Infortunio sul lavoro: cade e si ferisce alla testa, il proprietario dell'azienda cerca di impedire i soccorsi
La denuncia della Cgil, l'incidente alla Dobell di Borgaro. L'azienda replica: "Non è successo niente"
Stava
lavorando quando è caduto da una pressa e ha sbattuto la testa quindi i
colleghi si sono attivati per chiamare il 118 ma sembrerebbe che il
titolare abbia cercato di farli desistere minacciando licenziamenti. È
quanto accaduto ieri sera verso le 21 alla Dobell di Borgaro, azienda
che si occupa della produzione di penne.
A segnalare l’accaduto è la Filctem Cgil secondo cui il proprietario “avrebbe cercato di far annullare l’intervento dei sanitari, ha intimato il licenziamento ad un lavoratore con contratto a termine perché
non indossava i tappi (ma visto il momento, si sospetta che il motivo sia altro). Il titolare ha poi proseguito nelle sue escandescenze all’arrivo dei sanitari ed ha ritardato le operazioni di soccorso al lavoratore infortunato”.
A quel punto sarebbe scattato un diverbio con i sanitari mentre il dipendente veniva caricato in ambulanza e portato in ospedale. Le sue condizioni non sono gravi “ma l’atteggiamento del titolare non è la prima volta che si verifica. Se l’infortunio fosse stato più grave, quali conseguenze avrebbero potuto avere i ritardi nei soccorsi? La paura delle conseguenze è più forte della paura per le condizioni di salute di una persona caduta da una pressa?”, sottolineano dalla Filctem Cgil.
Diversa la ricostruzione dell’azienda secondo cui “non è successo niente”. Sembrerebbe infatti che la persona ferita, che soccorsa e trasportata in ospedale non aveva danni seri, al momento della caduta non fosse nell’area di lavoro di sua competenza e che a lanciare l’allarme sarebbe stato un operaio non autorizzato, fatto che avrebbe causato la discussione con i titolari. Per l’azienda chi ha chiamato l’ambulanza non era delegato, un’azione di cui si dovrebbero occupare dei responsabili della sicurezza che sono indicati in bacheca. “Ci sono competenze che non sono state rispettate. Contesteremo il fatto perché non era autorizzato”.
A segnalare l’accaduto è la Filctem Cgil secondo cui il proprietario “avrebbe cercato di far annullare l’intervento dei sanitari, ha intimato il licenziamento ad un lavoratore con contratto a termine perché
non indossava i tappi (ma visto il momento, si sospetta che il motivo sia altro). Il titolare ha poi proseguito nelle sue escandescenze all’arrivo dei sanitari ed ha ritardato le operazioni di soccorso al lavoratore infortunato”.
A quel punto sarebbe scattato un diverbio con i sanitari mentre il dipendente veniva caricato in ambulanza e portato in ospedale. Le sue condizioni non sono gravi “ma l’atteggiamento del titolare non è la prima volta che si verifica. Se l’infortunio fosse stato più grave, quali conseguenze avrebbero potuto avere i ritardi nei soccorsi? La paura delle conseguenze è più forte della paura per le condizioni di salute di una persona caduta da una pressa?”, sottolineano dalla Filctem Cgil.
Diversa la ricostruzione dell’azienda secondo cui “non è successo niente”. Sembrerebbe infatti che la persona ferita, che soccorsa e trasportata in ospedale non aveva danni seri, al momento della caduta non fosse nell’area di lavoro di sua competenza e che a lanciare l’allarme sarebbe stato un operaio non autorizzato, fatto che avrebbe causato la discussione con i titolari. Per l’azienda chi ha chiamato l’ambulanza non era delegato, un’azione di cui si dovrebbero occupare dei responsabili della sicurezza che sono indicati in bacheca. “Ci sono competenze che non sono state rispettate. Contesteremo il fatto perché non era autorizzato”.
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