Report della giornata di ieri a Roma a cura di una compagna di Proletari Comunisti
Centinaia
di compagne e compagni, lavoratori, lavoratrici, studenti, immigrati,
proletari/e di comitati e assemblee contro gli sfratti e le nocività
hanno manifestato ieri a Roma contro guerra, miseria, repressione,
controllo sociale, devastazione ambientale, razzismo e violenza
patriarcale.
Queste
le parole d'ordine con le quali si è mosso un corteo molto
comunicativo, composto da realtà diverse, non soltanto di area
anarchica, che in questi mesi si sono mobilitate, a Roma come altrove, nella campagna Cospito.
C'è
infatti una continuità con questa campagna, che ha caratterizzato un
po' tutti gli interventi, e che ha portato, in un quartiere molto
popolare come quello del Don Bosco, la voce di chi non ci sta a
festeggiare una repubblica fondata su guerra, stragi, repressione,
sfruttamento; una repubblica che nega diritti basilari - casa, lavoro,
salute - e produce miseria, devastazione ambientale, morte, carcere,
tortura.
In
un quartiere vivo e presente nonostante la festività, il volantinaggio e
i numerosi e ricchi interventi al microfono sono stati accolti con
curiosità ed anche applauditi.
Slogan contro la guerra imperialista, contro la NATO, per l'unità e la solidarietà degli oppressi, l'internazionalismo proletario, per la libertà di Alfredo Cospito e di tutti i prigionieri politici rinchiusi nelle carceri dell'imperialismo, contro il 41 bis e i cpr si sono alternati agli interventi al furgone.
A
un lato di quest'ultimo è stato messo un manifesto per la libertà del
compagno Galel Elbaheri, poeta egiziano da 5 anni in prigione per aver
scritto poesie contro l’esercito egiziano e il presidente al-Sisi. Galel
è in sciopero della fame dal 5 marzo e dal 1° giugno è entrato anche in
sciopero della sete. Abbiamo fatto anche una foto di gruppo con questa
locandina in mano da mandare ai compagni egiziani.
In via Fiamma ci siamo diretti
verso il Comando operativo di vertice interforze, protetto dai blindati
di polizia e carabinieri in assetto antisommossa. Dopo un po', visto
che naturalmente non ci facevano passare, li abbiamo salutati con un
petardo e slogans come "tout le monde détest la police" e abbiamo
cambiato strada proseguendo il corteo e respingendo la provocazione
della digos che ha cercato di infiltrarsi tra i manifestanti.
Al
concentramento, in Piazza dei Consoli, è intervenuto un compagno
bengalese, che ha lanciato anche un appello ad essere presenti nel
pomeriggio ad una festa delle comunità asiatiche al V municipio, sul
Prenestino. Ha ricordato come i proletari dei paesi oppressi siano
spesso costretti a fuggire dalle loro terre dalle guerre di rapina
dell'imperialismo occidentale, e se sopravvivono sono perseguitati anche
qui. Ha fatto l'esempio della comunità bengalese, che a Roma è oggetto
di una vera e propria persecuzione, anche da parte della polizia locale.
A Torpignattara lo scorso anno a maggio è stata sgomberata
l'associazione Dhuumcatu, che era diventata un punto di riferimento non
soltanto per i bengalesi, ma per tutti gli immigrati, e quest'anno, pur
avendo chiesto e pagato tutti i permessi per celebrare quella festa (che
è una festa per i bambini e si celebra in tutto il mondo) la polizia
locale ha sequestrato tutte le sedie e i gazeboo che la comunità stava
installando nel parco della libertà, che è un parco pubblico abbandonato
e diventato una vera discarica.
Un
parco che gli immigrati hanno ripulito e sistemato per una festa che il
V municipio non vuole si faccia. Il suo invito è stato raccolto e il
pomeriggio molti compagni e compagne presenti alla manifestazione hanno
concluso la giornata di lotta con una festa popolare e
internazionalista, alla faccia del sequestro imposto dal Comune e dal V
Municipio, che sentendosi disturbati da tanti colori hanno ancora una
volta chiamato la polizia locale ed i blindati per impedirla.
Di seguito gli audio di alcuni interventi registrati:
Intervento di un giovane studente di azione antifascista
Intervento di un giovane dell'assemblea di autodifesa dagli sfratti
Intervento di una compagna di ROR
Intervento di un giovane in solidarietà ai compagni tedeschi
Contro il governo fascista e razzista, No CPR
Intervento di SRI
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