mercoledì 30 settembre 2015

pc 30 settembre - Il governo peruviano ricorre allo stato d'emergenza per reprimere con l'esercito le proteste dei minatori


Lunedì scorso 4 minatori sono stati uccisi dalla polizia che ha arrestato 22 manifestanti usando gas lacrimogeni.

Il presidente peruviano, Ollanta Humala, ha dichiarato lo stato di emergenza per 30 giorni e ha autorizzato l’intervento dei militari nelle regioni di Cusco e Apurímac, in seguito alle proteste iniziate il 25 settembre contro la costruzione della grande miniera di rame Las Bambas, di proprietà della società cinese Mmg. Gli scontri tra la polizia e i manifestanti hanno provocato quattro morti e decine di feriti.

Il Perù è il terzo produttore di rame al mondo e nel giro di pochi anni dovrebbe raddoppiare la sua produzione. I minatori chiedono che il piano ambientale del progetto da 7,4 miliardi di dollari sia migliorato e che vengano assunti più lavoratori locali. I residenti hanno paura di non ricevere abbastanza benefici dalla crescita della produzione di rame. Gli scontri, secondo il presidente Humala, sono cominciati dopo che alcune persone sono entrate nella miniera senza autorizzazione.

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