Dichiarazione
Internazionale
Il
30 aprile i massimi rappresentanti dell’imperialismo italiano e
della borghesia compradora tunisina si sono incontrati a Tunisi in un
meeting inter-governativo al termine del quale hanno annunciato di
aver firmato ben 7 accordi. È dal 2012 che non avveniva un incontro
simile tra i governi dei due Paesi, intanto dal 2017 l’Italia è
diventata il primo partner commerciale della Tunisia con un
inter-scambio commerciale nettamente favorevole per il Paese
imperialista della sponda Nord del Mediterraneo.
Ancora
una volta i due governi sono d’accordo nel combattere
l’immigrazione dei nostri fratelli e sorelle che da varie nazioni
(compresa la Tunisia stessa) partono dalla Tunisia verso l’Italia e
l’Europa in fuga dalle guerre provocate proprio dai Paesi
imperialisti europei tra cui l’Italia e dalla miseria prodotta dal
sistema imperialista mondiale in cui i regimi dei Paesi africani sono
complici,
anche con accordi economici ineguali e di tipo neo-colonialista di questo tipo. Dopo neanche 10 giorni dalla sigla di tale accordo si è consumata ancora una volta una strage di migranti al largo di Sfax in cui in 70 sono morti, principalmente bangladesi ma anche marocchini, egiziani e africani subsahariani. Il sangue di questi migranti macchia ancora una volta le mani dei governanti della sponda Nord e di quella Sud del Mediterraneo e grida vendetta!
anche con accordi economici ineguali e di tipo neo-colonialista di questo tipo. Dopo neanche 10 giorni dalla sigla di tale accordo si è consumata ancora una volta una strage di migranti al largo di Sfax in cui in 70 sono morti, principalmente bangladesi ma anche marocchini, egiziani e africani subsahariani. Il sangue di questi migranti macchia ancora una volta le mani dei governanti della sponda Nord e di quella Sud del Mediterraneo e grida vendetta!
Gli
altri punti principali di questi accordi prevedono inoltre un
maggiore controllo italiano sul settore energetico tunisino
dell’energia elettrica con un investimento di oltre 50 milioni di €
per la costruzione di un cavo a fibre ottiche tra Sicilia e Cap Bon.
La conseguenza sarà una maggiore dipendenza energetica della Tunisia
verso la potenza straniera, un ulteriore aumento del prezzo
dell’energia elettrica per il popolo tunisino e un aumento del
debito estero tunisino verso l’Italia, che graverà sulle spalle
del popolo tunisino.
Un
altro punto importante è la riconversione di 25 milioni di € di
debito estero tunisino nei confronti dell’Italia in “dono” per
finanziare il “decentramento amministrativo” in Tunisia ovvero
per le pubbliche amministrazioni locali. Concretamente questa somma
sarà spesa presso aziende italiane da cui saranno acquistati tutti i
beni e i servizi necessari al prezzo deciso dalle aziende italiane
stesse. La Tunisia non sarà libera di scegliere di spendere questi
soldi presso fornitori più convenienti come aziende nazionali. Una
vera è propria truffa a favore dell’economia italiana e a
detrimento dell’economia tunisina di cui il governo tunisino è
complice.
Il
governo tunisino si dimostra ancora una volta servile verso
l’imperialismo italiano nei suoi interessi in Libia in cui
l’azienda petrolifera di bandiera italiana, l’Eni ha enormi
interessi così come anche in Tunisia. Un altro punto dell’accordo
è stato infatti il sostegno della Tunisia alle aspirazioni
dell’Italia in Libia.
Il
governo tunisino ha firmato tutti questi accordi in cambio della vaga
promessa di quote maggiori di turisti italiani in Tunisia e di
importazione dell’olio d’oliva. Un baratto che si gioca sulla
pelle del popolo tunisino, del popolo libico e dei migranti che
attraversano sia la Tunisia sia il caos libico dove sono
continuamente vessati, schiavizzati, stuprati e uccisi e, quando
tentano la via del mare spesso vi trovano la morte braccati dalle
motovedette libiche e tunisine fornite spesso dall’Italia e da
altri Paesi imperialisti.
I
partiti comunisti marxisti-leninisti-maoisti di Italia e Tunisia
fanno quindi appello al proletariato italiano e al popolo tunisino,
di organizzarsi e unirsi ai migranti nei rispettivi Paesi nella lotta
contro entrambi i governi, quello della borghesia imperialista
italiana e quello della borghesia compradora tunisina e in tal senso:
Salutiamo
le ultime contestazioni nelle piazze italiane contro il
fascioleghista Salvini e l’ingannapopolo Di Maio, i lavoratori in
Italia di qualsiasi nazionalità devono organizzarsi contro i padroni
italiani contro l’attacco continuo ai diritti dei lavoratori e
contro il tentativo di dividere la classe lavoratrice tra italiana e
immigrati con lo scopo di indebolire la classe lavoratrice stessa,
con la chiusura di aziende la delocalizzazione in Paesi come la
Tunisia, l’attacco al salario e il ricatto di controllo sociale
tramite il “reddito di cittadinanza” del governo Di Maio/Salvini.
La dichiarazione congiunta dei partiti e organizzazioni maoiste in
occasione del Primo maggio da noi sottoscritta recita: “Nei
paesi imperialisti, pur crescendo le lotte proletarie e popolari,
vedi Francia, avanza la demagogia fascio-populista e l’utilizzo
delle grandi ondate migratorie provocate dall’imperialismo per
indirizzare la rabbia delle masse non verso il dominio delle forze
borghesi al potere ma verso i migranti creando una guerra tra
poveri”.
Salutiamo
le lotte del popolo tunisino e in particolare quelle delle contadine
in sciopero a Sidi Bouzid dopo l’ennesima strage sul lavoro e
contro l’Aleca (L’Accordo di Libero Scambio Approfondito con
l’UE) entrambe le lotte hanno caratterizzato la giornata del Primo
Maggio in Tunisia.
Salutiamo
la protesta degli immigrati dei popoli subsahariani in Tunisia dello
scorso maggio a Tunisi per ottenere i propri diritti e appoggiamo la
libertà di movimento dei migranti ed il diritto di asilo in Tunisia
Facciamo
appello ai lavoratori italiani e al popolo tunisino di unirsi in
questa battaglia contro il nemico comune: l’imperialismo italiano e
il regime reazionario tunisino.
“Questa
battaglia da condurre in ogni Paese richiede nel contesto
internazionale attuale una visione internazionale, un legame
internazionale, una comune battaglia a livello internazionale dei
proletari e dei popoli oppressi”.
Dalla dichiarazione congiunta dei partiti e organizzazioni maoiste in
occasione del Primo maggio 2019.
15/05/2019
Nuovo
Partito Comunista (in fondazione), Tunisia
Partito
Comunista maoista Italia
Partito
degli Elkadehines, Tunisia
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