pc 23 marzo - i massacratori di migranti nei lager libici sono di casa in Italia - dato che sono finanziati e protetti dall'imperialismo italiano e dai suoi governi

 dopo l'ignobile caso Al Nasri

“Massacri e stupri: il nome di Al-Kikli a Tripoli fa paura”

Alessia Candito

Il ritratto del comandante libico. Dagli esordi a Bengasi alla svolta con la nomina a capo della Ssa. Anche il Viminale conosce i suoi crimini, nel 2021 ha concesso protezione a un rifugiato che è stato prigioniero nella prigione da lui controllata.