La lettera ai giornali della madre di una delle tante ragazze scese in piazza contro Matteo Salvini domenica scorsa a Firenze
Sono la madre di una di quelle ragazze e ragazzi che domenica scorsa hanno affollato piazza della Repubblica a Firenze e che alcuni esponenti politici hanno bollato come “teppisti”, “facinorosi”, “soliti violenti” .
Ma
lasciate che vi dica due parole su questa generazione che
evidentemente lorsignori non conoscono affatto.
Mia
figlia frequenta la terza liceo classico e da sempre è attenta alla
realtà che la circonda. Proprio questa sua sensibilità l’ha
portata domenica scorsa in quella piazza. Lei ha sentito, come molti
altri ragazzi della sua età, la necessità di schierarsi in questo
momento storico.
Questi
nostri figli teppisti non affollano i centri commerciali o le
discoteche, non affogano le loro menti sui social, non si fanno
intorpidire da modelli di comportamento che li vorrebbero tutti
uguali
, tutti omologati, senza un pensiero, uno stile di vita personale e proprio. Loro discutono, leggono, si informano, hanno una coscienza critica e soprattutto hanno il coraggio delle loro idee, e forse è proprio questo che spaventa. Vivono obiettivamente una fase estremamente difficile, ma la affrontano a testa alta, con l’entusiasmo di chi ha valori sani e la voglia di prendere in mano la propria vita. Noi abbiamo consegnato loro un mondo che si basa su un sistema pericolosamente e profondamente sbagliato, ma mi conforta molto pensare che questa generazione con la giusta determinazione sarà in grado di apportare cambiamenti molto significativi.
, tutti omologati, senza un pensiero, uno stile di vita personale e proprio. Loro discutono, leggono, si informano, hanno una coscienza critica e soprattutto hanno il coraggio delle loro idee, e forse è proprio questo che spaventa. Vivono obiettivamente una fase estremamente difficile, ma la affrontano a testa alta, con l’entusiasmo di chi ha valori sani e la voglia di prendere in mano la propria vita. Noi abbiamo consegnato loro un mondo che si basa su un sistema pericolosamente e profondamente sbagliato, ma mi conforta molto pensare che questa generazione con la giusta determinazione sarà in grado di apportare cambiamenti molto significativi.
Quello
che è accaduto domenica sera a Firenze ci deve fare riflettere.
Migliaia di persone, giovani e meno giovani, studenti e lavoratori,
donne, uomini, immigrati, hanno sentito l’esigenza di partecipare,
di essere in quella piazza per affermare con forza e determinazione i
valori antifascisti, di uguaglianza sociale e umanità che magari
qualcuno aveva già espresso con uno striscione appeso al balcone.
Essere in quella piazza per testimoniare la propria rabbia verso una
classe politica percepita come vecchia ed inadeguata, che gioca sulle
loro vite e sul loro futuro, con una determinazione che nemmeno la
violenza della polizia è riuscita a scalfire minimamente. Già, le
cariche della polizia: tutti i filmati che possiamo vedere in rete
mostrano chiaramente la polizia che travolge ragazzi e ragazze che
hanno la sola colpa di voler esprimere le proprie idee e il proprio
dissenso. Tutti possiamo vedere con i nostri occhi chi sono i
violenti, da dove proviene la violenza e la ferocia…. Come madre,
come donna, come cittadina sono indignata di fronte a quelle
immagini, di fronte alla testimonianza di quella ragazza che mostra i
lividi sul collo e racconta di umiliazioni, botte e insulti da parte
della polizia. Altro che quattro teppisti che attaccano le forze
dell’ordine!
Ma
nessuno si è fatto intimorire, nessuno è indietreggiato, tutta la
piazza ha continuato a gridare sempre più forte “Salvini, Firenze
non ti vuole!”.
E
guardando quelle immagini chiare e inequivocabili ritengo gravissimo
ed offensivo che alcuni esponenti politici ancora una volta vogliano
in tutte le maniere screditare i giovani manifestanti, anziché
condannare le violenze della polizia.
Certo,
come madre provo molta rabbia nel vedere i lividi sul corpo di mia
figlia, ma allo stesso tempo sono orgogliosa e fiera del fatto che
questi nostri figli siano fermamente determinati a difendere le loro
idee, e prendere in mano il loro futuro, e non posso che augurare
loro di non smettere mai di sognare un mondo migliore.
Beatrice
Roberti
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