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Samidoun – Rete di solidarietà con i prigionieri paestinesi
L'escalation
della repressione in Europa continua. Carola Rackete, capitana della
nave Sea Watch 3, che ha salva le persone dalla morte in mare nel
Mediterraneo, è stata arrestata dalle autorità italiane dopo aver
attraccato la sua nave nel porto di Lampedusa. Ha attraccato la nave
in porto, nonostante le minacce delle autorità italiane che negavano
l'accesso, perché la salute fisica e psicologica dei 40 rifugiati
provenienti dall'Africa a bordo della nave era a grave rischio dopo
il lungo periodo di navigazione.
Mentre
Rackete veniva arrestata, i 40 rifugiati hanno potuto sbarcare - ma
ora affrontano il passo successivo del sistema europeo dei rifugiati,
rischio di espulsione e dispersione in diversi paesi europei. Carola
Rackete è detenuta agli arresti domiciliari e rischia una reclusione
da 3 a 10 anni con l'accusa di resistenza a una nave da guerra. Segue
Pia Klemp, capitana della Iuventa,
un'altra
nave che ha salvato oltre 1000 persone dall'annegamento nel
Mediterraneo. Anche la sua nave è stata confiscata e lei rischia 20
anni di carcere.
Gli
arresti di Rackete e Klemp l'ultima trovata della politica della
"Fortezza Europa", che ha già tolto la vita di a di
persone in fuga da Africa, mondo arabo e Asia sud-occidentale in
cerca di rifugio. Solo negli ultimi sei anni, oltre 18.000 persone
hanno perso la vita nel Mediterraneo mentre cercavano rifugio e
sicurezza e sono annegati a causa della loro origine nazionale, di
razza o etnia.
Va
sottolineato che molte delle persone che hanno perso la vita in mare
erano giù state più volte vittime delle politiche europee: vittime
della politica della “Fortezza Europa” che infrange il diritto
internazionale, i diritti umani e la più elementare umanità con
muri ai confini, recinti di ferro, porti chiusi e politiche di
respingimenti, ma vittime anche della lunga storia del colonialismo e
dell’attuale imperialismo europeo. Le politiche di Europa e USA di
invasione, aggressione, colonizzazione, distruzione, devastazione
ambientale, sfruttamento e guerra che spingono migliaia e migliaia di
persone a migrare dalle loro case, spesso contro la loro volontà,
per cercare il loro diritto fondamentale alla sicurezza.
Le
minacce di Matteo Salvini e dell'estrema destra italiana propongono
in forma visibile la forma più estrema della politica della
"Fortezza Europa", che accetta senza riserve l'annegamento
in mare di migliaia di persone. Ma l'Italia non è la sola
responsabile. Come ha osservato Klasse Gegen Klasse nella sua
dichiarazione, "la normativa razzista della migrazione in Europa
è influenzato principalmente dagli interessi dell'imperialismo
tedesco ... Il governo federale si offre, con un gesto ipocrita, di
accettare i rifugiati dal Sea Watch 3. Ma l'imperialismo tedesco è
responsabile del fatto che così tante persone percorrono questa
rotta pericolosa attraverso il Mediterraneo. Solo pochi anni fa, il
governo federale tedesco ha stretto un patto con la Turchia per
chiudere la rotta balcanica, trattato che ancora oggi è in vigore.
Perciò la rotta del Mediterraneo è tanti utilizzata: perché non
c’è altra via. Nessuno si offre volontariamente di affrontare
questo pericolo mortale."
Samidoun,
rete di solidarietà coi prigionieri palestinesi, è solidale con
Carola Rackete, Pia Klemp e tutti coloro che lottano per porre fine
al razzismo di "Fortezza Europa". Ci uniamo alle richieste
di immediata liberazione, per il ritiro di tutte le accuse, la fine
dei sequestri di imbarcazioni di salvataggio e della persecuzione
perseguimento di quanti salvano la vita ai rifugiati. Ci uniamo agli
appelli per porre fine alle politiche razziste e discriminatorie di
deportazione ed esclusione, negazione dell’asilo, soggiorni
forzati, securitarismo e divieto di lavoro, che impediscono alle
persone di cercare sicurezza e libertà.
Soprattutto,
sappiamo che tutte ciò non sarà possibile senza mettere fine
all'imperialismo e alla colonizzazione europea in tutto il mondo,
compresi la complicità dell'Unione europea con le guerre e gli
interventi militari USA e l'occupazione e colonizzazione israeliana
della Palestina. Gli stati europei, invece, come la Germania,
estendono gli apparati della repressione di Stato contro le comunità
di colore e comunità oppresse, compresi quelli che sono venuti di
recente in Europa, spesso come rifugiati, facendone oggetto di
sorveglianza e attenzione dei servizi segreti.
L'ascesa
dell'estrema destra in Europa ha comportato continue campagne e
attacchi anti-arabi e anti-musulmani; sono gli stessi partiti che
mantengono stette relazioni con lo stato israeliano. Nel caso della
Palestina, in particolare, alla complicità nell’assassinio e
repressione dei palestinesi e arabi in Palestina e nel mondo arabo si
accompagnano meccanismi repressivi per sopprimere l'organizzazione
delle comunità palestinesi e arabe in Europa. Perciò, il sostegno
alla Palestina e al cambiamento della politica europea nei confronti
dell'apartheid israeliano sono intimamente connessi alla lotta contro
il razzismo e alle politiche della "Fortezza Europa" e alla
securitarizzazione degli stati europei.
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