Comunque
il movimento democratico d’opinione e militante, antifascista e
antirazzista è una buona cosa e non è un fenomeno elettorale. La
sua importanza sul piano tattico è che costringe lo Stato borghese,
le sue istituzioni, i suoi mass media a fare di più e ad agire
contro le forme più estreme del
movimento fascista e razzista che si raccoglie con Salvini; così come evidentemente costringe al deposizionamento, questo sì molto elettorale, del M5S.
movimento fascista e razzista che si raccoglie con Salvini; così come evidentemente costringe al deposizionamento, questo sì molto elettorale, del M5S.
La
seconda questione è il recupero del M5S fondamentalmente di tipo
elettorale che fa leva sull’arrivo “pochi maledetti e subito”
del ‘reddito di cittadinanza’, sulla riattivazione forte della
denuncia anticorruzione, anticasta, e infine su una distinzione
temporanea sui temi di Salvini, sicurezza, migranti, protezione dei
fasci.
Il
movimento 5stelle punta a recuperare un voto d’opinione a sinistra
in uscita e a fidelizzare parte del suo elettorato, recupera parte
dei delusi ed erode quell’elettorato a sinistra che comunque è
disponibile a votarlo, anche come voto utile anti Salvini.
Il
PD di Zingaretti è mediocre, non va oltre posizioni pro padroni
Europa, ecc., e quindi non recupera, l’unica lista di ‘sinistra’
esistente SI non ha obiettive possibilità neanche di raggiungere il
quorum.
Quindi,
in sostanza si può prevedere che la Lega avrà un successo
elettorale, che M5S e PD si disputeranno il secondo posto, con
maggiore probabilità per il PD, visto il suo insediamento
strutturale maggiore su scala nazionale.
Il
primato della Lega pone alcuni problemi, proprio perché non va
escluso l’”effetto referendum”, come sostiene Salvini. Un
referendum che sul piano numerico perderà, ma sul piano pratico
comunque lo rafforzerà e gli darà più peso nel governo e che si
tradurrà ancora una volta in un venir meno delle obiezioni 5Stelle
sulle questioni di Salvini
In
questo contesto qual’è il ruolo dell’astensionismo?
Noi
riteniamo che comunque, al di là dei numeri di esso, il suo ruolo
storico è in calo.
Il
‘popolo’ che si astiene, sui grandi temi non vuol dire che non
sia d’accordo coi fascio-populisti e comunque questa astensione non
incide nell’azione del fascio-populisti.
Nel
contesto attuale, essendo comunque invotabili tutte le liste, deve restare alta la nostra attenzione a chi nel
nostro campo intendesse votare i 5Stelle come voto anti Salvini e a
chi desse una qualsiasi chance al PD di rappresentare un’alternativa.
E' nel campo del non voto che bisogna tracciare la nostra distinzione.
Noi
non votiamo alcun partito e alcuna lista presente alle elezioni, dato
che nessuna rappresenta l'opposizione proletaria, antirazzista,
antifascista, antimperialista; nessuna lista rappresenta il movimento
No Tav,NO TAP, NO Muos ecc.; nessuna lista rappresenta le lotte
precarie, scuole, disoccupati, operai delle fabbriche in crisi;
nessuna lista anche piccola ha un programma comunista e soprattutto
la fisionomia teorica, politica, ideologica comunista verificata
dalla storia e dalle lotte anche degli ultimi anni.
L’unica
considerazione differente che dobbiamo tenere in campo, almeno per il
nostro paese – nei diversi paesi europei la situazione è diversa,
quasi paese per paese – è di tener
conto della questione “effetto referendum”.
Nell’”effetto referendum”, meno sono i votanti più alta è la
percentuale del soggetto intorno a cui avviene il referendum.
Per
questo la riflessione ci spingerebbe a partecipare al voto annullando
la scheda questa volta, invece del generico astensionismo.
redazione proletari comunisti
Da Palermo
Siamo per continuare la campagna del “boicottiamoli tutti” perché suona bene come parola d’ordine e dà il senso di noi, classe, contro i partiti, tutti, che non ci rappresentano.
Un certo effetto referendum interno al nostro paese, su cui insiste soprattutto Salvini, potrebbe esserci, ma comunque i numeri per annacquarne il peso non ci sarebbero lo stesso visto il dato dell’astensione che si prevede alta e che in quasi tutti i paesi imperialisti diventa strutturale. Pensiamo si possa usare come argomento nostro quando ne parliamo con altri per smontarne la portata.
Nota commento dalla redazione proletari comunisti
Innanzitutto chiariamo - non cambiano i materiali già fatti che stiamo tutti
diffondendo e affiggendo – la questione è il testo ultimo da fare sul blog in
questa ultima settimana che precisa politicamente il senso del nostro
‘boicottiamoli’ della locandina e ‘boicottiamoli tutti’ del volantino Slai cobas,
facendolo però con la massima attenzione politica.
Avevamo già cambiato la nostra parola d’ordine che in questa elezione non
dice "boicottiamo le elezioni" ma boicottiamo tutti i partiti presenti a questa tornata
elettorale.
Abbiamo dalle ultime elezioni fatto una analisi critica dell’astensionismo
che in tempi di fascio populismo non coincide automaticamente con la protesta popolare e non
distingue e orienta abbastanza la lotta da fare, e che si deve fare durante e
dopo, tra le masse contro idee e pratiche fasciopopuliste.
'Boicottiamo le elezioni’ tout court, in questa occasione è una parola
d’ordine limitata – Noi avremmo voluto una polarizzazione in questa elezione
in termini antifasciopopulista/antirazzista – se ci fosse stata avremmo dato
indicazione di voto. Questo non c’è stato, ma non ci esime dal dare una
indicazione politica il più giusta possibile perchè noi siamo proletari
comunisti/PCm Italia e dobbiamo quindi supportarla con una analisi politica
semplice e chiara – che certo non può essere ‘il dato dell’astensione si prevede
alto e che in quasi tutti i paesi imperialisti diventa strutturale’.
Resta quindi aperta la discussione sulla indicazione politica finale -
dato che si boicottano tutti anche annullando la scheda elettorale
da Ravenna
Cari compagni, sono d'accordo sulla decisione di
partecipare al voto annullando la scheda. L'aspetto principale, almeno per il
nostro paese, è che non siamo in presenza di normali elezioni per le ragioni
dette nell'editoriale del 13 maggio (SMASCHERARE IL FASCIO-POPULISMO
ELETTORALISTA, MA NON SOTTOVALUTARE IL PERICOLO FASCISTA), nella recente nota
elettorale e nella nostra risposta ai compagni
greci/austriaci (rovesciare i governi imperialisti in ciascun paese,
condizione necessaria per distruggere l'alleanza reazionaria
imperialista).
Per
riassumere sul piano interno:
Quando affermiamo che "è nel campo del non voto che bisogna tracciare la nostra distinzione" in questo campo è decisiva la nostra azione nella classe operaia e in rapporto unità/lotta con le formazioni politiche e sindacali classiste nella prospettiva del fronte unico di classe, a livello di ogni paese così come anche a livello europeo (molto importante è stato l'incontro a Salonicco) e nella lotta per una nuova Internazionale Comunista.
- si può prevedere che la Lega avrà un successo elettorale,
- Salvini vorrà capitalizzare il risultato elettorale a suo favore, non certo facendo cadere questo governo,
- non va escluso l'"effetto referendum" che sul piano numerico perderà ma che sul piano pratico lo rafforzerà/- i votanti+consenso.
- e che l'astensione non incide nell'azione dei fascio-populisti.
Quando affermiamo che "è nel campo del non voto che bisogna tracciare la nostra distinzione" in questo campo è decisiva la nostra azione nella classe operaia e in rapporto unità/lotta con le formazioni politiche e sindacali classiste nella prospettiva del fronte unico di classe, a livello di ogni paese così come anche a livello europeo (molto importante è stato l'incontro a Salonicco) e nella lotta per una nuova Internazionale Comunista.
da L'Aquila
....siamo per l'annullamento:
"annulliamo il fascismo, annulliamo Salvini"
da Milano
Concordiamo sulla posizione: boicottiamoli nelle urne. E' proprio effetto referendum
da Bergamo
Si può contrastare anche l'effetto
referendum proseguendo la campagna come programmata
da redazione proletari comunisti
La campagna programmata con i due
testi base non si tocca - il ragionamento politico serve all'indicazione
elettorale finale che come organizzazione politica abbiamo il dovere di dare
fondandola su una analisi concreta della situazione concreta.
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