No Tav ferito da lacrimogeno, il gip ordina di proseguire le indagini
Il sedicenne era stato colpito alla nuca nel dicembre 2011, la procura ha chiesto l'archiviazione, ma il giudice vuole un supplemento di indagine sulle forze dell'ordine
L'8 dicembre 2011 un giovanissimo attivista No Tav venne colpito alla nuca da un lacrimogeno lanciato dalle forze dell'ordine durante una dimostrazione davanti al cantiere di Chiomonte, in Valle Clarea. Il ragazzo, di 16 anni, venne portato in ambulanza all'ospedale Cto, dove gli riscontrarono un trauma temporale con paralisi del nervo facciale, emotimpano e ipoacusia. Per quell'episodio oggi il gip Stefano Vitelli, del tribunale di Torino, ha respinto la proposta di chiusura del caso presentata dalla procura e ha ordinato un supplemento di indagine.
Il giovane aveva presentato una querela contro ignoti per lesioni volontarie. Nel corso del procedimento ha anche sollevato profili di omissione di soccorso. Secondo il giudice "le considerazioni del pubblico ministero nella sua richiesta di archiviazione sono astrattamente valide" ma la vicenda non è stata ricostruita con completezza. E' dunque necessario, per quanto sia "difficile" dato il "tempo trascorso", un supplemento di indagine: raccogliere eventuali video e fotografie, acquisire gli ordini di servizio delle forze dell'ordine, identificare una funzionaria indicata dalla difesa ed esaminare la registrazione delle comunicazioni fra lei e i suoi superiori.
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