traduzione imperfetta e ufficiosa
Turkey - ‘Salvation is not in the ballot box but in the street’ SOLUTION IS IN REVOLUTION! - Özgür Gelecek Newspaper -
‘In poco tempo le strade e le piazze si sono riempite di decine di migliaia di giovani, lavoratori, studenti, giuristi, disoccupati, donne. Le masse hanno mostrato la loro rabbia e hanno reagito alle condizioni di vita, alle ingiustizie, alle aggressioni fasciste e ai soprusi che subiscono’
26 marzo 2025
[Nota: la seguente nota sugli sviluppi in Turchia è l’editoriale del quotidiano Özgür Gelecek, di orientamento marxista-leninista-maoista. Durante le proteste, gli account del giornale sui social media sono stati chiusi e sono state imprigionate migliaia di persone, tra cui molti lettori del giornale. Centinaia di persone sono state arrestate durante le proteste, tra cui molti lettori del Partizan. Questa non è una traduzione ufficiale].
L'attacco con arresto e incarcerazione di Ekrem İmamoğlu, sindaco della municipalità metropolitana di Istanbul (IBB), e del suo stretto entourage ha accentuato la lotta di potere tra le fazioni della classe dominante turca. L'annullamento del diploma universitario conseguito 35 anni fa dal sindaco E.İmamoğlu, probabile candidato presidenziale del principale partito borghese di opposizione, il fascista CHP, e il suo arresto e detenzione con l'accusa di "corruzione" e "favoreggiamento del terrorismo" sono l'ultima mossa nella lotta di potere tra le fazioni della classe dominante turca.
Nonostante l'arresto di E.İmamoğlu nell'ambito dell'indagine contro di lui per "corruzione" e la decisione di custodia giudiziaria emessa nell'indagine per "terrorismo" siano presentati come una mossa per impedire la nomina di un fiduciario a capo dell'IBB, in realtà, ciò che è accaduto va letto come "moneta di scambio" per calmare la rabbia e la reazione delle masse in piazza. Il Ministero degli Interni
ha la piena autorità di nominare suoi fiduciari all'IBB e il regime fascista ha l'autorità di nominare i fiduciari ogni volta lo ritenga opportuno.La realtà è che R.T .Erdoğan voleva liquidare il suo "maggiore rivale" E.İmamoğlu, che lo ha sconfitto quattro volte alle elezioni, prima annullando il suo diploma e poi facendolo arrestare con l'accusa di "corruzione". La riuscita di questa mossa di R.T .Erdoğan dipende dalle trattative tra le fazioni della classe dominante e, naturalmente, dalla lotta delle masse. Perché l'arresto di E.İmamoğlu indica che la lotta tra le fazioni della classe dominante è passata a una nuovo fase.
Come si ricorderà, un anno fa, alle elezioni locali del 31 marzo 2024, il principale partito di opposizione borghese, il CHP ha aumentato i suoi voti in tutta la Turchia a oltre il 37 percento e ha stravinto in 14 città metropolitane, tra cui Istanbul, Ankara e Smirne, dove vive una parte significativa della popolazione turca.
L'AKP, al potere da anni, era passato a essere il secondo partito, con il 35 percento. Era già chiaro che per il regime fascista dell'AKP-MHP, e in particolare da R.T.Erdoğan, le opportunità di vittoria del partito borghese erano viste come una seria minaccia per gli interessi della fazione che rappresentano. In effetti, è ben noto che lo stesso R.T. Erdogan ha dichiarato "Se perdiamo Istanbul, perderemo la Turchia".
Pertanto, era un dato politico molto chiaro che dopo le elezioni locali del 31 marzo, l'intero sistema di potere fascista dell'AKP-MHP avrebbe preso a bersaglio il CHP, rappresentante della fazione rivale della classe dominante borghese, e in particolare la figura di spicco di questa opposizione, il presidente dell'IBB E.İmamoğlu. In effetti, dopo le elezioni amministrative, già si sapeva che il governo AKP-MHP, per le parole dello stesso R.T. Erdoğan, si stava muovendo contro E.İmamoğlu utilizzando tutti gli strumenti del potere statale, in particolare la magistratura.
È noto che la legge in Turchia non è comparabile a nessun altro ordinamento borghese e che quella che chiamano "magistratura indipendente" è in realtà utilizzata dalle classi dominanti come strumento di oppressione e terrore sulla classe operaia e il popolo lavoratore. In Turchia, la "magistratura indipendente" è stata utilizzata non solo contro classe operaia e il popolo, ma anche come strumento della lotta per il potere tra le fazioni della classe dominante. In effetti, esistono casi storici di primi ministri giustiziati in quelle fasi in cui la lotta per il potere tra le fazioni della classe dominante si è esacerbata.
In questo senso, nel caso della Turchia il fascismo non è solo una forma di governo, ma anche una forma di potere che domina l'intero apparato statale dall'alto al basso. Lo stato turco non è diventato fascista sotto l'AKP e R.T. Erdoğan, come alcuni sostengono. È una dittatura fascista dal giorno della sua fondazione.
Proprio per questo motivo, è chiaro che la dittatura fascista ha diretto e dirigerà lo strumento a suo uso chiamato magistratura non solo contro la classe operaia, i lavoratori, l'opposizione esterna al regime, ma anche contro l'opposizione interna a esso e persino contro la fazione borghese rivale, pur della loro stessa classe. Il fatto che le contraddizioni tra le classi dominanti siano conciliabili non esclude tali metodi nella contesa tra di loro.
Una battaglia legale tra fazioni borghesi!
Le contraddizioni tra le fazioni della classe dominante sono contraddizioni in ultima analisi conciliabili. Anche quando due fazioni della classe dominante sono in feroce competizione tra loro, possono benissimo unirsi negli attacchi contro il popolo. Ci sono innumerevoli esempi di ciò nella pratica sociale della Turchia. E ancora, nella pratica sociale della Turchia, è più che evidente che la fazione della classe dominante che mentre è all'opposizione è l'apostolo della "democrazia", è il peggiore nemico del popolo dopo aver preso il potere. È noto che nella lotta della fazione all'opposizione per prendere il potere statale, la resistenza delle masse all'ordine esistente e le loro richieste di democrazia sono utilizzate come leva per la lotta della stessa fazione.
Per effetto di questa situazione, nella lotta di classe in Turchia: "l'incapacità di creare un movimento popolare indipendente e forte sotto la guida del proletariato ha portato all'uso dell'opposizione della classe operaia, dei lavoratori e dei settori democratici come leva per portare al potere ora l'una ora l'altra fazione della grande borghesie compradore e dei proprietari terrieri". (İbrahim Kaypakkaya, Nisan Yayımcılık)
Fin dalla fondazione dello stato turco, le classi dominanti turche sono state divise in due campi principali. Questi due campi hanno avuto come priorità principale l'uso dell'apparato di potere nell’interesse dei propri sostenitori e hanno considerato lecito per loro ogni mezzo e metodo, compresa la liquidazione della fazione rivale. Quelli che erano campioni di democrazia quando erano all'opposizione, saliti al potere hanno distribuito ricompense a chi li aveva sostenuti, con appalti e affari ad hoc. È noto quanto abbiamo prosperato durante tutto il governo AKP-MHP i loro "compari" noti come la "banda dei cinque", che in realtà sono ben più numerosi.
D'altra parte, questi due campi non sono un blocco unico e monolitico. Lo mostrano alcune rivelazioni emerse durante l'operazione dell’arresto E.İmamoğlu. Tra i due campi borghesi, si è stato stabilito un sistema di saccheggio e razzia totale con al centro la "rendita di Istanbul", e hanno offerto miliardi l'una all'altra. In questo senso, non va ignorato che per il regime AKP-MHP la questione è, da una parte, la liquidazione di E.İmamoğlu e, dall'altra, la spartizione della "rendita di Istanbul".
Dunque, lo stato turco non è diventato una dittatura fascista, o un nuovo autoritarismo, come alcuni liberali amano chiamarlo (!) sotto il governo di AKP e R.T. Erdogan,! Ciò che è accaduto è che nei vent'anni in cui l'AKP è stato al potere, si è pezzo dopo pezzo impadronito del potere statale, ha sostituito il fascismo kemalista con il fascismo islamista e ha potuto favorire i propri sostenitori. Nella fase attuale, l'emergere per la prima volta di E. İmamoğlu come "formidabile avversario" della cricca rappresentata dall'AKP ha reso necessario che il regime AKP-MHP prendere misure per preservare gli interessi della propria fazione.
Non ci sorprende oggi l'arresto di E.İmamoğlu nella lotta per il potere tra le fazioni della classe dominante. Ciò che sorprende è che il CHP, diventato il primo partito dopo le elezioni amministrative del 31 marzo, sotto la guida di Özgür Özel ha portato avanti un processo detto di di "normalizzazione" dei rapporti con il governo fascista AKP-MHP, ma nel frattempo ha lanciato una campagna politica come "dare cartellino rosso" al governo, cosa che decisamente comica per chi conosce la realtà della Turchia.
Se sono "comprensibili" ragioni per tali azioni del CHP, in quanto rappresentare la fazione delle classi dominanti all’opposizione ed essendo, inoltre, il partito fondatore dell'ordinamento attuale, la motivazione che viene proposta è quella di rappresentare gli interessi dell'ordine costituito. Dato l’acutizzarsi delle contraddizioni tra le fazioni della classe dominante nelle situazione attuale in Turchia e anche nella situazione in cui si trova il governo AKP-MHP, l’opposizione del CHP non ha avuto alcun senso se non quello di "opposizione di sua maestà". Anche la realtà pratica dimostra che non ne ha altri.
In effetti, nella linea seguita fino al recente attacco e arresto e, in seguito, con la decisione di nominare suoi fiduciari, il CHP ha svolto il compito che spetta all'opposizione borghese e non ha sviluppato nessuna opposizione di fondo agli attacchi del governo AKP-MHP contro classe operaia e le masse lavoratrici.
L'opposizione borghese ha affermato "è incostituzionale, ma voteremo sì" all'abolizione dell'immunità parlamentare, sancita dalla loro stessa costituzione, e di concerto con il governo AKP-MHP, ha dato via libera all'arresto degli allora co-presidenti e parlamentari dell'HDP. Inoltre, il CHP ha fatto ogni sforzo per mantenere la rabbia e la resistenza delle masse popolari contro il governo AKP-MHP entro i limiti dell'ordine costituito. Ogni volta ha ritenuto suo dovere imperativo riportare verso le urne elettorali la reazione e la rabbia delle masse dirette fuori dal sistema.
Le richieste delle masse sono reali e rivoluzionarie!
Tuttavia, nella fase attuale, la situazione in sviluppo nell'arena internazionale, la grave povertà, disoccupazione, i bassi salari imposti alla classe operaia e al popolo del paese in nome del salario minimo, la politica di negazione e assimilazione delle nazionalità oppresse, in particolare quella curda, la politica di negazione e assimilazione delle religioni oppresse, in particolare gli alewiti, la mancanza di futuro per i giovani, i femminicidii e l'oppressione patriarcale contro le donne, i crimini d'odio, le pratiche antidemocratiche e le politiche di oppressione fascista, come la recente chiusura della Istanbul 1st Bar Association, ecc. hanno accumulato rabbia tra le masse. Una lama che non sta più nel fodero, per così dire.
L'approfondimento della contraddizione tra gli imperialisti a livello internazionale, che mostra i segnali di una nuova guerra di spartizione e, inoltre, le ripercussioni diretto dell'accentuarsi della contraddizione tra imperialisti sulla regione del Medio Oriente e Caucaso, ecc. tutti questi sviluppi sono visti come l'opportunità di mantenere al potere l'alleanza AKP-MHP, che rappresenta la fazione al potere.
Per queste ragioni, hanno applicato una politica detta di "rafforzamento del fronte interno".
Nell'ultima fase, l'orientamento portato avanti nel movimento nazionale curdo e propagandato come "alleanza turco-curda" si modella come un prodotto di questa politica, e va notato che, invece, la "riconciliazione urbana" con il movimento democratico curdo portata avanti da E. İmamoğlu, con il suo arresto, viene criminalizzata come "terrorista". Inoltre, proposte assurde come l'appello fatto dal fascista Devlet Bahçeli affinché "il PKK convochi un congresso a Malazgirt il 4 maggio" non sono una soluzione per il movimento nazionale curdo offerta delle classi dominanti turche; riporta invece alla politica di stallo nella lotta per il potere in seno alle fazioni della classe dominante. Inoltre, è ovvio che il fascismo turco non ha preso alcuna iniziativa in tal senso.
La politica di "rafforzamento del fronte interno" dello stato turco e della cricca al potere significa aggressione fascista contro la classe operaia e il popolo in generale e il movimento rivoluzionario e di opposizione in particolare. Nella situazione attuale, in cui la crisi economica ha ulteriormente impoverito il popolo, la disoccupazione è aumentata, i giovani sono senza futuro, le donne vengono assassinate, sono in atto ogni tipo di pratiche antidemocratiche e oppressione fascista, la reazione del fascista CHP alla l'arresto e detenzione del possibile candidato presidenziale dell'opposizione borghese è stata quella di frenare la reazione delle masse nelle strade e tentare di riportarle all’ordine.
Di fronte agli attacchi fascisti del governo AKP-MHP, i giovani studenti, in particolare, si sono mobilitati in massa che ha scosso i cimiteri a cui erano stati ridotti i campus, rotto le barricate erette dalla polizia ed indicato chiaramente che cosa si dovrebbe fare con lo slogan "la salvezza è in strada, non nelle urne".
Le strade e le piazze si sono riempite in poco tempo di decine di migliaia di giovani, lavoratori, studenti, giuristi, disoccupati, donne e le masse hanno mostrato la loro rabbia e reagito alle condizioni di vita, le ingiustizie, le aggressioni fasciste e i soprusi che subiscono. Il CHP, d'altra parte, si è premurato di mantenere questa rabbia e resistenza delle masse entro i limiti dell'ordine costituito. Ha preferito tenere raduni invece che forzare le zone rosse vietate alle masse in luoghi simbolici, in particolare Piazza Taksim, e in ogni occasione le masse hanno protestato contro questo atteggiamento del CHP con lo slogan "Siamo qui per agire, non per raccoglierci". Pur in un processo di lotta di potere tra le fazioni della classe dominante, le masse hanno trasformato la l'arresto e detenzione di E. İmamoğlu in una lotta contro le politiche antidemocratiche, la povertà, il tradimento della loro volontà e i soprusi imposti. L'opposizione borghese è intervenuta ovunque e ogni volta che il movimento di massa mostrava una tendenza ad andare oltre lo scontro in seno alle classi dominanti, specie con le azioni di progressisti e rivoluzionari, ha condannato le masse come "provocatori" e ha osannato come "la nostra polizia" quelle forze dell'ordine che attaccavano e torturavano le masse.
L'atteggiamento dei proletari con coscienza di classe nei confronti della lotta tra le fazioni della classe dominante, che sta diventando sempre più violenta e crediamo continuerà nel prossimo futuro, è noto da molto tempo: "Per un movimento comunista, naturalmente, è fuori questione preferire una delle due cricche reazionarie. Il movimento comunista le considera entrambi nemici; lotta per rovesciarle entrambi; ma non chiude gli occhi davanti alla lotta tra loro; lotta per ottenere il massimo beneficio da questa lotta nel proprio interesse, analizza bene la loro situazione di ognuna, isola quella più reazionaria, rivolge contro di essa i suoi primi e più violenti attacchi, senza mancare di denunciare la natura dell'altra cricca reazionaria e mantiene saldamente la linea di inimicizia tra questa e sé. Sa che la lotta in seno alle classi dominanti può trasformarsi in qualsiasi momento in unità contro il popolo e che la cricca che oggi è la più reazionaria può essere sostituita da un'altra domani. Ciò dipende dai mutevoli rapporti di forza tra i reazionari, da quale cricca è al potere, dall'esistenza di una crisi economica o politica o condizioni simili”. (IK, età)
Le masse si sono scrollate la polvere di dosso e hanno riempito strade e le piazze. Questa è un'esperienza importante per le grandi masse. Allo stesso tempo, esse stanno sperimentando non solo l'aggressione del governo fascista, ma anche la natura fedele all’ordine e fascista del principale partito di opposizione, il CHP. È chiaro che nel prossimo futuro, specie il 1° maggio, le azioni di massa aumenteranno e saranno dirette verso obiettivi più concreti. È necessario prepararsi a questo.
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