mercoledì 10 marzo 2021

pc 10 marzo - Lula ancora tu? La crisi del fascismo di Bolsonaro domanda una soluzione rivoluzionaria e non il ritorno del riformismo socialdemocratico.

Il Brasile di Bolsonaro ha mostrato all'interno e all'esterno non solo gli interessi che difende, il capitalismo brasiliano, l'imperialismo e il dominio americano, ma, all'interno, ha dimostrato essere più miseria, più sfruttamento, dilagare della pandemia che colloca questo paese sul podio del mondo, feroce repressione, massacri dei contadini, distruzione dell'ambiente, con l'Amazzonia divenuta emblema della crisi epocale di un sistema in Brasile e nel mondo. 

L'alleanza Bolsonaro/militari, consolidata e resa esplicita ha però acuito le contraddizioni interne al sistema, disgregato una parte del consenso elettorale e trasformato il blocco di classi e strati sociali che

sosteneva Bolsonaro in un coacervo di interessi e frazioni in lotta acuta una con l'altra. 

I compagni brasiliani e le masse brasiliane hanno sostenuto con forza che una rivoluzione è necessaria e che una guerra di popolo, guidata dal partito del proletariato, è l'unica via per spazzare questo sistema. 

Le forze per portare a fondo questa strada ancora non ci sono e la classe operaia non è già il cuore, il cervello e la linea guida dell'opposizione rivoluzionaria al regime di Bolsonaro e dell'imperialismo. 
E in questo spazio che rinasce oggettivo lo sforzo delle classi dominanti di un'alternativa dentro il loro sistema che eviti la crisi rivoluzionaria. 
E' questo il contesto dell'annullamento delle accuse del supremo Tribunale federale nei confronti di Lula che ritorna così eleggibile. Lula subito si dichiara pronto a riprendere il suo posto. E riformisti, falsi antimperialisti e ancor più falsi "comunisti" esultano anche nel nostro paese e tornano a sostenerne la figura. 

Noi diciamo che Lula è stato il principale artefice dell'ascesa di Bolsonaro. La crisi di consenso e del sistema corrotto e clientelare non aspettava certo la sanzione del Tribunale, tutta politica, per essere ben chiaro a proletari e masse che hanno abbandonato Lula, dalle mega metropoli come nelle campagne, qual'era la politica di Lula. 

Il ritorno in campo di Lula è solo una patetica carta di ricambio, nè più nè meno come Biden nell'imperialismo Usa, per fermare un processo rivoluzionario che travolgendo il fascismo di Bolsonaro possa aprire l'alternativa sociale e politica autenticamente anticapitalista e antimperialista.  

Ora più che mai è fondamentale in Brasile e in America Latina, e anche nel nostro paese, smascherare la via elettorale socialdemocratica e ingannapopolo, e sostenere le forze in Brasile che combattono la guerra sul campo contro la dittatura delle classi dominanti e contro l'imperialismo.

pc

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