Che
la sanità sia allo sfascio in tutto il Paese non è certo, purtroppo, una
novità, e per quanto riguarda la Sicilia questo stesso fatto si aggrava ancora
e sempre di più: il peggioramento delle condizioni della sanità, infatti, lo
toccano con mano tutti coloro che hanno bisogno di cure, ma le notizie degli
ultimi giorni superano di molto il segno della sopportabilità.
“3308
sono gli esami istologici non analizzati dall’Asp di Trapani e rimasti in
frigorifero mentre altrettanti pazienti hanno aspettato per mesi in attesa di
conoscere il loro destino.”
“206 sono i casi di tumore comunicati in ritardo ai pazienti. Il numero è stato accertato dalla task force voluta dalla Regione per smaltire l’arretrato accumulato dall’Asp di Trapani nel corso del 2024
nella refertazione degli esami istologici.” (Giornale di Sicilia)Come
si vede, l’Asp di Trapani ha di fatto accumulato ritardi assurdi su migliaia di
referti istologici, e in particolare centinaia riguardante i tumori (altri
numeri ancora, come i 20.000 nelle famigerate “liste di attesa” di una visita
“normale”), mettendo a rischio la vita di migliaia di persone.
C’è voluta la denuncia di una
paziente, perché intervenisse la Regione, colpevole di tutto, il ministero
della Salute, altrettanto colpevole, che adesso “vuole vederci chiaro
sulla vicenda dei ritardi negli esami istologici, ed ha chiesto una ‘documentazione
integrativa-urgente’, rispetto a tutto ciò che hanno già raccolto gli ispettori
all’Asp di Trapani.”
Sono
state chieste le dimissioni del “manager dell’Asp, Ferdinando Croce, sostenuto
da Fratelli d’Italia”, ma non solo questo tizio non si vuole dimettere, ma
ha anche raccolto le firme a suo sostegno, usando, è chiaro, tutto il suo
potere all’interno dell’azienda.
Se
non si dimette, fanno sapere dalla Regione, visto il livello dello scandalo,
“sarà la Regione ad avviare un procedimento sanzionatorio che porterà comunque
Croce a dover lasciare la poltrona.”
E,
bisogna notare, che non si sta parlando degli scandali legati ad assessori
regionali finiti sotto accusa per corruzione varia, come l’ex assessore Razza, o
ad appalti truccati, ma stiamo parlando di “sanità”, quella che dovrebbe curare
la salute delle popolazioni e che invece vede costante taglio alle risorse,
chiusura di ospedali e riduzione dei posti letto nei centri minori o chiusura
di reparti anche nelle grandi città come Oncologia a Messina, mancanza di
medici e infermieri…
E
tra le tante altre cose è arrivata la notizia che ad Enna sono 4.500 i
pazienti in attesa di un intervento chirurgico. “Questi i dati delle liste
d’attesa che l’azienda ospedaliera di Enna pubblica nel suo profilo
istituzionale”!
La
gestione nazionale, o regionale in questo caso, della sanità che invece di
curare mette di fatto a serio rischio la vita delle persone, fa risaltare
ancora una volta le differenze di classe sociale, perché a pagare le
conseguenze di questa delinquenza organizzata sono coloro che non possono
permettersi di pagarsi le cliniche private.
Se
aggiungiamo il fatto che Schifani, rappresentante di Forza Italia in Sicilia, e
attuale presidente della Regione, è pronto a restituire i soldi del Fse non
spesi, al fondo da 800 miliardi che verrà utilizzato per le armi, il quadro è
più completo. E davanti a questo quadro non si può continuare a subire, non
basta lamentarsi, non basta denunciare, cosa necessaria e giusta, ma bisogna
organizzarsi, organizzarsi, organizzarsi… perché questi non se ne vanno da
soli.
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