Tunisia: disposta scarcerazione per esperto Onu Kartas, indagava su armi in Libia
Abbiamo molte informazioni affidabili che indicano nuove consegne di armi nel paese. Varie potenze straniere sono sospettate di fornire armi o sostegno logistico alle diverse forze rivali della Libia”, ha osservato Lacher a “France 24”. (Tut)
Tunisi, 21 mag 16:18 - (Agenzia Nova) -
La procura tunisina ha disposto oggi la liberazione di Moncef Kartas,
l’esperto Onu arrestato lo scorso 26 marzo a Tunisi mentre indagava sui
traffici d’armi verso la Libia. Lo ha dichiarato Mohamed Ben Brahem,
avvocato di Kartas, all'emittente radiofonica tunisina "Shems Fm". Il
consulente delle Nazioni Unite dovrebbe lasciare oggi stesso il carcere
di Al Mornaguia, il maggiore reclusorio del paese rivierasco. Il legale
ha spiegato che il dossier di Kartas - cittadino tunisino con passaporto
tedesco - sarà riesaminato dal giudice istruttore. Fin dal principio il
segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, aveva
sottolineato l’obbligo della Tunisia di riconoscere l’immunità di Kartas
dopo essere stato messo a conoscenza delle accuse nei confronti
dell’uomo.
Il 16 maggio scorso l’Onu aveva chiesto nuovamente la liberazione di Kartas e il portavoce del Palazzo di vetro, Stephane Dujarric, aveva fatto il punto della situazione. “Il governo tunisino ha
fornito all’organizzazione documenti riguardanti il procedimento contro Kartas. Dopo un’attenta osservazione dei documenti, l’organizzazione ha ufficialmente informato il governo tunisino di aver confermato le immunità di cui Moncef Kartas godeva al momento del suo arresto e ne ha chiesto il rilascio immediato con il decadimento delle accuse nei suoi confronti”, aveva affermato Dujarric,
sottolineando la “grande preoccupazione” dell’Onu per il dossier.
La versione delle Nazioni Unite era parsa tuttavia in contraddizione con quella delle autorità tunisine. Secondo Sofiene Sliti, portavoce del polo antiterrorismo che ha emesso il mandato di cattura per spionaggio nei confronti dell’esperto Onu, Kartas non godrebbe di alcuna immunità, poiché le accuse nei suoi confronti non riguardano la sua attività per conto delle Nazioni Unite. Il caso rischia in ogni modo di diventare sempre più spinoso per la Tunisia. Il 28 aprile, la famiglia di Kartas aveva diramato dalla Germania un comunicato nel quale aveva denunciato di non aver avuto contatti diretti con il funzionario Onu sin dal giorno dell’arresto. E i capi d’accusa nei confronti dell’uomo sono vaghi: l’indagine parla di “acquisizione di informazioni di sicurezza legate alla lotta contro il terrorismo” e “divulgazione di tali informazioni in violazione della legge”.
Wolfram Lacher, ricercatore specializzato in Libia dell’Istituto tedesco per gli affari internazionali e di sicurezza ed ex collega di Kartas, ha evidenziato come l’arresto sia avvenuto proprio pochi giorni prima dell’avvio dell’offensiva su Tripoli del generale libico Khalifa Haftar. “È come se un nuovo ciclo di interferenze esterne nel conflitto libico stesse iniziando proprio nel momento in cui il team di Kartas stava portando avanti un lavoro cruciale nel documentare ciò che stava accadendo. Abbiamo molte informazioni affidabili che indicano nuove consegne di armi nel paese. Varie potenze straniere sono sospettate di fornire armi o sostegno logistico alle diverse forze rivali della Libia”, ha osservato Lacher a “France 24”. (Tut)
Il 16 maggio scorso l’Onu aveva chiesto nuovamente la liberazione di Kartas e il portavoce del Palazzo di vetro, Stephane Dujarric, aveva fatto il punto della situazione. “Il governo tunisino ha
fornito all’organizzazione documenti riguardanti il procedimento contro Kartas. Dopo un’attenta osservazione dei documenti, l’organizzazione ha ufficialmente informato il governo tunisino di aver confermato le immunità di cui Moncef Kartas godeva al momento del suo arresto e ne ha chiesto il rilascio immediato con il decadimento delle accuse nei suoi confronti”, aveva affermato Dujarric,
sottolineando la “grande preoccupazione” dell’Onu per il dossier.
La versione delle Nazioni Unite era parsa tuttavia in contraddizione con quella delle autorità tunisine. Secondo Sofiene Sliti, portavoce del polo antiterrorismo che ha emesso il mandato di cattura per spionaggio nei confronti dell’esperto Onu, Kartas non godrebbe di alcuna immunità, poiché le accuse nei suoi confronti non riguardano la sua attività per conto delle Nazioni Unite. Il caso rischia in ogni modo di diventare sempre più spinoso per la Tunisia. Il 28 aprile, la famiglia di Kartas aveva diramato dalla Germania un comunicato nel quale aveva denunciato di non aver avuto contatti diretti con il funzionario Onu sin dal giorno dell’arresto. E i capi d’accusa nei confronti dell’uomo sono vaghi: l’indagine parla di “acquisizione di informazioni di sicurezza legate alla lotta contro il terrorismo” e “divulgazione di tali informazioni in violazione della legge”.
Wolfram Lacher, ricercatore specializzato in Libia dell’Istituto tedesco per gli affari internazionali e di sicurezza ed ex collega di Kartas, ha evidenziato come l’arresto sia avvenuto proprio pochi giorni prima dell’avvio dell’offensiva su Tripoli del generale libico Khalifa Haftar. “È come se un nuovo ciclo di interferenze esterne nel conflitto libico stesse iniziando proprio nel momento in cui il team di Kartas stava portando avanti un lavoro cruciale nel documentare ciò che stava accadendo. Abbiamo molte informazioni affidabili che indicano nuove consegne di armi nel paese. Varie potenze straniere sono sospettate di fornire armi o sostegno logistico alle diverse forze rivali della Libia”, ha osservato Lacher a “France 24”. (Tut)
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