D’avanti
a questo l’infame governo fascio-populista continua la politica dei
precedenti senza alcun scrupolo.In occasione della recente rivolta a
Poggioreale il Ministro della Giustizia, Bonafede/M5S, non ha trovato
altre parole che: “Il detenuto morto di 58 anni - che ha innescato
la protesta dei suoi compagni – era uno condannato all’ergastolo
per omicidio”. Quindi, l’infame ministro ha introdotto la “pena
di morte”? Per cui se uno è ergastolano non merita l’assistenza
medica e può morire?
Certo,
è il ministro che si dice attivamente impegnato a migliorare la
giustizia, ma nessuno dei numerosi politici e industriali indagati
per corruzione e strettamente legati a esponenti di questo governo,
in particolare alla Lega di Salvini, rischierà l’ergastolo, anzi
rischia al massimo i domiciliari.
Il
carcere tortura, il carcere assassino è la faccia criminale dello
Stato dei padroni.
La
protesta, la rivolta dei detenuti è giustificata a prescindere e
merita il sostegno di tutti i progressisti e democratici, oltre che
dei proletari d’avanguardia e dei rivoluzionari.
I
detenuti politici stanno opponendo una forte resistenza che ha
doppiamente ragione per le infami condizioni di detenzione e per
l’ingiustizia assoluta della loro carcerazione, colpevoli solo di
difendere diritti sociali e azioni contro i padroni, i ricchi e lo
Stato che li difende; colpevoli sono di combattere lo stato del
carcere assassino e carcere tortura. Sono nostro compagni e fratelli
di lotta, compagni e fratelli di classe.
L’unica
giustizia è quella proletaria!
Tutte
le carceri salteranno in aria!
Lo
Stato borghese si abbatte e non si cambia!
proletari comunisti/PCm Italia
giugno 2019
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