martedì 18 novembre 2025

pc 18 novembre - 95 medici di Gaza ancora detenuti da Israele

Infopal - Pubblicato inNews

Gaza – Al Mayadeen. Un nuovo rapporto di Healthcare Workers Watch rivela che “Israele” sta attualmente detenendo 95 operatori sanitari palestinesi, in quello che le organizzazioni per i diritti umani descrivono come un attacco sistematico ai servizi sanitari.

Degli operatori sanitari detenuti, 80 provengono dalla Striscia di Gaza e 15 dalla Cisgiordania occupata.

L’inchiesta ha inoltre documentato la morte di cinque operatori sanitari sotto custodia israeliana e la sparizione forzata di altri cinque negli ultimi due anni, un fenomeno che solleva allarme sul rispetto da

parte di “Israele” delle leggi internazionali che richiedono la protezione del personale medico durante le guerre.

Il rapporto evidenzia il significativo impatto che questi arresti hanno avuto sul già devastato sistema sanitario di Gaza. L’età media dei detenuti è di 39 anni, il che li colloca all’apice della loro carriera professionale. In media, hanno trascorso 511 giorni, circa un anno e mezzo, in detenzione.

Tra i detenuti a Gaza ci sono 17 medici, 31 infermieri, 14 paramedici e personale di supporto chiave, la cui assenza ha ulteriormente messo a dura prova un sistema sanitario già al collasso.

Nella Cisgiordania occupata, tra i 15 detenuti ci sono sette medici, due paramedici e quattro studenti di medicina. Il rapporto sostiene che questa vasta operazione “sembra mirare a smantellare la rete sanitaria in tutta l’area palestinese”.

Uno dei casi più eclatanti è quello del dott. Hussam Abu Safiya, pediatra e direttore dell’ospedale Kamal Adwan, arrestato il 27 dicembre 2024. Sebbene il suo nome apparisse nell’ultimo accordo di cessate il fuoco con Hamas, “Israele” si è rifiutato di rilasciarlo.

Abu Safiya è imprigionato ai sensi della “legge israeliana sui combattenti illegali”, che consente la detenzione a tempo indeterminato, senza processo. Durante il genocidio israeliano, aveva rifiutato l’ordine di evacuazione e aveva continuato a curare i palestinesi feriti sotto i pesanti bombardamenti. Le autorità israeliane non hanno fornito alcuna spiegazione per il suo arresto, mentre le organizzazioni internazionali continuano a chiedere la protezione del personale medico e il suo rilascio immediato in assenza di accuse.

Il rapporto colloca queste detenzioni nel contesto del più ampio collasso del sistema sanitario di Gaza. Un’infografica dell’osservatorio mappa gli ospedali che hanno subito ingenti danni, tra cui il Kamal Adwan nel nord, l’ospedale Al-Shifa della città di Gaza e l’ospedale Nasser di Khan Younis.

Indignazione palestinese per la militarizzazione del personale medico.

I funzionari palestinesi hanno recentemente condannato l’esclusione di Abu Safiya e di altri medici, accusando “Israele” di militarizzare gli operatori sanitari e di violare le norme umanitarie internazionali. Le organizzazioni per i diritti umani avvertono che impedire il ritorno del personale medico mina gli obiettivi umanitari del cessate il fuoco.

Il mese scorso, un portavoce di Hamas ha dichiarato: “Rifiutarsi di rilasciare i medici che servono la popolazione di Gaza dimostra il disprezzo dell’occupazione per la vita umana e sabota gli sforzi per la pace”.

Gli analisti affermano che questa mossa non solo aggrava la crisi sanitaria a Gaza, ma erode ulteriormente la fiducia nei negoziati e nei futuri accordi di scambio di detenuti.

Le preoccupazioni umanitarie minano le prospettive di pace.

Gli osservatori avvertono che escludere il personale medico dal rilascio mina il quadro umanitario dell’accordo e riflette un calcolo politico che privilegia la punizione rispetto alla riconciliazione.

Le organizzazioni per i diritti umani hanno ribadito gli appelli per il rilascio incondizionato degli operatori sanitari detenuti, evidenziando il collasso dei servizi sanitari in tutta Gaza a causa di attacchi militari, condizioni di assedio e mancanza di personale essenziale.

Con l’avanzare del cessate il fuoco, l’esclusione di questi medici palestinesi continua a destare allarme sulla sincerità degli sforzi di pace e sulle implicazioni a lungo termine per il sistema sanitario di Gaza e per le infrastrutture civili in generale.

Traduzione per InfoPal di F.L.

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