mercoledì 16 ottobre 2024

pc 16 ottobre - Le deportazioni e i lager antimmigrati in Albania del governo fascio-razzista Meloni/Salvini

 da ORE12/Controinformazione rossoperaia del 15/10


La nave dei rifiuti”, titola il manifesto di ieri. “16 esseri umani intercettati in mare nella zona di soccorso italiana, caricati sulla nave militare Libra domani arriveranno tra le reti spinate tirate su dal nostro governo in Albania. La deportazione dei migranti è cominciata. Leggi e giudici arriveranno dopo”. Un'altra tappa del carattere di questo governo che noi definiamo fin dalla sua formazione come di stampo moderno fascista, un governo che ha esordito con la strage di Cutro in cui sono morti tanti bambini sulle nostre spiagge e che all'epoca la Meloni disprezzò: la sera stessa della strage di Cutro infatti partecipava a un festino con Salvini, altra bandiera razzista, reazionaria, di questo governo.

Ora, tappa dopo tappa, attraverso leggi sempre più mirate a “colpire gli scafisti” - come dicono loro –  vogliono impedire l'arrivo sulle nostre coste dei migranti, a farli morire in mare o a riconsegnarli ai campi lager della Libia o alla politica razzista anti immigrati che c’è con l'attuale regime in Tunisia, proprio per ottenere l'appoggio economico, politico e militare (anche se non si dice) dei governi imperialisti e del governo italiano in particolare.

Tappa dopo tappa, nonostante i giudici, i numerosi processi - ultimo quello di Brindisi – stanno mettendo sotto accusa le leggi anti immigrati e il comportamento anti immigrati dei governanti. Salvini è processato e contro il processo a Palermo è in atto una vera e propria canea antigiudiziaria, una sollevazione politica, un'intimidazione che meriterebbe ben altra risposta sia a Palermo che a livello nazionale.

Giustamente Valeria Parella, che è una scrittrice, sempre sul manifesto, scrive di campi di concentramento, il suo articolo è titolato “come siamo arrivati al nostro campo di concentramento?”


L'Albania non sappiamo dire se sarà l'ultima tappa, o la penultima, la terzultima, perché i governi di stampo fascio-razzista, imperialista, del genere della Meloni non si fermano mai, ogni provvedimento è l'anticipo di un'ulteriore provvedimento, secondo la storia a cui si riferiscono che è il fascismo, il nazismo, secondo l'andamento della contesa tra imperialismo e nazioni e popoli oppressi, che prevede sempre di più, in ogni paese, sia l'avanzamento di governi di stampo fascista, razzista, sia il respingimento dei migranti per impedirgli di arrivare alle nostre coste. Anzi, questo è un tema da campagna elettorale che paga. Le elezioni le vincono le forze che più spingono sulla matrice dell'immigrazione, in Austria come in Germania, come in Francia, per non dire in Inghilterra.

Tutti i governi seguono il “modello Meloni” me se Meloni non ci fosse, se non avesse vinto le elezioni in questo paese, avrebbero dovuto inventarla perché i precedenti governi, che pure vengono da legislazioni di stampo razzista, basti pensare alla legge Bossi-Fini, all'opera sciagurata del ministro Minniti quando è stato al governo sedicente di centrosinistra o di altra natura. Quindi tutti i governi appoggiano la von der Leyen che per prima dice che questa soluzione albanese è molto buona, ed è il punto che maggiormente unisce la Commissione von der Leyen alla Meloni. Proprio la Meloni si è fatta portabandiera di questa politica che i governi imperialisti e la Commissione europea hanno accettato e proprio per questo che uno strapuntino, una poltrona per Fitto, è stata trovata.

Legislazioni di questo genere stanno avanzando in tutta Europa e si pensi che in Inghilterra la deportazione in Ruanda era quasi già decisa quando il governo è caduto. Il nuovo governo apparentemente dice che non farà queste deportazioni ma sta facendo anch'esso leggi razziste, anti immigrati, per bloccare qualsiasi tipo di immigrazione.

Però questa storia dell'Albania è troppo simile alle storie del passato, a ricordare che nel nostro paese tutte le politiche reazionarie, autoritarie, di stampo antidemocratico, razzista, si colorano di una forma particolare che è il fascismo, perché il fascismo nella nostra storia è la madre di tutti i regimi di stampo razzista, reazionario, oltre che dittatoriali e fascisti.

Sulla deportazione in Albania le critiche che vengono fatte dall'opposizione non sono certo critiche che noi possiamo neanche lontanamente accettare. Non solo sul fatto in sé che in campi di concentramento, la deportazione dei migranti in funzione del loro rifiuto del diritto d'asilo e della loro espulsione è già una questione che sarebbe in violazione dei diritti umani e delle convenzioni dell'ONU, e perfino dalle Costituzioni che i diversi paesi imperialisti, Italia compresa, si sono date per dire che esse non faranno mai politiche di questo genere, mentre invece le fanno tutti i giorni. Ma l'opposizione dice che costano, si sarebbe potuto risparmiare, la mette sul problema dei soldi oppure dice che non sono efficaci, nel senso che vuole politiche efficaci che realizzino lo stesso obiettivo. Quindi le opposizioni parlamentari non fanno alcuna critica ai provvedimenti della Meloni su questa materia, da sinistra, in nome dell'antirazzismo, dei diritti dei migranti e dei diritti umani in generale, sono critiche che già dimostrano che se loro fossero al governo farebbero politiche che apparentemente sarebbero dissimili per non passare pure loro per fascio-imperialisti e razzisti, ma nella sostanza condividono quello che vuole il governo e il governo ritiene che il popolo in Italia sia d'accordissimo su queste misure, ha seminato a piene mani razzismo, ha a disposizione televisioni, giornali, che ogni giorno vomitano nei confronti dei migranti e pensano che su questo terreno loro abbiano un'autostrada aperta, sia in materia di poterli fare in violazione della stessa Costituzione, leggi, sia in materia di consenso nell'opinione pubblica.

C'è un aspetto fortemente propagandistico in queste deportazioni, perché questi centri in Albania sono stati venduti come luoghi in cui dovranno essere deportati migliaia e migliaia di migranti e da lì poi, dopo la finta questione dell’esamina delle domande d'asilo, dovrebbero essere cacciati e rimandati indietro. Ma siamo a 16 migranti, provenienti dall'Egitto e dal Bangladesh.

In Egitto esiste una dittatura che ha ucciso Regeni, si può immaginare, quindi, in che clima si vive in questo paese, che è un clima di una dittatura reazionaria nel cuore del Medio Oriente, che si trova al confine con la Palestina, con Rafah, la città martire della Palestina in cui vengono cacciati i migranti palestinesi dalla Striscia di Gaza e che l’Egitto non fa entrare. In Egitto esiste una dittatura di stampo nazionario e militare che reprime le lotte operaie e il loro popolo e tutte le opposizioni e il dissenso, che riempie di carceri con la propria polizia politica, i servizi segreti. Il caso Regeni ha fatto scandalo essendosi trattato di un giovane ricercatore italiano, ma in realtà tutti gli oppositori ricevono lo stesso trattamento di Regeni dal regime dall'Egitto, quindi è normale che parte della popolazione fugga dalla miseria e dalla repressione. L’ Egitto è sostenuto dal governo italiano. La tragica manfrina Regeni è servita solo a dimostrare che l’ENI, le industrie belliche, non intendono in nessuna maniera, anche se gli ammazzi in quella maniera barbara un proprio cittadino, rompere i legami con l'Egitto. Quindi i governi possono mandare soldati, militari, armi, sfruttare l'Egitto a fini del profitto delle grandi multinazionali, quindi far entrare e uscire i capitali dall'Egitto, ma i cittadini egiziani vittime, se si imbarcano in una nave, fanno uno dei viaggi della speranza o della disperazione, una volta arrivati ai confini italiani devono essere trattati come cani o se riescono a non morire devono essere deportati in Albania.

L'altro paese è il Bangladesh che è stato sui giornali fino alla settimana scorsa per una rivolta popolare, una rivolta della gioventù studentesca contro un regime veramente infame che, oltre che essere dittatoriale e legato al sistema imperialista e servo dell'India, dell'egemonismo del regime fascista indù indiano. Sono regimi nepotisti, di corruzione, contro cui si sono ribellate le masse in Bangladesh che ha portato alla caduta di questo governo e un altro governo cercherà di fare le stesse cose che faceva il precedente, ingannando il popolo. E’ chiaro che per le masse proletarie, per le masse popolari povere di questo paese non c'è futuro ancora in Bangladesh, né ci potrà essere senza una vera rivoluzione in questo paese come in tutta l’area. Il Bangladesh è diventato uno dei paesi a maggiore immigrazione nel nostro paese e anche di questi 16 migranti ci sono dei migranti del Bangladesh.

Su questo viaggio disumano della nave mandata in Albania c’è la giusta dichiarazione dell'avvocato Schiavone: “come sono state selezionate queste persone?” Il fatto stesso di sceglierne 16 sembra di stampo nazista, scelti come cavie di questo esperimento barbaro. I migranti egiziani o del Bangladesh che sono deportati sono come tutti gli altri migranti, sono venuti in Italia perché nei loro paesi i loro regimi sono dittatoriali contro le masse, paesi dove c’è miseria e repressione, cercano lavoro e sono disposti poi a fare tutti i tipi di lavoro - e sappiamo che lavori si fanno in Italia nelle campagne, sappiamo dei morti, proprio di origine asiatica, del Sudasia Bangladesh, Sri Lanka, India, quello che avviene ad esempio nelle campagne di Latina e non solo di Latina - sono venuti per vivere, per sfuggire alla morte e alla miseria, per trovare morte e miseria nel nostro paese. Ma non basta, devono anche essere presi come cani, come schiavi e se non sono schiavizzati in Italia devono essere deportati.

La Meloni lo fa in nome della pura propaganda, per dimostrare a se stessa, all'Europa e a tutti gli interessi costituiti che ci stanno dietro, che lei le cose che dice le fa e, siccome questa storia dell'Albania è anche fragile sotto tutti i punti di vista, una di quelle cose annunciate che non cominciano mai, ecco allora che si fa partire una nave per dimostrare che il progetto c'è e funziona e non c'è nessun arretramento.

Scrive il manifesto che questi migranti facevano parte di un gruppo più numeroso che si trovava su due barchini partiti dalla Libia e tratti in salvo due notti fa in acque internazionali ma in area Sar italiana dalla motevedetta della Guardia costiera, donne, minori, persone vulnerabili portati a Lampedusa, mentre 16 rimasti sono stati trasferiti a bordo della Libra, in attesa al largo dell'isola siciliana, e da qui vengono portati a questo hot spot di un paese del Nord Albania, Schengjin, dove subiranno il solito trattamento e poi depositati lì. Chi avrà i requisiti per richiedere asilo non l’otterrà ma bensì mandato a un CPR, chi invece non li avrà, non ne sapremo più niente, se saranno buttati ai pesci o restituiti non si sa bene a chi.

Contro tutto questo occorre un'opposizione, una denuncia che non c'entra con le parole di Mattarella – che per favore! Questo signore ha stomacato sentire questo re Travicello che non conta nulla tanto il governo fa tutti i provvedimenti che vuole, cancella i diritti, le leggi, basti pensare ai decreti sicurezza e a tutta un'altra serie di norme di ogni genere e tipo che sono in violazione della Costituzione, anche in materia giuridica, l'abolizione dell'abuso d'ufficio, le leggi sulla giustizia per rendere la giustizia sempre più di classe, sempre più giustizia contro i poveri, gli sfruttati e invece di garanzia dei ricchi e dei parassiti e dei corrotti – che dice che “l'accoglienza è la base della Costituzione.” Ma questo provvedimento è contro l'accoglienza ed è contro la Costituzione. Un Presidente che dice di rappresentare il popolo italiano non tanto come questione elettorale, ma come questione di principio, che significa rappresentare la civiltà, l'umanità di un popolo oltre che la sua visione progressiva di un mondo sempre più privo di disuguaglianza, di razzismi, di discriminazioni di ogni genere e tipo. Questo Presidente niente fa.

Qualcun altro dovrà fare, ma quando diciamo "che dobbiamo fare?" il cammino sappiamo quanto sia lungo, perché le tossine, il veleno antimmigrati seminati in tutti questi anni nelle file del popolo, hanno imbarbarito una parte del popolo che invece di scagliarsi contro chi lo rende più povero, senza assistenza sanitaria, senza sicurezza sociale di nessun genere, invece viene scagliato e volontariamente si scaglia contro i migranti.

La colpa non è degli immigrati - dice uno slogan - ma di chi ci vuole sfruttati, disoccupati, rapinati, di chi ci vuole pensionati poveri. La ribellione contro questi governi dovrebbe essere elementare e dato lo stato delle cose, non può essere elettorale, né tantomeno di appelli alle istituzioni o di fiducia nella magistratura. Certo è bene che nelle istituzioni ci si indigni rispetto a queste leggi. E’ bene che ci siano magistrati che dicono che sono provvedimenti illegali quelli del governo e noi speriamo che Salvini venga condannato nel processo in atto a Palermo per Open Arms. Ma è un'altra strada che bisogna seguire, la strada innanzitutto della lotta contro ogni aspetto della politica di questo governo.

Ci sono scioperi a fine settimana, in particolare contro i decreti sicurezza, che sono giusti e necessari. Ma una lotta che non ha il fine di rovesciare questo governo con tutti i mezzi necessari in nome dell'antirazzismo, dell'antifascismo, dell'antimperialismo, della democrazia, dei diritti umani non è una lotta che può vincere. Per una lotta che possa vincere bisogna “pensare altro”, organizzarsi in altra maniera, "cambiare rotta", come dice uno slogan che è il nome di un'organizzazione di studenti combattivi. Cambiare rotta, ma per davvero.





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