Scontri Genova, dita e costole rotte per cronista Repubblica caricato da polizia.
Stefano Origone ha
raccontato di essere stato colpito a lungo mentre era inerme a
terra. "Ho urlato che ero un giornalista, ma non si fermavano". Sulla
schiena spiega di avere ancora i segni delle suole degli anfibi. Intanto
la magistratura ha aperto un'inchiesta per lesioni aggravate. Ha raccontato di avere sulla schiena le impronte delle suole degli anfibi degli agenti. Ha una costola fratturata, due dita rotte e un trauma cranico, oltre ai lividi. Sono le condizioni di Stefano Origone, giornalista di Repubblica che giovedì a Genova stava seguendo gli scontri tra la polizia e i manifestanti che protestavano contro il presidio di Casapound. È stato caricato anche lui da un gruppo di circa sei
agenti. È stato colpito da manganellate e calci, nonostante fosse a terra e gridasse: “Sono un giornalista“. La procura di Genova ha aperto un’inchiesta sui poliziotti del Reparto Mobile protagonisti di quanto accaduto. “Esprimo la mia più forte solidarietà – ha detto il procuratore Francesco Cozzi – e il rammarico forte perché è inconcepibile quanto successo”.
La procura aprirà due fascicoli: uno per resistenza, danneggiamento e lancio di oggetti pericolosi per i manifestanti
che si sono scontrati con la polizia. L’altro invece riguarda gli
agenti che hanno colpito il cronista: le ipotesi di reato sono lesioni aggravate dall’uso dell’arma, cioè il manganello, e dalla gravità delle lesioni. A occuparsi dell’identificazione dei manifestanti sarà la sezione investigativa della Digos, mentre l’identificazione degli agenti spetterà alla squadra mobile diretta da Marco Calì. Nelle prossime ore la polizia acquisirà la documentazione foto e video e sentirà i testimoni dei fatti. “Non faremo sconti a nessuno nella ricostruzione dei fatti e della verità storica”, ha detto il procuratore aggiunto Francesco Pinto, sottolineando che “i tempi del G8 sono lontani“. “È assurdo che accadano fatti del genere”, ha affermato il procuratore capo Cozzi. “Il giornalista Origone era in piazza a svolgere il suo lavoro di cronista in modo pacifico e non so come possa essere stato scambiato per un facinoroso”, ha evidenziato.
agenti. È stato colpito da manganellate e calci, nonostante fosse a terra e gridasse: “Sono un giornalista“. La procura di Genova ha aperto un’inchiesta sui poliziotti del Reparto Mobile protagonisti di quanto accaduto. “Esprimo la mia più forte solidarietà – ha detto il procuratore Francesco Cozzi – e il rammarico forte perché è inconcepibile quanto successo”.
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