Nuoro, contestata la presenza della Brigata Sassari alla sfilata del Redentore
La mobilitazione di A Foras continua, verso il campeggio di Orgosolo del 13\15 settembre e verso la manifestazione contro l’occupazione militare della Sardegna, prevista per il 12 ottobre di Capo Frasca.
Oggi, alcuni militanti di A Foras e antimilitaristi nuoresi hanno contestato l’ingiustificata presenza della Brigata Sassari alla sfilata del Redentore di Nuoro. Per la prima volta in assoluto, l’esercito italiano ha preso parte alla sfilata dei costumi e dei cavalieri che inaugura la sagra del Redentore. Nessuna spiegazione, se non quella di legittimare di fronte ai nuoresi l’arrivo della Sassari in città, un anno fa con l’apertura della caserma di Prato Sardo.
Caserma aperta e pagata con i soldi dei nuoresi e dei sardi. Nonostante non ci fosse alcun problema di ordine pubblico, la polizia e la Digos hanno provato a censurare il nostro messaggio, tirando via gli striscioni, e identificato i manifestanti che stavano esprimendo
il proprio dissenso, come testimoniato dal video che inviamo in allegato
il proprio dissenso, come testimoniato dal video che inviamo in allegato
Fischi e applausi hanno contraddistinto l’intervento della Sassari, ospite scomodo in questo territorio, entrato purtroppo nel mirino del ministero della difesa dopo la concessione della caserma di Pratosardo.
La mobilitazione di A Foras continua, verso il campeggio di Orgosolo del 13\15 settembre e verso la manifestazione contro l’occupazione militare della Sardegna, prevista per il 12 ottobre di Capo Frasca.
Di seguito il testo del volantino distribuito agli spettatori della sfilata.
La Brigata Sassari è ormai come il prezzemolo, dalla festa dei Candelieri alle processioni dei santi per finire con la sagra del Redentore di Nuoro, stiamo assistendo increduli alla ormai continua militarizzazione delle nostre vite.
In un’isola che subisce l’arroganza del 60% delle servitù militari italiane, con la presenza dei due più grandi poligoni di tiro e sperimentazione dell’intera Europa, che hanno causato in cinquant’anni devastazioni all’ambiente alla salute dei sardi e delle sarde, ci chiediamo cosa la città di Nuoro debba celebrare, con l’ennesima normalizzazione evidenziata dalla presenza della Brigata Sassari all’annuale sfilata della sagra del Redentore.
Forse tutto questo serve solo a ricordarci il primo compleanno della nuova caserma di Pratosardo, costruita con 13 milioni di euro delle casse comunali destinati all’Università nuorese, e regalata di fatto alla Difesa in cambio di un vero e proprio rudere come quello della ex artiglieria di viale Sardegna.
Dopo anni di propaganda militarista della classe politica nuorese, che ha sempre posto l’accento sui presunti benefici economici che la caserma avrebbe portato alla città, e dopo un anno di effettiva esistenza della caserma di Prato Sardo, possiamo tracciare un breve bilancio che fa emergere la realtà effettiva delle cose: Una Nuoro sempre più povera dal punto di vista economico e culturale, dove i giovani sono costretti a emigrare per studio e per lavoro e nella quale l’unico dato economico concreto di questa ennesima occupazione militare del territorio dei sardi e delle sarde è stato l’utilizzo di 13 milioni di euro dei nuoresi, per assecondare i capricci militaristi della varie giunte comunali che si sono susseguite negli anni.
vivere in una terra di pace non in una portaerei permanente al servizio degli eserciti di mezzo mondo. Per questo motivo esprimiamo la nostra contrarietà alla normalizzazione della presenza militare nelle nostre vite e rilanciamo la MANIFESTAZIONE CONTRO L’OCCUPAZIONE MILITARE DELLA SARDEGNA che si svolgerà il prossimo 12 ottobre 2019 davanti al poligono di Capofrasca a Sant’Antonio di Santadi.
Le esercitazioni devono essere fermate subito, le basi e i poligoni devono essere dismessi e bonificati, per essere restituiti alle comunità sarde che finalmente possano utilizzare quelle terre per il loro sviluppo.
MANIFESTADA CONTRA A SA OCUPAZIONE MILITARE DE SA SARDIGNA 12 OTTOBRE 2019 – h 15:00 – CAPO FRASCA (S. ANTONIO DI SANTADI)
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