martedì 21 maggio 2019

pc 21 maggio - Importante dichiarazione congiunta internazionalista tra i comunisti italiani e tunisini

Proletari e popoli oppressi di tutto il mondo unitevi!


Dichiarazione Internazionale
Il 30 aprile i massimi rappresentanti dell’imperialismo italiano e della borghesia compradora tunisina si sono incontrati a Tunisi in un meeting inter-governativo al termine del quale hanno annunciato di aver firmato ben 7 accordi. È dal 2012 che non avveniva un incontro simile tra i governi dei due Paesi, intanto dal 2017 l’Italia è diventata il primo partner commerciale della Tunisia con un inter-scambio commerciale nettamente favorevole per il Paese imperialista della sponda Nord del Mediterraneo.
Ancora una volta i due governi sono d’accordo nel combattere l’immigrazione dei nostri fratelli e sorelle che da varie nazioni (compresa la Tunisia stessa) partono dalla Tunisia verso l’Italia e l’Europa in fuga dalle guerre provocate proprio dai Paesi imperialisti europei tra cui l’Italia e dalla miseria prodotta dal sistema imperialista mondiale in cui i regimi dei Paesi africani sono complici,
anche con accordi economici ineguali e di tipo neo-colonialista di questo tipo. Dopo neanche 10 giorni dalla sigla di tale accordo si è consumata ancora una volta una strage di migranti al largo di Sfax in cui in 70 sono morti, principalmente bangladesi ma anche marocchini, egiziani e africani subsahariani. Il sangue di questi migranti macchia ancora una volta le mani dei governanti della sponda Nord e di quella Sud del Mediterraneo e grida vendetta!
Gli altri punti principali di questi accordi prevedono inoltre un maggiore controllo italiano sul settore energetico tunisino dell’energia elettrica con un investimento di oltre 50 milioni di € per la costruzione di un cavo a fibre ottiche tra Sicilia e Cap Bon. La conseguenza sarà una maggiore dipendenza energetica della Tunisia verso la potenza straniera, un ulteriore aumento del prezzo dell’energia elettrica per il popolo tunisino e un aumento del debito estero tunisino verso l’Italia, che graverà sulle spalle del popolo tunisino.
Un altro punto importante è la riconversione di 25 milioni di € di debito estero tunisino nei confronti dell’Italia in “dono” per finanziare il “decentramento amministrativo” in Tunisia ovvero per le pubbliche amministrazioni locali. Concretamente questa somma sarà spesa presso aziende italiane da cui saranno acquistati tutti i beni e i servizi necessari al prezzo deciso dalle aziende italiane stesse. La Tunisia non sarà libera di scegliere di spendere questi soldi presso fornitori più convenienti come aziende nazionali. Una vera è propria truffa a favore dell’economia italiana e a detrimento dell’economia tunisina di cui il governo tunisino è complice.
Il governo tunisino si dimostra ancora una volta servile verso l’imperialismo italiano nei suoi interessi in Libia in cui l’azienda petrolifera di bandiera italiana, l’Eni ha enormi interessi così come anche in Tunisia. Un altro punto dell’accordo è stato infatti il sostegno della Tunisia alle aspirazioni dell’Italia in Libia.
Il governo tunisino ha firmato tutti questi accordi in cambio della vaga promessa di quote maggiori di turisti italiani in Tunisia e di importazione dell’olio d’oliva. Un baratto che si gioca sulla pelle del popolo tunisino, del popolo libico e dei migranti che attraversano sia la Tunisia sia il caos libico dove sono continuamente vessati, schiavizzati, stuprati e uccisi e, quando tentano la via del mare spesso vi trovano la morte braccati dalle motovedette libiche e tunisine fornite spesso dall’Italia e da altri Paesi imperialisti.
I partiti comunisti marxisti-leninisti-maoisti di Italia e Tunisia fanno quindi appello al proletariato italiano e al popolo tunisino, di organizzarsi e unirsi ai migranti nei rispettivi Paesi nella lotta contro entrambi i governi, quello della borghesia imperialista italiana e quello della borghesia compradora tunisina e in tal senso:
Salutiamo le ultime contestazioni nelle piazze italiane contro il fascioleghista Salvini e l’ingannapopolo Di Maio, i lavoratori in Italia di qualsiasi nazionalità devono organizzarsi contro i padroni italiani contro l’attacco continuo ai diritti dei lavoratori e contro il tentativo di dividere la classe lavoratrice tra italiana e immigrati con lo scopo di indebolire la classe lavoratrice stessa, con la chiusura di aziende la delocalizzazione in Paesi come la Tunisia, l’attacco al salario e il ricatto di controllo sociale tramite il “reddito di cittadinanza” del governo Di Maio/Salvini. La dichiarazione congiunta dei partiti e organizzazioni maoiste in occasione del Primo maggio da noi sottoscritta recita: “Nei paesi imperialisti, pur crescendo le lotte proletarie e popolari, vedi Francia, avanza la demagogia fascio-populista e l’utilizzo delle grandi ondate migratorie provocate dall’imperialismo per indirizzare la rabbia delle masse non verso il dominio delle forze borghesi al potere ma verso i migranti creando una guerra tra poveri”.
Salutiamo le lotte del popolo tunisino e in particolare quelle delle contadine in sciopero a Sidi Bouzid dopo l’ennesima strage sul lavoro e contro l’Aleca (L’Accordo di Libero Scambio Approfondito con l’UE) entrambe le lotte hanno caratterizzato la giornata del Primo Maggio in Tunisia.
Salutiamo la protesta degli immigrati dei popoli subsahariani in Tunisia dello scorso maggio a Tunisi per ottenere i propri diritti e appoggiamo la libertà di movimento dei migranti ed il diritto di asilo in Tunisia
Facciamo appello ai lavoratori italiani e al popolo tunisino di unirsi in questa battaglia contro il nemico comune: l’imperialismo italiano e il regime reazionario tunisino.
Questa battaglia da condurre in ogni Paese richiede nel contesto internazionale attuale una visione internazionale, un legame internazionale, una comune battaglia a livello internazionale dei proletari e dei popoli oppressi”. Dalla dichiarazione congiunta dei partiti e organizzazioni maoiste in occasione del Primo maggio 2019.
15/05/2019
Nuovo Partito Comunista (in fondazione), Tunisia
Partito Comunista maoista Italia
Partito degli Elkadehines, Tunisia

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