Janhastakshep
: Una campagna contro i piani fascisti
Assemblea
Pubblica per la Giornata dei Diritti Umani, 10 dicembre 2014
17.30
Gandhi Peace Foundation, Deen Dayal Upadhyay Marg, Near ITO, New Delhi
Gandhi Peace Foundation, Deen Dayal Upadhyay Marg, Near ITO, New Delhi
Stiamo
attraversando una fase critica della nostra storia, in termini di
erosione dei valori e restringimento degli spazi democratici. Nelle
recenti elezioni Lok Sabha il BJP, l’ala politica del RSS, con il
sostegno dei grandi media e del grande capitale, si è assicurato una
netta maggioranza. Il Governo centrale ha annunciato numerose misure
a favore dei padroni e che andrà avanti nelle riforme economiche a
favore delle multinazionali. Il governo sta cercando di modificare la
legislazione su aria e terra, sul lavoro, sull’acquisizione dei
terreni, per facilitare il bottino e saccheggio delle risorse
naturali e lo sfruttamento senza alcun ostacolo dei lavoratori da
parte del capitale globale. Su molte questioni, conta sul sostegno
dei diversi partiti della classe dominante e, quando non è in grado
di modificare le leggi sulla terra a causa della mancanza della
maggioranza nel Rajya Sabha, il governo cambia i regolamenti per
rendere inefficaci le varie disposizioni di legge, specialmente
quelle a favore dei lavoratori poveri, contadini, tribali e i settori
emarginati della società, a favore della grande impresa. Siamo
sicuri che il popolo opporrà la sua resistenza contro queste
politiche, come già sta facendo da molti anni, e che il Governo
reagirà con il pugno di ferro a queste proteste.
L’attuale
Governo sta cercando di confessionalizzare tutti gli aspetti della
vita, ad esempio molte organizzazioni indù stanno facendo pressioni
per il divieto della macellazione dei bovini, e hanno coniato la loro
“jihad dell’ amore” per imporla come una campagna di polizia
morale. L’attuale Governo sta imponendo propri candidati a capo
delle diverse istituzioni e ridisegnando i programmi di educazione.
Cerca di imporre una versione confessionalmente distorta della
storia. Come il precedente, anche l’attuale regime attacca e
marchia come terroristi i giovani musulmani colti e li mette dietro
le sbarre senza alcuna prova. Purtroppo, vertici della burocrazia,
delle forze armate, della polizia e del potere politico hanno in
comune una mentalità sciovinista che rappresenta un grave pericolo
per la cultura composita dell’India. L’intento del governo è
quello di tenere il popolo diviso in caste e separato delle religioni
per impedire la lotta comune di questi settori contro le nuove
politiche liberiste. Sappiamo che continueranno a colpire le
minoranze religiose, ne abbiamo già visto un saggio nei fatti
accaduti nel recente passato a Muzaffarnagar, Saharanpur, Shamli e
altrove nell’UP occidentale e nella polarizzazione confessionale
che sta avanzando nella città di Delhi.
Il
governo centrale si sta accanendo nella repressione delle lotte
popolari, in particolare quelle contro le deportazioni. Negli stati
di Chattisgarh e Jharkhand hanno schierato ancora più forze
governative per contrastare la resistenza popolare contro le
evacuazioni dai vasti territori concessi ai progetti minerari delle
grandi imprese e multinazionali. Alla resistenza si risponde con la
repressione più durra, comprese montature giudiziarie e arresti
arbitrari contro gli attivisti dei movimenti. Ultimo caso è
l’arresto di uno dei leader del movimento pacifico contro la
deportazione degli Adivasi del Niyamgiri, contro il furto della loro
terra per la miniera della Vedanta. I sostenitori dei movimenti
anti-evacuazione sono sottoposti a varie forme di attacchi, compreso
l’arresto, grazie a leggi liberticide come l’UAPA (Normativa per
la Prevenzione delle Attività Illegali, ndt). Esempi più famosi
sono gli arresti del giornalista Prashant Rahi, dell’attivista per
i diritti umani Prof. GN Saibaba, dell’attivista culturale Hem
Mishra. Dunque, le deportazioni in nome dello sviluppo, che provocano
milioni di senzatetto privi di fonti di sostentamento, senza una
ricollocazione appropriata e ne minacciano la sicurezza alimentare, è
una delle principali preoccupazioni per i diritti umani.
Altra
questione allarmante per i diritti umani sono i diritti delle donne
in quanto esseri umani, gravemente minacciati dalla “jihad
dell’amore” e dalla campagna di polizia morale delle forze
oscurantiste dell’RSS autoproclamatesi custodi della “Cultura
indiana”. Un’altra minaccia per i diritti delle donne come esseri
umani, che a volte, culmina in crimini efferati come i delitti
d’onore, viene dai dettami di istituzioni regressive come il Khap
Panchayat o il vecchio ordine feudale patriarcale della società
indiana, che tiene incatenate le donne per mantenere intatte le
divisioni di casta e fede.
Un
altro pericolo per i diritti civili e umani della gente comune e
degli intellettuali è il diffondersi della tendenza fascista
all’intolleranza verso le opinioni del dissenso, ulteriormente
aggravatasi dopo la salita al potere centrale delle forze
dell’Hindutva. Negli stati del Nord Est, in Chhatisgarh, J & K,
Jharkhand e in altri stati continua la presenza di truppe armate
dell’esercito e paramilitari, protette da famigerate leggi nere
come AFSPA, UAPA e altre, per reprimere la resistenza popolare contro
le politiche economiche oppressive e le lotte nazionali. Sotto i loro
stivali vengono calpestati i diritti democratici del popolo di questi
stati.
In
questa giornata internazionale, Janahastakshep cerca un dibattito più
ampio, tra le forze democratiche in generale e le organizzazioni per
i diritti umani particolare, sulle questioni urgenti delle minacce ai
diritti umani, per riuscire a comprendere obiettivamente la gravità
della situazione e delineare le strategie per combatterla.
Vi
invitiamo di unirvi a noi
Ish
Mishra
promotore
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