Impassibile davanti alla illegalità accertata e alla vergogna assoluta, Musumeci con il suo solito cinismo dice che “La Sicilia ha bisogno di persone perbene e competenti come Razza che ha dato una grande lezione di stile ai cosiddetti professionisti della legalità”, mentre fa ripartire la nomina di Razza ad assessore alla sanità.
Tanto “perbene e competente”, Razza, da essere ancora
sotto indagine per diversi reati, senza contare che le frasi dette sui morti da
spalmare e tutto il resto, confermate dagli altri indagati, sono oramai
conosciute da tutti! Ma di tutto questo Musumeci non tiene conto, e
rispolverando il detto fascista “me ne frego” “tira dritto” con la sua politica
(fallimentare da ogni punto di vista) tutta tesa alla ricandidatura a
presidente della Regione,
e quindi preoccupatissimo che gli possa venire a mancare il sostegno di uno che
da sempre gli procura tanti voti!
Certo alla campagna elettorale perenne aggiunge la cretinata astratta del ponte sullo stretto e la ben concreta somma di oltre 1 milione e 100mila euro per la Fiera dei cavalli, guarda caso proprio nel suo paese, Militello Val di Catania, oltre ai circa 5 milioni che aveva già stanziato negli anni precedenti: è il caso di dire che “saranno proprio cavalli di razza”!
C’è la conferma, quindi, ma non ce n’era affatto bisogno, della corruzione sistemica che vige ai piani più alti della Regione Siciliana e non solo visto che Musumeci, per coprire le sue malefatte, e quelle di tutta la sua giunta, tira in ballo tutti i politici: “Nessuno, mi pare in Sicilia, ha avuto il coraggio di rassegnare
le dimissioni da una carica istituzionale raggiunto da un avviso di garanzia per un reato non associativo. Se così fosse il 50% della classe dirigente italiana dovrebbe subito lasciare le istituzioni…”.Ma che coraggio è se
dopo le dimissioni ha accettato di nuovo la nomina? Siamo davanti a truffaldini
abili nel gioco delle tre carte, cui si dedicano tanto più volentieri visto che
da poco è stato pure depenalizzato!
Ma Musumeci, non
contento, per coprirsi ancora di più, tira in ballo anche i sindacalisti: “Non
mi hanno meravigliato gli appelli rivolti da molti operatori e
rappresentanze sindacali, certamente non tacciabili di vicinanza con il
nostro governo, che hanno chiesto di riprendere il percorso amministrativo
avviato con l'assessore". (Ansa del 2 giugno).
Se così fosse, (e perché non
credergli?), quante rappresentanze sindacali si dovrebbero dimettere insieme al
“50% della classe dirigente italiana”?
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