACCONTO, INTERVENTI, ASSEMBLEA - dal blog tarantocontro

 La giornata di lotta ieri è iniziata all'alba. I braccianti del campo La Felandina hanno organizzato un "blocco/presidio" dell'uscita dal campo perchè nessuno andasse al lavoro. Una maccchina di un padrone ha cercato di forzare, ma è stata allontanata. La quasi totalità dei migranti ha fatto sciopero.
Quindi per un paio d'ore nel campo, in tanti hanno fatti i cartelli, striscioni per la manifestazione, tanti fatti al momento dallo Slai cobas con l'aiuto dei migranti e di persone di associazioni, insieme ad un grande pannello con articoli di giornali che testimoniano lo sfruttamento e le vergognose condizioni di vita dei lavoratori migranti, alcuni cartelli ricordavano Petty, la donna nigeriana uccisa nell'incendio del 7 agosto.
E' stata anche l'occasione per noi per girare nel campo, entrare dentro i vari capannoni, vedere meglio le vergognose, assurde condizioni in cui sono costretti a vivere i braccianti migranti, ma soprattutto per parlare con tanti di loro. 
Intanto sia Ivan Sagnè, sia molti migranti hanno usato il tempo per parlare al microfono, sia per organizzare la mattinata sia per portare con forza la denuncia e le richieste dei migranti. Un bel momento è stato quando, lanciata da Ivan Sagnè, si è cantato tutti insieme 'Bella ciao'. 
Verso le 8,30 è partito il lungo corteo di trattori, macchine, pulman con più di 300 migranti. Altri sono rimasti al campo per evitare che avvenisse lo sgombero.
Arrivati a Serra Marina vi è stato un breve corteo tra i campi, ma molto vivacizzato dai braccianti migranti, con parole d'ordine, canti, tamburi improvvisati.
Al ritorno nel piazzale vari braccianti migranti si sono portati sulla strada per bloccarla, per alzare il tono della protesta, perchè il corteo non finisse come una passeggiata nelle campagne.
Qui si è aperta un contrasto tra questi migranti che volevano continuare il blocco e dicevano che bisognava andare a manifestare a Matera dove sta la Prefettura che prepara lo sgombero invece che andare da "campo a campi", e gli organizzatori della manifestazione che giustificavano la decisione di ieri, chi per la mancanza di risorse economiche e organizzative per i pulman fino a Matera, per la fretta di anticipare manifestazione a causa della minaccia di sgombero per cui non c'era tempo per organizzarla ua Matera - Ivan Sagnè ha detto che in effetti era stato un errore venire a Serra Marina; chi valorizzando il rapporto con agricoltori solidali della zona, la presenza di sindaci e provincia e delle TV, giornalisti che avevano dato visibilità alla manifestazione, cosa che invece con 300 persone non ci sarebbe stata a Matera. 
Questo dibattito è proseguito negli interventi nell'assemblea, con l'impegno degli organizzatori - Altragricoltura, Associazione NoCap - a preparare nei prossimi giorni una manifestazione nelle città, a Matera e anche a Potenza. 
Lo Slai cobas è stato con i braccianti migranti durante il breve blocco stradale, ne ha condiviso le ragioni, lo ha ribadito anche negli interventi, e ritiene che era possibile gestire diversamente la  necessaria protesta mantenendo l'unità, la combattività e la buona riuscita della manifestazione e sciopero.
Nell'assemblea che vi è stata nel piazzale tanti, ricchi sono stati gli interventi dei braccianti migranti. 
E' intervenuto anche un rappresentante degli agricoltori che ha detto che grazie al lavoro dei migranti le imprese agricole possono andare avanti, mentre la politica pensa solo a smantellare i ghetti e che ha proposto la realizzazione di un campo attrezzato della protezione civile; poi intervento del rappresentante della provincia per cui all'incontro in Prefettura va posto prioritariamente e principalmente il NO allo sgombero.
Gli interventi dello Slai cobas sono riportati sotto.
L'assemblea quindi si è chiusa con l'unanimità sul NO allo sgombero, nessuno si deve muovere da La Felandina, finchè non c'è la soluzione, così come vanno poste al prefetto le altre importanti questioni dei documenti e delle garanzie per il lavoro.
Su quale soluzione, come sul documento presentato alla prefettura ci sono differenze. Ma queste lo affronteremo dopo, soprattutto dopo aver saputo dell'incontro odierno in prefettura a Matera.

SEGUONO INTERVENTI/INTERVISTE DEI BRACCIANTI MIGRANTI E GLI INTERVENTI DELLO SLAI COBAS SC

BRACCIANTI
Non siamo contenti per tutto, non viviamo bene, è difficile portare acqua nel campo, non abbiamo dove dormire... Ma ora vogliono solo farci uscire di qua.
Sono qui dal 2011, lavoro sempre... Se io ho i documenti posso andare al lavoro, ma se io non ho

pc 27 agosto - Continua la strage operaia per il profitto dei padroni, ieri in poche ore 3 morti . Governo e istituzioni complici.

Serve rilanciare la lotta e l'organizzazione della rete nazionale per la salute e sicurezza sui posti di lavoro e sul territorio con una mobilitazione permanente, per mettere fine a questa guerra serve una rivoluzione politica e sociale che metta al primo posto la vita degli operai e non il profitto dei padroni.

Denunciamo il ruolo di governo e istituzioni che sono complici di questa situazione, ultimo questo governo di fascio-razzisti e ingannapopolo Lega/5Stelle che con la politica del "prima i padroni" ha portato al taglio del pagamento delle tariffe Inail per i padroni, quasi mezzo miliardo di euro in tre anni dei fondi che servono a incentivare gli imprenditori a migliorare la sicurezza sul posto di lavoro, ha dato ai giudici una discrezionalità totale nella valutazione delle responsabilità dei padroni negli infortuni.


Per questo rispediamo al mittente e ci fanno schifo le dichiarazioni del presidente leghista della regione lombardia che detiene il primato delle morti sul lavoro:  "Il presidente Attilio Fontana e l'intera Giunta regionale esprimono cordoglio e vicinanza ai familiari delle due persone decedute oggi sul lavoro a San Giuliano Milanese e a Rivolta d'Adda", ha scritto in una nota la Regione Lombardia... Da parte nostra l'impegno, sia in tema di controlli, sia per quanto attiene alla prevenzione, è e continuerà a essere costante".


In poche ore tre morti sul lavoro
Tre tragedie nell'Aquilano, nel Milanese e nel Cremonese

(Ansa)
Sono tre gli incidenti mortali sul lavoro che si sono verificati nelle ultime ore. Il primo in un cantiere

lunedì 26 agosto 2019

pc 26 agosto - LA FELANDINA: 300 BRACCIANTI MIGRANTI ALLA MANIFESTAZIONE, SCIOPERO RIUSCITO! NO SGOMBERO!

Le foto testimoniano più delle parole la bella, vivace e importante giornata di lotta di oggi dei braccianti migranti del campo La Felandina-Metaponto, sotto minaccia di sgombero imminente, e che ha visto la quasi totalità dei braccianti fare sciopero!
E' solo l'inizio!
Domani pubblicheremo un resoconto, con altre foto, video, poi interviste...
Verso la fine della manifestazione è giunta la notizia dalla prefettura di Matera che domattina il prefetto ha convocato un Tavolo. Una grossa delegazione di braccianti migranti sarà domani a Matera per impedire che la prefettura esegua lo sgombero del campo prima di una soluzione vera, collettiva, dignitosa, senza divisioni e dispersione delle persone. Ma sono, siamo pronti a resistere allo sgombero!
Lo Slai cobas sc di Taranto, presente a La Felandina dal giorno dopo il maledetto incendio che ha portato alla morte una nostra sorella, è stato fin dalle 6 di questa mattina al campo, ha animato il corteo con tanti cartelli, striscioni presi dai braccianti migranti, è intervenuto nell'assemblea finale -  un operaio dell'Ilva ha parlato dell'unità tra lavoratori italiani e stranieri - ha raccolto tante testimonianze, denunce dei migranti e delle migranti. Anche tutto questo pubblicheremo nei prossimi giorni (in altro post di oggi, il volantino distribuito tra di loro dagli stessi braccianti). 

pc 26 agosto - IL VOLANTINO DELLO SLAI COBAS SC AL CORTEO DEI BRACCIANTI MIGRANTI DE LA FELANDINA


pc 26 agosto - I sindacati confederali, con la Cgil in testa, principali sponsor dei piani dei padroni....

"La Gronda è necessaria, come il terzo valico, perché ogni alternativa non sarebbe adeguata ai volumi di traffico merci che i nostri porti possono e devono dimostrare di saper movimentare...."

GENOVA 24

Grandi opere, la lettera aperta dei segretari di Filt Cgil

Genova.  La necessità delle grandi opere al centro della lettera aperta scritta dai segretario regionale di e genovese di Filt Cgil, il sindacato dei lavoratori dei trasporti. Laura Andrei e Enrico Poggi

L’economia ligure ruota principalmente attorno all’indotto creato dai suoi tre porti. Se le merci in ingresso, che già oggi corrispondono a consistenti entrate tributarie per lo Stato, non trovano uno sbocco adeguato verso l’entroterra, dove vengono smistate e lavorate, cercano altri attracchi, meglio connessi con i retroporti, dove i traffici si muovano in modo più fluido e più veloce. Non ci pare di dire nulla di nuovo.

Il Governo oggi dimissionario, nei mesi scorsi aveva sottoscritto un memorandum con la Cina per

pc 26 agosto - Prosegue la mobilitazione per Theo - 31 agosto Manifestazione a Nantes

L’organisation Jeunes Révolutionnaires a annoncé un rassemblement le 31 août à 14h à Nantes en solidarité avec Théo El Ghozzi, militant ouvrier emprisonné depuis le 22 juillet. 
Le rassemblement aura lieu au Parc de la Roseraie, proche de la prison de Nantes. Solidarité !

pc 26 agosto - Sardegna in lotta antimilitarista e antimperialista

Nuoro, contestata la presenza della Brigata Sassari alla sfilata del Redentore

La mobilitazione di A Foras continua, verso il campeggio di Orgosolo del 13\15 settembre e verso la manifestazione contro l’occupazione militare della Sardegna, prevista per il 12 ottobre di Capo Frasca.


Oggi, alcuni militanti di A Foras e antimilitaristi nuoresi hanno contestato l’ingiustificata presenza della Brigata Sassari alla sfilata del Redentore di Nuoro. Per la prima volta in assoluto, l’esercito italiano ha preso parte alla sfilata dei costumi e dei cavalieri che inaugura la sagra del Redentore. Nessuna spiegazione, se non quella di legittimare di fronte ai nuoresi l’arrivo della Sassari in città, un anno fa con l’apertura della caserma di Prato Sardo.
Caserma aperta e pagata con i soldi dei nuoresi e dei sardi. Nonostante non ci fosse alcun problema di ordine pubblico, la polizia e la Digos hanno provato a censurare il nostro messaggio, tirando via gli striscioni, e identificato i manifestanti che stavano esprimendo

pc 26 agosto - India - libertà per il leader maoista Kobad Ghandy


Naxal leader  brought to Gujarat, produced in court in 9-yr-old sedition case


Surat, Aug 26 (UNI) Naxal leader and member of banned outfit CPI-Maoist, Kobad Ghandy, was brought to Gujarat in connection with a nine-year-old sedition case and was produced in a court in Surat district on Monday.
Joint Commissioner of Police Surat F G Patel on Monday said Ghandy was brought by train here from Jharkhand on a production warrant in connection with a case lodged in Kamrej police station here in 2010. He was produced in a court here as part of procedure and handed over formally to Surat police.

domenica 25 agosto 2019

pc 25 agosto - info - I padroni sulla situazione politica: "...serve un governo stabile, di lunga durata, per affrontare le sfide del Paese...", e si appoggiano a Mattarella

"La Borsa ha reagito in modo abbastanza positivo, perché sembra si sia intrapresa una strada meno caotica dell'ultima fase. E perché Mattarella resta il baluardo di fiducia per mercati e imprese. La tragicità di un eventuale esercizio provvisorio sarebbe connessa a tempi eccessivamente lunghi. Prima di tutto serve una soluzione di stabilità del nostro Paese"
"....se la situazione dovesse restare di incertezza, o di permanente campagna elettorale come nell'ultimo anno, meglio ridare la parola agli italiani per avere dalle urne una maggioranza forte..."

pc 25 agosto - Nantes una storia di violenza poliziesca

Steve Maia Caniço era disperso dal 21 giugno, quando durante una festa della musica a Nantes la polizia aveva gasato, caricato e colpito con proiettili di gomma indistintamente i centinaia di partecipanti al party.
14 persone erano finite nel fiume Loira e tra questi Steve che non era mai più risalito. Lunedì 29 luglio il corpo di Steve è stato ritrovato nella Loira dopo più di un mese di ricerche e di campagna contro le violenze poliziesche che ormai in Francia sono quotidiane. Steve infatti è la terza persona che viene uccisa dalla polizia, solo a Nantes nel giro di 2 anni. Era una persona molto amata dai suoi amici e familiari e faceva l'animatore di lavoro. Dopo la sua scomparsa in tutta la Francia è stata

pc 25 agosto - Liberate Vincenzo! intanto sospesa l'estradizione.

La Corte di Appello di Rennes ha sospeso l'estradizione e sta valutando la messa in libertà di Vincenzo. Il dossier per l'estradizione presentato dalle autorità italiane è stato ritenuto lacunoso e incompleto. Come afferma l'avvocato di Vincenzo: "La corte d’appello ha chiesto più informazioni come era stato sostenuto dagli avvocati e rispetto alle decisioni dei tribunali di Milano e Genova ha sostenuto che mancassero delle informazioni, ciò grazie al lavoro svolto dal Comitato di solidarietà che ha messo in discussione l’autorità italiana."

Il comitato di solidarietà mobilitandosi ha già apportato degli elementi importanti sulla decisione di Genova ma in più grazie anche all’intermediazione degli avvocati italiani di Vincenzo ha portato un documento che dimostra che la pena chiesta da Milano sia già stata espiata. L’Italia sapeva dunque dal 2009 che la pena era stata eseguita e questo se verrà confermato è un elemento anomalo.


  • Mi onoro di aver partecipato da uomo libero ad una giornata di contestazione contro un’economia capitalista” disse in Tribunale Vincenzo Vecchi al termine del primo processo per le giornate di mobilitazione del luglio 2001 a Genova durante il vertice del G8.

    pc 25 agosto - Proteste contro il vertice G7

    Un totale di 68 persone sono state arrestate nelle proteste che hanno avuto luogo ieri contro il vertice del G7 a Biarritz.  Il corteo partito nella tarda mattinata ha visto la partecipazione di almeno 15mila persone, superiore alle aspettative di 10mila partecipanti che era stata prevista dagli organizzatori.
    Poche ore dopo l’inizio ufficiale del vertice del G7 a Biarritz, una manifestazione autorizzata è partita dal porto di Hendaye per concludersi a Irun, sull’altro lato del confine
    Ci sono stati scontri con le forze dell’ordine nelle vicinanze del ponte di Saint Esprit e in quello che è noto come Petit Bayonne.
    I manifestanti hanno lanciato alcuni fuochi di artificio contro i cordoni della polizia che hanno risposto con gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e cariche dei plotoni di agenti. Tra i manifestanti erano presenti anche numerosi Gilet Gialli protagonisti della lunghissima stagione di lotte in Francia.
    Altri scontri sono avvenuti quando un gruppo di manifestanti ha cercato di entrare nell’autostrada A63 che porta al confine con la Spagna. Gli agenti di polizia feriti sono stati colpiti da fuochi di artificio lanciati dagli attivisti antivertice.

    pc 25 agosto - G7 ma quali alleanze imperialiste... è una guerra di tutti contro tutti, in un nuovo multipolarismo dentro lo sviluppo disuguale dell'imperialismo

    Il summit del G7. Crescenti divaricazioni nelle maggiori economie capitaliste



    Nonostante le foto di circostanza, come il pranzetto a due su terrazza con vista mare tra Macron e Trump, i temi divisivi sembrano più numerosi su quelli “concertativi”, tanto che anche questo vertice del G7 è probabile che si concluda senza un comune comunicato finale, come era già accaduto lo scorso anno.
    La “camera di compensazione” del summit delle maggiori economie capitaliste è da tempo che ha esaurito le riserve di ossigeno, anche perché i fattori della competizione globale (commerciali,

    pc 25 agosto - BanglaDesh - I lavoratori organizzano gli scioperi a gatto selvaggio

    L'Accordo sulla sicurezza del Bangladesh ha favorito le condizioni di salute di migliaia di persone che lavorano nel settore tessile. Tuttavia, il movimento operaio di questa potenza esportatrice vuole spingersi oltre nella conquista dei propri diritti e quest'anno ha organizzato numerosi scioperi con cui intendportare i salari a livelli adeguati alle condizioni di vita del Paese.
    articolo di Saurav Sarkar
    giovedì 8 agosto 2019
    Il 23 aprile 2013, una troupe televisiva locale ha girato filmati di crepe nel complesso della fabbrica Rana Plaza a Dhaka, Bangladesh. L'edificio è stato evacuato, ma il proprietario dell'edificio lo ha dichiarato sicuro e ha detto ai lavoratori di tornare il giorno successivo. Un fornitore Walmart ospitato nell'edificio, Ether Tex, ha minacciato di trattenere un mese di stipendio a tutti i lavoratori che non fossero tornati.
    L'edificio crollò il 24 aprile, e quando le macerie furono finalmente sgomberate, 1.134 persone furono trovate morte, altri 2.500 erano ferite. È stato il peggior disastro industriale della storia dell'industria dell'abbigliamento.
    Dalle ceneri del Rana Plaza è nato l'Accordo del Bangladesh sulla Sicurezza degli edifici e

    pc 25 agosto - Per la libertà di Georges Ibrahim Abdallah - info a cura di Soccorso rosso proletario

    MANIFESTAZIONE a Parigi ALLA FESTA DELL'HUMANITE SABATO 14 SETTEMBRE 

    Georges Abdallah, un militante comunista libanese, per la lotta di liberazione nazionale della Palestina, è stato imprigionato nelle carceri dello Stato francese da quasi 35 anni. Condannato all’ergastolo per complicità negli atti di resistenza rivendicati dalle Forze Armate Rivoluzionarie Libanesi, mentre il suo paese, il Libano, è stato invaso dalle truppe sioniste, potrebbe essere rilasciato dal 1999. Nonostante due ordine di liberazione pronunciate dal tribunale dell'esecuzione delle sentenze, Georges Abdallah è tenuto in prigione: la giustizia francese, sotto gli ordini di un governo ansioso di preservare gli interessi imperialisti francesi in Medio Oriente, mantiene George Ibrahim

    pc 25 agosto - Francia - non dimentichiamo i nostri compagni dietro le sbarre.

    Scriviamo lettere a Theo, Antonin, Tristan, Téo, Georges, ai Gilet Gialli in prigione! 

    Théo El Ghozzi, lavoratore di Nantes e attivista maoista incarcerato, è in sciopero della fame dal 22 luglio. 
    Afferma il riconoscimento del suo status di prigioniero politico, il suo trasferimento nella prigione di Riom e il rilascio di prigionieri politici, in particolare quello di Georges Ibrahim Abdallah.

    pc 25 agosto - Kashmir in gabbia – un report diretto - importante esclusiva in Italia

    Finalmente tradotto - segue video
    Abbiamo trascorso cinque giorni (9-13 agosto 2019) viaggiando ampiamente nel Kashmir. La nostra visita è iniziata il 9 agosto 2019 - quattro giorni dopo che il governo indiano ha abrogato gli articoli 370 e 35A, ha sciolto lo Stato di Jammu e Kashmir (spesso citato con l’acronimo J&K in questo testo n.d.t.) e lo ha biforcato in due territori dell'Unione.
    Quando siamo arrivati a Srinagar il 9 agosto, abbiamo trovato la città messa a tacere e desolata dal coprifuoco e traboccante di presenza militare e paramilitare indiana. Il coprifuoco era totale, come era stato dal 5 agosto. Le strade di Srinagar erano vuote e tutte le istituzioni e gli stabilimenti erano chiusi (negozi, scuole, biblioteche, pompe di benzina, uffici governativi, banche). Solo alcuni sportelli

    pc 25 agosto - Il pantano della crisi di governo

    La crisi di governo, apertasi con l'intervento del presidente Conte che ha attaccato Salvini e la sua azione e quindi nelle sue intenzioni messa una parola fine alla collaborazione con la sua Lega, si è rapidamente impantanata durante le cosiddette "consultazioni" del "notaio democristiano" Mattarella, che lungi dal prendere atto della sostanza di questa crisi e quindi orientare le forze politiche verso una soluzione che mettesse fine alla presenza di Salvini, ha raccolto una rassegna di opinioni senza costrutto, più simili ad un preannuncio di campagna elettorale che alla formazione di un nuovo governo.
    Il resto lo ha fatto il PD con  le sue due sciagurate componenti. Quella di Renzi, vero artefice storico dell'autostrada aperta all'affermazione elettorale del fascio-populismo, che si è voluto intestare un eventuale nuovo governo che riportasse dentro lui e il suo cerchio tragi-comico (si è parlato infatti della Boschi come ministro, ecc.); in nome dell'antisalvinismo è stato un assist esplicito a Salvini per rovesciare le ragioni della crisi e farla apparire una congiura di Palazzo. Peggio di Renzi ha fatto

    pc 25 agosto - LUNEDI' 26 MANIFESTAZIONE DEI BRACCIANTI MIGRANTI DE LA FELANDINA-METAPONTO

    contro l’imminente sgombero 

    La nota alla Prefettura dello Slai cobas sc Taranto – intervenuto da giorni al campo.


    Alla PREFETTURA di MATERA
    AL SIG. PREFETTO

    AL SINDACO DI BERNALDA

    OGGETTO: Campo La Felandina – NO a sgomberi – soluzione che difenda diritti, dignità, lavoro per tutti.

    Lo Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto, unitamente alle iniziative che stanno prendendo altre realtà e associazioni, chiede a codesta Prefettura e al Sindaco di Bernalda di non operare alcuno sgombero dei braccianti migranti dal campo La Felandina, nessuna divisione tra le persone del Campo, e una soluzione reale e condivisa collettivamente dai braccianti migranti che garantisca per tutti
    - condizione di alloggio e di vita dignitosi, salvaguardando l'attuale realtà unitaria;
    - continuazione del lavoro;
    - documenti per tutti;
    - diritto a salari e orari contrattuali.
    Lo Slai cobas sc respinge le soluzioni indicate dal Ministero e da Istituzioni locali e DIFFIDA a perseguirle:
    - NO ai "centri di accoglienza", che vorrebbe dire dividere/disperdere i braccianti migranti, non garantire loro la vicinanza ai luoghi di lavoro. In queste strutture i migranti sarebbero sottoposti a continuo controlli, imposizione di obblighi che peggiorerebbe perfino la vivibilità e la libertà di mobilità attuale.
    - NO al rimpatrio dei migranti, che stanno da anni in Italia e nei nostri territori, e lavorano.
    - NO al rientro nel luogo di residenza iniziale, perchè questo vorrebbe dire nessuna garanzia di case e perdita della possibilità di lavorare girando nei vari territori
    - NO a mettere fuori chi rifiuta queste soluzioni; parlare di "sistemazione autonoma" è pura ipocrisia, quale alloggio autonomo ci potrebbe essere con la miseria di salario che i braccianti prendono dai padroni delle campagne?

    La "soluzione", ribadiamo, deve garantire l'unità di tutti i braccianti migranti attualmente nel campo La Felandina, nessuna divisione, nessuna dispersione; deve garantire la continuazione del lavoro, deve garantire che siano gli stessi migranti ad autogestire l'alloggio e le condizioni di vita.

    Slai Cobas per il sindacato di classe
    Taranto


    per com. v. Livio Andronico, 47 Taranto – T/F 0994792086 - 3475301704 slaicobasta@gmail.com - pec: slaicobassc@pec.libero.it