E’ indiscutibile che, da qualche anno, in Italia si assiste al
ritorno del fascismo; un fascismo moderno, che non ha bisogno di camicie
nere, fez, manganello, e olio di ricino per manifestarsi: bastano gli
atteggiamenti di coloro che lo professano.
Esistono, però, diverse forme di questo fenomeno: quello
istituzionale, la cui punta di lancia è rappresentata dalle politiche
imposte dal segretario federale della Lega Nord Padania, e quello delle
azioni portate avanti da piccoli gruppi extraparlamentari.
A questo secondo filone vanno ascritti i due episodi che, in rapida
successione, hanno colpito
altrettante sedi del Partito Democratico in giro per l’Italia: segni di imbarbarimento del clima politico, che ricorda da vicino il clima degli anni venti del novecento.
altrettante sedi del Partito Democratico in giro per l’Italia: segni di imbarbarimento del clima politico, che ricorda da vicino il clima degli anni venti del novecento.
Intendiamoci, noi non consideriamo certamente la suddetta compagine
degna di essere definita antifascista, ma per le menti ottuse che
arrivano a certi comportamenti, probabilmente, è come prendersela con le
Camere del Lavoro o con le Case del Popolo.
A Genova, il gruppetto fascista di Azione Frontale ha appeso dei volantini sul portone della sede del PD di via Maragliano 3,
attribuendo con questi al bersaglio da loro scelto la responsabilità per
quell’orrenda storia dei bambini di Reggio nell’Emilia manipolati dai
servizi sociali per poterli dare più facilmente in affido.
Un gesto simile si è consumato pochi giorni dopo a Palermo, dove la
sede del Partito Democratico che si trova nella V Circoscrizione, ad
opera del gruppo denominato Audaces è stata "sigillata" con del nastro bicolore utilizzato per delimitare
zone pericolose:: lo stesso trattamento è stato riservato alle sedi di
Emergency e Amnesty International.
E’ sempre più evidente che quella della recrudescenza della violenza
fascista sta diventando una vera e propria emergenza nazionale, altro
che la presunta emergenza immigrazione: occorre attrezzarsi per
combatterla con tutti i mezzi possibili, a cominciare dal fronte unito
antifascista.
Bosio (Al), 05 luglio 2019
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
http://pennatagliente.wordpress.co
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