domenica 19 maggio 2019

pc 19 maggio - Il capitalismo nello stadio dell'imperialismo è sempre più fusione tra capitale bancario e capitale industriale. Aumenta l’oppressione che pochi monopolisti esercitano sul resto della popolazione e che viene resa cento volte peggiore, più gravosa, insopportabile.»


  1. Marx 3 libro capitale:
    [Esso] riproduce una nuova aristocrazia finanziaria (neue Finanzaristokratie), una nuova categoria di parassiti nella forma di escogitatori di progetti, di fondatori e di direttori semplicemente nominali; tutto un sistema di frodi e di imbrogli relativi alle fondazioni, alle emissioni di azioni e al commercio di azioni.

    Lenin «La concorrenza si trasforma in monopolio Ne risulta un immenso grado di socializzazione della produzione» 

     «Rimane intatto il quadro generale della libera concorrenza formalmente riconosciuta, ma l’oppressione che i pochi monopolisti esercitano sul resto della popolazione viene resa cento volte peggiore, più gravosa, insopportabile.»

    Il vecchio capitalismo, il capitalismo della libera concorrenza, con la borsa suo regolatore indispensabile, se ne va a gambe all’aria, soppiantato da un nuovo capitalismo, nel suo stadio imperialistico, che presenta tutti i segni di un fenomeno di transizione, una miscela di libera concorrenza e di monopolio. L’ultima parola dello sviluppo del sistema bancario è sempre il monopolio. Nell’intimo nesso tra le banche e l’industria appare, nel modo più evidente, la nuova funzione delle banche. Allo stesso tempo si sviluppa, per così dire, un’unione personale della banca con le maggiori imprese industriali e commerciali, una loro fusione mediante il possesso di azioni o l’entrata dei direttori di banche nei consigli d’amministrazione delle imprese e viceversa. Pertanto si giunge a una sempre maggior fusione, a una simbiosi (Bukharin), del capitale bancario col capitale industriale. L’imperialismo è l’epoca del capitale finanziario e dei monopoli, che sviluppano dappertutto la tendenza al dominio, anziché alla libertà.
    Lenin



    Nella ricerca pubblicata a ottobre 2018 Equita Affiliata alla Chamber of Commerce of the United States of America, un network di 117 camere di commercio americane in 103 paesi con oltre 3 milioni di aziende affiliate,
    aveva infatti identificato, sulla base delle performance di mercato, le 10 migliori emittenti con capitalizzazione superiore a 1 miliardo di euro ("Italian Champions"), le quali avevano registrato un ritorno annualizzato tra il 20% e il 30% medio su un periodo di 10 anni.
“L’attrazione di capitali esteri è fondamentalper la competitività del nostro paese” ha dichiarato Simone Crolla, Consigliere Delegato di AmCham Italy. “Il “sistema Italia” ha ancora bisogno di guadagnare terreno nei confronti dei principali competitors europei ma oggi più che mai stiamo facendo grandi passi in avanti in questo senso.


Luigi De Bellis, Co-Responsabile del Team di Ricerca di Equita, ha commentato: Oggi abbiamo ancora un approccio prudente sui mercati azionari ma, se guardiamo all’Italia, c’è un relativo ottimismo sul potenziale di lungo periodo.Nonostante il paese stia sperimentando un rallentamento generale dell’economia e un livello di debito importante, vediamo numerose opportunità di investimento, sia sul mercato dell’equity italiano che continua ad offrire interessanti valutazioni rispetto agli indici europei e americani, sia su quello del credito.

Equita è l’investment bank indipendente italiana,
Affiliata alla Chamber of Commerce of the United States of America, un network di 117 camere di commercio americane in 103 paesi con oltre 3 milionidi aziende affiliate, l’American Chamber of Commerce in Italy nasce nel 1915. Le relazioni istituzionali e di business sviluppate nel corso di oltre 100 anni di attività fra Italia e USA sono un valore messo a disposizione dei soci così come i contatti governativi a livello locale e federale su entrambi i latidell’Atlantico. Presidente di AmCham Italy è Giuliano Tomassi Marinangeli; Consigliere delegato è Simone Crolla.

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