Certo non è stata facile questa azione - a volte anche noi ieri sera abbiamo ricevute insulti, grida, discorsi razzisti e "di pancia" fatti da alcune persone durante il nostro giro e interventi al megafono. Ma questo dimostra solo quanto sia necessario oggi portare la denuncia, la verità dei fatti, la
spiegazione, anche là dove non arrivano l’antirazzismo e le associazioni, dove è difficile e contrastato il rapporto con settori proletari, sottoproletari, disagiati.
Nello stesso tempo abbiamo ricevuto, soprattutto da giovani, da lavoratori precari, appoggio, sostegno, plauso, incoraggiamento per la nostra iniziativa. A questi abbiamo detto che chiunque oggi deve fare qualcosa
Abbiamo inoltre, per noi che stiamo a Taranto in piena vicenda Ilva/ArcelorMittal, denunciato che Salvini che vuole far morire i migranti lasciandoli in mare o sotto le torture dei lager libici, che vuole imprigionare Carola, è lo stesso che sta con i padroni di ArcelorMittal, che vuole dare a questi l'immunità penale, per concedere mano libera per inquinare, attaccare la salute e la vita degli operai e degli abitanti di taranto, per cacciare fuori dalla fabbrica migliaia e migliaia di operai e sfruttare chi resta.
Il blog tarantocontro ha avviato una raccolta di firme on line che chiede la liberazione di Carola: basta inviare nome e cognome a tarantocontro@gmail.com.
Al porto di Taranto |
Salvini che attacca volgarmente Carola è lo stesso che vuole concedere mano libera ad ArcelorMittal per inquinare e buttare fuori dalla fabbrica gli operai |
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