No, non è Francesco Si tratta di un Papa di mediazione, di un Papa debole, rispetto alla forza - almeno a parole - ed all'influenza che aveva acquisito Francesco.
Questo Papa si è presentato parlando di “ponti” e dicendo dieci volte la parola “pace”. Troppe volte.
“Ponti”: occorre vedere se si tratta di ponti tra i popoli del mondo che devono trovare la loro unità - e per “popoli” s’intende proletari, masse popolari, le grandi masse povere dei paesi oppressi dall'imperialismo - per combattere all'interno dei loro paesi su scala mondiale l'imperialismo che marcia verso la guerra, che marcia verso genocidi, massacri, miseria, oppressione, devastazione ambientale, scaricando l'intera crisi sulle condizioni di vita delle masse popolari.
“Ponti”: servono tra i proletari, le masse dei paesi imperialisti e i popoli dei paesi oppressi.
Invece non servono ai proletari e alle masse "ponti" verso gli oppressori, l'imperialismo, i loro governi, i loro Stati, i loro giullari, i loro sistemi.
Le due strade della parola ponte sono chiare.
Così ripetere dieci volte la parola “pace” non vuol dire realmente contribuire a realizzarla. Senza giustizia nessuna pace! E quindi occorreva dieci volte dire “giustizia” per dare credibilità alla parola “pace”.
Ma chiaramente sono primi giudizi, noi siamo dentro un'analisi di quella che è stata la figura di Bergoglio e il significato della sua morte a cui abbiamo dedicato una Controinformazione/ORE12 trascritta poi in un articolo apparso sul giornale stampato Controinformazione rossoperaia. A quella rimandiamo innanzitutto, per capire cos'è stata la morte di Bergoglio e il suo significato, a premessa della valutazione di quello che è l'insediamento del nuovo Papa, di cui chiaramente ci occuperemo nei prossimi appuntamenti di ORE 12.
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