La procura aprirà due fascicoli: uno per resistenza, danneggiamento e lancio di oggetti pericolosi per i manifestanti che si sono scontrati con la polizia. L’altro invece riguarda gli agenti che hanno colpito il cronista: le  ipotesi di reato sono lesioni aggravate dall’uso dell’arma, cioè il manganello, e dalla gravità delle lesioni. A occuparsi dell’identificazione dei manifestanti sarà la sezione investigativa della Digos, mentre l’identificazione degli agenti spetterà alla squadra mobile diretta da Marco Calì. Nelle prossime ore la polizia acquisirà la documentazione foto e video e sentirà i testimoni dei fatti. “Non faremo sconti a nessuno nella ricostruzione dei fatti e della verità storica”, ha detto il procuratore aggiunto Francesco Pinto, sottolineando che “i tempi del G8 sono lontani“. “È assurdo che accadano fatti del genere”, ha affermato il procuratore capo Cozzi. “Il giornalista Origone era in piazza a svolgere il suo lavoro di cronista in modo pacifico e non so come possa essere stato scambiato per un facinoroso”, ha evidenziato.