mercoledì 31 maggio 2023

pc 31 maggio - Alluvione. Mattarella: basta passerelle sulla pelle degli alluvionati!

Questo è il testo del comunicato inviato alla stampa che nessuna testata locale ha pubblicato. 

Una voce fuori dal coro avrebbe stonato con il clima di unità, di sorrisi tra le istituzioni, dal Presidente della Repubblica ai sindaci. Deve prevalere la voce unica che le istituzioni stanno facendo qualcosa per le popolazioni colpite e danno la loro benedizione a chi già si sfrega le mani per i profitti della fase della ricostruzione - ricordiamo i padroni sciacalli de L'Aquila? - per fare tornare tutto come prima, che è la premessa di nuovi disastri in una zona alluvionale. 

Senza l'autorganizzazione popolare dal basso non sarà possibile difendere né le popolazioni né i territori.

Ma dov'è tutta questa folla plaudente a Ravenna?

Non siamo tra coloro che hanno accolto il Presidente della Repubblica con "applausi e bandiere", come scrive la stampa.

Chi è stato colpito dall'alluvione non ha visto lo Stato impegnato nella "macchina degli aiuti" ma ha visto solo l'impegno solidale dei volontari venuti da tutta Italia. A questi volontari da parte del Prefetto è stato detto pure che potevano rimanere a casa perchè intralciavano i soccorsi!

Mattarella è il capo di uno Stato che, nei giorni dell'alluvione, impegnava l’esercito, uomini e mezzi militari, in Sardegna per “l’esercitazione multinazionale, multi-dominio, interforze e inter-agenzia Joint

Stars 23“. 

Tra qualche giorno tutte le forze armate saranno alla parata di Roma del 2 Giugno, con altro sperpero di denaro pubblico sulla pelle delle popolazioni alluvionate.

Ma è ancora di più scandalosa la destinazione di miliardi per la Difesa, per le armi, per la guerra in Ucraina, con l'avallo dello stesso Presidente Mattarella, in aperta violazione dell'art. 11 della Costituzione, che è una sonoro schiaffo rispetto alle esigenze delle popolazioni alluvionate.

Mattarella è venuto nelle zone alluvionate per dare la sua "benedizione" alla ricostruzione e al Decreto alluvione del governo. Nessuna parola sulla scandalosa questione dei giochi politici da parte delle forze politiche di governo sulla nomina di un commissario.

Ha dimostrato l'ennesima distanza tra popolo e lo Stato: 1) perchè le risorse economiche del Decreto alluvione del governo Meloni - con la sua firma - sono nettamente insufficienti per rimettere in piedi territori, case, perdita di posti di lavoro; 2) perchè sulla ricostruzione, che Mattarella auspica "veloce, immediata, senza pause", si creeranno le condizioni per continuare ancora a consumare suolo, per la gentrificazione, cioè per il profitto di pochi.

Un Presidente di una Repubblica che destina armi per la guerra e che ha abbandonato le popolazioni alluvionate a sé stesse non è il nostro Presidente, questa non è la nostra Repubblica!

Basta passerelle e demagogia!

Slai Cobas per il sindacato di classe

proletari comunisti-Ravenna

info: 339/8911853

dal corriereromagna


a Faenza: un settore di volontari in sostituzione alla Protezione civile 
che piace tanto a Stato, governo e istituzioni

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